Reticolistorici

Quando... i lettori di Quando


Guerrino, (autore di Quando, n.d.r) si trovava al Salone del Libro non per caso ma perché ha pubblicato un libro con la storia della sua vita.Tutti pensiamo di avere qualcosa di interessante da raccontare su noi stessi, anche per questo apriamo i blog ma vi assicuro che il libro di Guerrino, che ho letteralmente “divorato” in due giorni, è diverso da un libro di memorie.Se volete cominciare a capire qualcosa del carattere dell’autore, prestate attenzione alla disposizione dei paragrafi. Sebbene emerga un tentativo di dare una scansione cronologica degli innumerevoli fatti ed eventi raccontati e documentati, Guerrino torna spesso indietro nel tempo anche quando ormai il filo del racconto è avanti negli anni, quelli che al cinema si chiamano “flashback” sono una vera e propria esigenza per meglio far comprendere dettagli ritenuti importanti.Le discussioni con l’editor e con i revisori del testo sono tutte lasciate alla nostra immaginazione ma alla fine Guerrino l’ha spuntata, consegnandoci un lavoro originale, intervallato da foto, documenti, sentenze, lettere ed una cronologia del tutto “particolare”. Quando è la storia di un uomo con diverse virtù che di questi tempi sono sempre più rare: la curiosità, quella che porta a voler conoscere veramente i tanti amici ed interlocutori che si sono succeduti nella sua vita, la capacità di mettere in discussione le proprie scelte e l’aver capito che un rappresentante di una comunità o di un gruppo di persone che non sa ascoltare chi rappresenta è destinato a danneggiare la collettività e le istituzioni. Questa da sola è una lezione in un periodo buio come il nostro in cui domina l’autoreferenzialità ad ogni livello.Non mi soffermerò sul contenuto, acquistate il libro e vi troverete di fronte ad un pezzo importantissimo di storia sindacale, una testimonianza vera, di quelle che non si trovano nei libri di testo.Mi colpiscono la forza e la capacità di quei lavoratori di incidere pesantemente sulla vita in fabbrica, quell''idea di rappresentanza sindacale e la loro coesione.Se potessi esprimere un desiderio vorrei che il libro di Guerrino arrivasse dal futuro e che raccontasse di come nel 2010, i lavoratori, stanchi di subire leggi e modalità che umiliano l’essenza stessa di lavoro, reagiscono trovando unità e rappresentanza.Sono invece passati più di 30 anni da quelle vicende e quelle conquiste importantissime sono state spazzate via. I padroni hanno risolto il problema del pericolo della formazione di una “coscienza di classe” eliminando “la classe”, il modo di far politica ed attività sindacale, la corsa sfrenata ai consumi hanno invece eliminato “le coscienze”. Bel colpo!Conquistare un diritto ex novo comporta un lungo lavoro, riacquistarlo dopo averlo perso è quasi impossibile. Se ci pensiamo bene dalla fondazione delle trade unions in poi non c’era mai stato un periodo di "involuzione". La storia dei diritti dei lavoratori è sempre stata contrassegnata da una crescita, a volte più sostenuta a volte meno, fino agli anni ’80. In Italia solo il fascismo ha fermato le lotte sindacali ma ora siamo tornati indietro di più di 50 anni...(Elena)