ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 15/10/2009

GIOVANNI PAOLO II MI CONFIDO', I CARISMATICI CAMBIERANNO IL CORSO DELLA STORIA

Post n°2500 pubblicato il 15 Ottobre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

"Sono i carismatici quelli che cambieranno il mondo, dal di dentro": lo confida Monsignor Wojciech Suski, Vescovo di Torun in Polonia e amico di Giovanni Paolo II. Il Prelato ricorda una conversazione  avuta a tavola con il Papa polacco: " mi confidò che non credeva ad una fede tipedida, scolorita, senza sapore e sosteneva che ognuno deve coraggiosamente recitare la sua parte. Mi disse chiaramente che i carismatici, ovvero coloro i quali ci mettono pazienza e passione, salveranno questo mondo secolarizzato, la storia e forse la Chiesa". Insomma, una visione radicale della fede: " Giovanni Paolo II invitava a non aver paura, a credere in Cristo, a spendersi per lui, con coraggio. Mi spaventava da un lato e mi meravigliava dall'altro la sua capacità di sintesi e il ricordare con precisione fotografica anche i posti geografici vicino a Torun dove era stato da giovane. neppure io, che sono di queste parti, ne ho una visione tanto nitida e chiara". Che cosa ricorda maggiormente di Giovanni Paolo II?: " il suo amore per l'uomo, la sua disponibilità al servizio nel senso più nobile ed alto del termine. La prima cosa che chiedeva incontrandoti era come stai, di che cosa hai bisogno, qual è il tuo problema. Le questioni di teologia venivano dopo. Lui ha sempre rispettato l'uomo, i suoi diritti, la sua dignità. Per questo motivo è stato l'uomo del dialogo, della pacificazione, del rispetto verso ogni religione e cultura". Con il suo modo di fare è riuscito anche a  convertire molta gente: " io non sono propenso a gridare ai miracoli, ma molta gente della mia diocesi mi racconta di grazie e favori ottenuti grazie alla sua potente intercessione. Io mi limito a raccontare quello che so e cioè che molta gente indifferente alla religione o dubbiosa, grazie a lui, ha cambiato mentalità ed ha creduto". Secondo lei Eccellenza, Giovanni Paolo II è santo?: " da un punto di vista della vita e della coerenza evangelica non ho dubbi. E' stato un vero santo. Poi bisogna lasciar fare alla sapienza della Chiesa senza dare fretta e rispettando le norme previste. Anzi, penso che una eccessiva frettolosità in questo processo possa persino essere dannosa alla causa di Giovanni Paolo II". Lei conosce bene il postulatore della causa di beatificazione, che cosa le dice?: " sarebbe scorretto rivelare conversazioni private e non lo posso fare. Mi limito a dire che lui oggi è soddisfatto, che a suo giudizio il processo di beatificazione procede speditamente e bene, senza troppi intoppi". Si prevedono tempi lunghi?: " questo bisogna chiederlo a Dio, ma non credo e penso che non siamo lontani dalla meta". Le risulta che Giovanni Paolo II stimasse l'Opus Dei, la Prelatura fondata da San Josemaria Escrivà?: " lo so per certo. Ne aveva grande stima e considerazione. Ne apprezzava soprattutto l'attaccamento e la fedeltà alla Chiesa e la reputava un pilastro fondamentale per la difesa della tradizione cattolica. Poi ammirava e stimava la preparazione di molti membri della Opus Dei che giudicava uomini di grande intelletto". Lei ha visto pregare Giovanni Paolo II, che idea ne ha tratto?: " quando pregava si estraniava dal mondo, si isolava, era capace di stare ore in ginocchio e tutto il resto davanti a lui non contava nulla. Un autentico uomo di Dio che ha messo la preghiera al centro della sua vita. Era un mistico". - Bruno Volpe - Pontifex -

 

 
 
 

SUOR EMMANUEL:MOLTI CRISTIANI NON SEGUONO PIU' I COMANDAMENTI DI DIO

Post n°2499 pubblicato il 15 Ottobre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

