Creato da: babbonataletuo il 22/10/2006
REGALI PER GLI AMICI

GRILLO PARLANTE

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OMAGGIO DEL GRILLOPARLANTE

Post n°54 pubblicato il 03 Agosto 2008 da babbonataletuo

 
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Post N° 53

Post n°53 pubblicato il 13 Giugno 2008 da babbonataletuo

 
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Post N° 52

Post n°52 pubblicato il 04 Maggio 2008 da babbonataletuo

 
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Post N° 51

Post n°51 pubblicato il 16 Aprile 2008 da babbonataletuo

 
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Post N° 50

Post n°50 pubblicato il 13 Aprile 2008 da babbonataletuo

 
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Post N° 49

Post n°49 pubblicato il 13 Aprile 2008 da babbonataletuo

Grazie all'amica Donatella. 

 
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Post N° 48

Post n°48 pubblicato il 24 Febbraio 2008 da babbonataletuo

grillo parlante

 
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LO SCHIACCIANOCI

Post n°46 pubblicato il 24 Dicembre 2007 da babbonataletuo
 

Tutti gli anni, la Vigilia di Natale,in casa di Clara si teneva un magnifico ricevimento e,quella sera,amici, parenti, giovani, vecchi si riunirono tutti quanti nel grande salone ,dove un grande albero di Natale splendeva di mille luci. Clara, frastornata, ammirava gli abiti di seta delle eleganti signore che, con un colpetto al capo, le dicevano quanto fosse cresciuta. Dappertutto c'era un gran vocio; la bambina si sentiva un pò a disagio e cercava di nascondersi dietro le pesanti tende di velluto incantandosi a guardare la coltre di soffice neve posata sui tetti.
Il nascondiglio però durò poco e Clara dovette uscire dalla tenda richiamata dai suoi genitori. La bimba distinse fra gli invitati un curvo signore vestito di nero che salutò mamma e papà e che guardò Clara esclamando "Ah, sì tu sei speciale!" Immediatamente a suo seguito arrivarono dei servitori che portarono grosse scatole e che posero al centro del salone. Gli ospiti  si avvicinarono incuriositi per vedere cosa  contenessero e, con gran meraviglia videro uscire da essi graziosi pupazzi, fantocci colorati, c'era persino Arlecchino e Colombina e tanti soldatini.
L'uomo allora prese in mano una chiave ed ad uno ad uno li caricò per farli danzare. Clara, insieme ai partecipanti, era stupita e fissava tutta quella meraviglia che si muoveva a suon di musica. Venne però distratta da una mano che si posò sulla sua spalla. "Ho un regalo speciale per te... é per una persona speciale" disse l'uomo vestito di nero alla bimba,dandole in mano un brutto pupazzo di legno con la bocca piena di grossi denti in fuori.Ma a Clara piacque tantissimo e fece capire all'uomo che lo trovava alquanto buffo e divertente. "Sono contento che ti piaccia, ma guardalo bene, esso ha una dote particolare."
Subito l'uomo prese in mano una noce la infilò nella bocca del pupazzo ed i grossi denti la spaccarono in due pezzi. Fu proprio in quel momento che, Franz, fratello minore di Clara, si ingelosì a tal punto da strappare dalle mani della sorella lo Schiaccianoci, gettandolo per terra e calpestandolo. La bambina si mise a piangere e raccogliendolo cercò di mettergli qualche piccola benda portandolo al riparo dietro la tenda dove rimase con lui. Si era intanto fatto molto tardi, e gli ospiti cominciavano ad andarsene. I genitori di Clara notarono la bambina che si era addormentata ed il papà la prese in braccio per portarla a letto, ma non si accorse che lo Schiaccianoci cadde dalle mani della piccola e finì sul pavimento.
Nel mezzo della notte,la bambina si svegliò di soprassalto cercando il suo pupazzo che non trovò da nessuna parte. Decisa, si infilò le pantofole e piano piano scese per recarsi in salone dove lo aveva lasciato. Quando aprì la porta, una folata di vento fece aprire la finestra e , la corrente d'aria riaccese il fuoco del camino.
Improvvisamente la sala si riempì di ombre paurose e, Clara impaurita corse a prendere il suo Schiaccianoci e lo tenne stretto a sè. Di colpo un rumore graffiante pervase e la stanza si ingigantì a vista d'occhio ; persino l'albero di Natale  sembrava una foresta invasa da tantissimi topi appesi ad esso che mordicchiavano gli omini di marzapane. Peggio ancora c'era un topo a capo di tutti che era di proporzioni gigantesche e che portava in testa una corona. Clara tremava dalla paura temendo di essere vista, sebbene si fosse nascosta in un angolo buio. All'improvviso dalle scatole uscirono i soldatini di piombo che si dirigevano verso i topi per combatterli ed il loro comandante....era proprio lui ..il suo amato Schiaccianoci
Clara, atterrita osservava la strana lotta fra i soldatini ed i topi ; ad un certo punto le sembrò che il Topo enorme stesse ferendo con la sua spada lo Schiaccianoci ; a quel punto si tolse una pantofola e gliela scagliò facendogli perdere l'equilibrio, solo così il suo adorato pupazzo poté colpire la testa del re dei Topi. Clara notò che dello Schiaccianoci si era persa ogni traccia, mentre un bellissimo principe in carne ed ossa le si avvicinava. "Grazie a te è stato spezzato un incantesimo malefico che per anni mi aveva colpito" disse il giovane alla bambina abbracciandola. "Sono io, lo Schiaccianoci che solo tu col tuo amore hai potuto finalmente sciogliere questo sortilegio" esclamò il principe sorridendo a Clara.
La bambina era stupita e incantata; non sapeva se stesse sognando o cosa fosse successo, ma stringeva a sé il giovane con tutte le forze che aveva. "Pensa, un tempo vivevo in un regno chiamato il regno dei Dolci, finché un giorno fui vittima di questo incantesimo e diventai il brutto e buffo pupazzo Schiaccianoci; solo tu mi hai amato nonostante il mio goffo aspetto e, per questo voglio che tu ora esprima un desiderio." disse il bel principe alla bimba.
Clara espresse subito il desiderio di volare in mezzo alla neve e immediatamente si trovò leggera come una piuma per mano al Principe a volare sulla città innevata.   "Non aver paura, ti condurrò nel mio Regno" disse il giovane.
I due attraversarono foreste, montagne, città, mari, fino a raggiungere un bellissimo castello completamente fatto di zucchero. Il principe fece conoscere a Clara la Fata dello Zucchero,padrona della terra dei Dolci, raccontandole che, la piccola lo aveva liberato dal tremendo incantesimo. Tutto ad un tratto tutti i dolci, le caramelle, i biscotti di marzapane si misero a ballare intorno a Clara e formarono un grandissimo cerchio intorno al principe. Però questa festosa atmosfera non durò a lungo; infatti i balli , i suoni ed i dolci sparirono e tutto tornò tranquillo.
Clara aprì gli occhi... era la mattina di Natale. il suo primo pensiero fu per lo Schiaccianoci, che per fortuna, era ancora lì, accanto a lei, e non era il bellissimo principe, ma bensì il brutto pupazzo dai denti grossi. La bimba lo strinse forte a sé pensando di aver sognato e, in silenzio per non svegliare nessuno, si avviò nella sua cameretta.

