Creato da msaitalia il 16/04/2013

RHO EVANGELICA

L'EVANGELO DELLA SALVEZZA

 

CRISI SENZA FINE

Post n°66 pubblicato il 30 Gennaio 2014 da msaitalia

LA CRISI NON È FINITA! BASTA COL PARLARE DI CRISI

Mille volte hanno detto che stava passando. Duemila volte hanno detto che passerà fra poco. Tremila volte hanno detto che il peggio deve ancora venire.

E la gente senza lavoro... quando tornerà a prendere una busta paga?

E i pensionati quando mai vedranno un aumento e non saranno colpiti da nuove tasse?

E la gente che lavora e guadagna, come sta? Male, si capisce. I prezzi non fanno altro che au- mentare. Le tasse non fanno che lievitare.

MA NON PERDIAMO IL NOSTRO TEMPO CON LE CHIACCHIERE

Se posso dirti la verità, ti dico che la crisi non pas- sa. Non passerà. Il mondo è tutto una crisi. I tempi di una volta non torneranno. È proprio vero: si stava meglio quando si stava peggio.

Ma non vedi quante guerre, quante rivoluzioni, quanti disordini vanno avanti da anni? Sono così grandi che non fanno più notizia, mentre la gente continua a morire.

Non parliamo poi di popolazioni povere che pre- mono sempre più su chi sta appena un po’ meglio di loro, per immigrare, cercare lavoro, avere delle cure mediche più decenti e non essere sempre cac- ciate e sterminate.

La Bibbia dice che ci saranno sempre più guer- re e paura di guerre, terremoti, carestie, disastri che uccideranno migliaia e centinaia di migliaia di per- sone. Chi controlla le strade e le città? La polizia o la criminalità? Chi governa le città, le province, le regioni e gli stati? I capi eletti dal popolo o le cricche di affaristi disonesti e profittatori? 

 

Ci vorrebbe qualcu- no che potesse stabilire la giustizia e la pace, cacciare i criminali e fermare le guerre.

Non esiste nessun governo, nessun capo che possa mettere tutto il mondo a posto. A meno che... A meno che non sia una persona che non può essere sconfitta, che non accetta la corruzione, che ha una saggezza e un potere mai visti nella storia del mondo.

Ascolta ciò che ho letto su un libro antico:

“Poi vidi il cielo aperto, ed ecco apparire un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava si chiama Fedele e Veritiero; perché giudica e combatte con giustizia.

“I suoi occhi erano una fiamma di fuoco, sul suo capo vi erano molti diademi e portava scritto un nome che nes- suno conosce fuorché lui. Era vestito di una veste tinta di san- gue e il suo nome è la Parola di Dio.

“Gli eserciti che sono nel cielo lo seguivano sopra cavalli bianchi, ed erano vestiti di lino fino bianco e puro. Dal- la bocca gli usciva una spada affilata per colpire le nazio- ni; ed egli le governerà con una verga di ferro, e pigerà il ti- no del vino dell’ira ardente del Dio onnipotente. E sulla veste e sulla coscia porta scritto questo nome: RE DEI RE E SI- GNORE DEI SIGNORI” (Apocalisse 19:11-16).

Di chi parla? Certamente di una persona straordinaria, descritta in un linguaggio che sembra pittoresco o fiabesco, ma che descrive realtà future. Due frasi saltano all’occhio e danno una grande speranza: 1) Egli giudica e combatte con giustizia; 2) Egli governerà con una verga di ferro.

Sono due frasi che sono la sintesi di molte speranze umane: 1) Finalmente sarà uno che stabilirà la giustizia, mentre ora sembra che la giustizia vera non esista più! Governi giusti, tribunali giusti, autorità giuste. Che meraviglia! 2) Uno che governerà con una verga di ferro, cioè con autorità e rigore che sono l’unica speranza per vedere un mondo in cui gli uo- mini si comporteranno davvero bene, che lo vogliano o no.

