Creato da lauro_58 il 10/11/2006

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A volte ho vinto, molto più spesso ho perso. Cammino tra le strade della speranza senza ripari. E se inizia a piovere, mi fermo e guardo attorno. Poi alzo il bavero del cappotto, accendo una bionda e ricomincio a camminare.

 

 

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Decoltče

Post n°323 pubblicato il 31 Maggio 2013 da lauro_58

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La serata è agitata appena da una brezza che tira di lato e smuove il vestito di seta che mi accarezza leggero; la sensazione è quella di indossare il niente sorretto da spalline sottili, in realtà concedo al visibile vaghe trasparenze di me. Agosto sta volgendo alla fine cosi come l’estate, io invece sono nel bel mezzo di un ricevimento in cui non conosco nessuno tranne il mio uomo; chissà dov'è ora!
Una cosa di lavoro” mi ha detto e mi ritrovo sola sul divano e in imbarazzo per questo.
E’ stano, mi sembra come se il sofà se ne approfitti esibendo il mio corpo, le mani curate, le unghie smaltate e le gambe discretamente accavallate.
Il fatto è che mi guardo attorno nell’inutile speranza di scorgere mio marito e non faccio che incontrare sguardi maschili che mi spogliano con gli occhi.
E così il mio imbarazzo aumenta, ma lui a questo non ha pensato; premuroso mi ha portato un cocktail sussurrandomi all' orecchio "Torno subito" ed è sparito.
Lo poso sul tavolino di fronte a me e penso per quanto tempo ancora gli sguardi rimarranno tali. Cerco di individuare chi, tra quelle figure maschili può effettivamente avere l'ardire di sollevarmi la gonna ed accarezzarmi le cosce senza chiedermi il permesso, oppure di baciarmi spudoratamente possedendo la mia bocca con la lingua, lì davanti a tutti. Un innocente stratagemma per mascherare l’imbarazzo per chi respira il mio profumo ed immagina il resto.
Accenno un sorriso e decido di accavallare le gambe al contrario e per rendere casuale il gesto, prima sposto il calice ormai vuoto che ho appena poggiato sul tavolo e lo sposto, quindi con estrema naturalezza scopro di qualche centimetro la gamba.
Bellissimo decoltèe mia cara, complimenti.
Quelle parole mi colgono di sorpresa e strozzano fra le gambe l’eccitazione che gesti e pensieri cominciavano a procurarmi. Anche i capezzoli andavano facendosi turgidi e chissà perché a quell’apprezzamento controllo la scollatura prima di guardare chi fosse.
Intendevo quello delle scarpe, hai un piede molto sexy, ti stanno decisamente bene queste scarpe.
Grazie ma credo che con un decoltèe ed un po’ di tacco, ogni piede può diventare sexy.”Oh no mia cara, non è mica così. Piacere sono Marta, la padrona di casa.
Grazia, la moglie di Renato.
Renato! Non mi aveva detto di avere una moglie così bella. E’ tutto preso in una discussione d’affari con mio marito, ne avrà per un po’. Un divano ed un cocktail sono sufficienti per perdersi in un bicchier d’acqua però! Mia cara non so cosa faccia per meritarti, ma lasciare sola una donna ad una festa non è una buona scelta! Cosa ci vuoi fare, sono uomini. Anche il mio a volte si perde in un bicchiere d’acqua.”
Guardo quella donna dai modi sicuri, cortesi e dallo sguardo accattivante sedersi vicino a me sul divano. Ammiro la naturalezza con cui indossa l’abito con la profonda la scollatura che lascia nude le spalle come gran parte della schiena. Bisogna saper indossare le provocazioni e lei lo sa fare con estrema disinvoltura.
