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Perché un liberaldemocratico non dovrebbe votare Berlusconi

Post n°34 pubblicato il 16 Febbraio 2013 da Quintana5
Foto di Quintana5

Lo so, avevo detto che il precedente sarebbe stato il mio ultimo post, ma in tempo di elezioni e con un problemino che mi ha impedito di allenarmi...me ne è sfuggito dalle dita un'altro! Questa volta prometto solennemente con la mano sul cuore che non ci cadrò mai più; possano slacciarmisi le scarpe vicino al traguardo il giorno che sto per realizzare il mio miglior tempo se ne scriverò ancora uno dopo di questo!

 

Avevo intitolato questo post “Perché un liberaldemocratico non può votare Berlusconi”, ma poi ci ho riflettuto e mi sono detto che quel “non può” non lascia adito a dubbi, è apodittico; invece "non dovrebbe" lascia la porta aperta al dubbio, nel senso che secondo me non dovrebbe, ma non è scritto da nessuna parte che io abbia la verità in tasca, posso sempre sbagliarmi e cambiare idea e se dovessi farlo non mi creerei problemi: solo gli imbecilli non lo fanno mai.

 

Una premessa: un eventuale elettore del PD non dovrebbe sentirsi rinfrancato da quanto scriverò più sotto: quanto detto per Berlusconi ed il PdL vale in uguale misura per il PD, sono partiti molto simili a cominciare dal vertice, nel primo c’è un uomo solo al comando che impedisce ogni evoluzione, nel secondo c’è un apparato che lo rende perennemente identico a sé stesso. Il resto della sinistra, Ingroia e Vendola è fatta di parolai da incubo.

 

Le promesse elettorali di Berlusconi non saranno cosa che esaminerò per due motivi: primo perché la più famosa, quella del rimborso dell’IMU, ho dimostrato altrove che è una balla che ha la stessa credibilità di Babbo Natale (Il foglio, diretto da Giuliano Ferrara, fan di Berlusconi, l’ha definita circonvenzione d’incapace); il secondo motivo consiste nel fatto che neanche gli altri, parlo di Bersani e di Monti, sono credibili. Bersani non ci dice cosa vuole fare, come e con chi; Monti ha cambiato agenda fin troppe volte ed anche lui risulta poco chiaro e credibile quanto a promesse. Casini e Fini non possono davvero essere considerati, qui ha ragione Berlusconi a definirli personaggi orridi.

 

Berlusconi ha governato dal 1994 fino al novembre 2011, con alcune pause, e non sono tra quelli che ne demonizzano l’azione di Governo. Nel 1994 il suo Governo cadde per l’incapacità della Lega di affrontare con coraggio la riforma delle pensioni e dopo qualche mese di propaganda irresponsabile della sinistra e la caduta del Governo, Rutelli disse che gli italiani non andavano presi in giro, promettendo di mantenere uno status quo che non aveva alcuna possibilità di resistere, infatti Dini poi realizzò la riforma.

 

Nel 2008, con lui al Governo, c’è stata, e dura ancora, la più grande crisi finanziaria di tutti i tempi; Tremonti affrontò bene i problemi, come scrisse un insospettabile sul Corriere della Sera nel 2009 e l’Italia, al momento delle dimissioni di Berlusconi, era, tra le altre cose, in avanzo primario. Ben peggiore e più biasimevole fu l’atteggiamento di chi, ricordo Buttiglione ad esempio, sosteneva che l’Italia era “tecnicamente fallita”.

 

Se queste sono le luci, molte, troppe, sono le ombre.

 

La prima è quella etica: tanti, troppi esponenti del PdL sono stati presi con le mani nel famoso sacco; si può obiettare che a sinistra sia accaduto lo stesso ed è vero, ma a me questa logica da tifoso non interessa. Inoltre risultano troppe candidature di giovani donne sul cui curriculum politico ci sarebbe tanto da obiettare: in un caso, la Carfagna, il risultato è stato eccellente, in molti altri no, in almeno un caso, la Minetti, da vergognarsi.

 

La seconda: la vita privata di Berlusconi è affare suo, certo, ma la sua credibilità è affare anche mio in quanto italiano; le famose feste a Palazzo Grazioli ed a Villa Certosa denotano una estrema leggerezza nella scelta delle compagnie: se un privato cittadino riceve delle persone a casa sua è un problema che riguarda solo lui, ma se lo fa il Presidente del Consiglio non è la stessa cosa e non è una questione di morale, chi ricopre una simile carica dovrebbe saperlo benissimo.