Chi è questa persona? Esiste davvero? Quando verrà?

Davvero, con una persona così, con un governo giusto, la crisi potrebbe risolversi. 

QUESTA PERSONA STA' PER ARRIVARE, IL SUO RITORNO E' IMMINENTE. GESU' CRISTO TORNERA' PRIMA PER RAPIRE TRA LE NUVOLE I "SUOI" POI TORNERA' PER GOVERNARE INSIEME AI SUOI.

TU FAI PARTE DEI "SUOI"?     IL TEMPO E' VICINO . POTREBBE ESSERE OGGI E DOMANI STESSO.  

RICORDATI CHE SE NON FAI PARTE DEI "SUOI" PER TE SI PREPARERANNO MOMENTI MOLTO DIFFICILI, ANCORA PEGGIORI DI QUELLI ATTUALI, 

A TE LA SCELTA!!!


 

 

 
 
 

SEI PRONTO AD INCONTRARE IL TUO DIO?

Post n°65 pubblicato il 24 Gennaio 2014 da msaitalia

Forse nel leggere questo interrogativo stai pensando: Ma che razza di domanda è mai questa? Certo che lo sono! Io credo in Lui e poi… non sono poi così cattivo come tanti altri...! Sono stato battezzato da piccolo o da grande e ora vado pure, di tanto in tanto, in chiesa. E poi… è un dato di fatto che nella mia vita io abbia fatto più bene che male. Questo conterà pur agli occhi di Dio, non è vero? 

No, amico la realtà è ben diversa! Da noi stessi noi non possiamo vantare proprio nulla che possa metterci a posto davanti a Dio. L’essere aderente di una chiesa o aver partecipato alle varie cerimonie religiose (battesimo, confermazione, confessione, partecipazione alla Cena del Signore) non elimina la nostra fondamentale colpevolezza davanti a Dio e quindi, per la Sua giustizia, meritiamo d’essere da Lui condannati senza appello. La Bibbia si esprime "chiaramente" a riguardo dell’errore e della follia di tali pretese, come pure parla apertamente sulla nostra totale incapacità a rimediare "con il fare" alla nostra condizione di peccatori: «Non c'è nessun giusto, neppure uno!» (Rif. Epistola ai Romani Cap.3 verso 10). «Egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la Sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo” (Rif. Epistola a Tito Cap.3 verso 5). 

Metti fine alla tua illusione, davanti a Dio «...tutti quanti siamo diventati come l'uomo impuro, tutta LA NOSTRA GIUSTIZIA COME UN ABITO SPORCO; tutti quanti appassiamo come foglie e la nostra iniquità ci porta via come il vento» (Rif. Libro del profeta Isaia Cap.64 verso 6). La Bibbia nitidamente dichiara: «Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato...» (Rif. Atti degli Apostoli Cap.16 verso 31). 

Devi riconoscerlo... hai vissuto finora nell'inganno avendo fatalmente confidato in te stesso per essere salvato, e non in Cristo. Non v'è altro modo per sfuggire all’inferno se non attraverso Cristo Gesù: «In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvato» (Rif. Atti degli Apostoli Cap.4 verso 12), «...infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo» (Rif. Prima Epistola a Timoteo Cap.2 verso 5). 

E' fondamentale credere al Signore Gesù Cristo come personale (vale a dire: proprio!) Salvatore. CREDERE, però, non significa semplicemente accettare ciò che la Bibbia dice su di Lui, questo atto implica molto di più che un semplice assenso intellettuale con le verità Bibliche circa la creazione, il peccato, il giudizio, l’ira di Dio, la nascita di Gesù, la Sua morte e resurrezione. Non basta la percezione intellettiva di queste realtà Bibliche, CREDERE significa voltare le spalle a ciò che Dio considera peccato e abbandonarlo decisamente: «Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati» (Rif. Atti degli Apostoli Cap.3 verso 19). 

