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Post n°238 pubblicato il 04 Marzo 2014 da rosabianca.vv
Come annunciato nel mio precedente intervento, in qualità di delegato nazionale, ho avuto l’opportunità di prendere parte al Congresso Nazionale UDC, che si è svolto lo scorso weekend a Roma. E' stato un Congresso straordinario, perché vero, non precostituito , in cui si sono confrontate due differenti tesi politiche e due diverse candidature alla Segreteria del Partito . Cio’ ha dimostrato a tutti, innanzitutto a noi stessi, che l'UDC è un partito vivo che si confronta al suo interno in modo leale e sereno, per tracciare la linea politica da seguire.
Aver scelto di confermare alla Segreteria l’on. Lorenzo Cesa puo’ apparire, a chi non ha partecipato al Congresso, una scelta di conservatorismo, ed invece è una scelta di novità che proietta l’UDC verso nuovi orizzonti , verso una maggior democrazia interna con un Casini sicuramente indebolito , tant’è che , di fatto ,è lo sconfitto principale di questo Congresso. Dopo il Congresso, il nostro partito è più forte proprio perchè si sono confrontate , a volte anche con asprezza, posizioni diverse. Tutto ciò dimostra la vitalità del partito, nel quale - dal Segretario all'ultimo degli iscritti - tutte le individualità sono indispensabili. E’ questa secondo me la strada giusta per costruire la comunità-partito nella quale decidere insieme sarà il modo migliore per far emergere il merito e le capacità di ognuno. All'indomani di questo importante appuntamento, per l'UDC si apre una fase nuova e di grande cambiamento. Ora dobbiamo guardare al futuro che, per noi, è il terreno fertile dell'area delle forze politiche che si riconoscono nel Ppe. Tra pochi giorni, non a caso, i nostri rappresentanti saranno a Dublino per dialogare con i rappresentanti di quelle forze che, come noi, si riconoscono nei valori del popolarismo.
Il rilancio del nostro partito non può che partire dall'Auditorium della Conciliazione, ove è stato rinnovato profondamente anche il Consiglio Nazionale di cui anch’io sono stato chiamato a far parte ed in cui i Veneti sono ben 27 . Come ha sottolineato il sen. Antonio De Poli nel corso del suo intervento, l'UDC non può limitarsi a discutere del proprio posizionamento politico ma, al contrario, deve tornare a dare voce al Paese reale.
Ai giovani e alle donne, in primis, che soffrono terribilmente la marginalità sociale a causa della disoccupazione. Alle famiglie che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese. Alle piccole e medie imprese sempre più soffocate da burocrazia e tasse. Un partito è vivo se dialoga con la società civile. Gli Stati Uniti d’Europa sono il futuro dell’Italia. Sono la nostra risposta alle sfide della globalizzazione.
Di conseguenza, i prossimi mesi - in cui si svolgeranno, fra l'altro, le Elezioni Europee e Amministrative - saranno decisivi per lavorare alla realizzazione del percorso politico che è emerso dal Congresso.
Federico Perin
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