QUINTA COLONNAper rendere le cose come le vorremmo, bisogna imparare a guardarle per come sono. |
AREA PERSONALE
MENU
Questo è un blog personale e non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001
Post n°24 pubblicato il 14 Settembre 2012 da john_may
19 aprile 2012 - Incredulità mista a sgomento, per le dichiarazioni del premier Mario Monti nella conferenza stampa a seguito del Consiglio dei ministri. Per Monti, 22 suicidi in meno di quattro mesi non sono gran cosa, se paragonati ai 1276 avvenuti in Grecia. Quando anche uno solo di questi gesti frutto di una disperazione dovuta agli errori della politica assente, e di un sistema bancario carnefice, avrebbe dovuto quantomeno far riflettere il capo dell’esecutivo. 13 settembre 2012 -"Certe disposizioni dello statuto dei lavoratori ispirate a un intento nobile di proteggere le parti più deboli hanno contribuito però a determinare una insufficiente creazione di posti lavoro". Lo ha detto il premier Mario Monti collegato in videoconferenza nel corso di un convegno dell'università Roma Tre. Repetita juvant: meglio tacere e passare per stupidi, che aprire bocca e fugare ogni dubbio. John May Lives |
Post n°23 pubblicato il 13 Settembre 2012 da john_may
mario monti 1 - al termine della legislatura, tornerò all'attività di insegnamento; mario monti 2 - al termine della legislatura, mi dedicherò all'attività di "senatore a vita"; mario monti 3 - il mio futuro dopo la fine della legislatura? non ci ho ancora pensato. La Saggezza insegna: meglio tacere e passare per stupidi, che aprire bocca e fugare ogni dubbio. John May Lives |
Post n°22 pubblicato il 01 Luglio 2012 da john_may
«In tempi di miseria, chi ha intelligenza e buon senso è un gigante: e Napolitano è un gigante», l'omaggio di Buffon al presidente della repubblica. Ma non era meglio se tacevi, lasciando così qualche residuo di dubbio sulla pochezza del tuo q.i.? Invece no. Invece dovevi parlare, perchè quei leccaculo dei giornalisti ti hanno abituato a farti sentire il "guru" della sportività, della profondità di pensiero, ecc. ecc., così da farti sentire legittimato a dire la tua, anche su argomenti per i quali sei privo di quelli che, a scuola (contesto a te ignoto), si chiamano "prerequisiti di base". Senza capire (ma questo è ovvio) che così facendo avresti rischiato un clamoroso autogol, o forse (ma ci credo poco) sapendo di rischiarlo, ma nella consapevolezza che nessuno l'avrebbe sottolineato . Nel caso di specie, infatti, ammesso e non concesso che tu abbia ragione nel dire che «In tempi di miseria, chi ha intelligenza e buon senso è un gigante", tu come definiresti uno che, negli stessi "tempi di miseria", avendo la fortuna ed il privilegio di guadagnare diversi milioni di Euro all'anno, ne perde alcuni così... "per gioco"? Un idiota? Ecco, appunto. Un idiota. E riferito al tuo presidente dell repubblica, il fatto che, negli stessi "tempi di miseria" lui vada a spasso per l'Europa (ora agli europei di calcio, tra poco alle olimpiadi) con il suo entourage a spese dei contribuenti, è sintomo di "buon senso"? Per situazioni del genere gli antichi, che su queste cose non sbagliavano mai, coniarono il detto "asinus asinum fricat": gli asini si lodano a vicenda. Ciascuno ha degli altri un concetto parametrato a se stesso. E non c'è dubbio che agli occhi di uno come te, che "principe dello spirito sportivo", dopo l'episodio del gol/non gol di muntari affermasti "se lo avessi visto non l'avrei detto", può apparire come "un gigante" napolitano, di cui certamente ignori l'entusiastica partecipazione alla repressione sovietica dei moti ungheresi del 1956. Si può ragionevolmente affermare che "buffon sta allo spirito sportivo come napolitano sta alla democrazia". Ma hai ragione... svolgendo un'attività altamente stressante, il tuo tempo libero preferisci trascorrerlo alla SNAI, piuttosto che davanti ad un libro! Assolutamente legittimo, e forse anche condivisibile. Ma almeno... abbi il buon gusto di tacere. John May Lives |