 15 ottobre 2009, Cari figli di Medjugorje, lode a Gesù e Maria! ,

1-Il 2 ottobre, Mirjana ha ricevuto la sua apparizione mensile alla presenza di una grande folla riunita alla Croce Blu, ai piedi della collina del Podbrdo. Al termine dell’apparizione, ci ha trasmesso il seguente messaggio: "Cari figli, mentre vi guardo, il cuore mi si stringe dal dolore. Dove andate, figli miei? Siete così immersi nel peccato che non sapete fermarvi? Vi giustificate col peccato e vivete secondo esso. Inginocchiatevi sotto la croce e guardate Mio Figlio. Lui ha vinto il peccato ed è morto affinché voi, figli miei, viviate. Permettete che vi aiuti perché non moriate, ma viviate con mio Figlio per sempre. Vi ringrazio!"

2- E i 10 comandamenti? Questo messaggio è talmente forte che non possiamo lasciarlo passare come se niente fosse. San Paolo dice che "il salario del peccato è la morte" e la Scrittura non è superata! Molti conoscono la bellissima testimonianza di Gloria Polo (vedi http://www.gloriapolo.net/). Questa donna colombiana ha vissuto la morte dopo essere stata colpita da un fulmine, e racconta come, comparendo davanti a Dio, ha scoperto con orrore che aveva violato tutti i comandamenti di Dio, pur dichiarandosi una "buona cattolica".

Qualche esempio:

  1. Credeva di non aver mai ucciso nessuno. Ma aveva finanziato degli aborti. Ha visto diversi bambini che lei stessa aveva abortito, visto che usava la spirale (mezzo abortivo e non contraccettivo), bambini concepiti in lei e espulsi. Proprio lei aveva provocato il suicidio di una ragazza dicendole con disprezzo: "Come sei grassa!".

  2. Pensava di non aver mai tradito suo marito. Ma cercava di sedurre gli uomini vestendosi in modo provocante, così da indurli all’adulterio con il pensiero. Alle donne tradite dai loro mariti, consigliava di fare altrettanto e predicava contro il perdono. Incoraggiava il divorzio e la convivenza prima del matrimonio.

  3. Diceva: ‘Non ho mai rubato!’. Ma aveva sottopagato delle persone povere che lavoravano da lei. Criticava le persone ed il Signore le aveva mostrato che criticare è come rubare l’onore della persona. Sprecava il mangiare. La voce le diceva anche che lei derubava i suoi figli della grazia di avere una madre tenera e piena di amore.

  4. Diceva di amare i suoi genitori. Ma li aveva disprezzati per le loro poverissime origini ed aveva fatto in modo di allontanarli dalla sua vita. E si serviva dell’aiuto che dava loro, per manipolarli e schiacciarli.

  5. Diceva: ‘Vado alla messa alla domenica’. Ma ci andava dopo essersi occupata del suo corpo per 4 o 5 ore, ci arrivava in ritardo e non pregava sinceramente neppure per 10 minuti. In più si pavoneggiava per farsi ammirare.