A questo punto si affaccia alla tua mente la cosidetta scorciatoia intellettuale al fin di scavalcare il muro del peccato: «La Bibbia dice che "Dio è amore" e, come tale, non manderà certamente nessuno in un luogo di tormento e castigo eterno». E' certamente vero che Dio è un Dio d’amore. Il Suo amore, tuttavia, non è generico, ma è rivolto solo a coloro che sono stati resi giusti dall’opera compiuta da Cristo sulla croce. Infatti: «La via dell'empio è in abominio al Signore, ma Egli AMA CHI SEGUE la giustizia» (Rif. Libro dei Proverbi Cap.15 verso 9). E poi ancora la Bibbia dichiara: «Il Signore conosce la via dei giusti, ma la via degli empi conduce alla rovina» (Rif. Salmo 1 verso 6). 

Dio non si compiace dell'empio che finisce all'inferno e lo dice Lui stesso: «Di' loro: "Com'è vero che io vivo", dice Dio, il Signore, "IO non mi compiaccio della morte dell'empio, ma che l'empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie! Perché morireste..." (Rif. Libro del profeta Ezechiele Cap.33 verso 11). Ecco perchè nel Suo grande amore, Dio ha provveduto la salvezza per tutti coloro che "CREDONO" nel sacrificio propiziatorio di Cristo: «Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo unigenito Figlio (Cristo Gesù), affinché chiunque crede in Lui (in Cristo Gesù) non perisca, ma abbia vita eterna» (Rif. Evangelo di Giovanni Cap.3 verso 16)

Ora se è "vero" che Dio è amore, è altresì "certezza" che Egli è un Dio di giustizia. Come già specificato, Egli non prova alcun piacere nel mandare i peccatori all’inferno, ma nella Sua perfetta giustizia deve punire il peccatore (dopo avergli dato tempo più che sufficiente per salvarsi dal suo status di peccatore e aggrapparsi alla corda della salvezza lanciata da Cristo). Se non punirebbe il peccatore, Egli non sarebbe giusto e sarebbe reso vano il sacrificio compiuto da Cristo sulla croce: «...Tu (Signore) non sei un Dio che prenda piacere nell'empietà; presso di Te il male non trova dimora. Quelli che si vantano non resisteranno davanti agli occhi tuoi; Tu detesti tutti gli operatori d'iniquità» (Rif. Salmo 5 versi 4 e 5). 

Ora alla luce della PAROLA DI DIO espressa finora a chiare lettere, ritorna il grande interrogativo: SEI PRONTO AD INCONTRARE IL TUO DIO? «Il Signore Gesù apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono al Vangelo del nostro Signore Gesù» (Rif. Seconda epistola ai Tessalonicesi Cap.1 versi 7 e 8). SEI PRONTO PER L'EVENTO DEL RITORNO DI CRISTO? Forse dirai: "Ma allora, cosa devo fare?" Finora hai letto moltissimi versi della Parola di Dio, devi porre "FEDE" in ciò che hai letto, perchè: «...la fede viene (nasce) da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla Parola di Cristo» (Rif. Epistola ai Romani Cap.10 verso 17). Infatti: «...è per grazia che siete stati salvati, mediante la FEDE; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio» (Rif. Epistola agli Efesini Cap.2 verso 8). NON RISCHIARE PIU', perchè: «...Verso mezzanotte si leverà un grido: ECCO LO SPOSO, USCITEGLI INCONTRO!» (Rif. Evangelo di Matteo Cap.25 verso 6). Quel grido rappresenterà la fine di ogni altra possibilità di salvezza! Decidi oggi!


