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L'anziano e i suoi pensieri....

Post n°4 pubblicato il 09 Luglio 2010 da Rememberme80

Lavorando presso una casa di riposo ho potuto appurare determinate fasi, scelte di vita di tante persone. Del perchè una famiglia sceglie di portare il famigliare anziano in una casa di riposo, del perchè non va a trovarlo, del perchè al contrario è molto presente.. insomma di tanti perchè. Tutti abbiamo avuto e/o abbiamo ancora i nonni, amici e conoscenti anziani.. per cui questo post serve a far capire il valore della persona ''anziana''..

anziano

L'evoluzione umana c'è e non la si ferma, e ad ogni fase della vita necessitiamo di determinati bisogni, figuriamoci le persone anziane. Tanti non accettano il vecchio in casa, per i vari motivi che ci possono essere. Raggiunta una certa tappa della vita, si evidenziano determinate malattie che possono essere le piu diverse, soprattutto croniche e disabilitanti. Malattie che spesso il vecchio non accetta perchè lo costringono a non compiere più azioni che prima era abituato a fare autonomamente che può esser anche la piu semplice come accompagnare un bicchiere di acqua alla bocca. Malattie che lo portano alla perdita parziale o totale dell'autonomia. L'anziano cosi vedendosi, diventa fragile.

Fragile poichè affetto da varie patologie. Fragile emotivamente.

I dati attuali dimostrano che le famiglie faranno sempre più fatica a sopportare il carico assistenziale, arrivando quindi alla scelta di condurlo in una casa di riposo. Lì trova assistenza medica24h su 24, ma il sostegno morale che fine fa? Ricorderò per tutta la vita una scena a cui ho assistito.. un'anziata affetta da alzheimer, in carrozzina, che si commuove nel vedere dopo tanto tempo la sorella credetemi davvero una scena bellissima! La carezza della sorella al volto dell'anziana malata e la lacrima che scendeva... non ha valore!!

Al di là delle cure mediche che una persona anziana possa aver bisogno, non sarà mai vitale quanto l'affetto dei propri cari!!! Li porta a dimenticare i loro problemi.

Provate ad immaginare voi stessi...l'impossibilità di lavarsi il viso, di mangiare.... azioni che noi compiamo tutti i giorni, ma che alcune persone non riescono a fare per patologie disabilitanti. Come potremmo vederci? Per di più con il pensiero che la nostra vita sta volgendo al termine..Può sembrare esagerato, drastico ma vi assicuro che un anziano lo pensa tutti i giorni soprattutto se si sente abbandonato dalla propria famiglia.

Vedere gli occhi di un anziano, tristi, ti fa capire subito a cosa sta pensando. Sapere che la propria esistenza sta per terminare e avere delle limitazioni ha un senso di soffocamento da cui non si può scappare.

Questo post non è volto per discriminare altri malati.

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Commenti al Post:
whisperblue
whisperblue il 16/07/10 alle 20:50 via WEB
Sei una persona molti sensibile e da come scrivi certamente anche genuina, virtù sempre più rare.
Un sorriso dalla Sicilia :-)
Fabrizio
 
valesaber
valesaber il 19/07/10 alle 12:42 via WEB
Ciao, sono convinto che per poter aiutare gli altri ci sia bisogno di una forza interiore potente, così da farlo nel modo migliore possibile, non come lavoro ma come missione. Chi lo fa come lavoro crea quella separazione netta fra sè e la sofferenza della gente, per consentirsi di fare il proprio lavoro in modo corretto. Ma così facendo perde quell'aspetto che ti permette di eccellere in questo: il rapporto umano… Quella empatia che si sviluppa con chi soffre e che ti permette di essergli più vicino e capirlo. Per questo parlo di missione. Non c'è stipendio che può ripagare questa situazione. Il rapporto che si crea in questo modo, molto spesso è più di conforto di tante altre terapie. Troppo spesso il paziente viene disumanizzato (per fare meglio il proprio lavoro dicono...ma è sempre vero?), dimenticando che un buon morale e la consapevolezza di non essere solo un nome su una cartella è di sicura utilità per ogni patologia. E in questo ambito è coinvolto tutto il suo mondo: la famiglia, gli amici, gli operatori. Trattare gli altri come vorremmo essere trattati noi stessi credo sia l'unico approccio possibile. Sempre. Ciao.
 
 
Rememberme80
Rememberme80 il 17/09/10 alle 04:14 via WEB
Ciao, è corretto ciò che dici.. ma se l'assistenza deve campare solo sul volontariato, ci sarebbero molte meno unità, molto meno personale, e cosi via.. purtroppo viviamo in una società in cui il volontariato è dono di pochi.
 