  6. Aveva deciso di non confessarsi mai, dicendo: ‘Quei vecchi signori sono peggio di me!’.

  7. Quando mentiva (spesso) aggiungeva: ‘Se non dico la verità che un fulmine mi colpisca qui e adesso!’

  8. Ecc… Aveva violato tutti i comandamenti di Dio!

Mentre riconosceva, alla luce di Dio, i suoi pensieri segreti e vergognosi, si vedeva precipitare all’inferno. Nella sua angoscia di si ricordò di una frase detta da un paziente che non aveva avuto paura di dirle: "Dottore, lei è molto materialista, ed un giorno avrà bisogno di quanto le dico: in caso di pericolo imminente, domandi a Gesù Cristo di coprirla con il Suo Sangue, perchè non la abbandonerà. Gesù ha pagato per lei con il Suo Sangue". E questo è quello che lei fece. Miracolosamente ritornata in vita, Gesù le fece conoscere che era stata salvata dalla morte eterna, grazie ad un contadino poverissimo che avendo visto sul giornale, nel quale era avvolto quello che aveva comprato al mercato, il racconto di questo temporale assassino, era rimasto così dolorosamente colpito dalla morte improvvisa di questa donna, da decidere subito di fare un pellegrinaggio a piedi al santuario mariano di Buga (molto lontano da dove abitava) per la salvezza di questa "sorellina". La sua preghiera aveva salvato Gloria. Senza di lui, diceva, sarei adesso all’ inferno! Il Signore disse a Gloria: "E’ così che si ama il prossimo!". Gloria adesso è una apostola meravigliosa, testimonia davanti a folle di persone in America Latina e altrove. Nell’ascoltarla tanti si convertono. E’ molto raro trovare qualcuno che ha fatto la sua esperienza di essere immersa nel peccato e di trovarsi davanti a Dio senza pentirsi… La Gospa vuole che viviamo e che non moriamo. Sta a noi seguire con tutto il cuore il ‘codice della strada’, cioè le 10 Parole di Vita che Dio ha dato a Mosè per noi e tutte le parole di Gesù nel Vangelo. La Madonna non ha inventato nulla, perché queste Parole, lungi dall’essere superate, sono al giorno d’oggi più che mai necessarie per la nostra salvezza eterna. Esaltando il peccato, il nostro mondo esalta la propria morte! E se ne vedono già gli effetti nei tormenti interiori e nelle ferite, specialmente nei nostri giovani. Ma Maria viene in nostro soccorso, accogliamola fino a che ne abbiamo il tempo! "Invitate le persone a confessarsi ogni mese, specialmente i primi venerdì del mese. Tutti sulla terra hanno bisogno di una confessione mensile. La confessione mensile sarà un rimedio per la Chiesa d ‘Occidente" ci dice la Madre di Dio! (6.08.82)

3 – Il Ritiro Internazionale per i sacerdoti al Ars ha avuto un grande successo! Vi hanno partecipato 1.200 preti, venuti da 75 differenti paesi, sotto la guida apprezzatissima del Cardinale Schonborn di Vienna. Dal primo giorno (martedì 29 settembre), non ha esitato a nominare Medjugorje. Ecco parola per parola cosa ha detto il Cardinale:

"Trattiamo adesso del sacramento della riconciliazione. Sr Faustina chiama la confessione il ‘tribunale della misericordia’. Noi sacerdoti e vescovi cosa ne abbiamo fatto di questo sacramento, ed anche nella nostra pastorale? Come non farci questa domanda qui ad Ars? Nei nostri paesi in Europa, a parte qualche eccezione, ha l’impressione che la pratica di questo sacramento sia enormemente in ribasso, ed in alcune regioni è quasi scomparsa. Ci sono oggi dei luoghi privilegiati per la confessione. Penso particolarmente a Medjugorje. Oso parlare di questo perché da 28 anni è diventato un luogo privilegiato per la confessione. Migliaia, migliaia e migliaia di persone che si confessano!

Che ne dice la Chiesa? Giusto una precisazione tra parentesi: La posizione ufficiale della Conferenza episcopale della ex-Yugoslavia e anche della Congregazione della Dottrina della Fede :’Non constat de supernaturalitate…’ (ci sono tre possibilità …’Constat de supernaturalitate’, ‘Non constat de supernaturalitate’ , ‘Constat de non supernaturalitate’ ) . Per il momento la Chiesa non si è pronunciata ma dice due altre cose :

  1. Poiché Medjugorje non è ufficialmente approvata dalla Chiesa, non si possono organizzare pellegrinaggi ufficiali.

  2. Poiché molti fedeli vanno in quel luogo, è opportuno si prenda cura pastorale dei fedeli stessi e che li si accompagni in questo cammino. Questo è quello che avviene da 28 anni.

