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« HECHICERACON TE »

NERUDA

Post n°43 pubblicato il 22 Luglio 2006 da rebel.e

è bello, la poesia di NERUDA, bisogna leggerlo, egli espressa l'amore con parola semplici, è come se i suoi libri Lei aprissero all'amore di uomo ed una donna semplici per fossi per gli altri ma unici nel suo interno, così apassionatti, tenero, intensivo, è NERUDA o i suoi scritti passassero di amori e disamori, un poeta della cosa semplice, di quello che tutti vivono ma ci rifiutiamo di riconoscere, sarà per quel motivo che c'interpreta?? per dire quello che noi sentiamo ma che le parole mancano nelle nostre bocche per dirlo?? non Lei, ma NERUDA parla di tutto, ma lo trasforma in qualcosa di unico per noi, quelli che cerchiamo cose uniche ed intense, tanto quanto magiche che staranno in mostro cuore.
 parole che non glieli porta il vento  

 amori pazzie e notti uniche

 soneto XLIV

Sabrás que no te amo y que te amo
puesto que de dos modos es la vida,
la palabra es un ala del silencio,
el fuego tiene una mitad de frío.
Yo te amo para comenzar a amarte,
para recomenzar el infinito
y para no dejar de amarte nunca:
por eso no te amo todavía.
Te amo y no te amo como si tuviera
en mis manos las llaves de la dicha
y un incierto destino desdichado.
Mi amor tiene dos vidas para armarte.
Por eso te amo cuando no te amo
y por eso te amo cuando te amo.

 Il nuovo sonetto a Elena
Quando tu sarai vecchia, bimba
ricorderai quei versi che io recitavo.
Avrai i seni tristi d'aver cresciuto i figli,
gli ultimi germogli della tua vita vuota ...
Io sarò così lungi che le tue mani di cera
areranno il ricordo delle mie rovine nude.
Comprenderai che può nevicare in Primavera
e che in Primavera le nevi son più crude.
Io sarò così lungi che l'amore e la pena
che prima vuotai nella tua vita come un'anfora piena
saran condannati a morire tra le mie mani ...
E sarà tardi perchè se n'è andata la mia adolescenza,
tardi perchè i fiori una volta danno essenza
e perchè anche se mi chiamerai io sarò così lungi ...

 SEI GRANDE  PICCOLO


Soneto LXVI ..... per  te
No te quiero sino porque te quiero
y de quererte a no quererte llego
y de esperarte cuando no te espero
pasa mi corazón del frío al fuego.
Te quiero sólo porque a ti te quiero,
te odio sin fin, y odiándote te ruego,
y la medida de mi amor viajero
es no verte y amarte como un ciego.
Tal vez consumirá la luz de Enero,
su rayo cruel, mi corazón entero,
robándome la llave del sosiego.
En esta historia sólo yo me muero
y moriré de amor porque te quiero,
porque te quiero, amor, a sangre y fuego.

Soneto LXVII

Para que nada nos amarre,
que no nos una nada.
Ni la palabra que aromó tu boca,
ni lo que no dijeron las palabras.

Ni la fiesta de amor que no tuvimos,
ni tus sollozos junto a la ventana.
Para que nada nos amarre,
que no nos una nada.

Amo el amor de los marineros que besan y se van.
Dejan una promesa, no vuelven nunca más.
En cada puerto una mujer espera;
los marineros besan y se van.
Una noche se acuestan con la muerte en el lecho del mar.

Desde el fondo de ti y arrodillado,
un niño triste como yo nos mira.
Por esa vida que arderá en sus venas
tendrían que amarrarse nuestras vidas.

Por esas manos, hijas de tus manos,
tendrían que matar las manos mías.
Por sus ojos abiertos en la tierra,
veré en los tuyos lágrimas un día.

Amo el amor de los marineros que besan y se van.
Amor que puede ser eterno y puede ser fugaz.
En cada puerto una mujer espera;
los marineros besan y se van.
Una noche se acuestan con la muerte en el lecho del mar.

 Sonetto XVII

Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, entro l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sè, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T'amo senza sapere come, nè quando nè da dove,
t'amo direttamente senza problemi nè orgoglio:
così ti amo perchè non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.


L’amore
Che hai, che abbiamo,
che ci accade?
Ahi il nostro amore è una corda dura
che ci lega ferendoci
e se vogliamo
uscire dalla nostra ferita,
separarci,
ci stringe un nuovo nodo e ci condanna
a dissanguarci e a bruciarsi insieme.
Che hai? Ti guardo
e nulla trovo in te se non due occhi
come tutti gli occhi, una bocca
perduta tra mille bocche che baciai, più belle,
un corpo uguale a quelli che scivolarono
sotto il mio corpo senza lasciar memoria.
E come andavi vuota per il mondo
quale una giara color di frumento,
senz'aria, senza suono, senza sostanza!
Invano cercai in te
profondità per le mie braccia
che scavano, senza posa, sotto la terra:
sotto la tua pelle, sotto i tuoi occhi,
nulla,
sotto il tuo duplice petto sollevato,
appena
una corrente d'ordine cristallino
che non sa perché corre cantando.
Perché, perché, perché,
amore mio, perché?

 HAY  COSA BELLA QUIEN  ES AMADO

Soneto LXIV

De tanto amor mi vida se tiñó de violeta
y fui de rumbo en rumbo como las aves ciegas
hasta llegar a tu ventana, amiga mía:
tú sentiste un rumor de corazón quebrado
y allí de la tinieblas me levanté a tu pecho,
sin ser y sin saber fui a la torre del trigo,
surgí para vivir entre tus manos,
me levanté del mar a tu alegría.
Nadie puede contar lo que te debo, es lúcido
lo que te debo, amor, y es como una raíz
natal de Araucanía, lo que te debo, amada.
Es sin duda estrellado todo lo que te debo,
lo que te debo es como el pozo de una zona silvestre
en donde guardó el tiempo relámpagos errantes.

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Commenti al Post:
lottersh
lottersh il 25/03/09 alle 06:54 via WEB
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Data di creazione: 28/02/2006
 
 

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