QuartaPareteVISIONI e APPUNTI TEATRALI in Festival a cura di Valerio Balestrieri |
AREA PERSONALE
LETTERA22- PERFORMANCE
LE TROIANE
di Euripide
regia Annalisa Bianco e Virginio Liberti
MY Showreel
lo spettacolo che ha inaugurato l'edizione 2008 del Festival e sancisce la nascita della prima Compagnia Teatrale Europea. La mess lo spettacolo che ha inaugurato l'edizione 2008 del Festival e sancisce la nascita della prima Compagnia Teatrale Europea. La messinscena non cede all'illusione di poter fare un viaggio a ritroso nel tempo o di rintracciare una forzata attualità nel testo greco di Euripide.
Durata: 100 minuti
Target: spettatore ABITUE' dai 30 anni in su
- Da vedere
NTFI - PERFORMANCE
SIN SANGRE
da Senza sangue di Alessandro Baricco
regia Juan Carlos Zagal
La narrazione dell’omonimo romanzo di Alessandro Baricco diviene, per Juan Carlos Zagal, il simbolo di un inquietante desiderio di ricostruzione della memoria: un vortice di passioni che si scatenano sotto forma di vendetta, amore, solitudine, eternità, fatalità, angoscia.
Durata: 90 minuti
Target: spettatore EXPERT dai 30 anni in su
- Interessante
NTFI - PERFORMANCE
REGINELLA
di Lina Sastri
Con Reginella Lina Sastri propone un concerto raffinato tessendo una trama fitta tra musica e teatro, dove protagonista assoluta è la canzone napoletana.
Duata: 90 minuti
Target: spettatore AMATORE dai 30 anni in su
NTFI - PERFORMANCE
LEI. CINQUE STORIE PER CASANOVA
di Paola Capriolo, Benedetta Cibrario, Carla Menaldo, Maria Luisa Spaziani, Mariolina Venezia
progetto e regia Luca De Fusco
E' un ciclo di cinque testi originali che raccontano una controstoria possibile delle settecentesche Memorie di Giacomo Casanova. I monologhi sono stati commissionati a cinque scrittrici italiane che danno voce alle donne di cui Casanova racconta la seduzione, che conosciamo solo nella versione del nobile veneziano e che ora ci è riferita dalla parte delle donne (forse) sedotte.
Durata: 120 minuti
Target: spettatore ABITUE' dai 30 anni in su
NTFI - PERFORMANCE
DON GIOVANNI O SIA IL CONVITATO DI PIETRA
di Giovanni Bertati
uno spettacolo ideato e costruito da
Piermario Vescovo e Antonella Zaggia
Il lavoro propone una rilettura moderna delle forme del teatro settecentesco, soprattutto nobiliare e “di palazzo”, dell’opera per musica “in miniatura” per bambocci e orchestra da camera.
Duata: 90 minuti
Target: spettatore EXPERT dai 30 anni in su
NTFI - PERFORMANCE
EXPLOSION#17 HAPPY NEW YEAR
video-installazione di Loredana Longo
produzione Napoli Teatro Festival Italia
Da qualche anno la Longo lavora sul tema della distruzione in una chiave molto singolare che lei stessa definisce “estetica nella distruzione”: si tratta di una visione romantica del significato della parola (nella sua accezione di fascinazione al tema della morte).
Durata: 20 minuti
Target: spettatore AMATORE dai 25 anni in su
NTFI - PERFORMANCE
performance di Giuliana Lo Porto
Infiniti i rimandi simbolici: l’aspetto umano, la presenza animale e vegetale insieme; la metamorfosi ovidiana come figura espressiva del dolore; l’immagine del mostro e del non ordinario che da sempre suscitano sfumature ambivalenti, timore e curiosità, repulsione e fascino.
