Ma che film la vitaBenvenuti a tutti e sempre Nomadi. |
BENVENUTI A TUTTI
I Nomadi sono come una ferrovia, dove un binario sono quelli di ieri e l'altro quelli di oggi.
Le cover e i fans sono le traversine che uniscono questa fantastica storia musicale.
Su questa ferrovia viaggia un treno carico di emozioni.
Inevitabile la sua fermata per far cendere qualcuno, ma finchè non toccherà a noi, su quel treno ci resteremo sempre.
25.02.2012 ore21,30 NOVELLARA (RE) - €20,00 IL GIORNO DEL CONCERTO - €18,00 IN PREVENDITA
26.02.2012 ore16,00 NOVELLARA (RE) - €20,00 IL GIORNO DEL CONCERTO - €18,00 IN PREVENDITA
16.03.2012 ore21.15 SPOLETO (PG)
21.03.2012 ore21.15 BRESCIA
23.03.2012 ore21.00 LEGNANO
24.03.2012 ore21.00 FERMO
31.03.2012 ore21.00 CUNEO
20.04.2012 ore21.00 PADOVA
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Post n°32 pubblicato il 23 Ottobre 2011 da enrico.rumiano
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Post n°31 pubblicato il 11 Ottobre 2011 da enrico.rumiano
Il giorno lunedì 10 ottobre 2011, alle ore 10,30, presso l’aula multimediale della Scuola Comunale Secondaria di I Grado dell’Istituto Comprensivo “Don Milani” – sito a Monte Porzio Catone, in Via Costagrande, 18 –, si terrà una Conferenza Stampa per presentare la canzone nata dal testo vincitore dell’11ᵃ edizione del concorso “Un testo per noi”, scritto dalla classe Vᵃ D (a.s. 2010/2011) della Scuola Primaria – Istituto Comprensivo “Don Milani” – e musicato da Beppe Carletti, storico tastierista e fondatore della band “I Nomadi”. L’elaborazione del testo, intitolato: “Uffa dai, pulisci tu!”, è stata coordinata dall’insegnante Elena Fusani e sostenuta dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Luciano Gori, con particolare attenzione da parte dell’Assessore alla Cultura, Scuola e Turismo, il Vicesindaco Massimo Pulcini.
“Un testo per noi” è un concorso internazionale attraverso il quale i bambini delle scuole elementari di tutto il mondo sono invitati a scrivere il testo di una canzone. Il testo viene poi musicato da importanti artisti della musica leggera italiana per diventare quindi, nell’interpretazione del Coro Piccole Colonne di Trento (organizzatore del Concorso), una nuova canzone per bambini. Le canzoni nate dai testi vincitori vengono poi presentate ufficialmente al “Festival della Canzone europea dei Bambini”, momento conclusivo del Concorso che si svolge a Levico Terme (Trentino) e che viene seguito in sala ad ogni edizione da circa 2.000 persone, alle quali va aggiunto il pubblico che segue l’evento in differita TV sul digitale terrestre. Nella scorsa edizione il Festival è stato presentato da Giancarlo Magalli e trasmesso in differita da Rai Gulp. La prossima edizione si svolgerà a Levico Terme sabato 24 e domenica 25 marzo 2012 e sarà trasmessa in differita TV sul digitale terrestre da Rai yoyo. |
Post n°30 pubblicato il 11 Ottobre 2011 da enrico.rumiano
Tornano i Nomadi a Loreto. Tornano con il concerto di apertura della torunee invernale, ma tornano anche per la seconda edizione del Premio dedicato ai loro Augusto Daolio e Dante Pergreffi. Alla conferenza stampa erano presenti il sindaco di Loreto Paolo Niccoletti, l’assessore alla cultura Maria Teresa Schiavoni, il presidente del Nomadi Fan Club La Collina Fabrizio De Ascaniiis, Don Paolo Volpe una delle anime della manifestazione, Ancilla Tombolini presidente della Fnadazione Carilo e Beppe Carletti in rappresentanza dei Nomadi. Un appuntamento fortemente voluto dal Nomadi Fan Club e dall’Associazione Augusto per la vita quello di Loreto, e realizzato grazie alla collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Loreto, la Hope Music School e la Parrocchia Sacro Cuore. La manifestazione si terrà venerdì 11 e sabato 12 novembre al Palacongressi. E sabato 12 novembre, a conclusione della manifestazione, si terrà il tanto atteso concerto di uno dei gruppi più amati d’Italia. Come lo scorso anno il Concorso Città di Loreto Augusto Daolio e Dante Pergreffi si rivolge a tutti i musicisti e le band che hanno voglia di dare qualcosa di nuovo al panorama musicale e la determinazione di mettersi in gioco. I finalisti del Concorso quest’anno si esibiranno in apertura del concerto dei Nomadi e il vincitore sarà decretato e premiato proprio durante la serata. Una vera e propria occasione imperdibile per i giovani che amano la musica e che condividono i valori di pace e solidarietà che i Nomadi portano avanti. |
Post n°29 pubblicato il 28 Settembre 2011 da enrico.rumiano
