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Creato da: pcl_sestrilevante il 14/01/2007
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI- SEZIONE DI SESTRI LEVANTE :sede in via AURELIA 146 LOC.TRIGOSOTEL.3490544071 NICOLA -PCL CHIAVARI -tel.3200895143 -3881623803 Massimo- PCL LAVAGNA Roberto TEL.3409672384

 

 

Post N° 161

Post n°161 pubblicato il 02 Giugno 2008 da pcl_sestrilevante
Foto di pcl_sestrilevante

MARCO FERRANDO A SESTRI LEVANTE giovedì 5 giugno2008 MARCO FERRANDO interverrà all'inaugurazione della sezione del PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI- DI SESTRI LEVANTE con sede in via AURELIA 146 LOC.TRIGOSO . Per informazioni TEL.3490544071 NICOLA

 
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Post N° 159

Post n°159 pubblicato il 02 Giugno 2008 da pcl_sestrilevante
Foto di pcl_sestrilevante

Dalla lotta dei cittadini di Chiaiano riparte l’opposizione al nuovo governo BerlusconiNo al piano rifiuti Berlusconi-Bertolaso e alla apertura di vecchie e nuove discariche!
Opposizione sociale al governo Berlusconi!
Per l’autorganizzazione delle masse,per un governo dei lavoratori!

(29 maggio 2008)

Con l’insediamento del governo Berlusconi e il collaborazionismo del Pd di Veltroni assistiamo ad un attacco repressivo nei confronti delle lotte sociali,che non è solo la linea politica del governo di destra del Pdl ma il frutto di una più complessiva svolta autoritaria dell’intera democrazia borghese,ovvero di tutte le componenti dello Stato (Polizia,Magistratura).E coi loro metodi provano ad imporre ai Napoletani l’accettazione delle conseguenze dei loro fallimenti (insieme al governo prodi e alla giunta Bassolino) sulla questione dei rifiuti. Lo sanno bene i cittadini di Chiaiano che in questi giorni hanno subito e subiscono una tremenda repressione poliziesca per essersi opposti,pacificamente ma determinatamente,alla apertura di un sito per lo stoccaggio dei rifiuti,testimonianza della bancarotta del piano rifiuti della Regione Campania,dei vari governi che si sono successi,della protezione civile e dei vari commisariamenti straordinari passati e presenti.Ma gli sbirri di Berlusconi non fanno paura ai cittadini Napoletani di Chiaiano che nonostante testino sulla propria pelle la ferocia degli sgherri “Chiacchiere e distintivo” sapranno tener alta la testa e respingere le orde poliziesche. Ma la lotta di Chiaiano non è importante solo per la questione della crisi rifiuti in Campania,ma anche perché da qui riparte l’opposizione sociale e politica al governo Berlusconi-Bossi-Fini ed alla loro “ombra” democratico-veltroniana. I lavoratori di tutta Italia,i disoccupati,gli studenti,i precari,le massaie vedono in questi giorni il vero contenuto sociale del nuovo governo come super-agente degli interessi del padronato e delle banche,che con la complicità del Partito Democratico di Veltroni è pronto a schiacciare i propri oppositori come un carro armato. Terminato il teatrino delle elezioni ecco il vero volto del Veltrusconi:nuovi regali a banche e industrie,nuovi sacrifici per i lavoratori,nuove botte per chi si oppone!La Sezione Provinciale di Napoli “Rosa Luxemburg” del Partito Comunista dei Lavoratori invita i lavoratori,i precari,gli studenti e i movimenti sociali alla lotta contro il piano rifiuti deciso nel Consiglio dei ministri-pagliacciata di Napoli e contro il governo Berlusconi in generale,a partire dalle seguenti parole d’ordine:

-No al piano rifiuti Berlusconi-Bertolaso e alla apertura di vecchie e nuove discariche!

-No alla costruzione degli inceneritori,portatori di malattie e morte!

-Si alla raccolta differenziata integrale porta a porta,al Trattamento Meccanico-Biologico (TMB) e alla dissociazione molecolare!

-Si alla assunzione di tutti i disoccupati disponibili (che sono migliaia!) per la raccolta differenziata porta a porta!

-Bonifica dei territori inquinati,introno alle discariche legali ed abusive!