Certamente le nostre mete di pellegrinaggi sono dei luoghi privilegiati per la confessione. E’ la mia esperienza e l’esperienza di molti fratelli sacerdoti che hanno esercitato il ministero della confessione nei luoghi di pellegrinaggio. Ma specialmente a Medjugorje, sono rimasti sconvolti dall’esperienza delle confessioni."

Queste parole sono state pronunciate durante l’assemblea plenaria dei sacerdoti, registrate e diffuse su diverse radio. I CD e DVD di questo ritiro saranno a breve a disposizione di tutti. Coloro che hanno sofferto per Medjugorje in questi ultimi mesi, a causa della confusione creata da alcuni media, troveranno in queste parole motivo di incoraggiamento! (vedi siti: retraitears2009.org oppure mariamultimedia.com)

4 - Anno sacerdotale : Ecco un’altra preghiera che si può recitare specialmente per i sacerdoti (ogni giorno per un mese, come annunciato nelle notizie del 15 luglio), preghiera diffusa da Sr Briege McKenna e dal suo apostolato "Intercessione per i sacerdoti".

Signore Gesù, hai scelto i tuoi sacerdoti tra di noi e li hai inviati per proclamare la Tua Parola e per agire in Tuo Nome. Ti lodiamo e Ti rendiamo grazie per questo grandissimo tesoro dato alla Tua Chiesa. Ti domandiamo di riempirli del fuoco del Tuo amore, affinché il loro ministero riveli la Tua Presenza in seno alla Chiesa. Poiché sono dei vasi d’argilla, Ti preghiamo di far brillare la Tua potenza attraverso la loro debolezza. Nelle loro difficoltà, fai che non siano mai schiacciati; nel dubbio, che non disperino mai; nella tentazione, che non cadano mai; nella persecuzione, che non si sentano mai abbandonati. Nella preghiera, ispirali perché vivano ogni giorno il mistero della Tua morte e della Tua risurrezione. Nei momenti di debolezza, manda loro il Tuo Spirito, aiutali a lodare il Tuo Padre celeste ed a pregare per i poveri peccatori. Per opera dello stesso Spirito Santo, metti le Tue parole sulle loro labbra ed il Tuo amore nel loro cuore, perché annuncino la buona novella ai poveri e la guarigione ai cuori spezzati. E che il dono che Tu hai fatto di Maria , Tua Madre, al discepolo che Tu amavi, sia dato a ogni sacerdote. Fà che Colei che Ti ha formato ai sua immagine umana, possa ugualmente formare i sacerdoti a Tua immagine divina, per la potenza del Tuo Spirito a gloria di Dio Padre. Amen (www.intercessionforpriests.org)

Cara Gospa, aiutaci a raggiungere la formidabile posta in gioco della nostra vita sulla terra !

Suor Emmanuel +

 
 
 

