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l'era di Planck

Post n°1053 pubblicato il 15 Dicembre 2008 da supercappero

giorni fa per motivi di lavoro mi sono imbattuto in un fisico del CNR. dopo una serie di discorsi squisitamente stilistici riguardanti il video scientifico da realizzare per una tv non meglio precisata, il soggetto in questione ha catturato la mia attenzione con un discorso affascinante: il rapporto tra la scienza e dio. in effetti c'è un discorso ancora più affascinante, il più grande mistero dell'universo... ma di questo parleremo un'altra volta... comunque dopo aver incontrato questo essere illuminato, mi sono posto delle domande e quella che vi voglio sottoporre è la seguente: ma da quando esiste l'esistenza? ho compiuto delle ricerche e vorrei condividerle con i miei cari amici... 
Seguendo la teoria del big bang tutti noi pensiamo che il tempo inteso matematicamente abbia avuto inizio con la grande esplosione. In precedenza in un punto dello spazio-tempo la gravità aveva un valore infinito. Essendo questo valore infinito tutti gli elementi conosciuti (e anche quelli sconosciuti) erano attratti in un unico punto di dimensioni infinitamente piccole e di massa infinitamente grande. poi, e nessuno sa dire perchè, c'è stato il botto! Ed è iniziata l'espansione della materia. In quella frazione microscopica di secondo però, tutte le forze fondamentali conosciute in fisica erano un'unica superforza (forse, ma nessuno ne è certo), e non esistono modelli matematici in grado di descrivere tale fenomeno. Questa, amici, è la prima era dell'universo, l'era di Planck. Un singolo istante che gli scienziati chiamano singolarità gravitazionale e i matematici singolarità matematica, l'istante in cui il tempo e lo spazio hanno iniziato a scindersi, l'istante in cui non esisteva più un solo unico punto ma qualcosa di leggermente, infinitamente più grande. Il problema è che il tempo non ha avuto origine in quell'istante, perchè in quell'istante non è possibile descrivere in nessun modo cosa fosse il tempo, tantomeno lo spazio. Capite cosa voglio dire? Financhè quando qualcuno riuscirà a scoprire il momento esatto in cui è iniziata l'era successiva (detta era della grande unificazione), era che ha avuto una durata di 1 decimiliardesimo di miliardesimo di yoctosecondo (10-43 secondi), nessuno potrà calcolare la durata dell'era precedente, l'era di Planck. Non sapremo mai quando è nata l'esistenza di tutte le cose. Diciamo che se il tempo può essere rappresentato graficamente per mezzo di una linea, allora quella linea non ha origine in un punto ma in una sfumatura.
Ora chiedo a voi: ma se è vero che l'era di Planck è una singolarità matematica, allora possiamo affermare che l'era di Berlusconi è una singolarità italica?

come al solito vi abbandono con una citazione: Il dubbio è il padre della pigrizia.

 
 
 
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