 

La terza: i giri di valzer di Berlusconi. Se una persona sostenesse oggi una cosa e l’indomani il suo esatto contrario nel giro di pochissimo sarebbe ritenuta inaffidabile. Questo al Cavaliere non capita proprio perché la politica viene vista come un proseguimento del calcio e per provarlo qui mi limiterò a vicende degli ultimi periodi, sono sufficienti. Il Governo Monti è stato sostenuto dal PdL, che ne ha avallato tutti i provvedimenti, IMU compresa. Questa tassa era giù prevista da Tremonti, ma con esclusione della prima casa e oggi Berlusconi, pur avendola votata, sostiene che sia una tassa iniqua. Ancora: Monti non è stato nominato Dittatore: chi sostiene che in Italia vi sia stata una democrazia sospesa dimentica che il suo Governo ha chiesto ed ottenuto la fiducia più volte e se è vero che i dati economici sono peggiori di quando lasciò Berlusconi è altrettanto vero che tutti i suoi provvedimenti sono stati votati dal PdL, nessuno escluso, in altre parole nella pessima gestione di Monti, fatta solo di nuove tasse, c’è la totale corresponsabilità del Pdl. E del PD. Berlusconi cosa pensa davvero di Monti e del suo Governo? Difficile dirlo: il 9 ottobre dice che Monti sarebbe una valida ipotesi come leader dei moderati; il 12 dicembre dice che se Monti si candiderà a leader del raggruppamento dei moderati addirittura farà un passo indietro e lascerà campo libero; il 18 dicembre, solo sei giorni dopo rallenta sull’ipotesi, ma solo per quanto scritto da Casini, non per un reale ripensamento su Monti. Il 16 febbraio ci dice che “Monti non capisce niente di economia”. E avrebbe voluto propinare come leadere dei moderati uno che non capisce niente di economia? Aspetto una risposta dai suoi potenziali elettori. Nel frattempo Berlusconi ha avuto tempo per proporre anche la reintroduzione dell’immunità parlamentare.

 

Quarto: le promesse non mantenute. Chi vota per Berlusconi ha una certa idea della politica: meno Stato, più liberalizzazioni, meno difficoltà per imprese e persone, lo Stato deve fungere da controllore, ma evitare di controllare banche, imprese, assicurazioni etc. Nei fatti cosa ha realizzato Berlusconi?

 

Iniziamo da questa promessa, che è del marzo 2008:

  • La prima cosa da fare è dimezzare il numero dei parlamentari, dei consiglieri regionali, dei consiglieri comunali. Non parlo di Province, perché bisogna eliminarle“. “Quindi dimezzamento dei costi della politica significa innanzitutto dimezzare il numero delle persone che fanno politica di mestiere ed eliminare tanti enti inutili, Province, Comunità montane, e tutti quegli enti antichi che sono rimasti in funzione senza produrre alcun effetto“. Che fine ha fatto questa promessa?
  • Liberalizzazione dei servizi privati e pubblici per migliorare prezzi e servizi agli utenti; fatto qualcosa al riguardo?
  • Al fine di abbassare il debito, immettere una parte consistene di patrimonio pubblico, offrendo nuove opportunità.
  • Poi, bonus bebè, detassazione tredicesima, graduale abolizione dell’IRAP, introduzione del quoziente familiare. Nulla. Ma la perla è questa: la graduale riduzione dell’IVA sul turismo, tanto graduale da aver introdotto invece la tassa di soggiorno.

 

Qualcuno obietterà: glielo hanno impedito, Casini e soprattutto Fini con il suo tradimento lo hanno ostacolato! Eppure di leggi ne sono state votate e, mi ripeto lo so bene, il Parlamento ha stabilito che è stato del tutto credibile che Ruby fosse nipote di Mubarak. Invece di questo non avrebbe potuto far votare qualcos’altro di più utile alla nazione?

 
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Cosa viene dopo la primavera?

Post n°33 pubblicato il 27 Luglio 2012 da Quintana5

Inizio con una richiesta personale: per i commenti limitarsi solo a quello che è l’oggetto del post, vorrei che l’ultima parte non ne fosse oggetto. Lo chiedo come cortesia personale.