Foto: Forse nel leggere questo interrogativo stai pensando: Ma che razza di domanda è mai questa? Certo che lo sono! Io credo in Lui e poi… non sono poi così cattivo come tanti altri...! Sono stato battezzato da piccolo o da grande e ora vado pure, di tanto in tanto, in chiesa. E poi… è un dato di fatto che nella mia vita io abbia fatto più bene che male. Questo conterà pur agli occhi di Dio, non è vero?   No, amico la realtà è ben diversa! Da noi stessi noi non possiamo vantare proprio nulla che possa metterci a posto davanti a Dio. L’essere aderente di una chiesa o aver partecipato alle varie cerimonie religiose (battesimo, confermazione, confessione, partecipazione alla Cena del Signore) non elimina la nostra fondamentale colpevolezza davanti a Dio e quindi, per la Sua giustizia, meritiamo d’essere da Lui condannati senza appello. La Bibbia si esprime "chiaramente" a riguardo dell’errore e della follia di tali pretese, come pure parla apertamente sulla nostra totale incapacità a rimediare "con il fare" alla nostra condizione di peccatori: «Non c'è nessun giusto, neppure uno!» (Rif. Epistola ai Romani Cap.3 verso 10). «Egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la Sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo” (Rif. Epistola a Tito Cap.3 verso 5).   Metti fine alla tua illusione, davanti a Dio «...tutti quanti siamo diventati come l'uomo impuro, tutta LA NOSTRA GIUSTIZIA COME UN ABITO SPORCO; tutti quanti appassiamo come foglie e la nostra iniquità ci porta via come il vento» (Rif. Libro del profeta Isaia Cap.64 verso 6). La Bibbia nitidamente dichiara: «Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato...» (Rif. Atti degli Apostoli Cap.16 verso 31).   Devi riconoscerlo... hai vissuto finora nell'inganno avendo fatalmente confidato in te stesso per essere salvato, e non in Cristo. Non v'è altro modo per sfuggire all’inferno se non attraverso Cristo Gesù: «In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvato» (Rif. Atti degli Apostoli Cap.4 verso 12), «...infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo» (Rif. Prima Epistola a Timoteo Cap.2 verso 5).   E' fondamentale credere al Signore Gesù Cristo come personale (vale a dire: proprio!) Salvatore. CREDERE, però, non significa semplicemente accettare ciò che la Bibbia dice su di Lui, questo atto implica molto di più che un semplice assenso intellettuale con le verità Bibliche circa la creazione, il peccato, il giudizio, l’ira di Dio, la nascita di Gesù, la Sua morte e resurrezione. Non basta la percezione intellettiva di queste realtà Bibliche, CREDERE significa voltare le spalle a ciò che Dio considera peccato e abbandonarlo decisamente: «Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati» (Rif. Atti degli Apostoli Cap.3 verso 19).   A questo punto si affaccia alla tua mente la cosidetta scorciatoia intellettuale al fin di scavalcare il muro del peccato: «La Bibbia dice che "Dio è amore" e, come tale, non manderà certamente nessuno in un luogo di tormento e castigo eterno». E' certamente vero che Dio è un Dio d’amore. Il Suo amore, tuttavia, non è generico, ma è rivolto solo a coloro che sono stati resi giusti dall’opera compiuta da Cristo sulla croce. Infatti: «La via dell'empio è in abominio al Signore, ma Egli AMA CHI SEGUE la giustizia» (Rif. Libro dei Proverbi Cap.15 verso 9). E poi ancora la Bibbia dichiara: «Il Signore conosce la via dei giusti, ma la via degli empi conduce alla rovina» (Rif. Salmo 1 verso 6).   Dio non si compiace dell'empio che finisce all'inferno e lo dice Lui stesso: «Di' loro: "Com'è vero che io vivo", dice Dio, il Signore, "IO non mi compiaccio della morte dell'empio, ma che l'empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi dalle vostre vie malvagie! Perché morireste..." (Rif. Libro del profeta Ezechiele Cap.33 verso 11). Ecco perchè nel Suo grande amore, Dio ha provveduto la salvezza per tutti coloro che "CREDONO" nel sacrificio propiziatorio di Cristo: «Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo unigenito Figlio (Cristo Gesù), affinché chiunque crede in Lui (in Cristo Gesù) non perisca, ma abbia vita eterna» (Rif. Evangelo di Giovanni Cap.3 verso 16)  Ora se è "vero" che Dio è amore, è altresì "certezza" che Egli è un Dio di giustizia. Come già specificato, Egli non prova alcun piacere nel mandare i peccatori all’inferno, ma nella Sua perfetta giustizia deve punire il peccatore (dopo avergli dato tempo più che sufficiente per salvarsi dal suo status di peccatore e aggrapparsi alla corda della salvezza lanciata da Cristo). Se non punirebbe il peccatore, Egli non sarebbe giusto e sarebbe reso vano il sacrificio compiuto da Cristo sulla croce: «...Tu (Signore) non sei un Dio che prenda piacere nell'empietà; presso di Te il male non trova dimora. Quelli che si vantano non resisteranno davanti agli occhi tuoi; Tu detesti tutti gli operatori d'iniquità» (Rif. Salmo 5 versi 4 e 5).   Ora alla luce della PAROLA DI DIO espressa finora a chiare lettere, ritorna il grande interrogativo: SEI PRONTO AD INCONTRARE IL TUO DIO? «Il Signore Gesù apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono al Vangelo del nostro Signore Gesù» (Rif. Seconda epistola ai Tessalonicesi Cap.1 versi 7 e 8). SEI PRONTO PER L'EVENTO DEL RITORNO DI CRISTO? Forse dirai: "Ma allora, cosa devo fare?" Finora hai letto moltissimi versi della Parola di Dio, devi porre "FEDE" in ciò che hai letto, perchè: «...la fede viene (nasce) da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla Parola di Cristo» (Rif. Epistola ai Romani Cap.10 verso 17). Infatti: «...è per grazia che siete stati salvati, mediante la FEDE; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio» (Rif. Epistola agli Efesini Cap.2 verso 8). NON RISCHIARE PIU', perchè: «...Verso mezzanotte si leverà un grido: ECCO LO SPOSO, USCITEGLI INCONTRO!» (Rif. Evangelo di Matteo Cap.25 verso 6). Quel grido rappresenterà la fine di ogni altra possibilità di salvezza! Decidi oggi!  Staff Fonte di Vita Group

