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Post n°11 pubblicato il 07 Maggio 2007 da rebelott62
I graffiti e le sculture realizzati cinquemila anni fa dimostrano come gli egiziani avessero elevato il gatto a vero e proprio oggetto di culto. Tanto da trasformare le sembianze della dea Bastet, che veniva raffigurata inizialmente come una leonessa e poi con il corpo umano sormontato dalla testa di un gatto. Bastet era la dea del canto, della danza, della fertilità degli uomini e degli animali e dell'amore. Nella sua mano sinistra spesso veniva raffigurato un amuleto a forma di occhio di gatto, l'utchat, che aveva poteri magici e veniva riprodotto nelle decorazioni delle case, per proteggere da furti, malattie ed incidenti. Come gioiello da indossare, sorvegliava i viaggiatori ed era di auspicio di prole numerosa per gli sposi. Proprio dal termine utchat si ritiene che derivino i nomi utilizzati nel tempo per definire i gatti: basti pensare al francese chat. Ogni anno, in occasione della festa della dea, i pellegrini portavano in dono oggetti preziosi e i corpi imbalsamati dei loro gatti. Sono numerosissimi i gatti mummificati ritrovati nelle tombe egizie. Molti di questi, sono stati ritrovati con il collo spezzato, lasciando pensare che i proprietari non volessero privarsi della loro compagnia neanche nell'aldilà e che, quindi, i gatti venissero sacrificati alla morte del padrone. I gatti che vivevano nei templi perché ritenuti sacri e quelli delle classi elevate, dopo essere stati imbalsamati venivano deposti in sarcofaghi decorati e con un topolino. In genere, quando moriva il gatto di casa, le famiglie si radevano le sopracciglia in segno di lutto ed organizzavano un elaborato rituale funebre. Il suo corpo veniva avvolto in bende di lino e portato ai sacerdoti, che controllavano attentamente che la sua morte era naturale. Infatti, chi avesse causato la morte di un gatto, anche accidentale, poteva incorrere nella pena capitale. La tradizione narra alcuni suggestivi aneddoti sull'adorazione degli antichi egizi per i gatti. Nel 500 a.C. il re persiano Cambise, ottenne una facile vittoria per aver fatto fece precedere le proprie truppe da una moltitudine di felini che impedirono agli egizi di combattere per paura di ferirli. Erodoto narra che in caso d'incendio la prima preoccupazione degli egiziani era per i gatti, che venivano salvati prima delle persone. |
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