ZeroRischi
ZeroRischi il 20/07/10 alle 15:37 via WEB
Come i bambini sono il presente e il futuro, gli anziani sono il presente e il passato. Entrambi vanno tutelati e assistiti e accompagnati. Entrambi hanno diritto a simpatia, affetto, carezze, al di là di ogni terapia medica. Se impariamo a dedicare più tempo ai nostri vecchi e ai nostri cuccioli possiamo, concretamente, contribuire a migliorare la società. Pace. Francesco.
 
 
1carinodolce
1carinodolce il 24/07/10 alle 13:59 via WEB
la società ha le sue colpe, ... ma ciò non può, non deve diventare una scusa, un comodo alibi per non impegnarsi ^_^
 
demius_it
demius_it il 20/07/10 alle 18:54 via WEB
Noi società consumustica di merda vediamo la vecchiaia come una cosa da tenere ai margini del processo produttivo-consumistico... in quanto target non appetibile. Che grande persona che sei... anche senza conoscerti... Giuseppe
 
 
1carinodolce
1carinodolce il 24/07/10 alle 14:09 via WEB
Ognuno di noi deve e può sempre sempre scegliere tra responsabilità o indifferenza, tra indifferenza e amore, tra interesse ( egoismo ) e amore , amore attivo per gli altri, ma non solo a chiacchere
 
 
Rememberme80
Rememberme80 il 17/09/10 alle 04:15 via WEB
grazie, e grazie del tuo commento
 
Antologia2
Antologia2 il 24/07/10 alle 13:40 via WEB
'Per gli anziani il problema più che le risorse (quelle sono sempre scarse) è il livello di organizzazione sociale e dei servizi. Qui l’Italia è in ritardo. Si dovrebbe parlare non di ridotte risorse economiche, ma di mancanza di idee e di scarsezza di modelli innovativi di intervento nei confronti di una popolazione che si modifica. Servono idee nuove per rispondere a problemi nuovi. Non si possono riadattare le soluzioni di ieri. Un esempio internazionale: la Danimarca trent’anni fa, con una politica lungimirante e coraggiosa, ha smesso di costruire nuovi istituti per anziani e ha spuntato sui servizi a domicilio e su modalità di intervento attive. Non è migliorata soltanto la qualità della vita degli anziani – che restano a casa loro e sono seguiti – ci si è avvicinati anche alla "impossibile" quadratura del cerchio: offrire buoni servizi con una riduzione, in venti anni, di ben il 10% della spesa destinata alla cure a lungo termine. Curare gli anziani a casa conviene a tutti.' M. Impagliazzo
 
Giulyyyyyy
Giulyyyyyy il 27/07/10 alle 00:10 via WEB
ciao .... bello questo post .... non ci sono parole ... ciao ...
 
doro_teo
doro_teo il 04/08/10 alle 21:20 via WEB
ciao...comprento pienamente ciò che hai scritto...è dura...anche e sopratutto per un familiare...già
 
noe69
noe69 il 13/08/10 alle 16:58 via WEB
Complimenti per qello che fai, e per il sostegno morale che dai a chi ne ha bisogno.
 
ilMEV
ilMEV il 13/08/10 alle 19:44 via WEB
parole sagge. strano come sia capitato qui dopo aver scritto un post sul nonno che ho perso...
 
santodopo
santodopo il 16/08/10 alle 12:52 via WEB
Condivido . Un saluto.
 
ellepi53
ellepi53 il 20/08/10 alle 14:38 via WEB
sei grande ... io ho 57 anni sono sfortunatamente single, convivo con mia madre che ha 82 anni... sinceramente vorrei dare un gran pugno in faccia a quel ministro che ci ha definiti bamboccioni e mammoni ... mia madre è ancora abbastanza autosufficiente e non necessita di cure particolari, quindi mettendola in una casa di riposo le darei un enorme dolore, offenderei la sua dignita di donna e di madre, offenderei la mia radice, non ha bisogno di questo ha gia sofferto troppo nella sua vita. ciao e grazie per quello che scrivi, sei una gran persona ...
 
 
Rememberme80
Rememberme80 il 17/09/10 alle 04:18 via WEB
Capisco cosa intendi e se posso darti un consiglio, non lasciarla in una casa di riposo fin che lei ha una sua autonomia. Meglio del proprio nucleo famigliare non troverà mai!
 
   
occhiodivolpe2
occhiodivolpe2 il 21/09/10 alle 07:28 via WEB
prima ognuno invecchiava e moriva nella propria casa , tra i propri familiari ... deve essere successo qualcosa x cui cercando tutti il divertimento , come x tante altre cose , si è trovata l infelicità ... un abbraccio :) e.
 
aumi
aumi il 10/10/10 alle 09:05 via WEB
In ogni vita c'è un senso di determinazione. Quando si ha la certezza della sua perdita il senso della sconfitta e pari quello della ribelione. Fino al desistere, fino al comprendere, fino all'accettare che si è giuti a ciò che si era destinati. Un tempo e un luogo che finalmete coincidono e si fanno amici. Grazie Sara del Post. benvenuta.
 
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