 
 
 

LA CRISI CHE NON VUOI

Post n°64 pubblicato il 22 Gennaio 2014 da msaitalia

Come risponderesti se un amico ti chiedesse a bruciapelo: “Dimmi la verità! Come stai?”.

Solo tu sai veramente come stai: triste, depresso, felice, speranzoso. O forse non vuoi farti la domanda perché hai paura della tua risposta sincera.

Con i tempi che corrono, non è faci- le vivere nella felicità. Le notizie che la TV ripete giorno e notte, sull’Italia, l’Eu- ropa, il mondo, non sono notizie che i- spirano la gioia e neanche la tranquillità.

Non è possibile vivere nell’incoscienza, rifiutando di guardare in faccia il domani, appunto, il domani con tutte le sue incertezze.

Ma non è possibile, non è giusto, non è savio nasconderti la verità, o cercare di dimenticare le circostanze avverse, e le domande senza risposta riguardo al tuo domani.

In una sua lettera, uno dei fedeli se- guaci di Gesù Cristo scrisse: “Non vogliamo che siate nell’ignoranza... affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza” (1 Tess. 4:12).

Secondo lui, chi vive nell’ignoranza facilmente cade nella tristezza e nella pau- ra. Egli parlava di ignoranza riguardo al-

le verità più importanti della vita. Che cosa c’è dopo la morte? Ci sono davve- ro l’inferno o il paradiso? Ciò che facciamo ora porterà sicuramente i suoi ri- sultati nell’aldilà?

Molta gente dice: “Dopo la morte non c’è niente. Sono tutte bugie per farti ave- re paura della morte!” Forse l’hai detto anche tu. Ma, cosa ne sanno quelli che raccontano queste cose? Che ne sai tu? Ci sei stato nell’aldilà e poi sei ritornato? Non hai prove di ciò che pensi o dici.

