Quel poco da dire

UCCELLI

“Dove hai detto che vai a caccia domani?”, chiese a Domenico la moglie di spalle nel letto.

“Dato che quel piedidolci di Giorgio ha marcato visita, con la jeep di Aldo andiamo in collina.”

“Bene, buonanotte!”

Al mattino, dopo tre ore senza tirare neanche un colpo, Aldo propose di scendere vicino al lago, per anatre.

Camminando sulla riva, dietro un cespuglio, Domenico notò una donna nuda distesa; ma era sua moglie! E quello che le stava vicino non era Giorgio? Non era malato?

Quando Domenico vide quell’uccello volare fuori dal nido, il suo istinto di cacciatore ebbe il sopravvento!

LA COLPA

Era stato naturale addossarsi la colpa. Francesco, il suo migliore amico, non avrebbe resistito a un’accusa di omicidio, né alla prigione. Era stato lui, in un gesto di rabbia, a spingere il vecchio per le scale; reo soltanto di non avergli voluto consegnare il portafoglio.

Aveva ancora impressa la faccia dell’amico, sorpresa, sconvolta, incredula. Lui non ci aveva pensato due volte: lo aveva fatto allontanare da lì, urlandogli contro per farlo smuovere, e poi aveva aspettato i carabinieri, per andare via con loro.

Aveva raccontato di come Francesco avesse tentato di dissuaderlo. Voleva troppo bene al suo amico!

L’ATTORE

"...e di tale speranza da oggi farò la mia guida e il mio fatale cruccio!"

Finiva così il monologo. Qui era previsto l'applauso commosso del pubblico, ma quando si accesero le luci in sala il vuoto lasciò intuire che anche quella sera nessuno aveva pagato il biglietto.

Sulla sua carriera di attore gravava una pesante ipoteca, soprattutto economica. Non avrebbe potuto reggere ancora molto. Affitto, cibo, vestiti, pur in economia, erano voci ineludibili!

Ripensava con nostalgia a quando a casa a fine recita lo aspettava una cena calda. E spesso, almeno sua madre lo ascoltava, e ogni tanto applaudiva...

FICTION

Sua moglie Luciana si alzava per prima, prendeva il suo Ipad e riaccendeva sul seguito della serie televisiva che stava seguendo. Quello schermo poi la seguiva ovunque, dal bagno alla cucina, fino a quando non doveva uscire per andare al lavoro. Le sue figlie, Antonella e Anna, si alzavano poco dopo. Anche loro come prima cosa accendevano i loro schermi personali per seguire due differenti sceneggiati televisivi, anteponendoli al caffè e utilizzandoli come base di ogni spostamento. Quando le tre donne cominciarono a dargli delle risposte citando fedelmente le battute delle serie TV capì che c’era qualcosa di insano…