 

La domanda sembra banale: dopo la primavera viene l’estate! Non sempre è così, specie se qualche nome è stato dato con troppa facilità. Il mio primo post ha riguardato la cosiddetta primavera araba, il cui nome riecheggiava la famosa “primavera di Praga”, cioè il tentativo del regime comunista cecoslovacco di aprire a forme di libertà e di democrazia; al tentativo in questione la notte tra il 20 ed il 21 agosto posero fine i carri armati del Patto di Varsavia, che entrarono a Praga ed annullarono tutte le riforme.

Alla primavera di Praga non seguì l’estate, ma un grigio inverno.

 

Qualcuno guardando i movimenti di ribellione nei paesi arabi, ricordando la primavera praghese ebbe la brillante idea di chiamarla “primavera araba”; fin da allora avevo qualche dubbio, io che non sono certo un professionista dell’informazione né, tantomeno, della politica. Non starò a ricordare i motivi di dubbio, citarsi è sempre poco elegante, dico che i miei dubbi sono stati confermati, anzi…

Andiamo a vedere cosa è successo e partiamo dal paese più ad Ovest tra quelli coinvolti dalle rivolte, la Tunisia.

Da dove iniziamo? Proviamo a vedere cosa succede: gli islamisti hanno vinto le elezioni, e uno. “L’Unità”, in una corrispondenza del 20 aprile (ricordare questa data)  da Tunisi ci descrive un paese in fermento, voglioso di libertà, con un Islam le cui parole d’ordine sono pluralismo, tolleranza e stabilità, fa dire a tale signor Bechir, un imprenditore “Però ora abbiamo la libertà, ed è un bene incomparabile” e termina l’articolo descrivendo: “Momenti di danza tradizionale in riva al mare, intervallati da sfrenati balletti al ritmo di rap. L’Islam del nuovo millennio, almeno qui in Tunisia batte anche questo ritmo”; il Presidente del Governo provvisorio aveva anche parlato di una democrazia regolata dalla legge, altra cosa che sembra ineccepibile, tuttavia è sempre bene mettersi d’accordo sui termini usati, altrimenti non ci si capisce e bisogna accordarsi su cosa significa democrazia e di quali leggi parliamo.

Prima avevo chiesto di ricordare una data, il 20 aprile. Al giornalista dell’Unità era sfuggita una notizia e cioè che il 28 marzo, tre settimane prima della sua intervista, due tunisini sono stati condannati a sette anni e mezzo di reclusione per blasfemia e tutto questo per aver diffuso un libro di critica all’Islam ed è strano che non abbia posto attenzione a questa notizia, infatti Human right watch, tramite la sua  rappresentante in Tunisia, Emna Galeli, aveva condannato la sentenza "un attacco alla libertà di espressione e libertà di credo" e si era anche detta preoccupata per il fatto che la religione possa venir utilizzata per imporre un nuovo tipo di censura; sarà stato distratto? Ma non finisce qui, la religione islamica è rimasta religione di Stato (art. 1 della Costituzione) ma alcuni si sono rallegrati che la Shaaria non sia diventata fonte primaria di legislazione, significa che la preoccupazione che potesse andare peggio era concreta. Non basta ancora: i salafiti impongono la loro legge (sono fondamentalisti) in parecchi villaggi dell’interno e ci sono parecchi episodi di intolleranza nei confronti degli ebrei (ce ne sono circa 30mila); in più è stata istituita una milizia islamica ed un “comitato per la  diffusione della virtù e la repressione del vizio” che pare controlli che non si tengano comportamenti contrari all’islam radicale.  Infine sono stati respinti dei medicinali inviati da Israele: brutto segnale! Possiamo dire che ci sia stato un vero progresso? Io ho parecchi dubbi al riguardo.

Passiamo alla Libia: il Governo non sarà instaurato prima di settembre, pur essendosi tenute le elezioni il 7 luglio; la maggioranza relativa è stata appannaggio del partito più liberale, quello di Jibril, con 39 seggi, il secondo posto è stato dei Fratelli Musulmani di Sawan, con 17 seggi, ma soprattutto peseranno i candidati “indipendenti”, espressione di 120 partiti, molti dei quali legati proprio ai Fratelli Musulmani. Costoro saranno in ogni caso determinanti: sia se si realizzerà una grande coalizione tra il partito di Jibril e quello di Sawan, sia se invece si arriverà ad un Governo presieduto dai Fratelli Musulmani ed appoggiato dai tanti candidati indipendenti. Sawan è stato chiarissimo: “la sharia (la legge islamica) sarà alla base della prossima legislazione”. Piuttosto chiaro, no? Sappiamo che la politica consiste in compromessi e possibilità: si riuscirà a tenere la Shaaria fuori dalle fonti del diritto? Progressi per il popolo libico verso la democrazia? Anche qui mi si permettano parecchie perplessità.