Queste sono le vere crisi, non quelle di cui parlano i giornali.

La Bibbia dice chiaro e tondo: “È stabilito che gli uomini muoiano u- na volta sola, dopo di che viene il giudizio” (Ebrei 9:27). Niente chiacchiere sulla reincarnazione e la possibilità di ri- mediare alla tua vita attuale. Niente pro- messe di purgatorio in cui pagare, sof- frendo per i tuoi peccati.

Questi sono gli argomenti che pro- vocano delle vere crisi nelle persone in- telligenti, che capiscono che la loro vita è stata tutt’altro che perfetta e che è più che logico che ogni azione abbia il suo risultato e porti le sue conseguenze. Que- sta è la verità che alcuni possono negare, ma che non possono cambiare.

La Bibbia non parla di un mostro che desidera la punizione delle sue creature, ma di un Dio che desidera la loro gioia e la loro beatitudine. E che ha provveduto generosamente per la salvezza dei pecca- tori non per i loro meriti o le loro sofferenze, non per i meriti dei santi, ma per i meriti del suo Figlio perfetto che è morto sulla croce per perdonare i nostri peccati.

 

La crisi delle priorità

UN CONTADINO AFFRONTÒ LA CRISI: i suoi campi produssero tanto. Che fare? Prese una decisione: era saggia o stolta?

“Ecco ciò che dovrò fare. Distruggerò i miei granai e ne costruirò altri molto più grandi!

“Allora dirò all’anima mia: Bevi, mangia, godi. Sei ricco!”

Ma Dio gli disse: “Stolto! Questa se- ra tu morirai! Poi, di chi saranno tutte queste cose?”

La storia del ricco stolto, dalla Bibbia, il Vangelo di Luca 12:13-21

 

 
 
 

LA BOCCA E IL CUORE

Post n°63 pubblicato il 16 Gennaio 2014 da msaitalia

11apr-bocca-cuore_ris

Il Signore ha detto:
«Poiché questo popolo si avvicina a me con la bocca
e mi onora con le labbra,
mentre il suo cuore è lontano da me
e il timore che ha di me
non è altro che un comandamento imparato dagli uomini,
in mezzo a questo popolo io continuerò a fare delle meraviglie,
meraviglie su meraviglie;
la saggezza dei suoi saggi perirà
e l’intelligenza dei suoi intelligenti sparirà».

(Isaia 29:13-14  - La Bibbia)

«Questo comandamento che oggi ti do,
non è troppo difficile per te,
né troppo lontano da te.  
Non è nel cielo, perché tu dica:
“Chi salirà per noi nel cielo e ce lo porterà
e ce lo farà udire perché lo mettiamo in pratica?”.
  Non è di là dal mare, perché tu dica:
“Chi passerà per noi di là dal mare e ce lo porterà
e ce lo farà udire perché lo mettiamo in pratica?”. 
 Invece, questa parola è molto vicina a te;
è nella tua bocca e nel tuo cuore,
perché tu la metta in pratica.

(Deuteronomio 30:11-14)

Figlio mio, dammi il tuo cuore,
e gli occhi tuoi prendano piacere nelle mie vie;

(Proverbi 23:26)

Ho conosciuto molte persone convinte che Dio avesse dato al suo popolo Israele una legge troppo difficile, impossibile da mettere in pratica. Questo modo di pensare è sbagliato perché porta a credere che ci sia qualcosa di sbagliato nella legge, mentre il vero problema va ricercato nell’uomo.

Il brano del deuteronomio appena letto, venne pronunciato da Mosé subito dopo aver ricordato al popolo la legge che Dio aveva dato loro. Dalle sue parole è evidente che la legge in sé, benché fosse piuttosto articolata, non aveva nulla di difficile, anzi sarebbe stata alla loro portata, vicino a loro, purché si fosse trovata nella loro bocca e nel loro cuore. Infatti è proprio questo il problema dell’uomo. Ha difficoltà in maniera naturale a seguire i comandamenti di Dio a meno che tali comandamenti trovino dimora nel suo intimo, nella sua mente ovvero nel suo cuore.

