Pensieri

Rita! perdonami, ma dopo 10gg di sca@@o totale, pieno di pranzi e panettoni, ci chiederesti una concentrazione simile per poter commentare? io non ce la faccio. .. ora ci provo.

Bene Ezio! così avrai modo di smaltire le abbuffate "che tanto detesti ahahaa" - ..continua commento!!!...

no dai, mi astengo, rinuncio. commento solo la frase ""Dio, lo si incontra nel mon- do tra gli uomini.": certamente, è in tutte le persone che soffrono che incontriamo, spesso per caso. E' nel sorriso che non ti aspetti, nell' aiuto ricevuto che non ti aspetti. - che poi, c'aspettiamo dei Miracoli per noi e quindi non ricevendoli, lo detestiamo. - un abbraccio

...Cominciao ad avere dubbi. Penso che ci abbia lasciato pieno arbitrio del peccato.

ah, quello sicuramente, pieno arbitrio!

Dovrei fare un fragorosa risata per il tuo humor 🤣🤣🤣🤣

Io anelo la luce, ma germoglio nell'ombra.

Due parallele. Amore odio Luce ombra, sono le dualità della imperfezione umana. Volontà che si fonde nelle più frenate debolezze che tanto ambiamo; con passo d'animo.

Il carteggio tra buio e luce mi rimanda a un pensiero che ho scritto sull'acqua, le sue qualità e quanto potremmo imparare osservandola. Partendo dal presupposto che l'acqua sgorga limpida e pura, e può si contaminarsi di agenti esterni, però solitamente se non ci si mette qualcuno deliberatamente a intorpidirla o inquinarla, solitamente trova naturalmente il modo di tornare alla sua purezza originaria. Così non è per le persone, a meno di casi rari più prossimi alla santità che all'umanità, perché noi nasciamo si immmacolati, ma tutto quello che poi viviamo e assorbiamo nel nostro cammino resta dentro, e prima o poi influisce e contamina in parte la nostra esperienza, il nostro modo di essere, fare, agire, pensare cosicché, tra luce e oscurità, dentro di noi restano delle zone d'ombra di difficile decifrazione, pronte ad oscurare la nostra visione.

Un concetto ben articolato caro Alex. Un esempio di come l'acqua sia il canalizzatore tra il mondo della luce e le tenebre: un viaggio alla ricerca di noi. Più cerchiamo di eludere, di ingannale il nostro lato dark più ne scopriamo i meccanismi nascosti, ne restiamo "forse" abbagliati nella speranza di un equilibrio "precario". Ma una regola credo vada resa nota: imparare a convivere con le nostre paure, cercare il compromesso, un punto di partenza e un punto di arrivo. L'equilibrio è la capacità di essere superiore ad ogni stimolo ....

Le paure vanno affrontate, le zone d'ombra che interagiscono con la luce costituiscono una più complessa ricchezza, che va certo governata durante la tempesta emotiva che ognuno di noi si porta dentro nel suo personale cammino. In fotografia si scrive sia con la luce che con le ombre.

Hai ragione Alex. Non bisogna avere paura ma nutrirla potrebbe diventare devastante: è solo il coraggio e l'amore che sanno dare risposte alle divergenze alle paure del vivere.

Non dobbiamo alimentarla a vuoto, o invano. Però anche la paura ci serve, ad avere prudenza, a prestare attenzione alle cose della vita, a dare qualcosa in più quando è necessario. Ogni sentimento o stato d'animo che conosciamo ha un suo ruolo che dobbiamo scoprire e imparare a modulare.

In tutta la nostra ricerca la risposta è scritta :..... "Cercare la felicità in questa vita, eccol il vero spirito di rivolta." Henrik Ibsen

«la luce influisce
sulle percezioni:
sempre-»
..
Mi sono soffermato sulla tua chiusa e, non so perché, m’è tornato in mente uno dei pittori che amo di più per il significato che da ai colori e a cui abbina musica. Moto che si trasforma per lui in ossessione: lui è Wassilij Kandinskij.
Tutto questo naturalmente a valle del fatto che hai perfettamente ragione.
Egli ebbe a dire “In generale il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull’anima. Il colore è il tasto, l’occhio il martelletto, l’anima il pianoforte dalle molte corde, l’artista è una mano che toccando questo o quel tasto mette in vibrazione l’anima umana.”
Che meravigliosa "progressione"!
Ho potuto constatare questo pensiero del grande pittore moscovita quando ebbi l’opportunità di vedere diversi anni fa una mostra di sue pregevoli opere. Se ti dicessi che di fronte a suoi dipinti m’è sembrato di percepire suoni che variavano con il variare dei colori, della loro intensità anche, che mi sono ubriacato l’anima di fronte a quei capolavori, beh .. mi prenderesti per matto, vero? Eppure…

Grazie Vince- per aver contribuito un argomento molto diversificato e bello. I tuoi dettagli meritano di essere condivisi e apprezzati. ***lui è Wassilij Kandinskij. Tutto questo naturalmente a valle del fatto che hai perfettamente ragione. Egli ebbe a dire “In generale il colore è un mezzo che consente di esercitare un influsso diretto sull’anima. " *** Ed io aggiungo: E' l'occhio della percezione : l'esperienza r l'essenza di un opera d'arte. L'ingresso proibito/concesso nel linguaggio per indicare una grandezza un "input-output". Un impulso diretto universale della Divinità. E' l'elemento primo dopo il caos delle tenebre, attraversa il Tutto, dando origine all'universo e ricacciando entro i suoi confini l'oscurità. Come alcuni quadri, che vanno interpretati e si fondano nella sindrome di Stendhal. L'estasi si manifesta nella pienezza dei colori e si fonde.... n.B- : per matto!.. direi proprio di no: per una persona che ama il bello della vita. E' l'elemento primo d

Influisce anche la scelta delle lampadine di casa😁

Ma naturalmente. I chiaro e scuri ci sono e ci saranno sempre-

Credo di si. L'estrema variabilità della percezione soggettiva dipende sopatutto da dalla maggiore o minore attività di alcuni neuroni dopaminergici che si trovano nella substantia nigra, una struttura profonda del cervello.La luce, è stato scientificamente provato ha la capacità di stimolare proprio quei neuroni.

Grazie Antonty, della risposta molto dettagliata e arbitrariamente professionale.