 
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Post N° 45

Post n°45 pubblicato il 16 Dicembre 2007 da babbonataletuo

 
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Post N° 44

Post n°44 pubblicato il 11 Dicembre 2007 da babbonataletuo

 
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Post N° 43

Post n°43 pubblicato il 11 Dicembre 2007 da babbonataletuo

 
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Post N° 42

Post n°42 pubblicato il 09 Dicembre 2007 da babbonataletuo

GrilloParlante

 
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COPIA E INCOLLA NEL TUO BOX PERSONALIZZATO DEL TUO BLOG

Post n°41 pubblicato il 06 Dicembre 2007 da babbonataletuo

 
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Post n°40 pubblicato il 03 Dicembre 2007 da babbonataletuo

 
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Post N° 39

Post n°39 pubblicato il 02 Dicembre 2007 da babbonataletuo

 
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Post N° 38

Post n°38 pubblicato il 01 Dicembre 2007 da babbonataletuo

 
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Post N° 37

Post n°37 pubblicato il 26 Novembre 2007 da babbonataletuo

 
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L'albero di Natale

Post n°36 pubblicato il 26 Novembre 2007 da babbonataletuo

C’era una volta un piccolo albero di Natale che, quando parlava con mamma albero di Natale e papà albero di Natale, non vedeva l’ora di poter mettersi addosso le palline colorate, i festoni argentati e le lampadine. Sognava ogni notte il suo momento, entrare nel salotto buono, gustarsi i sorrisi gli auguri in famiglia, lasciarsi sfuggire una lacrima di resina dalla contentezza. 