Post n°21 pubblicato il 30 Giugno 2012 da john_may
Una mia regola di vita è "mai assumersi colpe non proprie, mai accampare meriti non propri". Perciò, per dare "a Cesare que che è di Cesare", incollo quanto segue: "Ennesimo infortunio del premier, ennesima occasione mancata per tacere su cose che non conosce, ennesima brutta figura, ennesimo spunto offerto alla critica politica, un vero e proprio assist per la satira. Prendendo spunto dalla squallida e vergognosa vicenda del nuovo scandalo del calcioscommesse, Monti si scaglia contro il calcio italiano nella sua interezza tuonando: "Il campionato dovrebbe essere sospeso per due o tre anni, è un fenomeno indegno, così come il fatto che prenda soldi pubblici", poi aggiungendo che "per gli italiani non impegnati in attività politiche, che sono la stragrande maggioranza e di cui io presto tornerò a far parte è facile localizzare tutti i mali d'Italia nella politica, ma è un errore. Nella politica – conclude il premier - ci sono gravi difetti, ma nel Paese non esiste quella separatezza tra società civile e politica che può far comodo pensare. È particolarmente triste quando un mondo che deve essere espressione di valori alti, come lo sport, si dimostra un concentrato di aspetti tra i più riprovevoli come la slealtà, l'illegalità e il falso". Fonte: Qelsi, 30/05/2012 E INVECE NO. Con un'improntitudine degna del più sfacciato "antemarcia" (termine longanesiano per indicare quelli immediatamente pronti a salire sul carro del vincitore di turno...), Sua Grigità M.M., all'indomani della vittoriosa semifinale europea Italia-Germania, dichiara: «Ho potuto verificare ieri che la Cancelliera Merkel sarebbe voluta andata a vedere la finale a Kiev. Naturalmente non con me... A Kiev, invece, ci andrò io...». Ovviamente, accolto a braccia aperte dal C.T. Prandelli, dal quale, onestamente, non si può pretendere alcuna consapevolezza "extracalcistica": sono altri, invece, che gli avrebbero dovuto interdire la gita (ovviamente, a spese dei contribuenti da lui vessati). Ma figuriamoci... se la classe dirigente (...) di questo paese non fosse un'accolita di ruffiani e leccaculo, saremmo dove siamo? Comunque, nihil sub sole novi. Sua Grigità non perde occasione per confermarsi "un grosso zero che cammina". John May Lives |
Post n°20 pubblicato il 24 Giugno 2012 da john_may
"Sono contrario, assolutamente contrario. Perché il calcio deve rimanere 'umano'. Potevo concedere questa intervista per telefono ma sono qui. Sono contrario alla tecnologia". Nemmeno il gol fantasma non convalidato a Devic in Ucraina-Inghilterra fa arretrare Michel Platini sulle sue posizioni. Analizziamo due aspetti di questa cazzata. 1 - "il calcio deve rimanere umano" - il calcio è uno sport. come ogni sport, si basa su una competizione che mira (o almeno così dovrebbe essere, in teoria) a far emergere il migliore tra i contendenti. E' questo che rende il calcio (come ogni sport) "umano". Perchè pur "orientato" ad assecondare la legge di natura secondo cui il migliore, o il più forte, o il più preparato, prevale, non ne garantisce il rispetto. E siccome l'uomo non è una macchina, può accadere che nel "giorno del giudizio" altre circostanze (le "motivazioni", la reazione al clima della giornata, una banale "dissenteria", la semplice "sfortuna"...) facciano sì che la vittoria sorrida non al più forte, ma... all'altro. Proprio questo, però, rende lo sport profondamente umano. Proprio perchè asseconda la caratteristica principale dell'uomo: tautologicamente, il suo essere "umano", e non "robot". Perciò, al di là del rammarico per il più forte eventualmente sconfitto, è proprio questa intrinseca, potenziale, imponderabilità dello sport a renderlo degno di essere praticato, e seguito. Che gusto ci sarebbe a seguire una competizione di cui già si sapesse, con assoluta certezza, chi ne sarà vincitore? Tutto questo, però, ha un senso solo se relativo alle "risorse" messe in campo dai