Durata: 20 minuti
Target: spettatore EXPERT dai 30 anni in su
NTFI - PERFORMANCE
MÉDÉE
di Max Rouquette
regia Jean-Louis Martinelli
La Médée di Martinelli porta in scena l’incontro tra il testo di Rouquette e l’Africa. Come osserva il regista nel suo diario di viaggio, il testo del poeta occitano tradisce un legame sotterraneo con il continente africano «perché si fonda sull’osservazione della natura, è pieno di piante e di movimenti di stelle, è avvinto all’essenziale, a ciò da cui dipende la sopravvivenza degli uomini».
Durata: 120 minuti
Target: spettatore ABITUE' dai 30 anni in su
NTFI - PERFORMANCE
CANTATA PER LO SPOSALIZIO
DEL PRINCIPE DI SANSEVERO
regia Mariano Bauduin
musiche di Alessandro De Simone
Il lavoro di Bauduin e De Simone riprende la cantata per le nozze di Don Raimondo de Sangro Principe di San Severo che Giovan Battista Pergolesi scrisse nel 1735 e di cui musicò soltanto la prima parte, Il tempo felice.
Duata: 70 minuti
Target: spettatore EXPERT dai 30 anni in su
NTFI - PERFORMANCE
L’INSEGUITORE
di Tiziano Scarpa
regia Arturo Cirillo
Un vecchio signore e un giovane appana uscito da una qualsiasi galera si incontrano e involontariamente, ma forse no, costruiscono una relazione
Durata: 80 minuti
Target: spettatore BEGINNER dai 20 anni in su
Post n°13 pubblicato il 04 Settembre 2008 da vabales
IL VIAGGIO SENSORIALE DELLA COMPAGNIA L.I.S., UN TEATRO DA VIVERE UNO ALLA VOLTA SEMI DI CARTA Durata: 10 minuti circa DRAMA – Si è soli, ma poi non del tutto. Il percorso sensoriale comincia con una domanda, la tua domanda; ed anche se non c’è, poi affiora. Il portone scricchiola e mani sicure nel buio portano in un antro e qui ti siedi. Via le scarpe. Si respira odore di piante, fumi, incensi, carta, umido. Un “elfo” ti posa tra le mani un uomo di argilla: “Sei bello, ma piccolo!” dice. Una lente mette a fuoco il passato dei passati. Di nuovo in piedi, ma scalzo e bendato. E i profumi si moltiplicano, le mani sentono, i piedi vedono. Vedono erba, legno, pietre, stoffe. E’ tutto caldo. Via la benda e di fronte, ad aspettarti, c’è qualcosa. Chiede una carta su 22. La prendi e la porgi: sono tarocchi. Nel suo ventre la risposta. Si alza il sipario su di un passato, e tra i detti e i non detti senti che è il tuo. Ecco che affiora la domanda. La risposta arriverà con il viaggio. Uscendo nell’ombra si intravvede lo spettatore successivo. Stavolta, in scena, c’è la sua vita.
ACT – L’atto è credibile. Potrebbe sembrare un gioco, ma l’attore c’è dentro ed anche se non comunica, lo fa in maniera ancora più forte. Prima con gli occhi, poi con la voce, poi con le mani. Il lavoro è sui sensi tanto dell’attore che dello spettatore.
Una produzione |
Post n°12 pubblicato il 02 Settembre 2008 da vabales
New Art Club propone una lezione scenica a due voci, e due corpi, tra azione, storia e parodia THIS IS MODERN Tom Roden My Showreel Durata: 75 minuti circa TARGET - Spettatore livello EXPERT dai 30 anni in su DRAMA – Linguaggio di parola, linguaggio d’azione. I piani della comunicazione si sommano, si sovrappongono e si completano, oltraggiandosi a vicenda. L’oggetto è la danza, moderna, detta e mostrata ‘ad libitum’, in una specie di conferenza dimostrativa ed esplicativa dai tratti umoristici. Non il gesto quotidiano che diventa danza. Piuttosto il contrario: il passo (l’azione) di danza come movimento quotidiano: modus vivendi et operandi. E’ l’arte che irrompe nella vita e se ne impossessa, diventando imprescindibile. E’ quasi un esercizio, una prova di forza, un braccio di ferro, tra i due coreografi che ‘lottano’, o danzano, per mostrare e dimostrare l’essenza di una forma (d’arte?). Il piano sequenza è un montaggio di momenti (movimenti) passati che ne hanno determinato i tratti.
