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Trattengo i brividi più a lungo.
Riscaldano.
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Del ciarpame. Leggendo Cioran
Post n°350 pubblicato il 11 Settembre 2013 da NASCOSTAMENTE
Di sillabe stanche e afone suonano i versi, flessi mai genuflessi però sfiniti da reiterazioni all'ascolto di ciò che nei tonfi richiama al tuono 'chè non c'è più il lampo e quei pochi barlumi neanche ci autorizzano a nominare ciarpame tutto il resto del verso che ci attornia anche se di ciarpame si tratta. "Gentili" per il solo previlegio del sentire del farsi il cuore a pezzi del sussurrare appena l'ingiustizia Non mi pare questa dei poeti una gran rivoluzione ma dentro la riserva la resistenza è la sola epica concessa E se di quelli è la sola umanità che ci rimane, pietà di me fatemi bestia.
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Temo la rabbia dei privilegiati
l' emancipato gelido cinismo.
Io non assolvo chi pecca
di distacco.
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