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Rivalsa del dott. Di Bella


Lui l'aveva detto che sarebbe successo. Ed è successo!Ci riferiamo ad un bellissimo articolo della Gazzetta di Modena del 27 Giugno u.s. Bellissimo per due motivi: era un atto dovuto e, soprattutto, che nessun media nazionale ha avuto il coraggio di pubblicare.Capiamo che si voglia proteggere la "scienza ufficiale", un po' come avviene per tutte le lobbies (a meno che non siano ritenute politicamente scorrette), tuttavia esiste un'etica professionale a cui non si può sfuggire, pena una scontata disinformazione o, meglio, mancata informazione.Il titolo:"L'ACIDO RETINOICO AIUTA CON IL CANCRO" RIVINCITA DI DI BELLA.Cosa aveva detto Di Bella prima di morire? "Prima o poi dovranno sbattere il muso contro la mia terapia".Sintesi:il famoso "beverone" di Di Bella, come veniva definito dai suoi detrattori, conteneva acido retinoico che il dottore riteneva "capace di stimolare l'apoptosi, l'autodistruzione delle cellule neoplastiche". Gli oncologi dell'epoca, infuriati, ribattevano che la sostanza era utile solo nel caso di leucemia promielocitica. Oggi pare invece che potrebbe costituire la base per un'innovativa terapia del cancro della mammella e della prostata, e non solo.La scoperta, pubblicata sulla rivista "Proceedings of the National Accademy of Sciences" è stata effettuata da ricercatori della Sapienza, coordinati da Elio Ziparo in collaborazione con il "Comprehensive Cancer Center di Cleveland (Ohio). I ricercatori hanno dimostrato che stimolando un recettore presente nelle cellule cancerose, si innesca la produzione di specifici micro-RNA. Queste molecole rendono le cellule sensibili all'azione dell'acido retinoico. Nell'abstract si legge che "le cellule neoplastiche vanno incontro all'autodistruzione, attraverso un processo di morte cellulare programmata definito apoptosi, sia in vitro, sia in vivo". L'apoptosi, dunque, e non solo nella leucemia promielocitica.Da sottolineare che il "Comprehensive Cancer Center di Cleveland" è diretto dal professor Carlo Maria Croci, cofirmatario della scoperta, lo stesso che nel 1999 dichiarò: "In Italia, ogni paio d'anni, qualche stregone salta su dicendo che cura il cancro. L'hanno fatto per molti anni diversi individui e l'ultimo di questa lunga serie di stregoni è Di Bella".E' il caso di dire che Di Bella è stato Croci-fisso ingiustamente, e non solo dal professor Croci, ma da tanti esponenti della medicina che ancora oggi hanno il tempo di apparire in diversi programmi televisivi quali soloni incontrastati.(La sintesi, pressoché letterale, fino all'ultimo virgolettato, è tratta dall'articolo citato, scritto da Vincenzo Brancatisano)