Post n°9 pubblicato il 17 Ottobre 2013 da RachelDavidson
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Post n°7 pubblicato il 14 Ottobre 2013 da RachelDavidson
In ogni casa esistono piccoli o grandi segreti, mai svelati, spesso conservati proprio in una soffitta. Pensava questo Giulia accingendosi a sistemare la soffitta della casa di famiglia, un palazzo dei primi del '900 che aveva ospitato cene di politici e i personaggi più alti in grado delle milizie fasciste. Ceramiche antiche, suppellettili, sedie e quadri impolverati, stazionavano indisturbati da decenni. Le sembrava quasi un'invasione, ma doveva provvedere personalmente. Erano i “tesori” di famiglia e presto quell'abitazione non lo sarebbe più stata, ceduta ai bisogni della modernità. Il suo valore storico sarebbe stato esposto al godimento degli ospiti del bed&breakfast, quello che presto sarebbe diventato grazie all'iniziativa della nuova proprietà. Aveva già selezionato gran parte delle cose che c'erano, quando, al di sotto di un tappeto orientale il cui antico fasto era solo un ricordo impolverato, scoprì un baule. Era chiuso con un lucchetto che non fece fatica ad aprire facendo leva con un pezzo di legno. Vi trovò lenzuola di lino con i bordi ricamati, sottovesti leggere di seta, fazzoletti delicatissimi con le iniziali ricamate: il corredo completo di una giovane sposa del passato. “Chissà come mai è ancora tutto qui, intatto?” si chiese Giulia. Scavò nel fondo cercando di capire cosa ci fosse al di sotto e trovò, legate da un nastro chiuso con un fiocco, un pacco di lettere su carta pergamenata e ingiallita dal tempo. Diede un rapido sguardo e notò che erano state spedite e ricevute dalla stessa persona, come se ad un certo punto mittente e destinatario si fossero incontrati consegnando ad uno solo dei due tutta la corrispondenza. La grafia aveva i movimenti tipici dell'uso del pennino e capì di essersi imbattuta in un vero e proprio tesoro:il segreto di sua nonna Cecilia. Ne prese una a caso e cominciò a leggere.
Cara Leda, non so dirti l'emozione che mi ha procurato leggerti. Dopo il nostro ultimo incontro non speravo in questa tua, anche se lo avevi promesso ed ho letto nei tuoi occhi il vero mentre lo dicevi e le lacrime ti solcavano il viso, regalandoti un rossore pieno di vitalità e passione. Leda, amore mio, credevo che ti avrebbero impedito di scrivermi, che la paura ed il tuo dovere di madre avrebbero preso il sopravvento. Ho errato anche solo a pensarlo, ora lo so. Questo tuo invito, ora, giunge come il dono più grande ricevuto nella mia vita. Mia bellissima Leda, sai amarmi come nessun altro essere al mondo ha mai saputo fare. Prima di incontrarti vagavo in cerca di me, inconsapevole di cosa cercassi. Tu, mia amatissima, hai saputo indicarmi la strada. Non passa giorno, ora, attimo in cui non pensi a te. Ho ancora su di me il sapore della tua pelle, mi sembra di continuare a toccarla, morbida, vellutata, passiva al mio contatto. Leda ho ancora bisogno di te, del tuo calore, delle tue labbra avide sul mio corpo, del piacere dolce e violento assieme, con cui hai inondato le mie membra. Leda, ti sogno tutte le notti esogno di te e me, insieme, felici nel nostro amore speciale che nessuno potrà mai capire. A volte temo di parlare nel sonno, che qualcuno mi ascolti. Temo di urlare il tuo nome sul finire del sogno, mentre ti vedo scomparire e ti tendo la mano per tenerti a me. Poi mi desto sudata e affannata e mi guardo intorno, ma tu non sei lì con me. Tu sai, condividi il mio tormento. Ci sono giorni, mia cara, in cui la mia anima mi pone davanti a dei dubbi e allora cado nello sconforto, cercando risposte a cui la mia mente non sa rispondere. E' innaturale, mi dico, e non è giusto che un amore così grande possa essere interpretato come il segno del demonio. Ed ogni volta che ci penso, mi sforzo di rivedere il