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Galliani aveva preventivato una campagna acquisti "low cost", ma se è vero che non si faranno pazzie per la quantità, lo è altrettanto il fatto che chi arriverà al Milan sarà un pezzo da novanta. E i nomi, praticamente certi, sono due: Philippe Mexes ed Emmanuel Adebayor. Il difensore della Roma affiancherà Thiago Silva al centro della retroguardia, mentre l'attaccante dell'Arsenal dirà sì dopo un lunghissimo corteggiamento.

La necessità di mettere mano alla linea difensiva è legata in particolare agli addii di Paolo Maldini e Alessandro Nesta. Il primo era preventivato da tempo, mentre il secondo è forzato e sempre più vicino. I problemi alla schiena dell'ex laziale sembrano essere ben lontano dalla soluzione definitiva e il ritiro pare essere l'unica reale eventualità presa seriamente in considerazione.

Così, se Thiago Silva sta già prendendo le misure ai compagni di squadra per accorciare i tempi di integrazione, Mexes è sempre più sulla via che porta a Milano. Il francese è considerato l'obiettivo numero uno e i nuvoloni che aleggiano su Trigoria e dintorni hanno dato la spinta decisiva all'accordo. Il ruolo di chioccia spetterà a Favalli, promosso dallo stesso Maldini a supervisore della difesa.

Non avrà bisogno di tutor, invece, Adebayor convinto a lasciare l'Arsenal dopo l'ennesima delusione in Champions League. Il togolese è ormai certo di aver concluso la sua avventura londinese e lui stesso ha confermato le trattative tra i Gunners e il Milan.

Scende Adebayor, sale Milito. Pur non abbandonando alcuna opzione, il Milan avrebbe aperto una nuova pista e, stando almeno a quanto trapela da persone vicine ai rossoneri, avrebbe cominciato a seguire con molta attenzione l'evolversi della situazione tra il Genoa e la punta argentina con l'intento di strapparlo all'Inter. Borriello, molto apprezzato da Preziosi, potrebbe essere una valida contropartita. Per la difesa, intanto, spunta Alex Silva.

Facciamo però un passo alla volta. Milito, perciò, tanto per cominciare. L'argentino, che già il Milan aveva preso in considerazione un anno fa, è tornato prepotentemente di moda nelle ultime settimane. I motivi sono sotto gli occhi di tutti e non sono difficili da comprendere: ha esperienza, forza fisica, tecnica e un fiuto pazzesco del gol. Il che, tradotto, fa 19, come le reti messe a segno in questa stagione dal Principe. In più, dettaglio non trascurabile, costa leggermente meno di Adebayor (per il togolese servono 30 milioni, per il genoano ne basterebbero 27) e potrebbe essere trattato inserendo nell'affare qualche giocatore.

Tra questi, giusto per dirne uno, Marco Borriello, sfortunato quest'anno nel suo ritorno al Milan e molto apprezzato a Genova dal presidente Preziosi. Ultimo particolare: Moggi ha scommesso su Gasperini come successore di Ancelotti sulla panchina rossonera. Ancelotti, dal canto suo, ha chiarito che il prossimo tecnico del Diavolo sarà un emergente. Ergo, se il primo ha ragione e il secondo mantiene la promessa, l'attuale allenatore del Genoa potrebbe sbarcare a Milano con il suo miglior giocatore. Ovvero, Milito.

Dall'attacco alla difesa, perché il reparto urge ritocchini. Secondo quanto riportato dal quotidiano Corriere dello Sport, i rossoneri avrebbero in programma un blitz in Germania per seguire la semifinale di ritorno della Coppa Uefa tra Amburgo e    Werder Brema. In particolare, gli emissari di mercato di via Turati avrebbero deciso di seguire dal vivo Alex Silva, difensore brasiliano niente male (anche se non è giovanissimo, ha 28 anni) che, a quanto pare, dovrebbe ottenere a brevissimo il passaporto da comunitario. Per il momento siamo ancora ai sondaggio, ma la questione potrebbe diventare molto seria nei prossimi mesi. E il Milan potrebbe avere una coppia di Silva al centro della sua difesa.

Saranno solo parole buttate lì per tenere sul chi va là l'Arsenal, ma Emmanuel Adebayor pare deciso a realizzare il sogno rossonero. "Il Milan ne ha di fascino, ha vinto sette volte la Champions, mentre l'Arsenal è ancora a zero. L'anno scorso sono stato molto vicino ai rossoneri, poi ho rinnovato fino al 2012. Ora cerchiamo di concludere al meglio la stagione, poi si vedrà. I miei procuratori sono sempre al lavoro...", ha detto a Tuttosport.