-Opposizione sociale al governo Berlusconi!

-Giù le mani (e i manganelli!) dalle lotte sociali!

-Per l’autorganizzazione delle masse,per un governo dei lavoratori!




PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
SEZIONE PROVINCIALE DI NAPOLI "ROSA LUXEMBURG"
www.pclnapoli.netsons.org
pclnapoli@libero.it

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI-SEZIONE PROVINCIALE DI NAPOLI "ROSA LUXEMBURG"

pclnapoli@libero.it

 
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Post N° 158

Post n°158 pubblicato il 28 Maggio 2008 da pcl_sestrilevante
Foto di pcl_sestrilevante

Un parlamento dei lavoratori per i lavoratori

(27 maggio 2008)



da : il manifesto del 18 Maggio 2008



Le Sinistre fuori dal Parlamento? Costituiamo allora, a partire dalle lotte, un parlamento delle sinistre, a base operaia e popolare, da contrapporre al governo Berlusconi e al «suo» parlamento addomesticato, che sia espressione unificante delle mobilitazioni, luogo pubblico di confronto tra posizioni e proposte diverse oggi presenti nel movimento operaio, e al tempo stesso sede democratica di organizzazione e unificazione dell'iniziativa di massa. Peraltro: se la Lega Nord inventò il Parlamento della Padania come simulazione di un contropotere secessionista, per quale ragione il movimento operaio non potrebbe dar vita a un proprio Parlamento come espressione reale di un'alternativa istituzionale di classe?
Partiamo da un principio di realtà. Due anni di subordinazione clamorosa al governo Prodi da parte degli stati maggiori della sinistra italiana - in una maggioranza di governo che per oltre un anno andava da Mastella a Turigliatto - hanno spinto alcuni milioni di lavoratori all'astensione e altri milioni, a parità di condizione, verso il «voto utile» al Pd contro Berlusconi. Così i dirigenti Arcobaleno non solo hanno regalato l'Italia a Berlusconi dopo aver votato per due anni le stesse politiche di Berlusconi (il peggio del peggio); non solo hanno regalato a Bossi settori operai e popolari facile preda di suggestioni xenofobe proprio perché privati di ogni difesa sociale (e anzi colpiti dal centrosinistra per conto della grande industria e delle banche); ma hanno regalato a industria e banche la totale rappresentanza dell'attuale Parlamento. O vogliamo ignorare la precisa documentazione disponibile circa il regolare finanziamento dei principali partiti di governo, di centrodestra e centrosinistra, da parte dei potentati della finanza, dei grandi petrolieri, dell'industria farmaceutica, ecc.?
Basterebbe citare il libro di Stella «La casta» nell'unica parte omessa (non a caso), dai media.
L'attuale Parlamento, occupato all'80% da Pdl e Pd, spartito cioè tra Berlusconi-Fininvest e Veltroni-Colaninno-Banca Intesa (con un 5% a Casini-Caltagirone) è persino nella sua rappresentanza politica, l'espressione diretta e/o indiretta del grande capitale. Di una piccola minoranza privilegiata che grazie ai propri partiti, distinti ma complementari, riesce a assoggettare a sé la maggioranza della società, nel finto gioco di un'alternanza tra élite che si spaccia spudoratamente per «democrazia». Ecco, l'attuale Parlamento è la più clamorosa confessione della democrazia borghese: di quell'«inganno per i poveri» di cui parlava Lenin un secolo fa e che oggi è persino più ipocrita e volgare di un tempo.
Ma allora perché non contrapporre al governo Berlusconi e all'attuale Parlamento l'embrione di una democrazia vera, di una democrazia dei lavoratori per i lavoratori? La logica che accompagnava la proposta di Gramsci dell' «Antiparlamento» , o la grande tradizione del consiliarismo italiano, non sono proprio oggi spunti preziosi da rielaborare e riattualizzare? Questo è il senso della nostra proposta.
Come Pcl siamo impegnati più che mai nella costruzione del nostro partito, l'unico che non si è compromesso, né in tutto né in parte, col centrosinistra e il suo disastro. Ma non contrapponiamo la costruzione del Pcl all'esigenza di un vasto fronte unico di lotta contro il governo Berlusconi e l'aggressione confindustriale. Un Parlamento popolare eletto direttamente dal popolo della sinistra a partire dalle fabbriche, dai luoghi di lavoro, dal territorio, con delegati permanentemente revocabili e privi di ogni privilegio sociale, con un criterio di rappresentanza integralmente proporzionale tra le diverse posizioni, organizzazioni, partiti, sarebbe una grande espressione democratica di unità e di forza. E al tempo stesso uno straordinario laboratorio di autorganizzazione di massa. Sarebbe la sede pubblica di organizzazione della mobilitazione popolare contro il governo, di controinformazione e denuncia delle sue politiche, di confronto libero e aperto tra i lavoratori, in una grande casa di vetro, sulla costruzione di un'alternativa di società e di potere, fuori da un puro dibattito accademico separato dalle lotte.
Insomma, di fronte al volto corrotto e lontano della politica dominante e del suo parlamentarismo, un Parlamento popolare sotto il controllo dei lavoratori potrebbe divenire il riferimento di vasti settori di classe, un fattore di coinvolgimento progressivo di strati popolari oggi sfiduciati e passivi, di settori popolari antiberlusconiani oggi immobilizzati dal Pd, e persino di strati operai che hanno ripiegato a destra ma che presto saranno sotto i colpi del governo che hanno votato e potranno cercare nuove strade.
Questa proposta ha una sola implicazione, non sufficiente ma necessaria: la prospettiva di un'opposizione radicale, di sistema, al governo delle destre e alle classi dirigenti del paese, fuori da ogni ipotesi di ricomposizione, per l'oggi e per il domani, col Partito democratico di Veltroni e con la vecchia logica dell'alternanza.
Per questo dubito, realisticamente, che la proposta del «Parlamento popolare» possa interessare gli stati maggiori delle sinistre Arcobaleno, tanto più nel momento in cui sono avvitati in una guerra intestina senza ritorno. Mi auguro invece possa interessare dal basso tutte le forze e energie disponibili a ricostruire unitariamente, dalle attuali macerie, una prospettiva di riscatto per i lavoratori. Che faccia finalmente piazza pulita di ogni vecchio trasformismo.

