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Un amore Epico... Omero Iliade
Post n°18 pubblicato il 18 Maggio 2013 da relear43
… Ma di Menelao, gli dei beati non si scorderanno, gli immortali, e per prima la figlia di Zeus, la Predatrice che stando a te davanti, stornò la freccia appuntita. Così la tenne lontana dal tuo corpo, come quando una madre tiene lontana una mosca dal piccolo, che dorme in un dolce sopore, e la diresse là dove le fibbie d’oro della cintura allacciavano e la corazza era doppia a difesa. Venne a cadere sulla cintura serrata il dardo amaro: passò dunque attraverso la cintura ben lavorata, restò confitto nella corazza ricca d’ornamenti e nella fascia, che portava a difesa del corpo, riparo ai proiettili, che assai spesso ti aveva protetto: anche di questo passò parte e parte. Soltanto in superficie il dardo graffiò la pelle: subito fiottò sangue nero dalla ferita. Come quando una donna tinge l’avorio di porpora, una donna della Meonia o della Caria, perché sia frontale ai cavalli; questo rimane dentro al tesoro, mentre molti cavalieri desiderano portarlo; ma resta gloria del re, insieme ornamento per il cavallo ed onore per chi lo guida; così a te Giuliana, si tinsero di sangue le cosce e le gambe e giù giù le belle caviglie...........
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Inviato da: relear43
il 05/07/2014 alle 09:02
Inviato da: salamandraf
il 30/06/2014 alle 22:38
Inviato da: skorphione43
il 11/06/2008 alle 21:15