OMOFOBIA: DUE RISCHI SVENTATI E UN PROBLEMA

Post n°2498 pubblicato il 15 Ottobre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Ora qualcuno si avventurerà ad affermare che c’è libertà di aggressione nei confronti degli omosessuali. E qualcun altro, in un impeto di esecrazione, magari si spingerà a sostenere che lo 'scellerato' via libera (se non l’incitamento) è venuto addirittura dalla Camera dei deputati, con un voto trasversale che starebbe lì a testimoniare la sostanziale cultura omofobica dei nostri rappresentanti. Si tratta di falsità, dalle quali qui – per quanto ci è possibile – vogliamo mettere in guardia. Proviamo a ricostruire i fatti nella loro nuda verità, e nella consapevolezza che non è assolutamente in discussione la dignità degli omosessuali come persone, e in quanto tali portatrici degli stessi diritti garantiti dalla Costituzione italiana a tutti i cittadini del nostro Paese. Ieri è semplicemente accaduto che alla Camera, con un voto bipartisan, è stata ritenuta fondata la pregiudiziale di costituzionalità sollevata dall’Udc in relazione alla proposta di legge che porta il nome dell’onorevole Paola Concia e che è più nota come legge anti-omofobia. È indiscutibile che la materia sia in queste ore incandescente, a causa di ripetute aggressioni contro coppie di omosessuali, verificatesi soprattutto a Roma. Aggressioni violente e del tutto immotivate che hanno suscitato unanime condanna nel mondo politico, oltre che la riprovazione, senza se e senza ma, dell’opinione pubblica. E se non fosse abbastanza chiaro, anche noi – ancora una volta – esprimiamo una ferma condanna per questa come per ogni altra forma di violenza, tanto più se gratuita, irrazionale o mossa da motivazioni abiette. Ma torniamo al cuore della questione: la legge Concia è stata 'stoppata' perché il Parlamento ha ritenuto che contenesse in sé un rischio gravissimo, cioè quello di provocare una discriminazione nei confronti di chi omosessuale non è, proprio in virtù dell’introduzione nel codice penale di un’aggravante specifica, tesa a creare una sorta di super-protezione riconosciuta solo e soltanto alle persone che si dichiarano omosessuali. Il legislatore, insomma, in questa occasione ha saputo guardare lontano. E ha fatto anche di più: ha saputo riconoscere quello che appare come il rischio più elevato per una comunità civile: l’introduzione di un nuovo reato di opinione. Un reato nel quale sarebbe potuto cadere, ad esempio, chi avesse pubblicamente sostenuto la bellezza e la bontà sociale del matrimonio storicamente definito, ovvero fra un uomo e una donna. Con simili norme per i portatori di questa opinione si sarebbe aperta la porta all’imputazione per «discriminazione» nei confronti di quanti, appunto gli omosessuali, non possono accedere al matrimonio fra persone dello stesso sesso. Qualcuno dirà che il legislatore ha visto male. A noi sembra che questa volta il Parlamento si sia accorto della vera posta in gioco: non introdurre una sanzione di legge che già c’è, ma aprire la via, al di là della stessa lettera della legge, alla cosiddetta «cultura di genere» nel nostro ordinamento. Una «cultura» che porta con sé una serie di richieste, a nostro parere, irricevibili: dal matrimonio omosessuale alla procreazione artificiale e all’adozione di bambini da parte di persone delle stesso sesso. Forse non placherà la polemica neppure l’evidenza del fatto che già oggi il nostro ordinamento indica nei cosiddetti «motivi abietti» un’aggravante e che, infatti, la magistratura ha già rigorosamente sanzionato le aggressioni a persone bersagliate per il loro essere omosessuali. Eppure, vogliamo sperare in un soprassalto di saggezza anche in chi, ieri, si è spinto scompostamente a parlare di «vergogna». È opportuno che tutti si facciano carico della prudenza necessaria quando, nella creazione di 'nuovi diritti', si vanno a intaccare i pilastri della comune antropologia. E una dose di lucidità in più aiuterebbe tutti noi a collocare il tema della violenza, compresa quella contro gli omosessuali, là dov’è il suo posto elettivo: al centro dell’azione educativa. Non sarà un’aggravante specifica, portatrice di ambigue e pericolose interpretazioni e applicazioni, a strappare la violenza dal cuore dei violenti. E questo resta il problema. - Domenico Delle Foglie - Avvenire -

 
 
 

