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Post n°452 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da rainine
Salgono a otto gli allevamenti di pecore e capre da abbattere perché contaminate dalla diossina: in totale 1300 capi che saranno uccisi per delibera regionale. Gli allevatori saranno risarciti con un plafond di 160mila euro, per cui ogni animale contaminato e abbattuto vale circa 133 euro lordi. I comitati cittadini lo denunciano da anni: è grazie a loro e alle loro analisi che il problema dell'inquinamento della diossina sta emergendo sempre più prepotentemente. Anche l’ ARPA Puglia conferma: c’è diossina sopra i limiti di legge e cosa più interessante, grazie alla impronta inquinante che lascia, è possibile risalire alla fonte che la emette. In questo caso tutti lo sanno ma... nessuno ancora lo può dire ufficialmente.
La scorsa settimana i giudici Trunfio, Semerato e Massafra della Corte d’Appello hanno emesso il verdetto di colpevolezza e la condanna a due anni di reclusione per Emilio Riva patron dell’Ilva di Taranto e una condanna a un anno e otto mesi per Luigi Capogrosso direttore dello sbabilimento per inquinamento e omissione delle misure di sicurezza nell’Ilva di Taranto. Intanto il comitato “Taranto Futura” ha vinto il ricorso al TAR di Lecce e dunque il Comune di Taranto è obbligato ad organizzare un referendum nel qualche chiedere ai cittadini se desiderano smantellare o meno l’Ilva dalla città. Non è d’accordo con questa soluzione Nichi Vendola, Governatore della Regione, che ha dichiarato:
Infine, l’Ail (Associazione italiana lotta alle leucemie) di Taranto lancia un appello per la raccolta di firme (sono già settemila), perché:
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