Creato da Quique.g il 29/07/2010

QUIQUEG

«Era nativo di Rokovoko, un'isola lontanissima all'Ovest e al Sud. Non è segnata in nessuna carta: i luoghi veri non lo sono mai.»

 

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JACK

Post n°412 pubblicato il 31 Agosto 2012 da Quique.g

Quella sera sembrava tutta quiete intorno, la giornata era trascorsa tra mille impegni, telefonate decisive, tensioni oltre il pensabile, fatica... aveva appuntamento con Diego alle venti precise, chissà quale sarebbe stata la destinazione... arrivato davanti a casa sua Jack sentiva il ticchettio della marmitta calda, aveva fatto la strada ascoltanto una canzone di Einaudi, Lady Labyrinth un misto di passione e melodia, alla curva dell'ansa del Po la velocità era allegra andante, sentiva gli occhi gonfi, stanchi, il cuore sembrava un macigno, sentiva il vento sfiorargli il viso, la velocità gli dava un pò di adrenalina... Appena sceso aveva rivisto il vecchio amico, si erano incontrati per caso due giorni prima e si erano dati appuntamento per una cena, come spesso succedeva molto tempo prima... Usciti dalla via principale avevano cambiato direzione all'improvviso, si erano inoltrati per alcuni chilometri di pianura praticamente deserta, dopo una serie di curve erano arrivati in una specie di saloon, poca vita il giovedì sera, aveva discusso di allenamenti e di difficoltà, di come si trattano le donne e di quello che il fratello stava facendo con la sua... cosa che aveva fatto ribollire il sangue ad entrambi... avevano mangiato con calma... visto su un maxischermo video trasmessi da TMC2, registrati molto probabilente più di dieci anni prima... avevano ricordato come sempre succede di quella vacanza al mare... Diego gli aveva chiesto di Js e come sempre succedeva alzavano i bicchieri, vino bianco e facevano cin cin.. Jack non diceva nulla ma entrambi sapevano.. In quel preciso momento iniziò a pensare a lei in maniera totale... chiudeva gli occhi pochi secondi e c'era lei, la frangetta, il suo sorriso... stava per esplodere... caffè e conto... avevano fatto il ritorno parlando di cucine tipiche, di locali... ma niente da fare... era un monologo con qualche interruzione, si erano abbracciati e salutati con la promessa di un'altra uscita al più presto... Jack aveva fatto il ritorno godendosi la notte, niente pioggia sull'asfalto, ma si sentiva nell'aria, aveva fatto la strada che conduceva a casa senza accelerare per non far alzare polvere... aveva parcheggiato nel punto più lontano e più buio, era sceso e si era fermato a pochi passi dai sei girasoli, l'unica luce era data dal chiarore che passava dalle nuvole si era seduto nell'erba tagliata, aveva steso le gambe e poggiato le mani a terra.. guardava il cielo... In quel momento Jack si lascio andare quello che sentiva... L'amava e mancavano le stelle...

Foto di Quique.g

Commenti al Post:
pantaloniblu
pantaloniblu il 31/08/12 alle 09:41 via WEB
EMOZIONANTE..io leggendolo ho sentito un vuoto... vogliamo credere che le stelle non ci fossero perchč doveva arrivare "poppea" e la sua pioggia? buona giornata M. Quique...
 
 
Quique.g
Quique.g il 31/08/12 alle 13:26 via WEB
Ciao Blu... in effetti č qualcosa pių che un vuoto... rileggendolo non mi ha soddisfatto al massimo... ma non riesco sistemarlo...
 
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