Creato da RoHarLu il 01/01/2012
L'Infinito Gioco di Ciò che Sempre È [Vita].
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Post n°443 pubblicato il 19 Luglio 2023 da RoHarLu
Siamo tutti completamente e assolutamente diversi l’uno dall’altro, e questa è una cosa splendida ma anche una tragedia per il mondo e per molti individui. Chiediamoci infatti, se il creatore emanando il suo mondo, e gli esseri che ne dovrebbero far parte, non facesse altro che moltiplicare se stesso, come dovrebbe agire? Li farebbe tutti uguali, oppure ciascuno completamente dissimile al punto che neanche una goccia d’acqua, o di mare, fosse alla fine uguale all’altra? Peraltro, a che pro fare tante copie della stessa entità?. A chi potrebbe servire? Se l’obiettivo è quello di arricchire le possibilità di conoscenza e di trasformazione di se stesso – come Ideatore - perché non portare tutto alle estreme conseguenze? Tuttavia è vero che questo possa essere un’incognita, perché spingerebbe ognuno ad uscire dalla propria zona di comfort, nel tentativo, spesso alquanto maldestro, di dover accettare situazioni, eventi, ed esseri assolutamente disuguali e distanti da ognuno di noi. Certo dovremmo tener presente che noi siamo un’esatta estrazione del primo creatore, essenzialmente a lui identici, tanto da poter dire che siamo uno e lo stesso. E così potremmo proseguire anche nel dire che tutto alla fine proviene da noi stessi, come espressioni del medesimo. E le cose fanno parte tutte di un complesso di esperienza, che ogni spirito/anima crea per arricchire il progetto. Come a dire: vuole [provare la sensazione di] mangiare? Crea la selvaggina, o dei frutti. Quindi dà origine, e appare, (ad) una lancia per uccidere la selvaggina, e degli alberi e una scala per raccogliere i frutti. Peraltro, se dovessimo identificarci con il Primo Creatore vedremmo anche che tutti i personaggi, e gli interpreti, e le stesse sequenze e azioni, sono tutti parte di lui/noi, come, per semplificare, raccontato nella Bhagavad Gita quando Krishna mostra ad Arjuna la sua forma cosmica. Questo ovviamente ha valore in prospettiva, visto che per adesso sembriamo avere problemi più urgenti, nella considerazione che per nostra accettazione, e contestuale volere di un gruppo e della sua tecnologia negativa, ci troviamo ancora nei pressi della sopravvivenza, con preoccupazioni immediate dissomiglianti. È come se volessimo parlare di Dio/Fonte a qualcuno che non mangia da giorni. Sarebbe opportuno prima risolvergli il guaio della fame, perché a stomaco vuoto qualsiasi concetto non potrà risultare in alcun modo assimilabile. Ma la strada del ritorno, al di là dell’assunto iniziale che siamo comunque perfettamente Uno con la Sorgente, dovrebbe essere per unioni successive. E già sarebbe una grande vittoria sentirci uno con la nostra famiglia, quindi con tutta la razza umana, e, ancora, con tutta la popolazione, a qualsiasi titolo, del pianeta, e, per continuare, con tutti gli esseri coscienti del cosmo. E già questo sentimento di unione potrà garantire una rapida ascesa, ammesso che sia questo che esattamente vogliamo. Namasté.. Marius L. |
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