Loic aveva diciasett'anni e una testa da cinquantenne. Il corpo appena copertodi peli e pettorali bruniti sormontati da un leggero rilievo. Un cazzo scuro che gli ciondolava fra le cosce ravvicinate e bei piedi, da efebo. S'era rasato la testa, sacrificando i riccioli scuri, per rendere uniforme il suo corpo e farne un santuarioper Rebecca,…

Di un argano giallofaccio mosto,dal grano estraggo piume selvatiche.Pigio le nottiin una tinozzafertile, bacioogni tua goccia.

Per Te, Amore Mio.

Le tue screziate sciaguremi portano afflati neri,squisitamente tempratinell'onice, indiscreti nella tempra e nel fiore. Nascono sparpagliatee comportano silenzi,come giannizzeri vivigiurano fedeltà alla ferocia e alla misura.  

Perchè Ti amo.Perchè non ho scelta, come voglionolasciare intuire certe altre persone,perchè sono disturbata come alludonoaltre ancora.Non penso sia questo o quello,non penso di amarti perchè ho un vuoto,penso semplicemente che mi riempie mi fai stare bene,se Ti immagino una lunga striscia di fuocomi parte dai lombi, percorre la transfrontaliera,le vertebre insomma, si si installa…

ParadossiUna leggera nebbia si stava sollevando dai piedi delle migliaia di persone confluite sui bordi dell'Acrocoro Giallo. Sabbia di un'infinità di frammenti che si staccavano dalle suole dei pedoni e vorticavano compatte fino a posarsi al suolo in una nuvola massiccia e greve. Marco Daniel la osservava mentre il pallone si abbassava per potere fornire…

Nessuno aveva proferito, veramenteparoleNessuno Le aveva fatto malema quando ritrovò le sillabeche aveva perdutoSi accorseche il posto era vuoto.

 Si sciabolano i cieli diversiin zone d'aramaico e cinte spremute in pezzi d'azione,la mia calotta artica si spaccasotto la pressione d'un tuo ditoe frano sulle tue bracciacorrompendomi il viso in migliaia d'espressionidi piacere oliato dai mari.Ingrassa la famesu una corrente di fuoco innalzata dalla lingua, ricurvo la testa, poi la rialzo inopinatamente,aprendo un cunicolo di…

  Ho spogliato le tue gatte,facendone una notte,e respirando ai tuoi piediho inoculato pensieriacidi e belli.Fin quando avrò scorza passerò da tappeto a stanza,e vibrando, comesu un cordolo impazzito,mi inseguirai morendo.   

 Appena mi discosto un attimovoglio vederti,lo so, sono pensieri, azioniscomposte, ingiustificabili,ma sei talmente bellache la mia anima si apree lascia un cuore fuoriuscireinsieme al sesso.Mi sento sconvolta,attraversata da una febbreribelle,vinta e limpida,dardeggio sul pavimentomentre mi lecchi la feritainsieme all'alba.