Tra tante trattative più o meno campate per aria, quella tra l'attaccante dei Gunners e il club di via Turati si poggia su solide basi. Non è un mistero che proprio Galliani sia da tempo in contatto con il 25enne togolese, come lo stesso ad ha ammesso. "Verissimo. Ci sentiamo sovente, parla un ottimo francese perché so che sua moglie è marocchina", ha confermato Adebayor.

A quando l'accordo? "Il mio agente Stephane Courbis è proprio qui a Londra e insieme a lui è arrivato il suo partner italiano Vincenzo Morabito. Sono sempre al lavoro questi procuratori, giorno e notte...".

Insomma, prima la Champions (magari dopo essersi preso la rivincita sul Barcellona nella finale di Parigi), poi il Milan.

La pioggia è battente, ma non per questo il Milan sembra soffrirne. I rossoneri con esperienza e tecnica mettono sotto il Catania che comunque non svilisce il suo gioco, esibendo semmai il suo consueto stile. Dal 4-3-1-2 la squadra di casa passa costantemente al 4-3-3 in fase offensiva. La difesa del Milan controlla, anche se rischia di capitolare al 7' per un colpo di testa di Favalli che sfiora l'autogol; a salvare Dida ci pensa il palo. La reazione rossonera è immediata e nel possesso palla non c'è partita. All'11' Maldini colpisce di testa a porta vuota, ma Izco salva sulla linea. E' l'occasione che inaugura ufficialmente il netto dominio della formazione milanese che costruisce mirabile sull'asse Pirlo-Kakà-Seedorf. Se poi nel motore ci metti Pippo Inzaghi il gioco è fatto. Perfetto l'assist in area di Kakà per SuperPippo, abilissimo nel bagnato a controllare fra due avversari e poi infilare con la punta del destro. Il Milan addomestica la gara a suo piacere e manca il 2-0 ancora con Inzaghi, messo nella condizione di segnare da un gioiello di Pirlo; roba da principianti, eppure il bomber, che ora segna solo gol difficili, in tuffo di testa spreca a lato da due passi. Constatato che Izco non ha regalato sostanza al gioco del Catania, Zenga rilancia all'inizio della ripresa il buon Tedesco. L'idea funziona. L'esperto centrocampista regala più penetrazione alla squadra. Ma il suo rasoterra terminato di poco a lato dopo due minuti ha il potere di scuotere il Milan che riprende a macinare gioco fino a raddoppiare. Lo fa con Kakà che ribadisce in rete una corta respinta di Kosicky sul colpo di testa di Beckham. La premiata ditta Ricardo-Pippo potrebbe dilatare il risultato, ma Inzaghi spreca, prima di testa in tuffo, poi a un passo da Kosicky alzando di piatto destro. Irrera gioca l'ultima carta: fuori Carboni, dentro Llama. Ma è il Milan a mancare gol a ripetizione. I pali, infatti, per due volte dicono di no al 3-0 rossonero. Prima a Inzaghi, poi a Kakà, quasi a sottolineare lo strapotere dei due campioni che ora sognano nuove imprese contro la Juve.

"Sono felice di giocare per l'Arsenal - dice il 25enne togolese - ma a essere onesti sono anche felice che il Milan, uno dei club leggendari che esistono al mondo, mi tenga d'occhio. Per me è qualcosa di speciale, è come se a un ragazzo dicessero che Beyoncè lo sta cercando". Adebayor, però, non vuole sbilanciarsi troppo. "Mi hanno detto che il Milan mi vuole e la cosa mi rende abbastanza felice - aggiunge - ma la cosa più importante per me è giocare per l'Arsenal, sono molto felice qui per cui non c'è ragione per cui debba andare via".

Poi l'attenzione del bomber dell'Arsenal si sposta sulla sfida di Champions contro il Manchester che vale la finale. "La cosa importante sarà mantenere il possesso palla, perché se lo lasciamo in mano a loro, che hanno gente come Rooney, Cristiano Ronaldo e Giggs, siamo morti". 

Adebayor è da due anni al centro delle voci di mercato. Molti tra i più grandi club d'Europa sono pronti a fare passi falsi per il togolese, primo fra tutti il Chelsea di Roman Abramovich. In casa Milan, invece, l'attaccante dell'Arsenal è in cima alla lista dei possibili arrivi, il problema, però, rimane sempre lo stesso: smaltire un reparto che ha fin troppe prime donne.

Con Pato, Kakà e Inzaghi in grande forma, con Borriello che scalpita per rientrare in campo dopo l'infortunio e con Ronaldinho che difficilmente andrà via dopo l'investimento di questa estate, l'unico sacrificabile resta Shevchenko. Rimangono, comunque, da valutare gli equilibri di una squadra che obiettivamente non può permettersi sei punte di altissimo livello.