ACT – L’azione è ossessionante. I corpi dei due performer sono tesi e apparentemente, in principio, lontani e buffi nell’approcciare una possibilità di danza. Molta ironia, spesso di troppo, nasce proprio da questa ipotesi, su cui ovviamente i due giocano, tracciando una lieve linea parodistica del detto, anche se assai superficiale. In realtà il rigore e la precisione della ripetizione dei singoli schemi rimanda a sicure competenze acquisite.
Una produzione New Art Club Bmotion - Operaestate |
Post n°11 pubblicato il 28 Giugno 2008 da vabales
Il nuovo spettacolo mise en scène di un medley tra opera popolare e opera in musica LO VOMMARO A DUELLO regista collaboratore Mariano Bauduin MY Showreel Durata: 2h e 45 minuti - Interessante SET – La cornice è perfetta; Teatro Mercadante con loggioni e affreschi al soffitto; orchestra in buca, musici acustici in scena. Il vico di sfondo, giocato sui toni bianchi, diventa popolare o borghese attraverso un preciso gioco di luci, che lo rendono funzionale contenitore della piecè. ACT – Maschere e costumi aggiungono, come dev’essere, e non tolgono forza ai caratteri di scena; profonde certezze come Angela Pagano e Antonella Morea, fedeli scudieri del maestro ed Enrico Vicinanza, nel ruolo di Nora, rendono agevole un genere non per tutti. Perfettamente in sincrono gli altri, interpreti d’opera compresi. MOOD – Semplicemente alla ‘Roberto De Simone’, profondo, ricco e incondizionatamente espressivo, propone un paio di momenti da enciclopedia del Teatro: la ‘ninna nanna’ a cappella di Angela Pagano e la ‘tammurriata’ di gruppo nel sotto finale. Il lavoro evidenzia la coraggiosa capacità di ‘innesco’ misurato tra arti, storia e linguaggio, modulato da chi, a suo modo, ha contribuito, senza dubbio alcuno, alla storia del Teatro Italiano del ‘900. Una produzione |
Post n°10 pubblicato il 27 Giugno 2008 da vabales
La piecè d’atmosfera di Roberto Andò vive l’emigrazione senza confini di spazio e di tempo
ACT – La recitazione è spicciola, riflessiva ma anche imbastita di napoletanità. Passaggi live si alternano a brusii pre-registrati. Si parla sempre su un tappeto sonoro. E’ più un lento andare, sempre, apparente andare senza muoversi. La processione con banda e finale sono di atmosfera Emir Kusturica.
Una produzione |
Post n°9 pubblicato il 26 Giugno 2008 da vabales
La città partenopea e i suoi abitanti ‘riarrangiati’ da Gino Rivieccio e la Minale Big Band; un racconto su musica e parole. Quanno ce vo ce vo musiche Minale Big Band
ACT – Rivieccio diverte in maniera sobria. Costruisce la battuta con attenzione; la sua comicità e ricercata, assai lontana dagli attuali modelli napoletani popolari e sguaiati. Nel suo fare c’è molto Teatro: c’è il trucco, la parrucca e l’abito, che si sa, almeno in scena, fa il monaco. Poi ci sono le canzoni, dai classici americani, alle riuscite parodie, una su tutte ‘Arrivederci Rom’ sulle memorabili note di Garinei e Giovannini. Anche Antonio Bassolino diventa personaggio, forse il più divertente e reale.