Marco Ferrando

info@pclavoratori.it

 
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Post N° 157

Post n°157 pubblicato il 01 Maggio 2008 da pcl_sestrilevante
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PRC: FERRANDO (PCL), CRISI DRAMMATICA QUANTO GROTTESCAFONTE: ANSA

"Il Prc versa in una crisi tanto drammatica quanto grottesca. Gli stessi gruppi dirigenti (Bertinotti, Giordano, Ferrero, Grassi, Vendola) che hanno distrutto il partito votando per due anni le politiche di Prodi contro i lavoratori, si contendono all'arma bianca la leadership delle macerie prodotte. Senza che nessuno di loro metta in discussione il crimine politico insieme compiuto". Così Marco Ferrando, leader del Partito comunista dei lavoratori (Pcl).

"La statua di Bertinotti è caduta, con un fragore pari alla retorica dell'adulazione che l'aveva circondata per 15 anni. Ma é davvero incredibile - prosegue Ferrando - che Paolo Ferrero, ministro del governo Prodi, possa candidarsi a salvatore del Prc. Chi ha ricoperto il ruolo di primo corresponsabile delle politiche di Prodi, votando il regalo di decine di miliardi a imprese e banche, assieme alla continuità della legge 30 e delle missioni di guerra, non può certo tirarsi fuori dalla disfatta ed ergersi a giudice, se non rivelando una ipocrisia senza limiti. Un ministro di Prodi può fare il segretario del Prc, non certo il paladino dei lavoratori".

 
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marco ferrando speciale elezioni 2008

Post n°156 pubblicato il 26 Aprile 2008 da pcl_sestrilevante
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Post N° 155

Post n°155 pubblicato il 20 Aprile 2008 da pcl_sestrilevante
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ALLA LUCE DEL VOTO UN APPELLO DEL PCL AI MILITANTI E AGLI ELETTORI DELLA SINISTRA A RAGGRUPPARSI PER COSTRUIRE UNA NUOVA PROSPETTIVA

(15 aprile 2008)