E venne finalmente il giorno del piccolo albero di Natale. Venne scelto quasi per caso tra tanti amici alberi di Natale anche loro. Pensava: "Adesso è venuto il mio momento, adesso sono diventato grande". Il viaggio fu lungo, incappucciato di stoffa bagnata per non perdere il verde luminoso dei rami ancora giovani. Tornata la luce, il piccolo albero di Natale si trovò nella casa di una famiglia povera. Niente palline, niente festoni, solo il suo verde scintillante faceva la felicità dei bambini che lo stavano a guardare con gli occhi all’insù, affascinati. Era il loro primo albero di Natale. Subito fu deluso, sperava di poter dominare una sala ricca di regali e di addobbi eleganti.

Ma passarono i giorni e si abituò a quella casa povera ma ricca di amore. Nessuno aveva l’ardire di toccarlo. Venne la sera di natale e furono pochi i regali ai suoi piedi ma tanti i sorrisi di gioia dei bambini che per giorni erano rimasti a guardarli sotto il suo sguardo severo per cercare di indovinare che cosa ci fosse dentro. Venne il pranzo di Natale, niente di speciale. Venne Capodanno, con un brindisi discreto, ma auguri sinceri. E venne anche l’Epifania e il momento di andare via. Questa volta non lo incappucciarono. Lo tolsero dal vaso, gli bagnarono le radici e tutta la famiglia lo accompagnò verso il bosco. Era felice di ritornare con mamma albero di Natale e papà albero di Natale. Passando per la strada vide tanti suoi amici, ancora con le palline colorate e i fili d’oro e d’argento, che lo salutavano. Ma c’era qualcosa di strano, erano tutti nei cassonetti della spazzatura, ricchi e sventurati, piangevano anche loro resina, ma non per la contentezza. Chissà dove sarebbero finiti! 

Ora il piccolo albero di Natale è diventato un abete grande e possente, ha visto tanti figli andare in vacanza per le feste. Qualcuno è ritornato, sano o con un ramo spezzato. Lui guarda da lontano la città dove i bambini del suo Natale lo hanno amato e rispettato. Perché è un albero di Natale, albero di Natale tutto l’anno, perché Natale non vuol dire essere buoni e bravi solo il 25 dicembre, perché Natale può essere ogni giorno. Basta volerlo come quel piccolo albero di Natale che ci tiene compagnia sulla montagna, anche se lontano, anche se non lo vediamo. 

E c’era una volta e c’è ancora oggi, un albero di Natale. Sempre diverso e sempre uguale, quasi un caro amico di famiglia che si presenta ogni anno per le vacanze, le sue vacanze, da Santa Lucia all’Epifania. Grande, piccolo, verde o dorato, testimone di ogni Natale, un amico con il quale aspettare l’apertura dei regali e l’occasione buona per scambiarsi gli auguri, per fare la pace, per dirsi anche una parola d’amore. E tutti vogliamo bene all’albero di Natale, ogni anno disposti ad arricchire il suo abbigliamento con nuove palline colorate, un puntale illuminato e addobbi d’oro e d’argento. È cresciuto con noi, cambiato ogni anno, sempre più bello agli occhi di chi guarda, occhi di bambino, ma anche occhi di adulto che vuole tornare bambino. Per quei giorni di festa è lui a fare la guardia al focolare, a salutare quando si rientra a casa, a tenere compagnia a chi è solo. Una presenza che conforta, non solo nell’anima. È meglio se l’albero è di quelli con le radici, pronto a dismettere l’albero della festa e a compiere il suo dovere in mezzo ai boschi, a diventare grande, libero e felice. 

 
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Post N° 35

Post n°35 pubblicato il 19 Novembre 2007 da babbonataletuo

 
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Post N° 34

Post n°34 pubblicato il 13 Novembre 2007 da babbonataletuo

 
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