Creato da RoHarLu il 01/01/2012
L'Infinito Gioco di Ciò che Sempre È [Vita].
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Post n°215 pubblicato il 20 Novembre 2017 da RoHarLu
Già da quelle prime avvisaglie di consapevolezza ed energia in questo spazio, che tale allora neanche era, dopo che quell’Essere che era Uno decise di diventare Molti, coprendo in qualche modo di illusione una realtà approssimativamente di base, quando ancora il cammino era verso le opportunità e le possibilità, praticamente infinite, di sperimentazione, il germe del “rimpatrio” cominciò ad insinuarsi nei cuori di ognuno. Da una parte quindi, l’Essere che tutto È, e le sue derivazioni e varianti, si apre alle indagini e capacità di conoscenza, dall’altra ogni evento è “contaminato” dall’aspirazione di rientro all’Origine, alla Fonte di ciò che non si è mai smesso di essere. È un po’ il paradosso della Creazione, che è insieme esplorazione infinita e struggimento per l’illusoria separazione, per quelle parti, pur minuscole o infinitesimali, che ne testimoniano il gioco. L’esigenza di “ritornare a casa” è quindi una costante del processo di esperienza, oltre che della ricerca, assumendo ovviamente una miriade indefinita di forme e sostanze. Cerchiamo di ritornare a casa da questo pianeta, se conserviamo la sensazione, di non essere esattamente dei “nativi” o dei veri “terrestri”. E lo faremo probabilmente in ogni realtà sperimentata, perché ogni dimensione ce ne prospetterà un’altra più affine alle nostre nuove aspirazioni sempre in costante ascesa. In realtà, la nostra casa è l’Universo intero, e qualsiasi spazio oggetto di indagine, seppur ne incarneremo, ai fini di conoscenza, una parte sempre in qualche modo in conflitto con altra. Almeno fino alla comprensione totale, quando il reintegro sarà completo, e il processo potrà ricominciare. Per questo la grazia è mantenersi in equilibrio. Ad ogni istante, in ogni momento, ad ogni accenno di vita e ad ogni movenza. Trovare sempre un centro che ci garantisca il riferimento. E l’obiettivo è cercarlo in ogni cosa, perché non potrà non esserci. Per qualcuno è l’Amore, almeno per chi è orientato positivamente, per altri la Luce. Ma può essere un Dio, o un maestro, o un insegnamento. È qualcosa sul quale sederci e riposare. E trovare conforto, anche. E ispirazione. E centralità. Che poi è il termine giusto, perché è il centro di noi stessi, e di ciò che sempre siamo. Namasté.
Un Saluto di Cuore, nel gioco Infinito di ciò che sempre È [Vita].
Marius L. |
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