Creato da msaitalia il 16/04/2013

RHO EVANGELICA

L'EVANGELO DELLA SALVEZZA

 

LA VERA PASQUA

Post n°71 pubblicato il 14 Aprile 2014 da msaitalia

Al pari di altre feste religiose, anche la Pasqua è un appuntamento consueto.

Ma, oltre ad essere una fra le date del calendario liturgico o annoverata tra le cosiddette “feste comandate”, che cosa significa davvero Pasqua?

 

La Bibbia ci fa andare indietro di secoli, quando, in origine, Dio stabilisce la celebrazione della Pasqua per commemorare la liberazione del popolo d’Israele dalla schiavitù d’Egitto.

L’ultima piaga si sarebbe abbattuta sul Faraone ed il suo popolo: l’Angelo dell’Eterno sarebbe passato a colpire i primogeniti degli egiziani, “passando oltre” le famiglie d’Israele che, secondo l’ordine di Dio, avevano segnato le proprie case  con il sangue di un agnello: “Infatti il Signore passerà per colpire gli Egiziani; e, quando vedrà il sangue sull’architrave e sugli stipiti, allora il Signore passerà oltre la porta e non permetterà allo sterminatore di entrare nelle vostre case per colpirvi” (Esodo 12:23). La presenza o l’assenza del sangue avrebbe fatto la differenza.

 

La Pasqua, perciò, non si riduce ad una semplice festività religiosa, da celebrare con mangiate di colciumi, essa ha un grande significato; è intesa a ricordarci che Dio ha provveduto anche per noi un Agnello e che il Suo sangue sparso c’è stata offerta salvezza e liberazione.

 

Giovanni il Battista, additando Gesù, esclama: Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del molto” (Giovanni 1:29).

Noi tutti siamo meritevoli di giudizio, a causa del nostro peccato, ma in Cristo possiamo ottenere salvezza perché: “….anche la nostra Pasqua, cioè Cristo è stata immolata” (1^ Corinzi 5:7).

 

L’Agnello è stato offerto, la salvezza provveduta. Ora spetta a noi “segnare” il nostro cuore con il Suo sangue, perché: “Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi….ma il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato” (1^ Giovanni 7-8) infatti siamo stati riscattati  “con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia” (1^ Pietro 1:19).

 

Dio ha detto: “Quando vedrò il sangue passerò oltre”, non quando vedrò le tue buone opere, i tuoi meriti, le tue funzioni religiose……Il passaggio da una vita di schiavitù ad una di libertà, da una di giudizio ad una di salvezza deve essere contrassegnato dal sangue di Gesù; riponi la fede in quel sacrificio a sarai salvato.

 

Caro amico, oggi puoi festeggiare  la vera Pasqua ubbidendo alla Parola del Signore, che ti invita a fare di Gesù il tuo Salvatore, il quale disse. “In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Giovanni 5:24)

 

 
 
 

OK. VAI ALLINFERNO!!!

Post n°70 pubblicato il 18 Marzo 2014 da msaitalia

E allora sarà manifestato l’empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca,
e annienterà con l’apparizione della sua venuta.
La venuta di quell’empio avrà luogo, per l’azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, con ogni tipo d’inganno e d’iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all’amore della verità per essere salvati.
Perciò Dio manda loro una potenza d’errore perché credano alla menzogna;affinché tutti quelli che non hanno creduto alla veritàma si sono compiaciuti nell’iniquità, siano giudicati.

(2Tessalonicesi 2:8-12 – La Bibbia)

Molte persone sono in imbarazzo di fronte a questo brano. Infatti, in questi versi apprendiamo il fatto che, alla fine dei tempi, Dio stesso manderà una “potenza d’errore”, ovvero lascerà libero sfogo a Satana, affinché coloro che hanno rifiutato la verità credano alla menzogna.

