Creato da lauro_58 il 10/11/2006

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A volte ho vinto, molto più spesso ho perso. Cammino tra le strade della speranza senza ripari. E se inizia a piovere, mi fermo e guardo attorno. Poi alzo il bavero del cappotto, accendo una bionda e ricomincio a camminare.

 

 

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Di verde vestita

Post n°96 pubblicato il 23 Ottobre 2007 da lauro_58
 
Foto di lauro_58

E' come se l'aria diventi più spessa e la strada in salita.
E camminare risulti un'impesa, i passi sempre più densi ed il respiro sempre più profondo ... ah bè non c'è che dire, bel modo di iniziare la giornata!

Quello a cui penso appena sveglio riguarda di solito le verità emozionali.
Una sorta di "waiting for connection" prima del "boot", dove c'è spazio e tempo solo per pensieri senza condizioni.
Ne Morfeo funge da cura in questo, oppure che sò mi illuda con una magia, tutt'altro!
E così l'aria a volte diventa spessa ... molto spessa soprattutto quando avverto la lontananza tra ciò che desidero e quello che merito.
Quello che desidero assomiglia ad uno spumantino dal fine perlage, frizzantino e demisec dai riflessi dorati e dai contenuti fruttati, con un retrogusto dalle soddisfazioni corpose e profonde.

Quello che merito a volte lo trovo imbarazzante.

E' come se decidessi di iniziare un viaggio in macchina.
Lei sembra aspettarmi, per un’altro giro in una giostra senza luci.
Se non fosse per il led verde intermittente dell’antifurto, si sarebbe persa nell’ oscurità che la notte allunga come un manto scuro sul marciapiede.
Nessun lampione sulla via, il buio fagocita tutto.
Io mi ci infilo dentro, prima nel buio poi nella macchina.
Indosso un maglione verde … come il led, come le mie migliori intenzioni, come la speranza.
Lo metto perché mi piace e perché è l’unico di lana che ho.
“Qualcosa che scaldi” mi dico.
“E’ il mio colore preferito” continuo “verde, sperando che lo sia anche il futuro.”
E’ ormai parecchio che veste i miei viaggi, e riscalda i miei desideri.

Ma la corsa si fa folle, piena di fuorigiri urlati  e rombi soffocati fino ad uno spiazzo a picco sul mare.
Una frenata secca, le ruote bloccate gridano prima sull’alsfalto poi sullo sterrato, arrestando in un mare di polvere la corsa, appena prima che il vuoto strapiombi sugli scogli.
La speranza è quella di non sbagliare mai i tempi … la sensazione è quella di una vittoria senza gloria.
La polvere violenta le narici, invade la gola ed inumidisce gli occhi.
Dirada lentamente, e sembra farlo suo malgrado.
Lascia il posto ad una notte che quassù vorrei si vestisse di verde.

Ed invece è blu perchè così è la notte, in attesa di un'altro boot, tra strade in salita ed aria spessa difficile anche da respirare.

Di verde vestita è un riflessodigitale di Lauro

 
 
 
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