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IL BIMBO

Post n°10 pubblicato il 04 Marzo 2007 da pajasso
 
Foto di pajasso

Dove sei?
Da tanto tempo non sento più la tua voce. Quante volte mi sono
chiesto perché mi hai lasciato, quante volte nel buio della notte ti ho
cercato, ma il silenzio che rombava nella mia testa era una risposta più che
sufficiente. La tua voce tranquilla, con la sua sconcertante sincerità mi ha
sempre aiutato a trovare la serenità necessaria per prendere decisioni.
Forse la tua scomparsa è il prezzo da pagare quando si entra nel
mondo degli adulti. Mondo fatto di uomini e donne che agiscono con impeto e
sicurezza, uomini e donne sicuri di ciò che fanno, di ciò che decidono. Uomini
e donne che non più bisognosi … ora capisco!
Dio che stolto sono stato. Non mi hai mai abbandonato, non hai
mai smesso di parlarmi, ero io a non essere più capace di vederti e sentirti.
Ero io, nella mia arroganza, ad averti escluso non ritenendoti all’altezza.
Che essere insulso e sciocco. Ho pensato che adesso ch’ero uomo
non potevo essere compreso da un bambino. Ho pensato che ora tu non avessi più
niente da insegnarmi.
Sono diventato roccia per essere un pilastro. Pilastro
necessario per costruire una società basata su individui maturi, consapevoli
del loro ruolo.
La roccia non ha sentimenti e non s’interessa di quelli degli
altri. Come una roccia sono diventato cinico, freddo e staccato dalle miserie
dell’umanità. Senza accorgermi di quanto succedeva, ho imboccato una strada
sempre in salita che non giungeva da nessuna parte.
Su quella strada mi sono accorto di quanto ero solo; amato,
stimato, desiderato e rispettato … ma solo e la solitudine è divenuta acuta
quando non ho trovato la tua voce.
Avevo perso una parte di me stesso… la più bella, la capacità di
confrontarsi con un bambino, con te!
Non so se ti sentirò di nuovo, non so se ho rotto
definitivamente quella magia, ma … ti ho dentro il mio cuore e se non dovessi
più sentirti ti ricreerò, darò corpo ai tuoi pensieri e non permetterò più che
niente e nessuno mi allontani da te!
“Bravo! Hai saputo scegliere una strada senza consultarmi. ”
“Bravo! Hai saputo accorgerti da solo che non era quella giusta.

“Bravo! Non hai solo saputo denudarti di sentimenti che non ti
appartenevano, ma ti sei preparato a diventare uomo. ”
“Non posso essere al tuo fianco istante per istante. Ci sono
momenti in cui devo scomparire affinché le tue decisioni siano tempestive ed
efficaci e… talvolta sono decisioni necessarie ma che non mi piacciono. ”
“Hai capito che in questo mondo è sbagliato essere freddi e
cinici come lo è, essere sempre, dolci e premurosi”. “Dovrai ogni istante della
tua vita stabilire quanto ascolto dare alla tua testa e quanto al tuo cuore;
miscela che solo tu puoi preparare. Sbaglierai e sarà doloroso, ma ti servirà
per imparare a creare quella magica fusione tra intelletto e sentimenti che
faranno di te un uomo capace di amare e di essere amato!”
Caro bambino, quello che dici mi commuove e mi spaventa.
Significa forse che fino adesso non ho saputo amare? Significa forse che il mio
sacco d’amore era in realtà vuoto? Significa forse che non ho dato proprio
niente alle persone che ritenevo d’amare?
“No, significa un’altra cosa. Vedi, io bambino, sono capace di
amare veramente, perché non conosco altro. Io gioisco dell’amore che mi è
donato. Io vivo dell’amore che mi danno, più che dell’amore che so dare. Tu
invece hai imparato solo a gioire dell’amore che dai, non di quello che ricevi,
ma tutti hanno bisogno di donare amore e tu impedendoglielo l’inaridisci. ”
Non è facile accettare quanto ti viene dato. Significa aprirsi,
significa mettersi a nudo, vulnerabili all’incostanza degli altri.
“E allora? Per paura che il vino ubriachi, tu non ne assaggi
neanche un goccio! Scusa ma non capisco. L’amore si da e si accetta a passi;
solo correndo, cercando di giungere a destinazioni che non vedi e non conosci,
rischi che l’amore ti faccia male. Prova a viverlo come vivi tutto il resto,
con attenzione ma pronto a lasciarti andare… è bello sai?”
Ho un po’ di paura. Non è facile come ti sembra, almeno non ora.
“Guarda, è sufficiente che provi a capire se hai più paura di
cambiare o di scoprire cosa hai perso. ”
Come al solito hai centrato il problema. Come al solito senza
dirmi cosa fare mi hai dato modo di scoprire la strada, quella giusta stavolta!
Ciao Bambino e grazie di esserci sempre. 

 
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