Il problema, ai tempi di Isaia, per molti Israeliti, era proprio la dicotomia tra ciò che si trovava nella bocca e ciò che si trovava nel cuore. Infatti, molti vivevano la legge in maniera esteriore, nelle offerte e nelle preghiere, ma non erano coinvolti interiormente. Per questo motivo, Dio avrebbe continuato a fare meraviglie in mezzo a loro ma persino i saggi e gli intelligenti in mezzo al popolo non sarebbero stati in grado di discernere la mano di Dio. Quando il cuore è lontano da Dio, la religione esteriore non è sufficiente a mantenere un canale di comunicazione aperto con Lui.

Questo è un problema che è facile rilevare ancora oggi nel modo in cui gran parte delle persone vive la religione. Spesso la religione dell’uomo diventa solo una serie di comandamenti, regole da rispettare con fatica, privazioni, preghiere da recitare, offerte da portare, senza che ci sia un vero cambiamento.

Dio ha sempre cercato il cuore dell’uomo. Quando la nostra religione è qualcosa di esteriore che si esprime con la bocca, ma il nostro cuore è lontano da Dio, diventa impossibile ubbidire a Dio e diventa impossibile discernere la sua voce e la sua opera. Ciò che la bocca esprime deve essere custodito nel cuore, con piena convinzione, affinché possiamo davvero avere una relazione con Dio.

Ancora oggi, Dio ci rivolge il medesimo appello:”Figlio mio, dammi il tuo cuore, e gli occhi tuoi prendano piacere nelle mie vie;” Egli non si accontenterà di niente di meno.

 
 
 

PARLA UN EX PRETE

Post n°62 pubblicato il 13 Gennaio 2014 da msaitalia

Carlo FumagalliUn ex prete, studioso e professore di seminario, passato dalle tenebre alla Luce. 


Nacqui ad Olgiate Molgora (Lecco) nel 1934. 
A nove anni entrai nel Seminario arcivescovile di Milano a Masnago (Varese). 
Dopo cinque anni mi associai ai Missionari della Consolata di Torino, presso i quali frequentai il ginnasio, il liceo, il noviziato, due anni di filosofia e quattro di teologia. 
Dopo la mia ordinazione sacerdotale, nel 1961, fui destinato a insegnare nel Seminario della Consolata di Bevera (Castello di Brianza). 

Nel 1966, fui nominato direttore spirituale del Seminario. 
In quella carica rimasi fino al 1968, quando mi fu offerto di andare negli Stati Uniti per ulteriori studi. 
Prima di varcare l'oceano, andai alcuni mesi anni a Londra, dove aprii un collegio teologico. 
Negli USA è iniziato il travaglio della mia anima, con gli interrogativi su Dio, sul vero scopo della mia vita e sul perché Dio aveva creato l'uomo. 
Con questo stato d'animo andai in Africa dove, nel novembre del 1974, iniziai degli studi di antropologia tra iSamburu del Kenya Settentrionale. 

Il mio intento era quello di condurre una ricerca della cultura, società ed economia dei Samburu, unitamente allo studio della storia e dell'ecologia del posto, così da poter identificare i fattori critici di cambiamento socio-economico operanti in società tribali, influenzati da governi coloniali e nazionali. 
Anche se avevo dure giornate di lavoro, alla sera avevo lunghe ore libere che trascorrevo nella riflessione e meditazione. 
Lontano da ogni forma di pressione esterna e routine formalizzata, ebbi così tempo per pensare un pò a me stesso e per dare ascolto alle onde tumultuose e agitate della mia anima, tanto insoddisfatta del tipo di vita che conducevo. 
Però, nel mio cuore sapevo che l' unica decisione onesta alla quale potevo giungere era quella di lasciare il mio istituto e il sacerdozio. 