Andiamo a vedere l’Egitto: la vittoria dei Fratelli Musulmani è stata chiara e senza discussioni; non starò a ricordare chi sono costoro, chi vuole cerchi da solo, in modo che le informazioni possano essere selezionate autonomamente. Duranta la campagna elettorale alcuni esponenti religiosi hanno appoggiato Mursi, poi vincitore, sostenendo che costui avrebbe istituito il califfato e liberato Gerusalemme; una tesi simile è delirante, come pure le proposte di partiti che hanno ottenuto il 20% dei voti: distruggere, o almeno coprire con dei teli, le piramidi e la statua della Sfinge, simboli di paganesimo preislamico. Non si tratta di mattacchioni con consensi da prefisso telefonico, stiamo parlando di un partito da 20%!

Sempre per restare al folklore, si è anche proposto si istituire spiagge separate per uomini e donne e di mettere fine a musica occidentale e divertimenti eccessivi, anche nelle località turistiche. Parlando invece della situazione economica e sociale, questa sembra in preda al caos incotrollato: il 40% degli egiziani vive al di sotto della soglia di povertà, le esportazioni stanno diminuendo e persino il turismo è in forte calo. Si temono rivolte per fame. Nel frattempo i Fratelli Musulmani, contravvenendo alle loro promesse elettorali, stanno occupando tutti gli spazi del potere, anche se il Governo non è ancora stato formato ed anche qui i Fratelli Musulmani hanno mentito.

Infine la Siria: sappiamo perfettamente che razza di assassino sia il Presidente Assad, sta sterminando cittadini del suo stesso paese ed ha spesso appoggiato movimenti terroristi.

Notizia che è sfuggita a quasi tutti è che sta perseguitando ed uccidendo i palestinesi presenti in Siria: secondo fonti sia di Hamas che di Al Fatah circa 500 palestinesi sono stati uccisi da uomini del regime, non occasionalmente, ma presi, torturati e poi uccisi. Dove sono le flottiglie? E i pacifinti? Qualcuno ha fatto non una marcia di protesta, ma almeno due passi di dissenso sotto l’ambasciata siriana?

Non solo: questo paese ha ammesso, per bocca del portavoce Jihadi Maqdisi di possedere delle vietatissime armi chimiche e biologiche e che è pronta ad usarle se attaccata. Qualcuno ha detto qualcosa? Forse ero distratto e non ho sentito?

Infine veniamo ai ribelli:  non sappiamo molto di loro, se non che si rifanno quasi tutti all’Islam e già questo non è un buon segno; se poi integriamo questa informazione con il fatto che non vogliono avere rapporti con la NATO, il quadro sembra ancora peggiore. Si sa per certo infine che nel calderone siriano c’è la presenza di Al Quaeda e di Hezbollah: qualcuno vuole ad immaginare cosa succederebbe se costoro si impadronissero di armi chimiche o biologiche?

Sarà il caso di parlare ancora di primavera araba? Io prenderei impermeabile ed ombrello….

Ed ora la parte finale, quella che ho chiesto di non commentare: questo è il mio ultimo post, il blog si ferma qui. Per ora? Per sempre? Al momento la mia intenzione è di fermarlo per sempre, ma chi può dire cosa ci riserva il futuro? Martedì sono stato a Milano a firmare il contratto che mi lega alla nuova azienda e probabilmente avrò meno tempo per passare in digiland. Debbo poi ammettere che non posso, non riesco e probabilmente non sono capace a gestire un blog, ammiro sinceramente chi lo sa fare probabilmente continuerò a leggerne, sia quelli di maggior spessore, per ottenere informazioni, che quelli di personaggi di infimo livello, che conosciamo bene e che mi faranno ridere. Grazie a tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere ed a chi ha voluto inserire commenti, specie se hanno fornito valore aggiunto al tutto. Grazie ancora ed auguro buona estate a tutti, sia a coloro che andranno da qualche parte, che a coloro che invece resteranno in città, tra i quali sono incluso anche io. Un caro saluto.