Questo brano spiazza coloro che pensano che Dio sia così buono che alla fine salverà tutti. Infatti, come abbiamo letto, alla fine Dio abbandonerà l’uomo a se stesso, alla menzogna, all’iniquità, in modo che, avendo rifiutato la verità possa abbracciare la menzogna e sia pronto per il giudizio. È un po’ come se Dio alla fine dei tempi dicesse all’uomo che rifiuta la salvezza:”Ok, hai fatto la tua scelta. Percorri la tua strada fino in fondo. Va’ all’inferno se è quello che vuoi.”

Questa “potenza d’errore” si manifesterà tramite un personaggio indicato come l’empio per eccellenza, chiamato anche uomo del peccato, figlio della perdizione (2Te 2:3). Io condivido il pensiero di molti studiosi cristiani secondo cui questo è un riferimento all’anticristo, colui che nel libro dell’apocalisse viene designato come la bestia che sale dal mare (Ap 13:1)

Questi versi ci mostrano che tale individuo empio sarà in grado di compiere “opere potenti, segni e prodigi bugiardi, cono ogni tipo d’inganno e d’iniquità”.

Leggendo queste frasi molti pensano subito a miracoli, eventi soprannaturali che ammaglierebbero le persone. Sicuramente ciò è possibile, ma in queste poche righe voglio attirare la vostra attenzione su un aspetto dell’inganno di Satana anche più subdolo. Se ci pensiamo bene, viviamo in un mondo sempre più ateo, sempre meno incline al soprannaturale. La religione che più si sta sviluppando oggi è la religione dell’uomo, con l’uomo al centro di ogni cosa, artefice del proprio destino, un uomo che non sente più il bisogno di Dio, un uomo che crede di avere tutte le risposte, un uomo che ha sostituito Dio con il naturalismo professato da gran parte degli scienziati moderni.

Se Satana riuscisse a dimostrare che Dio non esiste e che il soprannaturale non esiste, non sarebbe questo il suo più grande capolavoro, il suo più grande miracolo?

E in questa direzione si stanno muovendo alcuni scienziati moderni, desiderosi di elaborare teorie che possano finalmente liberare l’uomo dall’imbarazzo di dovere credere in Dio. E tali teorie e modelli vengono presentati come se fossero ormai una realtà sperimentale, quasi scontata, anche se non è proprio così.

Ad esempio, mi ha colpito la frase riportata come sottotitolo sulla copertina italiana del libro “Il grande disegno” dell’illustre astrofisico ateo Stephen Hawking: “Perché non serve Dio per spiegare l’universo”. Ed in effetti nel suo libro Hawking spiega attraverso la teoria del multiverso (multipli universi paralleli governati da leggi fisiche differenti) che l’universo si è autocreato dal nulla. Nel capitolo 8 si legge:”La creazione spontanea è la ragione per cui c’è qualcosa invece di nulla, per cui esiste l’universo, per cui esistiamo noi. Non è necessario appellarsi a Dio per accendere la miccia e mettere in moto l’universo.”

Milioni e milioni di persone oggi rifiutano di credere in Dio e abbracciano volentieri, in maniera acritica, teorie come quelle di Hawking che per molti altri scienziati sono più affini alla fantascienza che alla scienza.

Il mondo si sta abituando a sostituire la verità con la menzogna e si sta preparando per la più grande ondata di menzogne di tutti i tempi. Dio non serve più, l’uomo non ne ha più bisogno ed è pronto per accogliere a braccia aperte l’anticristo.

Ma alla fine, che ne sarà della religione dell’uomo? Che ne sarà dell’anticristo? Che ne sarà di Satana? Tutti coloro che hanno rifiutato la verità e hanno preferito credere alle menzogne saranno giudicati. Come abbiamo letto, il Signore Gesù, quando tornerà, annienterà questo sistema di menzogne e distruggerà i suoi avversari “con il soffio della sua bocca”.

