Religioni, Filosofie

MA I CRISTIANI DI CHE RELIGIONE SONO???


Sto leggendo il libro di Marcello Craveri e vi sto trovando molte cose interessanti circa la religione Cristiana e le varie dottrine che si sono sviluppate intorno ad essa nel corso di secoli. Si può chiaramente notare come molte credenze scontate non sono altro che idee di vaneggiatori che nel corso della loro esistenza portavano avanti delle idee molto personali su Dio, su Gesù, sui vari “santi” o su modi di essere cristiani. Siccome questi illusi e drogati della propria vicinanza con Dio avevano potere decisionale sulla chiesa, inventavano di sana pianta delle vere e proprie dottrine spacciandole poi per volere divino. Basterebbe solo  un piccolo esame dei vangeli o della bibbia per rendersi conto che nella stragrande maggioranza dei casi le loro eresie elevate a pensiero del creatore, non solo non sono contenute nelle dichiarazioni apostoliche e bibliche, ma in molti casi vanno in direzione diametralmente opposte alla concezione cristiana dell’adorazione.Riporto un esempio preso dal libro del summenzionato autore “La vita di Gesù:“La dottrina di Gesù come “figlio di Dio” stentò molto ad essere accettata o almeno compresa allo stesso modo da tutta la cristianità. Per secoli essa fu oggetto, tra i Padri della Chiesa e Dottori, di discussioni violente, che fecero persino relegare in secondo piano le ben più vitali questioni sull’insegnamento morale di Gesù.Il Concilio di Nicea (325), presieduto dall’imperatore Costantino, condannò Ario all’esilio come eretico, facendo prevalere la dottrina del suo antagonista Atanasio, vescovo di Alessandria, il quasar sosteneva l’identità di Dio e Gesù. Questa volta il Concilio elevò a dogma l’identità di sostanza tra Dio e Gesù, che pochi anni prima il Sinodo di Antiochia aveva dichiarato eretica! Venne formulato apposta quello che fu detto il Simbolo Niceno: “Gesù Cristo, figlio di Dio, generato, non fatto, dal Padre come suo unico figlio, della stessa sostanza del Padre, Dio da Dio, e Luce da Luce”.Ma nemmeno tra gli stessi Padri conciliari ci fu identità di vedute: dei 318 vescovi presenti, dapprima solo 17 rifiutarono di sottoscrivere il Simbolo; poi se ne aggiunsero parecchi altri, i quali avevano approvato la formula solo per deferenza verso l’imperatore, ma ora ritirarono la firma. Furono di nuovo espressi pareri diversi: Basilio, e con lui un gruppo cospicuo di padri, erano per l’identità assoluta di Gesù e di Dio; Acacio e acaciani, per la somiglianza soltanto, Priscillano, Encomio e i loro amici, per la dissomiglianza.Intanto i seguaci di Ario erano divenuti così numerosi che Costantino fu convinto a richiamare Ario dall’esilio e a deporre Atanasio. Tra Ariani e Atanasiani, miceni e antimiceni, si inserirono ancora i semi-ariani, i quali, come Ario, negavano l’identità di Gesù con Dio, ma diversamente da lui ne ammettevano la natura divina. Le cose si complicavano ancora di più quando, nelle discussioni teologiche, tra il Padre e il Figlio si introduceva un terzo personaggio: lo Spirito Santo. Gli scrittori neotestamentari ne avevano fatta così esplicita allusione che non era possibile non tenerne conto. Ma praticamente fino al 4° secolo il problema dello Spirito Santo non fu oggetto di particolare attenzione, essendosi per allora concentrato sul Figlio tutto l’interesse dei teologi.Ma non cessarono con questo le discussioni.Agostino (354-430), diversamente da quanto fu stabilito a Costantinopoli, era d’opinione che lo Spirito Santo non procedesse direttamente dal Padre (come pensavano anche gli Ariani) o direttamente al Figlio (come gli gnostici), ma da tutti e due  e che la triade costituisse una specie di manifestazione comune della divinità, allo stesso modo che, ad esempio, memoria intelletto e volontà costituiscono tre attributi della mente umana, o __ più efficacemente ancora__ distingueva le tre persone come: amans (Dio), amatus (il Figlio) e amor (lo Spirito). Lo “Spirito” è incerto modo il legame affettivo tra le due prime ipostasi.Nell’anno 896, il patriarca di Costantinopoli, Fozio, dichiarò che era un’eresia. In Oriente, infatti, continuava a prevalere ( e continua tutt’ora) una concezione della divinità più strettamente monoteistica che in occidente. Tanto che, nel 1054, per iniziativa del patriarca Michele Cerulario, si giunse allo scisma definitivo, cioè alla separazione della Chiesa ortodossa Orientale (attualmente circa 160 milioni di fedeli) dalla Chiesa di Roma.Con un simpatico gesto di reciproca cortesia, il 7 dicembre 1965, papa Paolo VI a Roma e il patriarca Atenagora a Costantinopoli hanno ritirato le scomuniche che, in quell’occasione, papa e patriarca si erano lanciate a vicenda. Ma le due Chiese rimangono ciascuna sulla sua posizione e convinzione.Lutero, Calvino e gli altri promotori della Riforma hanno invece accettato la tesi trinitaria dei cattolici, ed anzi alcuni tentativi di metterla in discussione furono severamente puniti.”Ora notate cosa affermano enciclopedie cattoliche: “La dottrina della Santissima Trinità non è insegnata ne VT (Vecchio Testamento)”.Per quanto riguarda il Nuovo Testamento, non vi si trova un’effettiva dottrina della Trinità”.Cosa dire a conclusione? Che nell’elaborare questa dottrina nel corso di due millenni, questi “padri della chiesa” più che essere pervasi dallo Spirito Divino… siano stati pervasi dallo spirito di vino….Ma come si fa a credere nelle religioni?????