 

 

 
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FOLLIA VERA!!

Post n°32 pubblicato il 23 Luglio 2012 da Quintana5

Non sono solito pubblicare articoli di giornale, ma questa volta farò un'eccezione, ovviamente citando il quotidiano in questione, la data di pubblicazione eccetera. La notizia è stata pubblicata questa mattina, 23 luglio 2012 da parecchi quotidiani e di seguito riporto l'articolo del "Corriere della Sera" edizione veneta.

VENEZIA - Un facchino musulmano di un hotel di Venezia si dimette non sopportando di prendere ordini da una donna: gli salvano il posto affiancandogli un maschio. Protagonista della vicenda un egiziano dipendente del Danieli che si era licenziato per non subire «l'onta» di ricevere disposizioni da una governante.

L'uomo aveva quindi lasciato il celebre hotel ma non trovando un altro lavoro si è ripresentato alla direzione che tenendo in grande considerazione il lavoro dell'extracomunitario lo ha riassunto garantendogli che nei suoi turni si troverà a fianco, oltre alla donna, un collega maschio che gli comunicherà gli incarichi. La «mediazione», come indica Il Gazzettino, è andata a buon fine e l'uomo è tornato regolarmente al suo lavoro. (Ansa)

Vero è che "Repubblica" ha pubblicato questo articolo, sempre in data odierna:

 

VENEZIA - Non esiste nessun "caso" e sembra che nulla sia effettivamente successo. Il direttore dell'Hotel Danieli di Venezia si dice "sorpreso" dalla notizia del facchino musulmano, dipendente del suo albergo, che per motivi religiosi non vuole prendere ordini dal capo donna e che per questo si sarebbe licenziato e sarebbe stato reintegrato solo alla condizione di avere un uomo dal quale farsi dirigere.

"Non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale scritta dal dipendente - riferisce il direttore Christophe Mercier - noi rispettiamo tutte le persone che lavorano con noi e se ci fosse stato posto il problema avremmo potuto agire".

Il direttore del prestigioso hotel della città lagunare sostiene infatti che l'azienda non era a conoscenza del caso e quindi non ha preso nessuna misura per cambiare l'organizzazione del personale: "Siamo sorpresi da questo articolo, ne prendiamo atto e ne parleremo con la persona interessata", prosegue il direttore dell'albergo. E sottolinea che il facchino egiziano "continua a lavorare qui", precisando che prende ancora ordini da una donna dal momento che "le governanti sono tutte donne". "La nostra azienda - conclude il direttore - ha sempre un comportamento corretto, giusto, etico nei confronti di tutti i dipendenti, di tutte le nazionalità e le religioni".

La vicenda dunque sarebbe falsa. O quantomeno il direttore, che secondo una prima versione della storia avrebbe anche riammesso il dipendente "offeso" dal fatto che il suo diretto superiore fosse una governante, affiancandogli un uomo, sembra non saperne nulla. Il Pdl, prima che arrivasse la smentita del direttore, si era scagliato contro il facchino e tutta la gestione dell'accaduto, parlando di "fatto gravissimo: così si umiliano le donne".

Le reazioni. "Apprendo dai media di stamane che a Venezia si è verificato un episodio di multiculturalismo criminogeno e inaccettabile" commenta l'on. Souad Sbai, deputata del Pdl. "Se accertata, sarebbe gravissimo. Questa è l'Italia che vogliamo? - continua la pidiellina - Invece di rispedire questo signore a casa addirittura si asseconda il suo estremismo umiliando per due volte una donna? Dove sono le veterofemministe in questa vicenda? Perché stanno zitte? Le donne, della politica e della società civile, devono indignarsi e denunciare questi episodi". E conclude dicendo di aver già "presentato un'interrogazione al Ministro Fornero e al Ministro Riccardi, affinché facciano chiarezza su questa vicenda, che offende tutte le donne".