Una produzione |
Post n°8 pubblicato il 22 Giugno 2008 da vabales
In scena il Burlesque di Kitty Hartl, parodia e streap-tease con special guest: Marisa Laurito
Durata: 2h - Discreto DRAMA – Lontanissimo dalle atmosfere ‘hot’, ma freddamente ‘grunge’, degli attuali streap-tease da night, il Burlesque si riappropria con la ‘forza’ di un genere tramontato, più vicino (per noi italiani) al Teatro di Varietà. Ne riprende atmosfere, suoni e addirittura la struttura, dato che la platea è seduta per l’occasione tra i tavolini. Lo spazio indubbiamente si presta, e l’orario pure: start ore 24.00. In scena ‘numeri’ di canzoni-parodia (al limite della macchietta) e improbabili streap di ballerine in ‘carne’ con copricapezzolo, paillettes, lustrini, boa e piume di struzzo. Il trucco, quasi maschera, fa riaffiorare alla memoria degli over 30 le Sorelle Bandiera, anche se lì la parodia era di ‘genere’; qui in gioco ci sono le suadenze, che vissute da attrici prive di ‘physique du rol’, ironizzano, diventando a loro volta icone di abbondante femminilità che magnetizza comunque gli sguardi, e cattura.
ACT – Kitty Hartl declama con un sarcasmo americano che, malgrado la celere traduzione di un’italiana in ‘carne’ ed ossa come Marisa Laurito, non ‘acchiappa’. Coinvolgono invece i numeri, specie quelli circensi, tra contorsionismi e trovate. La Laurito è un succulento ‘babà’, anche in guepière sul finale.
Una produzione |
Post n°7 pubblicato il 20 Giugno 2008 da vabales
Tra commedia e dramma l'edizione di Gleijeses Ditegli Sempre di sì scene Paolo Calafiore Durata: 2h (intervista a cura di Valerio Balestrieri) DRAMA
ACT – Gleijeses è 'Eduardiano' nell’anima, sente il testo di De Filippo e lo rivive senza esagerazioni e forzature. Il tratto somatico folle è una piccola balbuzie su alcune parole, ma in fondo sono proprio le parole il metro di visione del suo mondo. Gennaro Cannavacciuolo è Teresina (la sorella) ‘en travestì’, ma d’altra parte è luna delle sua maschere; ciò avvalora l’ipotesi della familiarità della patologia e l’idea che non si diventa folli ‘per caso’.
Una produzione |
Post n°5 pubblicato il 19 Giugno 2008 da vabales
Martedì 17 Giugno, Teatro Nuovo MY Showreel TARGET - Spettatore livello BEGINNER dai 25 anni in su - Da vedere
Di punto in bianco, testo, coreografia e regia Lara Guidetti E’ una zia come tante, tutta cucina e attenzioni per i nipoti (uno ‘di carne’ ed uno acquisito) che l’hanno accolta in casa. E’ ripiegata su se stessa, come chi ha incassato molti pugni dalla vita. Adora e odora le rose; il suo unico e solo ‘impegno’ è salvare il roseto dal vento e così, in attesa della bufera, munita di forbici taglia i boccioli. I nipoti sono vuoti; tv e chiacchiere. La zia è un peso, deve andare via. Il dolore la distrugge e stretta nel roseto si lascia morire nell’ennesima tempesta. L’olfatto è il suo tramite, è il filtro che all’odore di rosa. Due fratelli, uno andato e uno rimasto. Giocavano insieme sotto un’albero. Adesso quello ‘rimasto’ è solo. Mangia, i buoni ‘sapori di una volta’ ricorda non volendo ricordare. Dimentica allora, i giochi e le persone. Anche qui c’è odio e sopravvivenza. Il mondo è scomodo specie per chi è solo. E se il fratello torna? Allora si può ricominciare a giocare. Sotto quell’albero magari, da cui in verità non si è mai allontanato. I rami alti, sono alti, solo perché alla base c'è il tronco che li regge. E’ questo il trucco. E’ questo il sapore della vita ‘di famiglia’. Tutti in un acquario, come pesci tropicali. E’ questa l’immagine voluta. Pesci rari, di colori e forme diverse che vivono nella stessa poca acqua. E’ una famiglia. Le relazioni sono telefoniche, gli intrecci viaggiano sul filo dei non detti (sempre al telefono). Incontri e scontri, nati per volontà o per caso, nell’era di una comunicazione filtrata da apparecchi; e si sta assieme giusto il tempo di una foto: un istante. Ci si sente, ma non ci si ascolta, l’udito è solo per se stessi. |