tuo viso. Se solo tu fossi qui con me, tutto sarebbe più facile, ma basta il pensiero di te, credimi, per fugare ogni dubbio, perché tu sei la mia forza, il mio sostegno. Ebbene, che sia del demonio se deve esserlo, ma io ti amo Leda, di un amore profondo e sincero di cui l'uomo o Dio non osi dubitare. Ma dobbiamo comunque essere prudenti, perché non si tratta solo di noi due ed io non potrei sopportare l'idea di perdere quanto più amo al mondo per una leggerezza, una dimenticanza, una stupida sciocchezza. Mio Dio! Scrivo lasciando accavallare i pensieri per l'emozione, sicuramente confondendoti e dimentico di dirti quanto di più importante per il nostro incontro. Mio marito è partito per Roma stamane molto presto. Aveva un'aria preoccupata, mi ha accennato a qualcosa che aveva a che fare con il nostro futuro, ma non gli ho dato molto peso, non aspettavo altro che se ne andasse per scriverti. Gli ho accennato appena della mia intenzione di partire per visitare la Permanente di Milano, così gli ho detto, e lui non si è mostrato molto convinto, ma sono certa che riuscirò a convincerlo al suo ritorno. Non vedo l'ora di rivederti vita mia. Sto già organizzando il tutto in casa per la mia assenza ed ho chiesto a Sara, la mia fidata cameriera, di accompagnarmi. Per lei tu sei la mia migliore amica ed è il vero in fondo, sei anche questo per me. Verremo con la mia auto ed ho già disposto che sarò io a guidarla. Non temere, non importa se sarà un lungo viaggio, non voglio altri intorno. Sono certa che la tua casa di campagna possa diventare per noi il nostro nido d'amore, il nostro rifugio, il luogo dei ricordi che mi accompagneranno per tutto il tempo in cui saremo lontane. Vedi mio amore? Già penso a quando dovrò lasciarti, perchè temo quel momento. A presto anima mia. Tua, Cecilia
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Post n°6 pubblicato il 11 Ottobre 2013 da RachelDavidson
L'uomo rapace. Bellino lui con lo sguardo tipo Garfield davanti alle lasagne, che sorseggia un caffè e ti guarda giusto di sfuggita per NON far vedere che ti sta guardando. Avrai sempre il dubbio se si è appena svegliato o proprio ha notato qualcosa in te di così appetibile da sfoderare la manovra migliore. Poi c'è il timidone. Lo vedi quel modo di parlarti e sorriderti speciale, che non è uguale al modo in cui guarda gli altri, ma devi attendere almeno tre secoli, un'era glaciale e il ritorno dei dinosauri perchè si decida a chiederti di uscire. A quel punto sei già bell'è morta e i tuoi pronipoti hanno colonizzato Marte. L'ultimo pensiero sul letto di morte sarà stato “chissà se davvero gli piacevo.”. Ma facebook......facebook, ragazzi, è una vera ludoteca degli approcci maschili. Vediamo di riassumerli. L'estimatore: messaggio privato: “scusa, ho letto un tuo commento mi è molto piaciuto, posso chiederti l'amicizia?” R.:“Davvero? Grazie!! Ti spiace se parliamo un po' prima? “ Lui:“Ma chi cxx ti credi di essere?! “ L'amicone: messaggio privato: “posso chiederti l'amicizia?” R.:“no, scusa ma preferisco non darla subito [a libera interpretazione n.d.r.]” Lui: “ok fanc... “ Il narcisista: messaggio privato: “Ho letto molte cose di te e io trovo che siamo davvero molto simili. Io sono alto moro, un bell'uomo e lavoro.... 53 righe dopo ….quindi che ne dici, potremmo legare io e te?! “ (irrispondibile). Lo stalker: non scrive, non commenta, ti segue su facebook, mette mi piace a tutto quello che scrivi, dalla ricetta della nonna ai diritti dell'uomo e non avrai mai il piacere di avere un suo commento, un ciao, un punto esclamativo, una virgola... Il giocherellone: messaggio privato: “ti va di lasciarti andare con me in un gioco intrigante e liberatorio, pieno di trasgressione e sensualità?” R:“tua moglie è su facebook vero?!” Lui:“ Sì :( “ L'ossessivo compulsivo: messaggio privato 1: “mi dai l'amicizia?” messaggio privato 2: “mi dai l'amicizia?” messaggio privato 3: “mi dai l'amicizia?” 