(23 luglio 2012)

Tuttavia un controllo di pochi istanti fa ha evidenziato che sul CdS la notizia è tale e quale a quelle di questa mattina e quindi posso sbagliarmi, ma credo che le smentite siano un po' di rito, la vicenda è delicata ed il Danieli non penso voglia pubblicità di questo tipo. Sarà vero? Secondo me si, è un'opinione, confutabile, ovvio, come è certo che potrei essere smentito, ma credo che sia l'ennesimo caso di applicazione della nefanda pratica del multiculturalismo, bocciata ovunque (quasi) in Europa, ma ancora persguita da noi. Qualcuno forse ricorda la vicenda un un genitore musulmano che vietava alla figlia di frequentare la scuola durante l'ora di musica ed in ogni occasione in cui le materie non fossero di suo gradimento? Invece di prenderlo a pedate e rimandarlo da dove veniva, si decise che la ragazza indossasse le cuffie durante l'ora di musica e nelle altre "proibite" e che ascoltasse brani del corano o musica araba. Immaginiamo ora la seguente scena: un sostenitore della supremazia bianca che si rifiuta di prendere ordini da una persona di colore o un genitore che non lascia che il figlio frequenti scuola durante la giornata della memoria o quando si studia l'Olocausto! Gli indignati tornerebbero di corsa anche dalle ferie, pur di marciare per protestare (assai giustamente)! In questo come nell'altro caso nessuno ha detto una parola, evidentemente da qualcuno le donne sono reputate in grado di esercitare un ruolo importante, purché non abbiano sottoposti musulmani integralisti, altrimenti stiano al loro posto! E senza protestare!

 
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Moody's e l'Italia

Post n°31 pubblicato il 15 Luglio 2012 da Quintana5
Foto di Quintana5

È arrivata una notizia inattesa: l' agenzia di rating Mooody's (di seguito M.'s) ha declassato i titoli di Stato italiani portandolo da A3 a Baa2, allo stesso livello di Bulgaria e Kazakhstan, una gran brutta notizia.

L'annuncio è stato dato prima che il Presidente Monti arrivasse a Sun Valley per una serie di incontri ad alto livello e metto in evidenza il momento per una valutazione che esporrò successivamente.

Cosa significa questo in pratica? Che finanziare il nostro debito pubblico"potrebbe" essere piú costoso per i maggiori interessi da pagare, in quanto potremmo essere considerati debitori poco affidabili; tuttavia al momento lo spread non è gran ché mutato, è di 466,60, e nemmeno la borsa sembra aver dato troppo peso alla cosa visto che ha chiuso a +0,96%; nemmeno l'asta dei BTP triennali è sembrata andare troppo male: il rendimento è stato del 4,65% contro il 5,30% di un mese fa e sono arrivate richieste per 6 mld a fronte di un'offerta massima di 3,5mld e con un rapporto domanda offerta pari ad 1,73%. Rileggendo ho visto che questo dato potrebbe non essere chiaro: la richiesta di BTP è stata del 73% più alta dell'offerta, più chiaro ora? Ultimo dato: i credit default swap (cds), che, detta in breve, rappresentano un'assicurazione contro il fallimento di un paese, invece di salire di prezzo, sono scesi. Spiego meglio: il cds è una "polizza" contro il fallimento, come detto; tale polizza costerà tanto di più quanto più alto è il rischio di insolvenza, un po' come l'r.c. auto, tanto più un guidatore è affidabile e non provoca sinistri, tanto meno costerà la polizza assicurativa; invece è accaduto il contrario, i prezzi sono diminuiti. Tutto questo vuol dire che M.'s è diventata inaffidabile? Non proprio, le valutazioni di M.'s devono essere lette per intero, anche in base ai criteri seguiti. Anticipo una cosa: chi ne esce con le ossa rotte è la politica, come al solito.

Cosa dice M.'s? Sostanzialmente questo:

  1. il rischio contagio aumenta in quanto le probabilità che la Grecia esca dall'euro stanno aumentando e le banche spagnole avranno perdite dai loro crediti più elevate del previsto L'Italia, inoltre deve rinnovare tra il 2012 ed il 2013 il debito pubblico per un ammontare di 415 mld, il 25% del PIL e la situazione europea potrebbe portare gli investitori "overseas" a non voler rischiare più con i titoli di Stato italiani.
  2. la crescita debole unita all'aumento della disoccupazione potrebbe portare a non raggiungere gli obiettivi fiscali e di bilancio programmati,

Attenzione: tutto questo vale per il breve termine e ci sono due elementi: uno oggettivo, la situazione della Spagna e della Grecia, l'altro soggettivo e riguarda la situazione italiana, sul primo elemento possiamo farci poco, sul secondo possiamo agire a fondo.