Sembra che questo divano piaccia molto agli invitati, parecchi di loro non fanno altro che guardare da questa parte.”
Già la cosa un po’ mi imbarazza, ma penso sia meglio essere desiderate che trasparenti no?”
Tesoro l’uomo adora il gioco di sguardi, di gesti e vedo non vedo che una donna offre anche inconsapevolmente. Lasciamolo fare.
Dicendo questo cerca i miei occhi intenti ad ammirare l’eleganza con cui esibisce le gambe. Se ne accorge, un breve silenzio, poi:
Ma questo lo sappiamo, vero Grazia? Fumi?” La domanda arriva proprio al momento giusto, una sigaretta ci sta bene.
Si. Una sigaretta ci vorrebbe proprio.”
Arriviamo in una terrazza ampia che si allunga su una vista magnifica a cui la sera non rende giustizia. Mi accendo la sigaretta e invito Marta a fare altrettanto dal mio accendino. Con discrezione avvolge con le mani le mie accendendo la sigaretta, quindi un suo sorriso come “Grazie” e il mio come “Prego.” La sigaretta dura giusto il tempo per qualche frase.
Poi l’invito di accompagnarla alla toilette per ritoccare il rossetto. Rientriamo in sala, per salire al piano superiore. Il bagno non deve essere quello agli invitati, ma non ho il tempo di chiederglielo.
Hai una leggera sbavatura di rossetto, sarà stata la sigaretta, vuoi un fazzoletto?” Mi fa indicando un angolo della bocca. Mi guardo allo specchio. “Sbavatura? Non la vedo” gli rispondo.Lei si avvicina per indicare il punto esatto e posa delicatamente le sue labbra sulle mie. E’ la prima volta che una donna cerca di baciarmi e inaspettatamente non rifiuto quel gesto, anzi accolgo la lingua che cerca la mia. La muove con esperienza, profondamente, spudoratamente con lento e crescente ardore. Poi mi abbraccia con decisione incollando il suo bacino al mio e affonda le mani sul sedere tirandolo su verso di lei. Sento le sue gambe insinuarsi fra le mie e concedo lo spazio necessario affinché possano arrivare il più in alto possibile.
Sono turbata dalla mia reazione, ma non mi concede troppo tempo per pensarci; solleva la gonna carezzandomi la coscia e senza una parola scosta l’intimo per assaporare con le dita il bagnato che c’è sotto. Sono molto eccitata e trattengo il respiro sperando che continui a toccarmi, ma non lo fa. Inaspettatamente si ritrae leccandosi le dita bagnate, dicendomi:
Ecco il rossetto ora è da ritoccare.
Lei lo fa’ in modo veloce e preciso, poi scrive qualcosa su un foglietto. Torna vicino a me fissandomi, mi solleva ancora la gonna con la mano. La sento scorrere sempre più su, chiudo gli occhi e mi abbandono aspettando che le sue dita affondino la presa. Arriva invece fino agli slip, li scosta e sistema il foglietto fra i riccioli. Poi con voce roca sussurra:
Adoro il tuo decoltèe Grazia.”
Il cellulare mi avverte di un SMS in arrivo. C’è scritto “Sei sparita. Mi manchi, dove sei.
E’ Renato che mi cerca. Gli rispondo “Tu no. Sono con la padrona di casa, arrivo.” Mi avvio verso il salone insieme a Marta. Lo scorgo tra gli invitati e lo raggiungo, lei fa lo stesso con il marito. Per tutta la serata non ci incontriamo più. Non so se sarà così nei prossimi giorni, vedremo.

Magari potrei aver bisogno di un consiglio per l’acquisto del prossimo decoltèe.

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Commenti al Post:
Gloriadgl8
Gloriadgl8 il 14/07/13 alle 12:44 via WEB
Scrivi bene e riesci suscitare le emozione.Complimenti,Rebecca
 
 
lauro_58
lauro_58 il 15/07/13 alle 14:48 via WEB
Grazie Rebecca, la tua č la migliore delle considerazioni che si possa avere. Torna quando vuoi :))
 
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