A ciò giunsi nella prima parte del 1975.
A quel punto, sentii una grande pace crescere in me, e sperimentai un grande senso di liberazione. 
Nel febbraio del 1976, al termine della mia ricerca in Africa, ritornai negli Stati Uniti. 
Libero, ora, da ogni legame ed obbligo con la Chiesa Cattolica, decisi di fare la mia strada, stabilendo da me stesso quello che era giusto o sbagliato, vero o falso; divenni, in altre parole, un agnostico. 
Il mio unico scopo divenne quello di perseguire una carriera come professore universitario. 

Nel settembre del 1977, ottenni il dottorato (Ph.D.) in Antropologia, e nel novembre dello stesso anno Roma mi rilasciò la dispensa da ogni obbligo sacerdotale. 
Nel frattempo continuai la mia ricerca, specialmente nell'occulto e nelle religioni orientali; ma nel mio cuore c'era un gran vuoto che niente poteva colmare; nella mia mente c'era una grande sete e fame di verità, d'amore e di giustizia, che niente poteva soddisfare. 
Allora ero lontano, quasi totalmente, da ogni forma e pratica religiosa tradizionale; quotidianamente, però, leggevo qualche brano del Nuovo Testamento. 

Ai primi di Marzo del 1979, iniziai a leggere il libro "The Late Great Planet Earth" di Hal Lindsey (tradotto anche in italiano col titolo "Addio terra, ultimo pianeta"), un libro che avevo qualche giorno prima comprato "casualmente" in un negozio di Buffalo
Come di regola, iniziai a leggere il libro con grande scetticismo e con senso molto critico.
Dopo alcuni capitoli però mi dovetti fermare perché, per la prima volta in vita, mi trovavo di fronte ad un fatto completamente nuovo: varie profezie, scritte circa 2500-2600 anni fa, stavano ora avverandosi sotto ai miei occhi.
Nei lunghi anni di università, avevo imparato che neppure il più grande scienziato del mondo può prevedere con certezza quello che può accadere all'indomani. 

   
 Dovetti perciò concludere che la Bibbia deve essere vera e che può solo venire da Dio. 
In quello stesso momento, ancora seduto al mio tavolo di studio, fui convinto di essere un peccatore e che, come tale, non c'è l'avrei mai fatta a salvarmi con le mie sole forze. 
Compresi allora, senza alcuna ombra di dubbio, che Gesù era morto sulla croce per me, e che l'unica via per essere salvato era di chiedere direttamente a Lui di perdonare i miei peccati, e di entrare nel mio cuore come il mio Signore e Salvatore.
E così feci. 

La risposta di Gesù al grido del mio cuore fu istantanea e meravigliosa; in quel momento sperimentai la potenza della grazia divina che mi lavava e mi purificava da tutti i peccati, sozzure e iniquità; piangendo di gioia, dovetti inginocchiarmi per gustare la potenza dell'amore e del sacrificio redentivo di Gesù, che aveva salvato un grande peccatore come me. 
In quel momento ero divenuto "figlio di Dio" (Giovanni 1:11-13), ero "nato nuovamente" nella vita dello Spirito (Giovanni 3:3-7), in forza del "seme incorruttibile della Parola di Dio" (1 Pietro 1:1-23); avevo ricevuto la certezza di essere salvato (Efesini 2:8Romani 8:16) ed avevo avuto un assaggio dello squisito banchetto spirituale che Gesù ha promesso a tutti quelli che lo ricevono nel loro cuore (Apocalisse 3:20).
 
   


Da quel giorno in poi, sento come un fuoco ardere in me; il Signore mi ha dato una tale fame e sete per la sua parola (che ora so essere l'unica fonte di verità), che la maggior parte del mio tempo di studio lo dedico alla Bibbia.

 
 
 

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