Se andiamo a vedere il lungo termine, invece abbiamo queste buone carte a nostro favore:

  1. manteniamo un avanzo primario importante, anzi quest'anno crescerà ancora
  2. un'economia ampia e diversificata che può fungere da ammortizzatore per assorbire degli shock derivanti dalla presente crisi
  3. progressi sostanziali nel portare avanti delle riforme strutturali che, se portate avanti l'anno prossimo, potrebbero portare ad un'accelerazione della crescita e ad un aumento della competitività.

Inoltre M.'s apprezza gli sforzi del Goveno per le riforme e prende ad esempio quella delle pensioni, tuttavia i dubbi sono che poi le stesse diverranno effettive, ben sapendo che la pratica scellerata (lo dice un economista di sinistra come Giavazzi) della concertazione, porta ad allungare il brodo e a discussioni in cui l'unica cosa veramente in discussione è la volontà sindacale di guardare i propri interessi.

Cosa accadrà l'anno prossimo? Ci saranno le elezioni e questo M.'s lo sa bene, come conosce bene i politici italiani; quale affidabilità può dare un politico che ha governato circa 20 anni e che non ha portato a termine quella rivoluzione liberale che aveva promesso? E quale affidabilità potrebbe dare un Governo che mette insieme Vendola, Di Pietro, Bersani, Renzi & co.? Praticamente nessuna, ogni riforma, compresa quella del mercato del lavoro, sarebbe bloccata dai niet della Camusso, la litigiosità perenne e l'azione di Governo paralizzata, ci siamo già passati due volte con il Governo Prodi. Se poi andiamo a leggere il rapporto precedente questo lo troviamo scritto con ancora maggiore chiarezza: la politica è in disaccordo praticamente su tutto e non riesce a trovare alcun punto d'incontro. Leggendo il rapporto fino alla fine troviamo proprio questo: che nella primavera del 2013 ci saranno le elezioni, che saranno, a giudizio di M.'s: "a source of implementation risk".

Vogliamo trarre qualche conclusione da tutto questo? Allora andiamo a vedere cosa è successo oggi e quello che ha detto Grillo, non il comico ma il Ministro: da un lato bacchetta M.'s, dall'altro però promette riforme strutturali nuove e vendite di beni pubblici improduttivi tali da far calare il debito del 20%. In fondo le indicazioni di M.'s, no? Non mi si dica che ha ubbidito alla lobby dei banchieri, è banale, qualcuno disse "it's the economy, stupid" e questo è: alla fine i conti debbono tornare e si puà fantasticare di NWO, di lobby che affamano l'Italia e gli italiani e di complotti demogiudoplutomassopaperotopodottordestino, ma alla fine dobbiamo tornare alle realtà: il rapporto di M.'s, sia pur con tutti i suoi errori (ce ne sono) ed incongruenze (ci sono anche quelle) dovrebbe essere letto con grande attenzione, io trovo che sia come una stanza con due finestre, una guarda verso il mare e vede il sole, cioè la struttura sociale degli italiani, forte e industriosa, l'altra verso la montagna, dove ci sono nuvole nere, che è la politica italiana. Che fare?

 
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Post N° 30

Post n°30 pubblicato il 12 Giugno 2012 da Quintana5
Foto di Quintana5

Domenica 17 giugno i greci torneranno a votare e questa volta si tratta di un plebiscito, se restare o meno nell'euro e le conseguenze della loro scelta peseranno sul resto dell'Europa e, a giudizio di molti, potrebbero essere nefaste anche per l'Italia, a ragione del fatto che i mercati potrebbero pensare ad un effetto domino. Secondo Moody's un'eventuale uscita della Grecia dall'euro causerebbe una revisione dei rating dei paesi periferici, tra cui anche l'Italia.

Prima la Grecia, poi la Spagna non lasciano tranquilli i mercati: se la Grecia ha un PIL inferiore a quello della Lombardia, la Spagna ha un peso importante all'interno della UE, il suo PIL ammonta a 1.409.946 USD (fonte FMI), contro i 304.415 USD della Grecia (l'Italia ha un PIL di 2.055.114 USD) ed il copione che ha seguito sembra ricalcare quello della Grecia e dell'Irlanda: prima si nega, poi si tentenna, infine si chiede aiuto.