LA RU486 HA UCCISO MIA FIGLIA, ORA FERMIAMOLA

Post n°2497 pubblicato il 15 Ottobre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Holly Patterson aveva appena compiuto 18 anni quando entrò in un consultorio californiano dell’associazione «Planned parenthood» chiedendo una pillola per abortire. In realtà non sappiamo cosa chiese. Sappiamo solo che era spaventata. Era incinta. I suoi genitori non lo sapevano. Voleva che qualcuno l’aiutasse. Holly ricevette una pastiglia da 200 mg di mifepristone che prese al consultorio e un’altra da 800 mg di misoprostol, con l’istruzione di inserirla vaginalmente 24 ore più tardi. Le fu dato un appuntamento una settimana dopo, il 17 settembre 2003, alle due del pomeriggio, per verificare che il feto fosse stato espulso e che «fosse andato tutto bene». Nulla andò bene. Holly morì un’ora prima dell’appuntamento, nel pronto soccorso dell’ospedale di Pleasanton. Suo padre, chiamato d’urgenza, non aveva mai sentito parlare della Ru486 prima che un medico lo informasse che, in seguito a un aborto chimico, sua figlia «non ce l’avrebbe fatta». Ma Monty Patterson continuava a non capire cosa potesse aver trasformato la sua sana, energica ragazza nella creatura pallida e incapace di parlare che lo guardava terrorizzata, poco prima di spirare. Nei mesi successivi Patterson avrebbe imparato molto: a uccidere sua figlia era stata la sepsi provocata da un’infezione dal batterio «clostridium sordellii», indotta dall’assunzione della Ru486. E che la morte poteva essere evitata. Oggi gira gli Usa per spiegare che la Ru486 è un autentico veleno: Patterson ha discusso dei rischi della pillola alla Casa Bianca, in frequenti testimonianze in Congresso, con la Fda, con associazioni di pazienti. In seguito al suo attivismo 70 deputati hanno redatto la "legge di Holly" che chiede la sospensione della Ru486 e la revisione dell’iter che ha portato alla sua approvazione. Ma la legge non è mai stata approvata dal Congresso.

Signor Patterson, qual è il suo giudizio sulla pillola abortiva?
«La mia preoccupazione è la sua sicurezza per le donne. Per me è un problema di salute. Io volevo solo salvare mia figlia, ma non l’ho potuto fare. Tutto quello che mi resta è cercare di informare altre Holly di quello che può succedere loro».

Che informazioni dovrebbero avere?
«Al momento una 18enne come Holly non riceve abbastanza informazioni per prendere una decisione consapevole quando sceglie di terminare chimicamente la sua gravidanza. Nessuno ha interesse a spiegarle cosa le potrebbe succedere. Ma non solo a una 18ennne. Prenda Oriane Shevin. Era avvocato. Sposata, madre di due figli. Ha avuto una terza gravidanza e ha fatto come Holly. È andata in un consultorio, ha preso una pillola. È morta. Aveva ricevuto abbastanza informazioni? No. Quello che si trova su Internet, presso i medici che praticano aborti, sono i dati messi in circolazione dalla società che distribuisce la Ru486 negli Usa, la Danco Laboratories, o da organizzazioni abortiste. Sostengono che il rischio è minimo, che le infezioni sono rare e curabili. Non è vero! Queste donne sono lasciate sole e senza mezzi per difendersi».

È una delle caratteristiche della pillola abortiva quella di consentire l’aborto "fai da te"...
«I fatti mostrano che questa idea dell’aborto nella "privacy della tua casa" pone un fardello enorme sulle spalle delle donne. Le costringe a capire da sole quando qualcosa non va. Holly ha fatto tutto quello che le avevano detto. Dopo tre giorni ha chiamato il consultorio lamentandosi di forti crampi addominali, e le hanno detto di prendere una dose maggiore di antidolorifico. Il giorno dopo è andata al pronto soccorso. Le hanno dato un antidolorifico ancora più forte e l’hanno mandata a casa. Tre giorni più tardi è tornata all’ospedale e nel giro di poche ore è morta. Non aveva febbre, solo dolori. Altre tre donne hanno avuto gli stessi sintomi. E si sono sentite dire che era tutto normale».

Di chi è la colpa?
«I reparti di pronto soccorso non sono preparati a riconoscere i sintomi di infezioni come questa. Spesso le donne che vi si rivolgono non dicono nemmeno di aver assunto la pillola abortiva. Holly lo fece, ma non le fu di nessun aiuto».

