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SOLITI ERRORI

Post n°1085 pubblicato il 05 Marzo 2009 da Gentleman_G

Ricordo bene la prima volta che votai. Fu per le elezioni politiche del 1992. Frequentavo il quarto anno di Liceo e la mia preferenza andò senza alcuna esitazione al Movimento Sociale Italiano. Pochi giorni prima c’era stato un concerto musicale di un nome noto, evento fortemente pubblicizzato da docenti e compagni di scuola. Bisognava andare tutti al concerto. Perché era bello. Perché era gratis. Io non ci andai. In apertura, poi seppi, Massimo D’Alema aveva offerto un comizio. E il concerto. Il MSI era stato l’unico partito a non chiedermi il voto in maniera traversa. Nella mia classe un altro studente votò come me. I restanti si divisero tra Pds, Rifondazione Comunista e Democrazia Cristiana. Nei giorni a seguire, e fino ad oggi, ebbi molte occasioni di andare orgoglioso di quel voto. Passarono due anni. Cambiarono molte cose. E si votò di nuovo. Ricordo quel 27 e 28 marzo di quindici anni fa. Era all'indomani di Tangentopoli. Era "sceso in campo" Silvio Berlusconi. Il Movimento Sociale non c'era più e io votai per Alleanza Nazionale. La corsa, almeno sulla carta, era a tre. Il Polo delle Libertà ottenne alla Camera il 42.84% delle preferenze, i Progressisti il 34,34%, il Patto per l'Italia (PPI - Patto Segni) il 16.5%. Con qualche salto di staccionata l'ebbe buona Berlusconi. Il suo governo, però, non arrivò a mangiare il panettone di quello stesso anno. Gli successe il tecnico Lamberto "Dracula" DINI, appoggiato dai partiti di centro e sinistra. Nel 1996 si votò ancora. Vinse L'ULIVO. E resse fino al 2001. Tra alterne vicende e, soprattutto, tra alterni esecutivi. Nell'ordine, Prodi, primo D'Alema, secondo D'Alema, Amato. Tutto nell'arco di cinque anni. Giusto per non farsi mancare niente. A nessuno di Loro, amici di sinistra, venne in mente che qualcosa non andava? Nessuno di Loro notò l’anomalia o sentì squillare un campanello d'allarme? Nessuno. Perchè proprio nel 2001, quella armata multiforme e disomogenea, questa volta ai comandi dell'ammiraglio Francesco RUTELLI, si presentò boriosamente alle elezioni nella assoluta assenza di un programma, con la convinzione che per vincere sarebbe bastato spiegare agli italiani che Berlusconi era un poco di buono e che non aveva diritto di essere candidato poichè titolare di tre reti tv. Ma gli italiani invece volevano sapere cosa ne sarebbe stato di loro in caso di vittoria di uno o dell’altro schieramento. Berlusconi glielo spiegò, da gran comunicatore, molto bene. Rutelli non glielo spiegò affatto. Non lo ritenne necessario. O forse, non lo sapeva neanche lui. Fu così che al primo round del bipolarismo in Italia, il centro sinistra andò ko. Errare è umano. Capire i propri errori vuol dire fare esperienza. Capirono Loro, amici di sinistra, quale fu quindi la causa della sconfitta? No, non lo capirono. O piacque Loro non capirlo. Diedero la colpa alla propaganda sulle reti tv del presidente Berlusconi ed al fatto che qualche milione di vecchi rimbambiti lo avesse votato per paura che gli venissero tolte le telenovelas. Fecero l’errore imperdonabile (e imperdonato) di dare degli idioti agli elettori. Non solo. Per tutta la legislatura, improntarono l’opposizione sul conflitto d’interessi. Poco importava a Loro cosa Berlusconi volesse fare o meno. Non aveva diritto di presentarsi alle elezioni e basta. Ma agli italiani invece interessava. Ancora una volta Loro non avevano ben capito qual’era il problema. Cinque anni dopo, nel 2006 si votò ancora. Questa volta lo sfidante del Cavaliere fu Romano PRODI. L’unico, in verità, in grado di mantenere uniti cattolici, riformisti, Dipietristi, verdi e nostalgici del PCUS. Manco a dirlo, il Mortadella improntò la campagna elettorale sul conflitto d’interessi. E per poco non riusciva anche a perderle le elezioni. Invece le vinse. D’un soffio, ma le vinse. Berlusconi, in via esageratamente ottimista, gli propose un governo di coalizione. Ma dopo cinque anni di purgatorio, non era cosa da chiedersi. L’armata rossa si insediò e, nella foga di dare ad ognuno il proprio boccone di vittoria, fece un altro errore colossale. La prima proposta di legge, la prima risposta ai problemi della gente, il biglietto di presentazione, fu il disegno di legge sui DICO. Autolesionismo allo stato dell’arte. Capirono Loro, amici di centrosinistra, quale mossa sbagliata avevano fatto? No. Neanche questa volta lo capirono. Tant’è che immediatamente proposero una finanziaria che aiutava i più deboli (cioè quelli con meno di 9000 euro di reddito l’anno! Meno di 9000! Cioè, parliamoci chiaro, evasori fiscali) e attaccava il patrimonio di quei ricconi che invece se la spassavano con 1800 euro al mese (il settanta per cento degli italiani). Neanche le funamboliche performances di Romano PRODI ed il cuore generoso di qualche avvizzito senatore a vita, poterono evitare al governo, dopo neanche due anni, la dolorosa caduta. E siamo al 2008. Tocca a Walter VELTRONI (il buono) sfidare il Cavaliere. L’ex sindaco di Roma è un tipo accorto. Non vuole fare errori, lui. E così evita di demonizzare Berlusconi. Svolta epocale. Sposta coraggiosamente il dialogo sul tema delle cose pratiche. Si propone come l’alternativa. Ma è troppo tardi e lo sa anche lui. E lo sanno anche gli elettori. Il risultato è devastante. Pur senza il mio voto (concesso a La Destra, partito senza nessuna speranza di ottenere un seggio in Parlamento) alla Camera il centrodestra prende il 47% dei voti contro il 38% del centrosinistra. Al Senato stessa storia. Pausa di riflessione. Comprendono Loro, amici miei sinistri, che questo è uno di quei momenti in cui si può fare la scelta giusta (ancorchè per il futuro) o l’ennesimo errore? No. Non lo comprendono per l’ennesima volta. Mentre il Popolo delle Libertà e la Lega governano (o meglio malgovernano), in casa VELTRONI tutti si scannano con tutti. E’ un macello. La soluzione allucinante giunge un anno dopo. A pagare il conto è proprio VELTRONI. La sua colpa? Quella di non avere attaccato sufficientemente Berlusconi sul conflitto d’interessi. Ogni commento è superfluo.  

Elettoralmente vostro, Gentleman_G

 

 
 
 
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