Lo storico gruppo conclude la giornata che celebra l'incontro tra la città e la musica Saranno i Nomadi i protagonisti del finale del gran concerto gratuito in piazza Grande che giovedì 29 settembre chiuderà la terza edizione della festa che celebra l'incontro tra Modena e la musica, all'insegna della vena creativa che attraversa la città da quando era capitale del beat italiano. Dalle 17.30 alle 19.30, 18 band giovanili da Modena e dal resto della regione animeranno di note il centro storico, mentre alle 20 piazza Grande ospiterà il concerto principale con talenti e musicisti locali e gruppi emergenti. Alle 22, il concerto dei Nomadi chiuderà idealmente il triangolo del beat emiliano dopo che nelle due edizioni precedenti si erano esibiti Maurizio Vandelli dell'Equipe 84 e Shel Shapiro dei Rockes. Prima dei Nomadi, in piazza Grande suoneranno e canteranno Selene Lungarella, i giovani emergenti Pip Carter Lighter Maker e Lorenzo Visci, Beppe Cavani con la sua band, i Bluesmen di Ferrara, gruppo che accompagna nelle sue tournèe italiana l'americano Dirk Hamilton, e il gruppo Wienna e dintorni. |
Post n°28 pubblicato il 28 Settembre 2011 da enrico.rumiano
MODENA Giovedì, 29 Settembre, Modena torna a celebrare, con una giornata di festa e concerti, il suo rapporto con la musica, all'insegna della vena creativa che attraversa la città fin da quando era la capitale del beat italiano. Quest'anno saranno i Nomadi ad esibirsi nel concerto finale sul palco di piazza Grande. Beppe Carletti, leader storico della band, è stato uno dei protagonisti della scena beat italiana e spiega cosa rappresenta per lui e i suoi colleghi la partecipazione all’evento di giovedì. «Per me è un onore essere in piazza Grande per un tributo alla musica e alla città che ha dato i natali a tanti importanti artisti italiani. Negli anni Sessanta al bar Grand'Italia e a Modena c'erano fermento musicale e tanta creatività. Essere sul palco per chiudere la giornata dedicata a quei tempi, è per noi motivo di orgoglio. Complimenti a chi ha avuto l'idea di organizzare l’evento». Gli anni Sessanta hanno portato la più importante svolta musicale del ventesimo secolo. «Questo è innegabile. È stato il periodo del cambiamento di fare musica. Anni meravigliosi che hanno visto nascere in tutto il mondo grandi protagonisti, a partire dai Beatles e dai Rolling Stones che hanno contagiato tutti, anche i Nomadi. Senza questi due grandi gruppi sicuramente noi non saremmo arrivati al successo». Modena è stata protagonista dell'era beat. «A tutti gli effetti. Si respirava un'aria di grande creatività e c'era molta voglia di comunicare. Adesso ci si sente tramite internet o facebook, ma non è la stessa cosa. La cosa più bella è quando parli con qualcuno e lo guardi negli occhi per catturarne tutte le emozioni. Allora si veniva da anni di sacrifici e sofferenze e la gente aveva voglia di fare, anche in campo musicale». Cosa ricordi di quel periodo? «Ho ancora negli occhi e nella mente l'atmosfera del Grand'Italia. In quel bar sono nati i Nomadi, ma anche tanti altri artisti. Era un punto di ritrovo dove si consumavano i nostri sogni e si costruivano i nostri progetti; ci si confrontava e si faceva musica. Si suonava per il piacere di salire sul palco. Ricordo anche l'Eden dove i Nomadi hanno debuttato. Non sono un nostalgico ma credo che quei tempi fossero migliori di quelli odierni. Intorno a noi c'era speranza, quella che, purtroppo, oggi manca a tanti giovani. Anni indimenticabili; ricordarli è la cosa più bella che vi sia». Il beat in Italia raccolse ben poco della “beat generation” americana. Come ti spieghi l'importazione solo del fenomeno musicale? «L'Inghilterra è stata sempre il punto di partenza delle mode ma in America c’era più vitalità. La beat generation si è propagata ed ha contagiato il mondo. E da noi il fenomeno musicale ha fatto presa grazie al risveglio che in quegli anni c’era in Italia». Gli Anni Sessanta, un periodo d'oro per le cover. «Quasi tutti abbiamo tradotto successi inglesi e americani ma chi viveva di sole cover è scomparso dalla scena». Chitarra, basso e batteria erano gli strumenti predominanti. «Una volta si pensava che con un trio fosse quasi impossibile fare canzoni. In Italia andavano di moda le orchestre. Questa è stata la grande trasformazione musicale: con pochi strumenti si era in grado di sostenere una serata». Mezzo secolo dopo cosa resta dell'era beat? «I Nomadi ci sono ancora. Il beat esiste e cerchiamo di farlo sentire ai ragazzi perché le cose belle non muoiono mai. E giovedì tutti in piazza per ricordarlo». Nicola Calicchio |
Inviato da: enrico.rumiano
il 09/11/2011 alle 01:42
Inviato da: dueoreper1Nick
il 05/11/2011 alle 01:28