Post n°4 pubblicato il 15 Giugno 2008 da vabales
Sulle tracce di Eduardo Scarpetta, la commedia musicale di Giuseppe Sollazzo, compendio del Teatro partenopeo MY Showreel
costumi Luisa Biglietti musiche Patrizio Trampetti regia Giuseppe Sollazzo
TARGET - Spettatore livello AMATORE dai 25 anni in su - Discreto DRAMA – Teatro nel teatro; una compagnia teatrale partenope, sostenuta da ‘Asesori’ (per dirla alla Petrolini) e da finanziatori ‘en travestì’, è sulle tracce di Eduardo Scarpetta, nel tentativo di produrre un lavoro per un rinomato Festival Europeo (chissà quale?). Avanti e indietro nel tempo, tra prove e "fiction", si assiste alle fasi salienti della vita del celebre autore napoletano, erede anagrafico e storico, del più famoso Pulcinella di Napoli, Antonio Petito, che gli muore tra le braccia: “ Non è morto un uomo, ma è morto un Teatro!”. Il giovane Eduardo, da attore di fila, diviene pian piano protagonista, poi autore e infine capocomico di un suo Teatro, dove mette in scena Napoli e le sue maschere, non più ‘di pulcinella’ ma ‘maschere di popolo’, diventando così capostipite di un genere teatrale.
ACT – Commedia corale propone un cast di otto attori che vivono tutti i personaggi (anche quelli in cerca d’autore). Il loro slogan è ‘potere agli attori’ e lo esercitano, senza ombra di dubbio, passando di ‘panni in panni’ come funamboli che, senza rete di protezione, cantano, ballano e recitano.
Una produzione Associazione Culturale Teatrale 6 - 29 Giugno 2008 |
Post n°2 pubblicato il 05 Marzo 2008 da vabales
Un teatro onesto, la piecé di Tolstoj, nell’edizione completata e corretta da Macrì/Sciaccaluga Svet – La Luce splende nelle tenebre Di Lev Tolstoj Versione Italiana Danilo Macrì Regia Marco Sciaccaluga Scena Jean-Marc Stehlé Costumi Catherine Ranki Musica Andrea Nicolini Luci Sandro Sussi Durata: 3h TARGET - Spettatore livello EXPERT dai 25 anni in su - Interessante
SET – Sul palcoscenico, quella ‘luce che splende tra le tenebre’, si compone, in maniera figurata, attraverso una scenografia firmata Jean-Marc Stehlè; una radura grigia fatta di alberi rinsecchiti (un’amato-odiato bosco) che sono ‘casa’ per Nikolaj e famiglia. E’ la terra, la sua terra, quella che egli stesso, adesso, vuole e ‘deve’ ridare ai legittimi proprietari, “Quelli che la terra la lavorano”. La luce irrompe da sinistra come un’alba perenne e divina ed illumina la radura e il cammino di ‘carità’ di Nikolaj che nel frenetico tentativo di spogliarsi dei suoi averi attraversa, osservando, povertà umane e materiali. “Ecco su cosa costruiamo la nostra felicità, morte e sofferenza altrui”.
MOOD – La cornice è sostanziosa; i drammi si completano in tappeti sonori e voci/rumori fuori campo, che allungano lo spettro d’azione oltre la quarta parete: la platea diventa bosco e le quinte solo provvisorio limite spaziale, quasi cornice, appunto di una fotografia d’epoca (l’istante di un tutto). Dialoghi serrati e brusche inaspettate ironie rendono il testo più agevole, rese possibili dalle buone capacità del cast di 15 attori diretti da Marco Sciaccaluga. L’adattamento è coerente, specie nel finale, che rimasto incompiuto, è stato ricostruito da Danilo Macrì su appunti dello stesso Tolstoj. La messinscena stilisticamente moderna affronta con pathos d’altri tempi, conflitti, paure e tensioni di oggi, dove lotte tra classi, violenze/incoerenze religiose e tensioni familiari sono il tessuto cognitivo del costante sopravvivere. In scena fino al 2 MARZO 2008 Una produzione Teatro Stabile di Genova |
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INFO TARGET
BEGINNER: non sono mai andato a Teatro, forse una volta con la Scuola, non so se mi piace...di solito è una noia!