Caro uomo, vuoi proprio liberarti di Dio? Ok, Dio ti accontenterà e ti darà la possibilità di passare l’eternità nell’unico luogo in cui puoi liberarti della sua presenza: l’inferno.

 
 
 

UNA LUCE IN FONDO AL TUNNEL

Post n°69 pubblicato il 03 Marzo 2014 da msaitalia

 

La congiuntura economica sembra che abbia spento per molta gente perfino la luce in fondo al tunnel!

 

 Persone, che conducevano una vita abbastanza spensierata, seguendo la loro professione, da un giorno all’altro sono diventate nullatenenti, perdendo occupazione, ogni possedimento, la casa, spesso gli affetti familiari e perfino la sicurezza di poter mangiare anche domani. Alcuni sono stati stritolati dai debiti, altri dal vizio del gioco, altri ancora dal fisco.

 

Alcuni sono stati vittime di ristrutturazioni aziendali, trovandosi da un giorno all’altro licenziati e senza alcuna possibilità di ritrovare lavoro. Altri hanno dovuto chiudere il negozio, poiché il nuovo ipermercato ha tolto loro ogni possibilità d’esistenza.

 

 Altri ancora hanno vissuto a lungo al disopra delle loro possibilità, innalzando sempre più le esigenze di vita; poi, le banche, verso cui si sono indebitati, hanno tolto loro tutto ciò, che rimaneva.

 Diversi di loro sono improvvisamente diventati senzatetto, sbaraccati, barboni, vagabondi, mendicanti, accattoni, pezzenti, straccioni, emarginati, indigenti, miserabili…

 La loro vita ha imboccato uno di queitunnel esistenziali, che sembrano delle gallerie interminabili da una parte all’altra del mondo. Per loro, come hanno creduto, la luce in fondo al tunnel s’è spenta per sempre.

Del popolo o del singolo, che si rivolge ai medium, che evoca spiriti e morti, che si getta dietro alle spalle i comandamenti di Dio e che segue pratiche idolatriche, superstiziose e magiche, è scritto: «Andrà errando per il paese, affranto, affamato; e quando avrà fame, s’irriterà, maledirà il suo re e il suo Dio. Volgerà lo sguardo in alto, lo volgerà verso la terra, ed ecco, non vedrà cheangoscia e tenebre, oscurità piena d’angoscia, e sarà sospinto in fitte tenebre» (Is 8,19-22). Questa mi sembra la descrizione di chi ha perso ogni speranza di trovare la luce, quel bagliore alla fine dell’oscuro tunnel.

     Anche in tale brano Dio assicurò a coloro, che lo avrebbero cercato con cuore sincero e ravveduto, che «le tenebre non dureranno sempre nel paese, che è ora nell’angoscia. Il popolo che camminava nelle tenebre, vede una gran luce; su quelli che abitavano il paese dell’ombra della morte, la luce risplende» (Is 8,23-9,1). Dio annunciava al popolo l’avvento del Messia, che avrebbe ridato luce al popolo d’Israele (cfr. At 26,23).

     Di Gesù fu detto: «In lui era la vita; e la vita era la luce degli uomini; e la luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno sopraffatta» (Gv 1,4s). Per questo, il Signore Gesù poté far valere la seguente pretesa: «Io sono la luce del mondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Gv 8,12; cfr. 9,5).

     Gesù è per tutti proprio quella luce alla fine del tunnel. Egli invitò a credere in lui come Messia promesso, per ottenere soccorso e salvezza, con le seguenti parole: «Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero» (Mt 11,28ss). Perciò, gli apostoli poterono testimoniare: «Noi crediamo di essere salvati per la grazia del Signore Gesù» (At 15,11); epoterono annunciare ai loro contemporanei: «Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato…» (At 16,31; cfr. Rm 10,9).