Il problema della Spagna nasce sia per le sue banche sia per una contabilità pubblica mal tenuta:  se è vero che il rapporto debito pubblico/PIL è all'80%, il rapporto deficit PIL nel 2011 è stato circa dell'8%;

La situazione spagnola è assai difficile: il tasso di disoccupazione è del 25%, di cui il 50% giovanile; questa mancanza sul fronte occupazione ha prodotto conseguenze devastanti sul fronte bancario: negli scorsi anni c'è stata una vera bolla immobiliare che si generò per una pessima gestione del flusso di denaro dall'Europa infatti nel 2005 oltre due milioni e mezzo di spagnoli lavoravano nell'edilizia, si costruiva ovunque, qualsiasi cosa, a qualsiasi prezzo ed in spregio ad ogni normativa; successivamente, tra il 2005 ed il 2008 questo numero diminuì di seicentomila unità ed il numero delle imprese che lavoravano nel settore del 22% (dati forniti da uno studio del Prof. Ricardo Vergés, docente di Economia Immobiliare); in precedenza, però. le banche avevano visto il business, concedendo mutui e finanziando anche il 100% dell'acquisto, ma poi, con il calo fortissimo delle quotazioni e come conseguenza della crisi e della forte disoccupazione c'è stata una forte sofferenza nel settore ed un milione di pignoramenti; le banche ora vantano milioni di crediti inesigibili e  le case pignorate sono invendibili perché pur potendo vendere all'asta i beni pignorati, questi non trovano acquirenti anche perché ci sono tante case invendute. A questo punto le banche hanno bisogno di un salvataggio, anche se in Spagna non amano chiamarlo così e per per operarlo si è usata una "furbata": invece di concedere credito alla Spagna, cosa che avrebbe causato un innalzamente del rapporto debito/PIL al 100%, si è preferito sostenere le banche attraverso un finanziamento al FROB (fondo spagnolo per la ristrutturazione speciale delle banche); per evitare un'umiliazione alla Spagna non sono state richieste manovre particolarmente dure, si è detto che le misure prese adl Governo vanno nella direzione giusta etc. Il problema vero, come si è accennato sopra, è che la Spagna è troppo grande e non si vuole neanche ipotizzare un suo abbandono dell'Europa, il buco causato potrebbe inghiottire molte risorse: la Germania è esposta verso il sistema spagnolo per 117 miliardi di euro, mentre la Francia per 92; l'Italia solo per 20, quindi anche questa volta il duo francotedesco dirigerà le manovre.

Tuttavia questo piano non ha incontrato il favore incondizionato degli analisti finanziari, mentre ha trovato consensi tra le autorità politiche; ai commenti positivi di Obama e del Segretario al Tesoro Tim Geithner, si sono aggiunti quelli del FMI, che dopo aver sottoposto ad uno stress test le banche spagnole ha concluso che alcune dovranno essere aiutate, altre, le più grandi, sono abbastanza solide. Fitch, invece ha stimato in cento miliardi il costo della ricapitalizzazione ed ha tagliato il rating della Spagna. Ma i dubbi non sono soltanto di Fitch, alcuni hanno sostenuto che i soldi dati non serviranno ad alcunché e che sarà come per la Grecia, che non eviteranno l'inevitabile fallimento.

Lo scetticismo è anche di altre banche d'investimento, come Citigroup, Societé General e Bank of America, che non vedono chiaro nella strategia di salvataggio, anche perché i fondi europei non possono essere infiniti, vista l'attuale situazione, infatti finora l'Italia ha speso per i salvataggi circa 48 miliardi. Anche il premio Nobel Stiglitz sostiene che questo piano sarà un fallimento, perché i governi europei aiutano le banche spagnole e queste aiuteranno il Governo comprando titoli di Stato e quindi questo causerà il classico circolo vizioso che non porterà da nessuna parte e non sarà di aiuto all'economia reale.

Ora veniamo all'Italia: negli anni scorsi le quotazioni degli immobili sono cresciute a dismisura e molte banche hanno concesso mutui per il 100% del valore, alcune anche oltre il loro valore; il nostro Governo ha immesso una tassa piuttosto salata sugli immobili e il CENSIS prevede un calo del valore degli stessi tra il 20% ed il 40%..... a me vengono i brividi a pensare ad una cosa del genere e a chi sta leggendo?

 
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