Creato da RachelDavidson il 20/09/2013

Ti Racconto

Ricordi ed emozioni da raccontare

 

 

« L'UOMO: SE LO CONOSCI.....L'UOMO: SE LO CONOSCI..... »

CIAO GIANNI

Post n°5 pubblicato il 09 Ottobre 2013 da RachelDavidson
 
Foto di RachelDavidson

Fuori pioveva ed il cielo era di quel grigio nebbia senza senso,ma non ricordo se facesse molto freddo o meno. Era un giorno di febbraio, di quelli che ancora conservano la memoria prepotente dell'inverno. Ero entrata infilandomi tra la folla in attesa all'ingresso della Chiesa, restando in piedi ad attendere sotto l'arcata laterale. Capii che stavi entrando al suono de “Il Silenzio” e dall'aria immobile. Vidi entrare prima due carabinieri, poi altri due, poi gli ultimi ed in mezzo tu, nel tuo feretro coperto dalla bandiera italiana. Avanzai parallelamente al corteo, camminando dietro le colonne, lontana da tutti, osservando il dolore altrui che era anche il mio e restai lì, nascosta alla vista senza motivo evidente, ascoltando la funzione. O meglio, no, non ricordo nulla di quelle parole, perché nella mia mente i ricordi si fecero strada alternandosi al pensiero di te, chiuso in quella bara.
 

L'estate era finalmente arrivata ed io mi trovavo nel posto che più sentivo come mio! Le uscite con gli amici del paese,ricordi?, controllate dietro le finestre dagli anziani ficcanaso! Ma noi ridevamo e ridevamo... fino ad esasperarli. Quel giorno mentre andavamo al mare ci costringesti a sentire tutta la cassetta. Ancora la ricordo quella odiosa canzone che a te piaceva tanto .. “Andava a piedi nudi per la strada... mi vide e come un'ombra mi seguì..”.   Pensa, ora ci sono giorni in cui la cerco di proposito per ascoltarla perché in lei mi sembra ci sia ancora un po' di te ed arrivo persino ad amarla. 

Eravamo io, te, Luigi e la sua ragazza. Mio fratello aveva una capacità straordinaria a trovare ragazze insipide che si trascinava dovunque, anche dai nostri nonni. In qualche modo tu sei stato il nostro punto di unione, due fratelli troppo lontani per capirsi che avevano bisogno di un interprete: un cugino “mezzano”, il fratello mancante. E lo eri per me, lo sei sempre stato. Non te lo dicevo, ma era evidente a tanti e la nostra amicizia era persino vista con sospetto.

Come quella volta in cui la nonna spalancò la porta della camera, volutamente all'improvviso, sperando- e temendo - di trovarci in una posizione sospetta! Dio! Le risate!!

Somigliavi a Massimo Ranieri. Quante volte te lo abbiamo detto? Milioni. Difficile dimenticare il tuo viso, ancor meno il tuo sorriso.

In compenso non ti ho mai detto di volerti bene. Ma lo sapevi vero? Ti avrei difeso davanti a Lucifero in persona, se fosse stato necessario. Come quella volta in cui mio padre, tuo zio, per non ricordo più bene cosa, ti ritenne responsabile di una mia mancanza. Lo interruppi come una furia per difenderti, non avevo mai avuto paura di mio padre, come tu del tuo.L'ho sempre saputo e l'ho conservato nel cuore per anni senza dirtelo. Quante cose non ci siamo dette Gianni?! Eppure parlavamo sempre: quando giocavamo ad una forma improvvisata e casalinga di tennis, usando come pallina un pallone e come rete una cordicella tesa a mezz'aria; o quando andavamo per strada a raccogliere more lungo la strada; o quando ancora andavamo in bicicletta sotto il sole bollente di agosto in pieno pomeriggio.

Poi un giorno all'improvviso, abbiamo smesso di parlare. La nostra adolescenza è finita senza che ce ne accorgessimo e le nostre strade hanno preso direzioni diverse. Siamo diventati adulti con tutto ciò che comporta il diventarlo: cambianole priorità, gli interessi, gli amici. L'affetto no, quello sopravvive anche quando è barricato nel silenzio. Ci siamo allontanati smettendo di raccontarci, come se l'assenza di quell'appuntamento estivo ci avesse reso estranei. Mi hanno detto di te che eri diventato un carabiniere, che ti eri innamorato, che ti eri sposato, che avevi avuto un bambino. L'ho saputo, non me lo hai detto tu, perchè stupidamente pensavo ci sarebbe stato sempre tempo per sentirtelo dire.

 

A questo pensavo mentre il parroco procedeva alla benedizione, mentre i pianti delle donne che ti amavano rompevano il silenzio. Ed io ero sempre lì, nascosta dietro la colonna, come un'invitata non voluta. Ho guardato gli occhi rossi di Luigi, in piedi dall'altra parte della navata, fissi sulla tua bara e a quel punto, solo a quel punto, ho cominciato a piangere senza cercare di fermarmi. Ti voglio bene maledizione!! Perchè non avrei dovuto!? Piangevo per te, per quel colpo di pistola stupido e maledetto che ha fermato la tua giovane vita, per il tuo bimbo troppo piccolo per ricordarti, per tua moglie, la tua giovane moglie, per tua madre aggrappata alla mia, sorrette dalla disperazione e piangevo per me, perchè ero stata troppo idiota per aver permesso che uscissi dalla mia vita.

A quel punto ho capito: sentivo di avere una seconda possibilità. Sono uscita dal mio nascondiglio sotto gli occhi dei militari pronti a portarti via, mi sono chinata accanto a te e ti ho lasciato una rosa salutandoti: “Ciao Gianni”

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

TAG

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 2
 

ULTIME VISITE AL BLOG

Valentina20192019thegrouchyjokerbepaapranzcsa.olibanolumil_0untoscodautoremaresogno67cianfroccacomegcanproiettiNjijisBacardiAndColakiaraluna5RachelDavidsonLobarkainefilo60
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963