contendenti. Ciascuno dei quali, conoscendo le leggi dello sport, mette in preventivo la sconfitta pur sentendosi il più forte. E' solo questo che giustifica la "non prevedibilità" della competizione sportiva. NON ALTRO. Ma questo non ha niente a che fare con le regole, che DEVONO essere garantite e rispettate allo stesso modo per i contendenti. L'imponderabilità dello sport è accettabile (con tutte le imprecazioni de caso....) quando una squadra attacca per novanta minuti senza riuscire a segnare e l'altra vince 1-0 grazie all'unico tiro in porta fatto nell'unica occasione in cui ha oltrepassato la metà campo. Non quando ad una squadra si nega il gol anche se il pallone ha varcato di venti centimetri la linea di porta, e si sono piazzati pure (oltre alla quaterna arbitrale) altri due "pupazzi ad hoc" proprio con lo scopo precipuo di evitare certi... disguidi. La "umanità" dello sport si riferisce alla potenziale attività sovvertitrice dell'imponderabile, non al fatto che l'arbitro prenda "fischi per fiaschi", soprattutto quando ciò può facilmente essere eliminato dalla tecnica. Mettere delle fotocellule tra i pali di una porta non significa "dis-umanizzare" il calcio... se capita la "giornata storta", la "umanità" del calcio continuerà a far sì che una squadra attacchi 90 minuti senza "mettere in funzione" quelle fotocellule... Qualcuno dica a platini che negli Stati Uniti (paese nato sulla "competizione", al di là di tante "discutibilità"), in Sport come il basket, il football, e l'hockey (dove il bilancio di una società è pari, più o meno, al bilancio di una corrispondente intera federazione italiana), la tecnologià è messa al servizio dello sport, ed al servizio di un rispetto quanto più possibile RIGOROSO delle regole. La "umanità" del basket (per fare un esempio) sta nel fatto che Kobe Bryant, o LeBron James (come dire... i Messi e Cristiano Ronaldo del calcio), decidano una partita con un tiro da 3 "sul filo della sirena" dopo aver tirato con percentuali irrisorie per tutta la partita... ma non nel fatto che quel tiro, magari avvenuto oltre la sirena, venga convalidato da un errore arbitrale. Gli arbitri, nel calcio come in ogni altro sport (e non solo...), sono semplicemente i garanti del rispetto delle regole. E dovrebbero accogliere a braccia aperte ogni possibilità di ridurre i loro errori. A meno che, non vogliano ribellarsi a qualsiasi ostacolo che sottragga loro la possibilità di "incidere" sul risultato finale. Oppure, a meno che qualcuno non voglia conservarsi quella possibilità, considerando gli arbitri come "il braccio armato della legge". 2 - Potevo concedere questa intervista per telefono ma sono qui - L'arroganza mascherata da buona fede è intollerabile. In realtà, l'arroganza di questa persona è la degna superstite di quella "boria" che, quando giocava, lo portava ad atteggiarsi come se fosse il "numero 1", quando all'epoca c'erano giocatori come Maradona, Zico, Falcao, Junior, per cui lui, al massimo, poteva essere il "numero 5". Una boria nutrita dal fatto che, avendo militato per una decina d'anni nella juventus, ai tempi del massimo fulgore della sua potenza "extra-calcistica", ha probabilmente maturato una visione del calcio (e dello sport) in cui non vince il migliore, o il più forte, o anche il più fortunato, ma il più furbo. O chi, in una maniera o nell'altra, riesce a piegare le regole al suo volere, o a portare dalla sua parte chi, di quelle regole, dovrebbe essere il garante imparziale. Avesse concesso l'intervista per telefono, la tecnologia gli avrebbe potuto procurare un alibi ("la linea era disturbata"... "non si è colto il significato delle mie parole"... "l'intervistatore ha colto solo quello che voleva"...). Ma essendo "contrario alla tecnologia", non è possibile trovare alcuna attenuante alla sua coglionaggine. Chi di spada ferisce, di spada perisce. John May Lives |
INFO
CERCA IN QUESTO BLOG
CHI PUŅ SCRIVERE SUL BLOG
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.