     Gesù è pronto a illuminare ognuno, che lo cerca, con la sua luce. «Ancora per poco la luce è fra voi. Camminate, mentre avete la luce, affinché non vi colgano le tenebre; chi cammina nelle tenebre, non sa dove vada. Mentre avete la luce, credete nella luce, affinché diventiate figli di luce» (Gv 12,32s). Tuttavia, chi rifiuta la luce, rimane nell’oscurità, senza speranza. Infatti, il diavolo acceca le menti degli increduli, affinché non risplenda loro la luce dell’Evangelo della gloria di Cristo (2 Cor 4,4ss).

     Gesù è la luce in fondo al tunnel, chi le va incontro, sarà inondato dalla luce Cristo (Ef 5,14) e troverà salvezza (cfr. 2 Tm 1,10). Tuttavia, chi si gira dall’altra parte ha davanti a se solo unabuia galleria interminabile, che porta alla perdizione.

 

 

 
 
 

DEVI NASCERE DI NUOVO

Post n°68 pubblicato il 24 Febbraio 2014 da msaitalia

Gesù gli rispose:
«In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio».
Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio?
Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?»
Gesù rispose: «In verità, in verità ti dicche se uno non è nato d’acqua e di Spirito,
non può entrare nel regno di Dio.
Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito.
Non ti meravigliare se ti ho detto: “Bisogna che nasciate di nuovo”.

(Giovanni 3:3-7 – La Bibbia)

Io infatti spanderò le acque sul suolo assetato e i ruscelli sull’arida terra;
spanderò il mio spirito sulla tua discendenza e la mia benedizione suoi tuoi rampolli;

(Isaia 44:3)

vi aspergerò d’acqua pura e sarete puri; io vi purificherò di tutte le vostre impurità e di tutti i vostri idoli.
Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne.
Metterò dentro di voi il mio spirito e farò in modo che camminerete secondo le mie leggi,
e osserverete e metterete in pratica le mie prescrizioni.

(Ezechiele 36:25-27

Qualche tempo fa ho avuto una conversazione con un paio di persone che dicevano di voler parlare con me del regno di Dio. Non capita tutti i giorni di incontrare persone interessate a simili argomenti, quindi mi sono fermato volentieri a parlare con loro.

Queste persone mi hanno descritto come sarebbe stato il regno di Dio secondo loro e mi hanno chiesto se anche io volessi farne parte.

“Certo che voglio farne parte!” è stata la mia risposta. “Mi spiegate cosa devo fare per entrare nel regno di Dio?”

A quel punto queste persone hanno cercato di spiegarmi cosa avrei dovuto fare per entrare nel regno di Dio, quale sarebbe dovuto essere il mio comportamento, quali sono le cose che sicuramente non piacciono a Dio, ecc.

A dir la verità, ero abbastanza d’accordo con loro su molte cose, tuttavia dopo un po’ ho cominciato a manifestare loro una certa perplessità. Infatti avevo la sensazione che, secondo loro, per entrare nel regno di Dio io avrei dovuto semplicemente sforzarmi di comportarmi “bene”. Il problema era che gran parte delle cose che loro mi stavano dicendo di fare o non fare, erano già tutte cose che avevo capito da tempo nella mia vita e stavo già cercando di applicare, quindi ho spiegato loro che, se per entrare nel regno di Dio, fosse stato sufficiente rispettare quelle regole, tutto sommato ero già a posto. Perché avrei dovuto aderire alla loro religione? Cosa sarebbe cambiato?

Ho avuto l’impressione che non sapessero più cosa dirmi, ma io continuavo a chiedere: “Cosa devo fare per entrare nel regno di Dio? Me lo sapete dire?”

Leggendo un po’ di confusione sui loro volti, ho attirato la loro attenzione sul verso che abbiamo letto. In questo verso Gesù è stato molto chiaro sul requisito che devono avere coloro che vogliono entrare nel regno di Dio: “se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio”.