Il Tradimento politico delle ragioni dei lavoratori e dei movimenti da parte di Fausto Bertinotti, Paolo Ferrero e Oliviero Diliberto ha portato al disastro la sinistra. Due anni di governo con politiche antioperaie, antipopolari e belliciste a tutto vantaggio delle forze padronali hanno prodotto un’ enorme disillusione del popolo della sinistra; che si è espresso in parte nell'astensione, in parte nell'illusorio "voto utile senza fiducia" per il PD in funzione antiberlusconiana. Due anni fa come sinistra di opposizione di Rifondazione avevamo esattamente previsto che la politica di collaborazione di classe del suo gruppo dirigente avrebbe portato al disastro, anche se naturalmente non ne potevamo prevedere l'ampiezza. Coerentemente con il nostro programma e la nostra coerenza anticapitalista e comunista rompemmo allora con il PRC per ricostruire una forza comunista di opposizione ad ogni politica padronale. Ci siamo costruiti su queste basi per due anni, mentre altri come Sinistra Critica che oggi cerca di far dimenticare il suo recente passato votavano 23 volte (anche quando gia in rottura con il PRC) la fiducia a Prodi e alle sue leggi antipopolari. Il risultato ottenuto oggi dal nostro Partito Comunista dei Lavoratori premia in parte la coerenza di tale battaglia. Nonostante le enormi difficoltà, i fenomeni di demoralizzazione , la spinta al “voto utile”, oltre 200.000 lavoratori, pensionati, giovani e disoccupati hanno sostenuto le nostre liste. Nonostante alcuni errati exit pool e strane proiezioni siamo la forza nettamente più significativa a sinistra dell'Arcobaleno. IL PCL parte da questo risultato modesto, ma positivo lanciando da subito un appello a tutti i compagni/e della sinistra arcobaleno, ai suoi elettori, alle centinaia di migliaia che si sono astenuti e anche a chi a votato sinistra critica senza cogliere le profonde differenze programmatiche e di metodo, a raggrupparsi insieme con noi per un nuovo inizio. Fuori dai vecchi partiti ormai in agonia e contro tutti i loro gruppi dirigenti che hanno tradito i lavoratori e il popolo della sinistra. Il Partito Comunista dei Lavoratori ha iniziato a costruire un alternativa reale nel nostro paese; utilizzerà anche il risultato odierno e le amare lezioni della sconfitta per rafforzarla e farle fare un salto di qualità.

Marco Ferrando - Franco Grisolia

 
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PROGRAMMA DEL PCL SESTRI LEVANTE PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE

Post n°154 pubblicato il 05 Aprile 2008 da pcl_sestrilevante
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PREMESSA 

Il PCL si presenta a Sestri Levante per la prossima scadenza elettorale all’interno di un progetto finalizzato alla ricostituzione nella nostra città e nel Paese di un soggetto comunista autonomo in rappresentanza delle istanze dei lavoratori e dei ceti popolari.

Nella nostra città il PCL raccoglie con umiltà, ma determinazione, il testimone delle figure storiche del movimento comunista a partire dal comandante Virgola e dal sindaco Ocule, il primo del dopoguerra. Si inserisce nella tradizione di governo operaio degli anni ’60-’70, che, attraverso esperienze partecipative quali i Consigli di Quartiere e l’elaborazione di un PRG a tutela dell’ambiente (contestuale alla realizzazione di un piano di edilizia popolare) ha garantito avanzate condizioni di democrazia e vivibilità a Sestri Levante.

Il PCL si riconosce nell’esperienza di radicalità della sinistra rivoluzionaria storicamente sempre presente sul territorio a partire dall’esperienza del PSIUP, per continuare con Lotta Continua e DP. Fa proprio lo spirito costituente dell’esperienza della rifondazione comunista, che vide il compagno Bruno Pistacchio come primo coordinatore a Sestri Levante.

 

Il PCL individua a Sestri Levante tre grandi emergenze:

 

    CASA

    LAVORO

    SPAZI SOCIALI

     

Su cui basare un progetto alternativo per i governo della città.

 

CASA 

A Sestri Levante, negli ultimi anni pur aumentando il numero di appartamenti assistiamo ad una continua emorragia di abitanti residenti (nel 1995 la popolazione sestrese ammontava a 21.359 residenti contro i 18.637 del 2005 – fonte CGIL) a causa dell’elevatissimo costo delle case (sia per l’acquisto – 6000 euro/m2 che in affitto – mediamente 600-700 euro/mese) colpendo prevalentemente le nuove generazioni costrette ad una coabitazione forzata nelle famiglie (altro che bamboccioni!) o ad abbandonare la città verso il più immediato entroterra.