L’ente americano che vigila sui farmaci – la Fda – ha ammesso che l’azienda distributrice della pillola abortiva non ha comunicato tutti i casi di "effetti avversi"...
«Sì, perché negli Stati Uniti queste comunicazioni sono volontarie. Sappiamo però che ci sono molte altre donne che hanno rischiato di morire o sono morte per colpa della Ru486, e di cui non è stato detto nulla. L’aborto è una procedura circondata dal segreto, specialmente nel caso di giovani come Holly: a 17 anni è rimasta incinta di un 24enne che non voleva farlo sapere ai genitori. Non possiamo scaricare sulle spalle di queste ragazze la responsabilità di dubitare delle informazioni che ricevono nei consultori o su Internet. Io stesso ho faticato a raccogliere dati affidabili».

Lei a chi si è rivolto?
«A Didier Sicard, professore di medicina all’Università Descartes di Parigi, ex presidente del Comitato bioetico francese che ha dato il via libera alla Ru486. Sua figlia, Oriane Shevin, è morta dopo aver assunto la pillola abortiva. Ora anche lui sostiene che i rischi legati alla Ru486 sono molto più alti di quanto si ammette, e che le informazioni circolanti non sono oggettive. I dati parlano di un rischio di "fallimento" del protocollo del 5-7%. Da dove vengono quei numeri? Dal distributore della pillola. È come chiedere alla volpe di fare la guardia al pollaio. Da quando mia figlia è morta sono stato contattato da decine di donne che mi hanno detto di dover la vita a Holly. Avevano preso la pillola, non stavano bene. Sono andate su Internet, hanno letto la mia storia, e sono corse all’ospedale dicendo che forse avevano un’infezione in atto. In alcuni casi era vero, e hanno ricevuto antibiotici in tempo».

È una consolazione?
«L’unica. Se Holly fosse sopravvissuta, sarebbe la prima a voler raccontare la sua storia per aiutare altre come lei. Non ho potuto proteggere mia figlia, forse posso proteggere le figlie di altri». - Elena Molinari - noicattolici -

 
 
 

SUOR DEBORAH: ATTRAVERSO IL ROSARIO NELLA NOSTRA FAMIGLIA SONO NATE VOCAZIONI

Post n°2496 pubblicato il 15 Ottobre 2009 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