A quel punto ho chiesto loro: “Voi quando siete nati di nuovo?” Uno dei due ha cercato di spiegarmi che nel momento in cui è entrato a fare parte della religione che stava cercando di propormi, lui ha cominciato una nuova vita, quindi in quel senso era nato di nuovo…

Purtroppo era quello che temevo. Non avevano alcuna idea di cose fosse la nuova nascita. Per loro la nuova nascita era qualcosa che dipendeva totalmente da loro, ma questo brano è molto chiaro sul fatto che la nuova nascita è prodotta dall’azione dello Spirito di Dio nell’uomo. In questi versi, infatti Gesù si riferisce a chi è nato di nuovo come qualcuno che “è nato dallo Spirito”.

Tutti noi, credenti e non credenti, siamo nati quando le nostre mamme ci hanno dato alla luce, ma tutti abbiamo bisogno di sperimentare una nuova nascita, ovvero abbiamo bisogno di una nuova vita spirituale che solo lo Spirito Santo può produrre in noi. Quello che è nato dalla carne, è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito.

Pensare, come le persone che ho incontrato, che tutto si riduca a sforzarsi di essere più buoni, significa dimenticare che solo il Signore è in grado di fare di noi delle nuove creature e significa provare a raggiungere con la carne ciò che è invece di pertinenza dello Spirito.

In questi versi attraverso un’endiadi (una figura retorica che impiega due termini per esprimere una sola idea) lo Spirito viene associato all’acqua, ricordando proprio l’azione purificatrice che solo lo Spirito può compiere nell’essere umano. Gesù, con questa espressione, riporta alla nostra mente proprio il brano di Isaia che rappresenta l’azione dello Spirito Santo nell’uomo proprio come acqua versata in un suolo arido e il brano di Ezechiele che esprime proprio la necessità per l’uomo di essere purificato da Dio attraverso il suo Spirito per essere in grado di ubbidire alla sua volontà.

Per entrare nel regno di Dio non possiamo semplicemente darci da fare come ci viene proposto un po’ da tutte le religioni ma occorre che Dio compia in noi la sua opera affinché noi possiamo servirlo.

Si, anche tu che stai leggendo questo brano, se vuoi entrare nel regno di Dio devi nascere di nuovo. Non continuare solo a sforzarti di essere migliore, ma confessa a Dio il tuo peccato, riponi la tua fede in Lui e chiedigli di trasformare la tua vita attraverso il suo Spirito.

 
 
 

FAME D'AMORE

Post n°67 pubblicato il 12 Febbraio 2014 da msaitalia

L’amore cos’è?

on è, evidentemente, l’amore del ma- trimonio, perché tanti matrimoni van- no male. Non è l’amore materno e neppure quello dei figli, perché, sotto sotto, so- no amori egoisti, che aspettano sempre di esse- re ricambiati. Non è l’amore di un amico o di un’amica, perché spesso le amicizie si rompono.

Ma allora che cos’è?

Il seguente test ha più di 2000 anni, e viene dalla Sacra Bibbia. Al posto della parola amore, prova a metterci il tuo nome. E vedi come va. Ma, attenzione, è una cosa seria.

L’amore è paziente. L’amore è benigno. L’amore non invidia. L’amore non si vanta. L’amore non è orgoglioso. L’amore non si comporta in modo scorretto. L’amore è al- truista. L’amore non si inasprisce. L’amo- re non sospetta il male. L’amore non gode dell’ingiustizia. L’amore gioisce con la ve- rità. L’amore soffre ogni cosa. L’amore cre- de ogni cosa. L’amore spera ogni cosa. L’amore sopporta ogni cosa.

Il test è andato male? Sarebbe lo stesso per chiunque. Siamo tutti imperfetti e peccatori.

 

Perché nel mondo c’è così poco amore?

Guerre, omicidi, terrorismo, indifferenza, egoi- smo. Gelosie, offese, corruzione. Apri il giornale, accendi la TV e non ci trovi altro. Diamo la col- pa alla società, alla scuola, al governo. Ma il fat- to è che siamo tutti egoisti. Con la tendenza a sbagliare e a fare il male ci nasciamo, perché ce l’abbiamo nel nostro DNA.

