Pensieri

I tempi cambiano, il peccato, però, è sempre quello, forse!? C’è ci ama le metafore. Immagina di esser in piedi in una stanza con sette specchi, ogni specchio è un vizio: Superbia, invidia, ira, lussuria, gola, ecc. ecc. Qual è specchio andrebbe visitato oggi? Il giudizio è un tiranno e dove si erge è sempre implacabile. Quel che è certo? È che i riflessi di ogni specchio sono diversi per ognuno di noi. Ci si ritrova ad aver a che fare con tanti gironi. Se Dante scrivesse la sua commedia oggi, avrebbe direi qualche problema a identificare i mali di questa società, si sono così assottigliati i confini che si vede marcio ovunque o tutto diventa una differenza frutto d’una sottrazione di opinioni.

Come sempre il tuo intervento è sempre mirato e concreto, niente sfugge alla logica. Sto immaginando di trovarmi dentro una stanza e davanti ho i specchi dei sette vizi capitali. Cosa riesco a vedere oltre le varie sfumature, di certo una donna libera mentalmente di approdare nell'immaginario mondo che racchiude per certi versi la mia natura giocosa e fanciullesca. Questo non vuol dire essere priva di maturità, tutt'altro. Ma tornando alla metafora, credo sia in alcuni casi indispensabile, per ovviare discorsi non sempre consoni. Specchiarsi poi! nei 7 specchi, sarebbe bene, così vedremmo in prospettiva le nostre vere anime.

Nel gioco delle parole si ha uno spazio sempre troppo grande per le nostre abilità, le nostre aspirazioni, non potrebbe essere altrimenti. Per questo, facciamo accomodare la verità nel nostro salotto e la addobbiamo, per essere una sfumatura senza contorni. Una visione troppo vera, rende la verità cruda e la cruda verità non sempre è poetica, non sempre vuol giocare. Ma poi arriva puntuale, il momento che la verità vuole essere spogliata e se si è abbastanza delicati, si riesce a mettere a nudo, qualcosa di meraviglioso. Dici bene: sarebbe bene mettere in prospettiva le nostre vere anime - ogni tanto. L’unica accortezza. Attenti a chi guarda.

Un concetto che non lascia dubbi. Parole che deduco, siamo da attribuire alla ns anima sensibile; ma richiamano il pessimismo di base, dove ogni cosa è dolore e sofferenza. Il nostro salotto, nonostante lo rendiamo accogliente e caldo, resta sempre un compromesso all'aspettative di cui abbiamo realmente bisogno.

Avevo commentato giorni fa, ma mi sa c'è stato un problema. Provo a riscrivere. La mente, il cuore, l’anima, sempre l’IO parla, sempre nostro è il verbo (biblicamente parlando). Pessimismo?! Ottimismo?! Esperienze le chiamo e lo sono esperienze. C’è sì, chi vuole etichettare un’insieme di esperienze e darne una visione positiva o negativa, ci sta. Il nostro salotto si arrenda ogni giorno di un oggetto immaginario, di un quadro immaginario, di un libro immaginario e ogni oggesto, ogni libro, ha un significato per noi ben preciso. L'insieme è quel che ci forma e identifica, non certo un singolo libro negativo o un singolo oggetto positivo. Forse sì, c’è un compromesso, ma è più un deficit dell’attenzione verso gli spazi che viviamo, tendiamo a dimenticare i contorni e vivere solo una parte della scena. Buon inizio di settimana e buon arrivo al Natale.

Purtroppo il pessimismo è reale. Tanto cantato dal Leopardi (che adoro) il pessimismo dell'emozioni che sfociano sempre, nel dolore, nella instabilità dei sentimenti a differenza del Romanticismo , purtroppo perso nei meandri del tempo. Buone Feste

Buongiorno Rita. Siamo nell'era in cui l'Essere si è perso. Tutto è apparire, e avere. Non contano più le anime, ma solo ciò che può essere merce.

Condivido appieno e donato un anima gentile e sensibile, due qualità che ci accomunano. Essere! Ha lasciato la sua essenza all'involucro vuoto.

Chi ha letto Siddartha di Herman Hesse spero abbia compreso che non esiste la verità assoluta.Ognuno di noi ha la sua verità. La mia è che Il cuore dell'uomo non è mai cambiato, i desideri e le domande sono sempre le stesse, l'uomo nasce come mendicante della felicità, del bello, del vero, del giusto, dell'amore. Il nulla che ci circonda, che ci viene sbattuto in faccia ogni giorno, non può reggere il confronto con il cuore, anche se cerca in tutti i modi di farlo tacere.la vita è l'avventura della libertà e della responsabilità nei confronti del proprio cuore: questo è il senso...

Ognuno di noi ha la sua verità. La mia è che Il cuore dell'uomo non è mai cambiato, i desideri e le domande sono sempre le stesse, l'uomo nasce come mendicante della felicità,.. Pensiero profondo e vero. Ognuno cerca la verità che si cela dietro ogni cosa, e soprattutto l'amore; la ricerca continua della felicità che non tradisce l'amore stesso. Quale pegno sa donare l'amore?.. Ognuno dispone del proprio Io, delle proprie domande e forse, dico forse delle rispospo che resteranno sempre indubbio. Accettare l'amore incondizionato è otopostico? Oppure è sempre accompagnato dai dubbi?.. Buone Feste