 Per questo il PCL propone un piano di lotta contro la speculazione edilizia volto alla riduzione degli affitti e al valore per m2 degli appartamenti attraverso una politica che preveda: 

  • Una tassazione straordinaria sulle case sfitte da oltre un anno;
  • L’intervento fiscale di abbattimento degli oneri comunali (TARSU, ICI, ecc…) per la prima casa così come per le abitazioni affittate con contratti 1° casa;
  • Inasprimento degli oneri precedentemente elencati per le 2° case e per quelle destinate al turismo estivo;
  • Un serio controllo delle false residenze;
  • Eventuale requisizione delle case sfitte;
  • Riqualificazione dei quartieri popolari periferici e delle frazioni.
  • Un piano mirato di edilizia popolare anche per quei cittadini che non rientrano nelle fasce protette e nello stesso tempo non riescono a permettersi un affitto al livello attuale (gran parte dei lavoratori dipendenti).

 

LAVORO

     

Negli anni ’90 la crisi, con conseguente chiusura, della FIT e del suo indotto unito quello di altre attività industriali minori (Canapificio, Fonderia Rossi, Fornaci, ecc…) ha portato la disoccupazione nel comprensorio e nella città a livelli altissimi.

L’artigianato, il commercio e il turismo non hanno assorbito che una minima parte della forza lavoro fuoriuscita. La crisi dell’attività industriale ha avuto come primo suo sottoprodotto la fine del controllo operaio sul territorio. Per questo motivo il fallimento del progetto di reindustrializzazione e la speculazione edilizia messa in atto in questi ultimi anni sulle medesime ex-aree FIT è la dimostrazione di quale sia il progetto politico che ha animato e anima la classe dirigente della nostra città.

Spostando il baricentro “morale” della città dalla cultura del lavoro a quello della speculazione si sono create le premesse per la cancellazione delle restanti attività industriali sul territorio (ARINOX e FINCANTIERI). Il PCL vede nella proposta trasversale  di chiusura del Cantierino di Riva un “cavallo di Troia” attraverso cui concretizzare questo progetto.

Per questo diciamo un deciso NO ALLA CHIUSURA DEL CANTIERINO DI RIVA – NO ALLA PERDITA DI ULTERIORI POSTI DI LAVORO.

A tutela dell’attività primaria (pesca e agricoltura), il PCL ritiene di dover operare alfine di migliorare le condizioni generali di vita nelle frazioni attraverso opere di forestazione, viabilità rurale, di prevenzione anti-incendio mediante la costituzione di cantieri-scuola e di cooperative di lavoro polivalenti alle dipendenze dirette del Comune. Per quanto riguarda la pesca si ritiene di dover intervenire nell’ambito portuale al fine di garantire la sicurezza dei motopescherecci ormeggiati.

Infine, grazie ad una politica di incentivi analoga a quella proposta per la prima casa, il PCL si prefigge di incrementare l’artigianato e il piccolo commercio anche mediante la ricerca o la creazione di spazi da dedicare, o lo stanziamento di contributi da versare a lavoratori artigiani che volessero intraprendere la loro attività nel Comune.

Per quanto riguarda l’agricoltura, dal 2006 la Regione Liguria è priva di uno strumento legislativo a sostegno dell’agricoltura. Quello che è certo è che ci sarà un taglio drastico e drammatico circa le politiche a sostegno delle produzioni agricole a bassa diffusione di fitofarmaci. L’olivicoltura vede tagliati di otre il 50% i contributi, l’intera agricoltura biologica del 25% così come gli allevamenti zootecnici. Le riqualificazioni dei Comuni montani farà scomparire per le aziende agricole della fascia costiera le agevolazioni burocratiche introdotte dalla “Legge sulla montagna”. Ogni tipo di intervento sarà più “leggero” quanto a finanziamento e più “pesante” per l’introduzione di un numero eccessivo di adempimenti cartacei e di vincoli generali. Le forze che governano la Regione e che ci sfidano nella competizione elettorale nelle amministrative sestresi sono direttamente coinvolte in questa operazione, volta, di fatto, al disincentivamento dell’olivicoltura e dell’agricoltura eco-compatibile per favorire lo scempio, l’abbandono e la conseguente speculazione edilizia.

