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300

Post n°87 pubblicato il 16 Aprile 2007 da alex.omega
 

Oggi ho avuto un'interessante discussione con un amico a proposito del film "300". Per una mia paranoica quanto certosina abitudine sono andato a leggere un po di recensioni e commenti vari a questo film. Il motivo per cui l'ho fatto è capire se sono l'unico ad aver colto una certa questione affrontata nel film.

Per mia fortuna non è così ma per mia sfortuna mi sonoreso conto che in ogni commento si faceva riferimento all'aderenza storica tra il film e la storia, quella reale intendo. E per dovere di cronaca sono andato a cercarmela e l'ho pubblicata di seguito a questo commento.

Ma la cosa che mi ha fatto più male di tutte, come dicevo prima, è stata quella di non aver trovato nessuno che si sia accorto che, al di là delle questioni politiche e morali, delle somiglianze e similitudini tra film e realtà moderna, alle divagazioni su particolari improbabili relativi alla costituzione delle armature e del tipo di materiali e forme utilizzate dalle armi..........NESSUNO SI E' RESO CONTO CHE 300 SPARTANI HANNO AVUTO IL CORAGGIO DI AFFRONTARE UN ESERCITO PROBABILMENTE COMPOSTO DA UN MILIONE DI UOMINI, E LO HANNO FATTO SAPENDO DI ANDARE ALLA MORTE CERTA, PREFERNDOLA ALLA SOTTOMISSIONE ED ALLA SCHIAVITU'.....QUELLO CHE IO MI DOMANDO E': " COME SAREBBE IL MONDO OGGI SE OGNI UOMO DONNA O BAMBINO PREFERISSE MORIRE PITTOSTO CHE ESSERE SOTTOMESSO E RESO SCHIAVO DA UN'ALTRO UOMO?...... CHI AVREBBE IL CORAGGIO DI MUOVERE GUERRA A CHI?

Se davvero credessimo nei valori di libertà, ugualianza e fratellanza che tanto andiamo a sbandierare in giro per il mondo con le nostre armi, per quale motivo siamo ridotti a pallide immagini di noi stessi, incapaci di vedere la verità anche quando l'abbiamo li, davanti agli occhi..... Forse perchè è più facile guardare dall'altra parte facendo finta di niente e lasciando che altri soccombano, affinchè noi si stia bene?..... A differenza degli spartani, le nostre armi sono l'intelligenza, la superiorità numerica e la libertà di parola e azione. Se volessimo interrompere questo genocidio mondiale, sapremmo bene cosa fare. Ma la verità è che non lo facciamo perchè ci fa troppo comodo lasciare che continui, affinchè noi si possa mantenere il tenore di vita al quale ci hanno abituati.

Ora basta... altrimenti cominciò a diventare molesto.

A voi la storia:

___________________________________________________________________

Battaglia delle Termopili

Antefatti
Serse I, re della Persia, per anni si era preparato per riprendere la guerra contro la Grecia iniziata da suo padre Dario I. Nel 484 a.C. l'esercito e le navi di Serse arrivarono in Asia Minore e costruirono un ponte di barche sull'Ellesponto presso Abydos attraversandolo. Secondo Erodoto l'esercito di Serse era formato da circa due milioni di uomini seguiti da 1.200 navi, l’esercito più grande che il mondo avesse visto fino a quel momento, mentre il poeta Simonide lo stimava in circa tre milioni, anche se da studi più recenti è nata un'ipotesi secondo la quale l'esercito di Serse potesse contare su circa 200.000 uomini. Erodoto scrive anche che l'esercito bevve fiumi interi prosciugandoli e mangiò provviste destinate ad intere città. Queste erano ovviamente esagerazioni, ma è chiaro che i greci erano sovrastati numericamente in misura maggiore rispetto al precedente tentativo di conquista sfociato nella battaglia di Maratona. Le poleis greche riuscirono ad accordarsi per affrontare il pericolo e formarono un'alleanza guidata da Sparta, comandata dal re Leonida, e si prepararono a bloccare l'avanzata dell'esercito persiano nel nord della Grecia nello stretto passo delle Termopili. Il passo è fiancheggiato da un lato da montagne scoscese, dall'altro dal mare ed era quindi adatto alla difesa.

All'iniziale distaccamento spartano di Leonida e della sua guardia del corpo, composta da 300 opliti, 2.800 peloponnesiaci e circa 900 iloti, si aggiunsero i rinforzi provenienti da altre città tra i quali 700 da Tespia, 400 da Tebe, 1.000 focesi e inoltre da Tegea, Mantinea, Orcomeno, Corinto, Fliunte, Micene e dalle altre città dell’Arcadia e della Beozia per un totale di 3.900 opliti, seguiti dai rispettivi scudieri che fungevano da fanteria leggera. Ai soldati fu detto che erano solo l'avanguardia dell'esercito greco che si sarebbe unito a loro al più presto. Le forze greche, per un totale di soli settemila uomini, iniziarono la battaglia nell'agosto del 480 a.C.; Leonida mirava a tenere il passo il più possibile per dare modo al resto delle città greche di radunare le loro truppe e navi.

