Creato da antonio.pagliani il 27/12/2009
STORIA E ORIGINE DELLE RELIQUIE
 

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

FACEBOOK

 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

CHRISOCORAfabiomemoliSergioAntonio0mariaelgrecofrancescoblascogianlucateliermzaccarellimanuela.donarinicirulla2sighera.iacoviellomozzjustfrten.danielaenrico.chioccionilositoaif
 

Ultimi commenti

Segnalo che in...
Inviato da: justfr
il 23/01/2018 alle 22:09
 
Gentile Antonio, sono una studntessa di antropopogia e sto...
Inviato da: ladyfire84
il 26/12/2011 alle 15:23
 
 

Chi puņ scrivere sul blog

Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« 8 ° CONCLUSIONI6° DISPOSIZIONI ATTUALI... »

7° RELIQUIARI

Post n°2 pubblicato il 27 Dicembre 2009 da antonio.pagliani
 
Foto di antonio.pagliani

Non si può  non concludere una ricerca sulle reliquie senza fare almeno un accenno ai reliquiari.

Fin dall’antichità  si sentì il bisogno di conservare i resti dei martiri in appositi contenitori e gli stessi assunsero nel tempo svariate denominazioni a seconda della loro foggia . I nomi più correnti  che si riscontrano nei testi sono: reliquiarum,vas,vasculum,buxis,theca,lipsotheca,hierotheca,ampolla,arca,capsula,ecc.

Dai semplici cofanetti di legno con cui vennero raccolti i resti dei primi martiri,si passò all’uso dell’oro,dell’argento,del bronzo,del rame,dell’avorio,della madreperla e del cristallo.Da modesti contenitori i reliquiari si trasformarono in vere e proprie opere d’arte.In epoca romanica i reliquiari assunsero la forma delle reliquie che custodivano per cui non è infrequente trovare reliquiari a forma di testa oppure di braccia e di gambe.L’uso di reliquiari a forma di busto continuò nel periodo gotico in cui si diffusero anche reliquiari a tre stadi (base,fusto e reliquiario vero e proprio) dove si assiste ad un susseguirsi di arcate,nicchie  coronate da tetti aguzzi talvolta irti di pinnacoli.

Nel rinascimento e nel barocco gli artisti diedero spazio alla loro fantasia  arricchendo le loro opere di elementi decorativi quali angioletti adoranti ed altri oggetti di origine religiosa.

La forma più  diffusa di reliquiari è quella a cilindro dove le reliquie  sono custodite entro una teca tubolare in vetro in modo da essere visibili da chiunque.Tali forme sono anche definite “parlanti” perché permettono una immediata lettura delle reliquie che in essi si conservano.

Importanti reliquiari si trovano a Venezia nella Basilica di S.Marco e altrettanti non meno importanti si possono ammirare nella già citata Basilica dei Frari che,fino alla soppressione decretata da Napoleone con la conseguente privazione di tanti reliquiari d’oro e d’argento,arrivò a possedere migliaia di reliquie.Le più preziose risultano incastonate in circa 600 reliquiari,gli attuali,in maggioranza di fattura veneziana ed in metalli non preziosi come bronzo e rame ma finemente lavorati.Agli inizi del 700,per contenere tali reliquie, fu  costruito un altare di stile barocco detto appunto altare delle reliquie commissionato da certo p.Antonio Pittoni del Convento dei Frari come si legge nell’iscrizione incisa nel marmo nero e posta alla sua base (1711).

Uno scrigno offerto nel XII° secolo alla regina Margherita di Sicilia dal vescovo Reginaldo di Bath (Inghilterra) e contenente alcuni resti di Tommaso Becket,si può ammirare oggi nella collezione Pulitzer nel Metropolitan Museum of Art di New York.

Importanti reliquiari si conservano ad Aachen in Germania per non parlare di quelli appartenenti al tesoro di S.Nicola a Bari dove,tra gli altri,spicca il cosiddetto “tempietto di S.Sebastiano” a forma di cattedrale gotica donato alla Basilica fra il 1290 e il 1346.Una nota di p.Gerardo  Gaffuri ,stesa in occasione della Mostra realizzata dal 10 marzo al 25 aprile del 2000 nel castello svevo di Bari ,riferisce che “le reliquie oggi non vi sono più ma non è superfluo ricordarle:pezzetto della veste di Nostro Signore,pezzetto della spugna,scheggia della culla di Gesù bambino,goccia del sangue di S.Stefano,olio del Santo Sepolcro.Più tardi fu messa anche la manna di S.Caterina.Ma già nel XVII secolo un inventario aggiunge: ci sono svanite…..”

Non possiamo non citare infine la cappella del Tesoro di San Gennaro nel Duomo di Napoli.Inestimabili le ricchezze contenute: candelabri d’argento alti quattro metri,calici d’oro,una pisside d’oro con 932 pietre preziose donata da Ferdinando II° di Borbone,la mitra d’argento di San Gennaro con 3.694 (sic)pietre preziose,l’ostensorio di Gioachino Murat…..

“un’orgia d’oro e d’argento,un accecante bagliore di gioielli  di cui  basterebbe  una  manciata per comperare mezza Napoli,la città che si toglieva il pane di bocca per coprire d’oro i suoi celesti avvocati e voleva la cappella sempre più ricca come se un riverbero di quei preziosi splendori rifluisse,attenuandole,sulle sue infinite miserie”  (C.Marchi).

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963