AMATORE: sono andato qualche volta a Teatro, mi piace, ma quanto dura? Se si ride è meglio! Ci sono attori famosi?
EXPERT: Vado spesso a Teatro, non ho un gusto preciso, meglio se ci capisco qualcosa. Sono curioso e mi faccio delle domande. Meglio il professionale che l'amatoriale.
ABITUE': Amo molto il Teatro, mi informo e approfondisco. Non ho paura della 'ricerca', mi faccio delle domande e mi do delle risposte. Leggo il nome del regista.
LETTERA 22- INTERVIEW
PANTAGRUEL SISTER-IN-LAW
regia Silviu Purcarete
MY Showreel
Purcarete non presenta una riduzione del testo di Pantagruel, ma nel suo omaggio fa vibrare l’eco dell’opera usando sarabande di attori come vocabolario e ritmi come grammatica.
An Actor
Durata: 90 minuti
TARGET - Spettatore livello EXPERT dai 30 anni in su
- Da vedere
MORE INFO
LETTERA 22 - INTERVIEW
COME FA RENATO QUAGLIA A RIMANERE IN EQUILIBRIO SOPRA NAPOLI?
Che rapporto c’è tra Napoli e il Teatro Festival Italia?
Già nel titolo della manifestazione c’è Napoli, e poi un punto.
E quel punto ha un valore, un senso.
Renato Quaglia, direttore artistico e ‘morale’ di questo Festival ne spiega le ragioni con motivata partecipazione, emotiva e culturale. E’ necessario che il luogo che ospita non sia osservatore di una vetrina ma parte del Festival stesso e in qualche modo ne abbia in seno la matrice; è questa la chiave di un percorso triennale su cui si sta lavorando. E’ nelle zone comuni che si rintraccia un’area di interesse vero. Renato Quaglia non ha un Teatro, non è un artista ne un produttore. Nasce in Friuli, ad Udine, come organizzatore e passa poi, per diversi anni, dalla Biennale di Venezia in qualità di direttore Tecnico ed Artistico. Oggi siede alla scrivania di Via Dei Mille, a due passi da Via Chiaia, in piena Napoli. E di questa Napoli cerca di aspirare l’essenza da trasferire nel Teatro Festival Italia.
“L’attività si deve porre al servizio di un territorio e non viceversa”.
Siamo qui per lavorare sulla percezione di se stesso che il napoletano ha dall’esterno. Non importa che venga o non venga a Teatro: è importante che si accorga di essere soggetto (e non oggetto) di un progetto culturale, padrone in qualche modo dello stesso. Il ‘modus’ di Quaglia è quello di lavorare affinché il Festival possa esercitare un riflesso in termini prima di tutto sociali, poi economici; la città deve in qualche modo assorbire il meglio dell’atmosfera, dell’aria costituita: internazionalità, tolleranza ed inclusività. Il secondo passo è immagine al proprio interno. L’arrivo di arte e artisti determina degli effetti rispetto alla comunità, con essa si scopre il mondo e la possibilità di uscire da una ‘condizione’.
“Io sono venuto qui per piantare alberi, non mettere fiori alla finestra”.
Il cartellone stesso si ripiega in qualche modo su Napoli; oggi al livello tematico, domani anche produttivo, dato che nasceranno delle co-produzioni per le prossime edizioni destinate a integrare professionalità locali con artisti d’oltre-oceano. Il Festival deve servire ad innescare dei processi di sviluppo, ecco, come e in cosa, può essere parte di questa città.
NTFI - EXTRA
- Il gusto in scena
- Backstage Vedrai andrà tutto bene
NTFI - START!
6 Giugno 2008, si apre il Napoli Teatro Festival Italia.
Inaugurazione al Real Albergo dei Poveri, una delle location che ospita le manifestazioni.