Il PCL chiede, a Sestri come a Genova, il ripensamento di queste misure e l’elaborazione di un quadro generale normativo che abbia come riferimento le istanze della aziende agricole radicate sul territorio. Su questo argomento il Comune può dare importanti segnali di indirizzo per risollevare questo settore produttivo semplici operazioni come:

  • L’introduzione di una segnaletica stradale-informativa che serva ad indicare all’utenza l’esistenzadelle azienda agricole  del territorio comunale e su come raggiungerle;
  • la concessione della tutela del territorio da parte di suddette aziende (manutenzione di sentieri e sterrati, costruzioni di valletti per  l’acqua piovana, costruzione di fasce di sostengno, ecc…);
  • l’interazione tra la scuola dell’obbligo e la vita delle aziende agricole con visite guidate “sul campo” per proteggere e portare a conoscenza queste realtà importanti per la vita sociale ed economica del territorio comunale.

 

POLITICHE SOCIALI 

L’immagine di ridente città turistica, borgo di pescatori e di ospitali paesani diffusa così generosamente dal punto di vista propagandistico per il turismo, stride con i tassi di disoccupazione presenti in città.

La gioiosa ”città del ragazzo” non offre ai giovani la minima alternativa al divertimento delle discoteche o al turismo da oltre 100 euro al giorno. Non esistono sale polivalenti dove fare attività sociali, dove incontrarsi per scambiare esperienze e cultura. Non esiste, e non è previsto, un ostello della gioventù in previsione di un turismo diverso, più legato ai bisogni reali di giovani proletari italiani e stranieri. Non esiste né è previsto un centro di prima accoglienza per extra-comunitari.

Semplicemente nella mente di chi governa la città e si propone di governarla ancora a lungo c’è poco spazio per il sociale, fardello troppo ingombrante e imbarazzante per ogni capitale del turismo che si rispetti.

Perciò il PCL si ripropone  di : 

  • rivalorizzare tutti i circoli sociali presenti sul territorio che riteniamo fondamentali per sostenere e tramandare la vera anima sestrese;
  • inoltre vorremmo censire tutti gli spazi comunali (Colonia Tagliaferro, ex-scuole Medie di Portobello, ecc…) per procedere ad un utilizzo più consono alle esigenze dei cittadini, ad esempio la realizzazione di una ludoteca per ragazzi e bambini della nostra città.;
  • ricercare nuovi spazi per il gioco dei bambini, gestiti direttamente dal Comune;
  • ripristinare i Comitati di Quartiere che, nella storia di Sestri Levante, hanno rappresentato un elemento fondamentale nella vita cittadina;
  • potenziare l’asilo nido per venire incontro alle esigenze a quelle famiglie che, costrette dal sistema sociale attuale, devono forzatamente usufruire di questo servizio o, in alternativa, lo studio per l’erogazione di contributi per le mamme lavoratrici che decidono di proseguire la maternità facoltativa fino ai 3 anni del figlio, secondo il reddito;
  • istituire delle borse di studio e degli assegni per il diritto allo studio per i cittadini meno abbienti e contributi per l’acquisto di libri;
  • creare una politica di integrazione per i cittadini extracomunitari  con la creazione di un Assessorato ad hoc;
  • municipalizzare le Pompe Funebri allo scopo di ridurre i costi
  • localizzare all’interno dei cimiteri cittadini di un locale per la celebrazione dei funerali civili;
  • istituire un registro per le unioni civili e iniziare delle politiche a  sostegno delle coppie di fatto;

 

Il PCL ritiene che le varie società sportive che agiscono sul territorio siano importanti soprattutto sul piano sociale e pertanto vadano sostenute e aiutate perché esse non sono una “proprietà” esclusiva di questo o quel presidente ma patrimonio della città intera. Lo sport non deve essere in nessun caso considerato un “lusso” per le famiglie, ma una occasione per la socializzazione ed aggregazione in primo luogo di tutti i ragazzi a cominciare da quelli in età scolare e quindi ci poniamo il problema della gratuità di questa attività magari concedendo degli spazi commerciali attraverso i quali le società possano finanziarsi o la creazione di pool di sponsor.