La battaglia
 Leonida nelle Termopili, di Jacques-Louis David (1814)Serse non credeva che un esercito di 300 uomini gli si potesse opporre, e diede ai Greci cinque giorni per ritirarsi. Nello stesso momento anche la sua flotta non riusciva ad avanzare, bloccata dalle veloci navi ateniesi al cui comando si trovava Temistocle. E' rimasto celebre un piccolo aneddoto: alcuni disertori dell’esercito persiano (per lo più Greci arruolati con la forza) avevano dichiarato che i Persiani erano così tanti da oscurare il sole con le loro frecce; gli spartani risposero Bene, allora combatteremo all'ombra. Serse inviò le proprie truppe nel passo delle Termopili, ma ogni ondata fu respinta. Trascorsi i cinque giorni, Serse offrì a Leonida di nominarlo re di tutta la Grecia a condizione di essere subordinato al persiano. Al rifiuto di Leonida, Serse iniziò l'offensiva: i Persiani attaccavano con frecce e corte lance e non riuscivano a rompere le formazioni dei opliti greci, armati di lunghe lance.

I Persiani attaccavano la postazione greca a gruppi di 10.000 soldati per volta tentando assalti frontali nello stretto corridoio formato dal dirupo, da una parte, e dalla costa, dall'altra. La prima ondata ad arrivare sui greci fu quella dei Medi comandata da Tigranes, che assaltarono con entusiasmo ma furono respinti con gravi perdite. La seconda ondata fu dei soldati provenienti da Susa equipaggiati con un grande scudo ma anche loro fallirono. Tentarono anche di aggirare il nemico dal lato della costa, ma molti caddero dalle scogliere. I Persiani avrebbero potuto tentare di colpire i Greci con giavellotti e frecce, ma la carica frontale sembrò la soluzione più rapida e, forse, l'unica che potesse essere adottata, in quanto i Greci avrebbero potuto avanzare per colmare la distanza con un eventuale schieramento di arcieri, tornando ad una situazione di lotta corpo a corpo.

Il giorno successivo Serse schierò in campo le sue truppe d’élite, i diecimila Immortali, comandati da Idarne, che non ebbero maggior fortuna. I Greci combattevano a turno concedendosi un po' di riposo da quel massacro, si accasciavano a terra sudati e sporchi di sangue per poi rialzarsi e tornare a combattere.

Dopo il secondo giorno di combattimenti un greco dal nome Efialte disertò e tradì i Greci, informando Serse dell'esistenza di un nuovo percorso, diverso, per superare il passo delle Termopili. La strada era difesa dai focesi che erano stati distaccati su quel passo due giorni prima. Essi però non si aspettavano un attacco dei Persiani per cui, quando furono attaccati dagli Immortali di Serse, offrirono una ben debole resistenza prima di fuggire consentendo ai Persiani di avanzare incontrastati.

Leonida capì che ogni resistenza sarebbe stata inutile, e con i rimanenti 300 soldati affrontò i Persiani ma inutilmente, perché furono accerchiati da molti Persiani appostati sulle alture. Quando i Persiani chiesero di consegnare le armi, Leonida gridò che sarebbero dovuti venirle a prendere. Nonostante l'improbabile cifra, fornita dagli storici greci, di più di ventimila morti tra i Persiani, compresi due fratelli di Serse (Habrocomes e Hyperanthes), alla fine Leonida venne ucciso. Per quattro volte il suo corpo fu catturato dai Persiani e per quattro volte gli Spartani lo recuperarono. Stremati, i Greci si rifugiarono sul colle che sovrastava le Termopili per proteggere il corpo del loro re caduto. Serse ordinò che fossero finiti con gli archi per non perdere altri uomini.Dopo un anno, l'esercito spartano si ritrova ad affrontare un esercito decimato dalla forza dei 300 Spartani rimasti uccisi di fronte le termopili. Oggi sul luogo della battaglia esiste un monumento. Su di esso vi è riportata una frase attribuita a Simonide:

«O viandante, annuncia agli Spartani che qui
noi giacciamo per aver obbedito alle loro parole.»
 
Conseguenze
 Contemporaneamente agli eventi di Termopili si combatté la battaglia navale del Capo Artemisio che fu un pareggio, ma a causa di questa battaglia le navi greche si ritirarono. I Persiani quindi presero il controllo del Mare Egeo e di tutta la Grecia fino all'Attica; gli Spartani si prepararono a difendere l'Istmo di Corinto e il Peloponneso. Serse saccheggiò Atene che nel frattempo era stata abbandonata dai suoi abitanti trasferitisi sull'isola di Salamina. In settembre i Greci e i Persiani si scontreranno nuovamente nella Battaglia di Salamina.

Media
La battaglia delle Termopili essendo una battaglia combattuta da pochi uomini contro un grande esercito viene spesso ricordate nei media. Nel 1962 ne venne realizzato un adattamento cinematografico chiamato The 300 Spartans. Nel film L'ultimo samurai del (2003) il protagonista Capitano Nathan Algren parlando con il samurai Katsumoto cita la battaglia quale grande esempio di coraggio e onore. Il famoso scrittore di fumetti Frank Miller ha pubblicato un'opera intitolata 300 che si ispira alla sorte dei 300 Spartani che si sacrificarono insieme al proprio re. Dal fumetto è stato tratto l'omonimo film prodotto nel 2006 e distribuito nel 2007.

tratto da :

http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_delle_Termopili

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Commenti al Post:
Ciort
Ciort il 17/04/07 alle 21:03 via WEB
Benvenuto fra i miei blog amici
 
rosa_risi
rosa_risi il 15/05/11 alle 14:10 via WEB
quello che hai detto nella prima parte è vero...ma oltre a essere intelligenti ...gli uomini sono comprabili anche nella dignita'....e milioni di uomini stanno fermi e legati davanti al nulla...Pam
 
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