Ringil

Lo sfratto delle emozioni...


La giornata grigia porta sicuramente malinconia, ma può anche avere l’aspetto positivo di indurre magari alla lettura, alla riflessione, alla decisione di mettere ordine nelle nostre piccole cose, il nostro archivio…e questo magari significa mettere in ordine pure i nostri pensieri.L’argomento potrà anche sembrare frivolo ma mi consolo: non preoccupa solo me. Leggo infatti sul Corriere di Como che la città sta rimanendo senza cinema in centro o nelle immediate vicinanze. Ci sono i multisala, certo, fuori città, luminescenti, efficenti, iper tecnologici ma raggiungibili solo in auto e immersi in squallide cornici fatte di tangenziali, parcheggi, zone industriali, vecchie cascine strozzate dal cemento.Scriveva Italo Calvino: “All’uscire dalla sala mi colpiva il senso del passare del tempo, il contrasto tra due dimensioni temporali diverse, dentro e fuori dal film. Ero entrato in piena luce e ritrovavo fuori il buio, le vie illuminate […]. Il buio un po’ attutiva la discontinuità tra i due mondi (il bianco e nero e i colori) e un po’ l’accentuava, perché marcava il passaggio di quelle due ore che non avevo vissuto, inghiottito in una sospensione del tempo, o nella durata di una vita immaginaria, o nel salto all’indietro nei secoli”.Anche Woody Allen dice qualcosa di simile: “[…] il cinema era una delle gioie della vita, mi piaceva tutto il rituale: guardare le belle donne, i loro accompagnatori, sentire l’attesa che montava e infine…il film. Dopo, se ti era piaciuto, non vedevi l’ora di tornare a casa e dirlo agli amici. Oggi la dinamica sociale è tutta diversa”.Dal canto mio, ora non so se ho il cuore più caldo o se mi è salita ancora di più la malinconia…forse tutte e due le cose.