Pertanto ci opponiamo alla “cancellazione” del campo “Sterza” che dovrebbe fare posto ad uno spazio di verde pubblico (che probabilmente nasconde una nuova speculazione edilizia nelle immediate vicinanze). Anzi riteniamo che sia possibile sostenere economicamente una operazione di recupero di tale spazio al limite costruendo dei box sotterranei alla cui sommità verrebbe ricostruito il campo di gioco.

Si rende anche necessario intervenire per la sistemazione del Sivori “G”  che servirebbe al settore giovanile della società U.S. Sestri Levante.

Inoltre il PCL si propone la rivalorizzazione della palestra di Pila che, allo stato attuale, risulta assolutamente sotto-utilizzata perché mal strutturata.

 

TURISMO 

“IL MARE E’ DI TUTTI, DEI BELLI E DEI BRUTTI: BUTTIAMO A MARE LE CABINE” così recitava un manifesto di Democrazia Proletaria alla fine degli anni ‘70. Il PCL fa suo questo manifesto perché ritiene che l’arenile deve essere considerato come “bene comune”  e non deve essere di esclusiva proprietà di quelle famiglie che si sono arricchite grazie alle concessioni demaniali. Pertanto si ritiene che dette concessioni debbano essere  gestite interamente dal Comune tramite una cooperativa comunale in modo da fornire occupazione ai giovani sestresi .

 

VARIE 

Per tutti i cittadini di Sestri Levante la sosta deve essere gratuita sempre e dovunque. Il PCL si propone di garantire l’attuale divisione per le Zone a Sosta Limitata per i residenti del quartiere (con la localizzazione di nuove zone anche per i   quartieri

periferici). Il pagamento dovrà rimanere a carico solamente per i non residenti a Sestri Levante.

Il PCL  propone di :

 

  • eliminare le telecamere su tutto il territorio comunale.
  • incentivare la raccolta differenziata dei rifiuti con la posa di contenitori anche per alluminio, pile e batterie.
  • vista l’emergenza rifiuti che sta colpendo diverse città italiane (e considerando che già adesso circolano voci su una possibile “crisi” anche della discarica comunale), cercare di arrivare ad una situazione di “rifiuti zero” mediante l’installazione, inizialmente per alcuni prodotti da estendersi gradualmente ad altri, di distributori automatici (latte e detersivi, ad esempio) attraverso i quali il consumatore si rifornisca direttamente tramite un contenitore che riutilizzerà più volte;
  • fare richiesta all’Ente Autostrade affinché vengano poste delle barriere anti-rumore in prossimità delle case.
  • municipalizzare la società che gestisce l’acqua potabile.
  • ricercare di un sito dove poter, sotto il pieno controllo del Comune, costruire un impianto fotovoltaico.
  • Eliminare gli ormeggi nella Baia del Silenzio;
  • Intitolare Via Nazionale al sindaco della Liberazione, Oreste Ocule.

 
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MARCO FERRANDO SU RIFONDAZIONE COMUNISTA

Post n°153 pubblicato il 05 Aprile 2008 da pcl_sestrilevante
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Post N° 152

Post n°152 pubblicato il 28 Marzo 2008 da pcl_sestrilevante

Intervista a Marco Ferrando / “Incentivare i treni dei pendolari”Marco Ferrando, 52 anni, professore in aspettativa e leader del Partito Comunista dei Lavoratori, è il primo ligure a candidarsi per la presidenza del Consiglio alle prossime elezioni politiche.

(26 marzo 2008)

"L'Opinione.it"-Edizione 57 del 21-03-2008

D.Com’è andata la raccolta firme per il raggiungimento del quorum per presentare il PCL alle elezioni?

R. L’obiettivo è stato raggiunto: corriamo in tutta Italia, sia per la Camera che per il Senato.

D. Due degli argomenti più dibattuti nel savonese sono l’eventuale inceneritore ad Alassio e la deaziendalizzazione dell’ospedale Santa Corona. Qual è la posizione del suo partito?