Dio descrive così gli uomini. Vedi se ti rico- nosci in qualche punto: “Non vi è nessun giusto, neppure uno. Non vi è nessuno che cerchi Dio. Non c’è nessuno che pratichi la bontà. No, neppure uno. Con le loro lingue hanno usato frode... Non c’è timore di Dio davanti ai loro occhi” (Romani 3:10-13).

Mi dici che qualche peccato l’hai fatto, ma non grave come ammazzare o rubare?

Vedi: non è necessario commettere dei delitti. Basta una bugia, per essere colpevoli davanti a Dio. Lui dice: “Chi avrà osservato tutta la legge e avrà fallito in un punto, si rende colpevole su tutti i punti”. E, peggio ancora, afferma: “Colui che sa fare il bene e non lo fa, commette peccato” (Giacomo 2:11,17). Deci- samente non abbiamo scampo.

Ma non ti scoraggiare.

Dio ci conosce

Lui sa perfettamente come siamo. Dato che è un Dio giusto, deve condannare il male che faccia-

 

mo. Non può farne a meno. La sua condanna è l’inferno, la sofferenza eterna della separazione da Lui. Non può chiudere un occhio e non si commuove davanti a una, o mille, bustarelle di buone intenzioni o di opere di bene.

È perfetto e santo e vuole con sé persone perfette. Lo ha detto chiaro e tondo: “Siate per- fetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli”.

Per fortuna, Dio non è solo giusto e santo. È anche buono. E il suo amore è andato al di là di ogni immaginazione umana.

Ha pagato Lui la nostra condanna per mez- zo di Gesù, suo Figlio.

L’evangelista Giovanni ha scritto: “Dio è amo- re. In questo si è manifestato per noi l’amore di Dio: che Dio ha mandato il suo unigenito Figlio nel mondo, af- finché per mezzo di Lui vivessimo. In questo è l’amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che Egli ha amato noi... Egli ci ha amati il primo”.

“Colui che non ha conosciuto peccato (cioè Gesù), Dio lo ha fatto essere peccato per noi.”

“Allora, siamo a posto! Tutto pagato e finito! Amici come prima” dici.

Un momento, non finisce qui.

L’offerta inestimabile di Dio

La Sacra Bibbia dice che la paga del peccato è la condanna eterna, “ma il dono di Dio è la vita eter- na, in Cristo Gesù”.

 

La salvezza è costata la vita di Gesù. Tu non la devi pagare. Ma siccome ti è offerta in dono, la devi ricevere con un atto di fede. Come?

Riconosci che sei un peccatore, senza speran- za di uscirne da solo. Anzi, condannato all’inferno da un Dio santo e giusto. Senza fare questo pri- mo passo non vale la pena che tu vada avanti.

Riconosci che la tua unica speranza di sal- vezza è Gesù Cristo, perché ha pagato piena- mente il peccato morendo al posto di ognuno che si affida a Lui.

Fidati di quello che dice la Sacra Bibbia e cioè che il dono della tua salvezza è a tua dis- posizione e stendi la mano con fiducia per rice- vere questo dono inestimabile.

Ringrazia per questo dono e credi a queste parole: “A tutti quelli che lo hanno ricevuto (Gesù), Dio ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel nome dell’unigenito Figlio di Dio”.

Se hai fatto questi passi potrai sperimentare giorno per giorno l’amore di Dio per te e lo po- trai comunicare a chi ti è vicino.

Una proposta

Quello che hai letto è molto importante per il bene eterno tuo e dei tuoi cari. Non lo prendere alla leggera e soprattutto ricorda che, agli occhi di Dio, tu vali la vita di suo Figlio. Non disprez- zare il dono che ti offre.

 
 
 

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