10 messaggi dopo.... messaggio privato 11: “ok” Il “prendiamola alla lunga”: ti apprezza più volte e commenta esprimendo solidarietà e condivisione alle tue opinioni. Un bel giorno eccolo con il messaggio privato: “ciao, sei davvero una donna straordinaria, piena di entusiasmo. Volevo lo sapessi” R:“grazie, sei molto gentile” Lui:“ti va di conoscerci meglio?” R:“in che senso?” Lui:“vorrei incontrarti” R:“ma non sei fidanzato?” Lui:“ma sarebbe un incontro come amici, niente di che... solo per parlare” (aaaaaah....certo, solo per parlare). Il temporeggiatore: Il temporeggiatore non si distingue per quello che dice, quanto per il tempo che impiega per dirlo. Ti risponde in privato mediamente ogni 15 giorni, nonostante sia ampiamente fornito di smartphone, ipad e computer portatile. La riposta alla domanda “come stai?” necessiterà di una tale elaborazione da richiedere qualche giorno per visualizzarla e una vita per rispondere. Le prime volte avrai persino premura di chiedere se ha avuto dei problemi, dato il tempo di risposta, ma lui, dopo circa un mese, ti risponderà candidamente: “no, scusa non ho visto il messaggio” e si illuderà persino che ci si possa credere. In capo a qualche mese, visto l'andazzo, capirai che è una conoscenza difficile e smetterai di inviare messaggi a lui invisibili. E lui avrà persino l'ardire di chiederti: “perchè non scrivi più?” O.o (mollatelooooooooooooooo ) Caro amico ti scrivo: è l'uomo propenso a scriverti in chat di continuo e a tratti apparirà persino normale. Il 99% delle volte ti racconterà di lui, della sua vita, dei suoi giorni, delle sue telefonate, dei suoi amici, del suo cane, della sua casa, della sua tazza del latte, che pasta ha mangiato a pranzo, dei pantaloni appena comprati, delle sue uscite con gli amici.... ma...se ti dovesse venire in mente di raccontargli di te, non potrà purtroppo leggerti perchè proprio in quel momento... “scusa, scusa devo andare... ti scrivo dopo”... che disdetta! Puoi persino scrivere un libro sulla sua vita densa di dettagli più o meno noiosi. Peccato che di te ricorderà appena il nome (e solo perché facebook ha il brutto vizio di tenere ben in vista il profilo con cui sta parlando). Dulcis in fundo... il depresso: non è un vero e proprio malato di depressione (o forse sì?). Il suo esordio è un laconico “Ciao” inviato in un messaggio privato. Assumerà l'atteggiamento da cagnolino bastonato, incompreso soprattutto dalla moglie/fidanzata/compagna....e stimolerà in te l'istinto da crocerossina facendoti sentire diversamente unica, Con quale cuore non sarai tentata di ascoltarlo fino a notte fonda (e la moglie/fidanzata/compagna...dove sarà mai?), mentre esporrà la sua sofferenza, la sua solitudine per questo rapporto che è obbligato a conservare (avrà un bazooka puntato poverino o la mafia che lo controlla). Ma per fortuna sei arrivata tu, cara amica, che lo sostieni e lo incoraggi, che non gli laverai le mutande ma sei pur sempre pronta a tirarlo su per ogni triste accadimento (almeno uno al giorno! Che sfiga ragazzi!). Fino a quando, dopo cotanta intimità, il cagnolino si trasformerà in un polipaccio furbacchione e passerà alla fase 2: “incontriamoci”. In conclusione donne, gli uomini sono esseri fantasiosi, non è vero che non hanno creatività. Dimentichiamoci il classico: l'uomo che ti corteggia, ti stupisce, tirapisce e te lo dice pure che lo fa per frequentarti. No, oggi il corteggiamento è diventata una manovra rischiosa, timida, appena accennata senza fascino sicuramente, ma vuoi mettere le risate?! |
Inviato da: RachelDavidson
il 30/11/2013 alle 23:01
Inviato da: filo60
il 29/11/2013 alle 21:17
Inviato da: RachelDavidson
il 09/10/2013 alle 19:46
Inviato da: andreadialbinea
il 09/10/2013 alle 19:29
Inviato da: maga205
il 07/10/2013 alle 18:42