R. Per quanto concerne l’inceneritore, siamo fortemente contrari. Siamo invece favorevoli ad un investimento in tecnologie più avanzate di smaltimento rifiuti che, pur più costose economicamente, sono meno inquinanti. Sarebbe assai più utile investire soldi in queste risorse, anziché in spese militari, alti stipendi di membri della “casta” o finanziamenti al clero. La nostra posizione è per il controllo pubblico e popolare dello smaltimento rifiuti e per un’intensificazione della raccolta differenziata, senza la quale gli stessi inceneritori si trasformano in vere e proprie bombe ecologiche tumorali, pericolose quanto le armi nucleari. Per il Santa Corona, così come per ogni altro presidio ospedaliero, la nostra è una difesa intransigente. L’ultimo governo di centrosinistra, sostenuto dai voti di Rifondazione Comunista, ha preferito aumentare del 13% le spese militari, con conseguenti tagli alla Sanità pubblica. I soldi sono troppo pochi e spesi male, come dimostra la mancanza di reparti fondamentali in numerose strutture.

D. Un giudizio sull’operato della giunta Burlando, e su quella di Bertolotto in provincia di Savona.

R. Le due giunte non fanno altro che rappresentare, a livello locale, le politiche nazionali del governo di centrosinistra. Sono esattori di imposte indirette sempre più gravose per le tasche della povera gente, con annessi tagli alle spese sociali. Seguono le direttive degli stati maggiori. È sorprendente che la Sinistra Arcobaleno si renda compartecipe di tali politiche, con voti a favore del precariato, del finanziamento di missioni militari all’estero e dei tagli alle spese sociali. Noi siamo per una sinistra estranea a questo mercimonio. I princìpi non possono essere merce di scambio. Non vogliamo tenere il piede in due scarpe.

D. Il progetto della TAV Genova-Milano, finora l’unico approvato, porterebbe ad un raddoppio della tratta Ventimiglia-Genova, che rappresenterebbe un’alternativa alla Lione-Torino, con in più l’accesso ai porti. Che ne pensa?

R. La discussione sulla TAV è del tutto incentrata sul profitto e sulla velocità con cui i prodotti italiani possono raggiungere i mercati stranieri. L’attenzione andrebbe posta invece sui treni dei pendolari, mezzo di trasporto dei lavoratori e della gente comune.
L’ultima finanziaria del governo di centrosinistra ha portato al taglio di un treno su quattro. Stiamo assistendo alla soppressione di ben venticinque treni locali. Il nostro partito è per la realizzazione di una grande opera, una rete infrastrutturale per la povera gente, che garantisca un servizio migliore, con treni che funzionano ed arrivano in orario, per agevolare le esigenze dei lavoratori.

Cristiano Bosco - http://www.opinione.it/pages.php?dir=naz&act=art&edi=57&id_art=2367&aa=2008

mikmak@infinito.it

 
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Post N° 151

Post n°151 pubblicato il 28 Marzo 2008 da pcl_sestrilevante
Foto di pcl_sestrilevante

Esposto del PCL per il diritto alla presenza televisivaComunicato Stampa di Marco Ferrando - Portavoce naz. del Partito Comunista dei Lavoratori

(26 marzo 2008)

Il Partito Comunista dei Lavoratori ha presentato un esposto all’Autorità per le comunicazioni affinché venga garantito il diritto del Pcl alla presenza televisiva, oggi inferiore allo 0.1%

A meno di tre settimane dal voto il Partito Comunista dei Lavoratori continua ad essere discriminato dalle emittenti radiotelevisive e dai grandi telegiornali nazionali.

Abbiamo, quindi, presentato un esposto all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, affinché venga ripristinata la c.d. “par condicio” anche nei nostri confronti, essendo presenti con nostre liste per Camera e Senato in tutta Italia.
La situazione è talmente grave che, secondo i dati forniti da Isimm Ricerche all’Autorità, veniamo discriminati non soltanto nei confronti delle due grandi coalizioni, ma la nostra presenza è assolutamente inferiore anche a quella di tutte le altre liste “minori”.

Nella settimana dal 10 al 17 marzo il Pcl ha avuto nei Tg Rai 21’’ (0.08%) , nei Tg Mediset 18’’ (0.09%), e 2’’ nel Tg7. (0.03%).

A fronte di tale situazione abbiamo ritenuto di richiedere l’intervento dell’Autorità affinché venga ripristinato un minimo di reale pluralismo informativo.

 
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