RSI

E pensi che possa mancare l'amicona Kyenge?


Cara figlia 38 di genitore 1, genitore 2, genitore 3, genitore 4 e genitore 5, forse noi non siamo troppo ferrati in psicologia omosessuale, tuttavia ci pare che in una coppia siffatta non ci sia problema nel riconoscersi l'uno/a nel ruolo maschile, l'altro/a in quello femminile. Quindi, non dovrebbero soffrire di presunta discriminazione nel sentirsi chiamare mamma e papà.Piuttosto, nella sua testolina ha elaborato che potrebbe essere molto più discriminatoria una graduatoria numerica in quanto tale? Uno (1), inteso quale "primo", vale più del due (2) quale "secondo"? Oppure a numero più alto corrisponde importanza maggiore? Lei vuole superare le differenze sessuali fra coppie etero e omo, senza rendersi conto che innesca un'altra differenziazione in termini di importanza. Con "mamma e papà" questo problema non sussiste. Ma lei, caparbiamente, vuole de-sessuare le coppie tutte, a favore solo di quelle omosessuali. Per quanto riguarda la reazione di eventuali figli affidati (Dio non voglia mai!), se ne fotte? Secondo le sue elucubrazioni, non sarebbero questi (poveretti) a dover essere tutelati per primi, invece dei loro pseudo-genitori?Questa pensata è "tragicamente farsesca"! Del resto abbiamo capito che lei, ormai, ha spiccato un volo pindarico senza ritorno (speriamo la riporti in Katanga!), sostenuta da degni compagni, e nulla di quanto uscirà dal suo cervello in futuro potrà più meravigliarci. Per quanto ci riguarda riteniamo questi atteggiamenti, pateticamente e pericolosamente abnormi.Infine le ricordiamo, figlia 38 (nonché genitore... 1 o 2?), che oltre all'art. 29 della Costituzione Italiana (a voi caro, poiché nessun termine stabilisce che l'unione familiare debba essere costituita da uomo e donna), esiste anche l'art. 30 (che siete sempre molto attenti ad ignorare!), nel quale si citano i "genitori", quali attori della "famiglia". E "genitori", alla faccia sua, in Italia significa "COLORO CHE GENERANO"! Ovvero un uomo e una donna! E tutto il vostro castello di contorcimenti cerebrali, cade miseramente.