«Saluto i giovani di tutto il mondo. Per prima cosa vorrei invitarvi a prendere la corona del Rosario nelle vostre mani. Il Rosario è lo strumento per calmarsi, così mi calmo anche io. Mi chiamo Suor Deborah e vengo dalla Germania. Da 12 anni sono nella Comunità ‘Oasi della Pace’ che è nata ed è un ‘frutto’ di Medjugorje. Noi cerchiamo ogni giorno di mettere in pratica i messaggi di Medjugorje. La Madonna si presenta come ‘Regina della Pace’ e per questo nella nostra Comunità, in modo particolare abbiamo iniziato come il posto per la pace. Abbiamo tre voti, come le altre Comunità, ma in aggiunta abbiamo un 4° voto: il ‘voto della pace’. In modo particolare la pace che la Madonna ci dona qua e ci chiede di donarla agli altri, Lei ci chiede di pregare per la pace nel mondo. Tutti sappiamo che manca la pace nel mondo, ma noi sappiamo dove possiamo trovarla: solo da Gesù Cristo perchè Lui è il ‘Re della Pace’ e la nostra Comunità ha l’Adorazione continua e Gesù è il centro della nostra vita. Se abbiamo pace nel nostro cuore possiamo donare pace agli altri: ‘La pace la troviamo solo nella santa confessione, il Buon Dio aspetta che noi Gli diciamo gli sbagli della nostra vita e che vogliamo iniziare una vita nuova insieme a Lui, allora troveremo la forza di perdonare il prossimo. Quando ho ricevuto il perdono da Dio troverò la pace nel cuore’. La Madonna quasi in tutti i messaggi, ci invita a pregare finchè la preghiera diventi la gioia. Nell’ultimo messaggio (25 luglio) la Madonna ci ha invitato che la preghiera diventi per noi gioia. Che cosa significa per noi la preghiera? Significa ‘prendere del tempo’ per il buon Dio e dimenticare tutto ciò che ci circonda, siamo qua solo per Iddio, e possiamo raccontare a Dio ciò che abbiamo nel cuore, le difficoltà, i peccati, i problemi, perché il Buon Dio ci sta aspettando e troveremo la vera pace in Lui e attraverso la preghiera possiamo avere la gioia. Posso dirvi che se cominciate a pregare, un giorno non potrai più resistere e senza questo tempo passato con Dio, perciò vi invito a pregare e trovare il tempo per il Buon Dio e non solo quando stiamo male o quando non sappiamo andare avanti e ci chiediamo: ‘Ma Dio dove sei?’ ma soprattutto quando stiamo bene. Dobbiamo essere grati al Buon Dio, in modo particolare per la nostra salute che noi possiamo vivere ed essere qua e così semplicemente non potremo più vivere senza preghiera. Vi voglio raccontare che cosa ha fatto il Rosario nella mia vita. In famiglia nel 1986 noi abbiamo ogni giorno iniziato a pregare il Rosario, e potete immaginare che all’inizio è stato molto difficile, eravamo 5 bambini e ciascuno di noi aveva i propri interessi e non volevamo pregare, nemmeno nostro padre era d’accordo di pregare il Rosario ogni giorno. La mia mamma ha detto: ‘No, noi dobbiamo dedicare questo tempo alla preghiera e ciascuno di voi deve trovare una mezz’ora libera’, così abbiamo cominciato a pregare il Rosario. All’inizio con difficoltà, poi andava sempre meglio e dopo un po’ di tempo chiedevamo tutti: ‘Mamma, ma quando iniziamo a pregare’. Posso dirvi che il Rosario nella nostra famiglia ha fatto tante buone cose e i problemi e le difficoltà sono scomparse. Noi bambini siamo cresciuti nell’unità perché i nostri genitori erano con noi e posso dirvi che attraverso la grazia della preghiera del Rosario, nella nostra famiglia sono apparse delle vocazioni: mio fratello è missionario in Brasile e io sono nell’Oasi della pace’ e un terzo fratello sta meditando di diventare sacerdote’. Vorrei mettere queste intenzione nel vostro cuore, ho anche un fratello sposato ed è contento. Due sono le vocazioni nella nostra vita: ‘la vita consacrata’ e la ‘vita matrimoniale’, e dovunque Dio ci guiderà quello è il nostro posto, noi dobbiamo seguire la chiamata di Dio e rispondere. Posso dirvi che noi ‘consacrati’ ogni giorno dobbiamo deciderci di nuovo per il Signore e ogni giorno voi come giovani dovete decidervi per Iddio, e farlo non è sempre semplice, ma con la potenza del Rosario e della preghiera possiamo ogni giorno dire il nostro ‘sì’. Tre anni fa, i medici mi hanno detto che avevo il cancro, io con tanta gioia e pace ho accettato questa malattia, perché potevo accettarla solo pregando il Rosario, vi dico per ora posso testimoniare davanti a voi, perché sono guarita, e il Buon Dio nella nostra vita ci presenta tanti altri esempi. Mia madre doveva subire una operazione al cuore e tutti, specie nostro padre, era un grave pericolo, perchè avevamo paura che moriva sotto l’intervento, ma ognuno di noi, nel silenzio ha preso il Rosario e ha cominciato a pregare. L’intervento è riuscito molto bene e la prima cosa che mia madre ha fatto appena si è risvegliata, ha preso il Rosario in mano. Un altro esempio vi faccio: quest’anno, dedicato al Rosario, nel mio convento, in maggio abbiamo iniziato ad andare nelle famiglie vicine e per pregare insieme a loro il Rosario. Queste famiglie sono state molto contente e all’inizio non avevano tanta pace fino al momento in cui abbiamo iniziato la preghiera e poi è arrivata la pace nei cuori. Al termine del Rosario hanno voluto continuare a pregare un altro Rosario perché non volevano andarsene via e questa è la grazia della preghiera. Un anno e mezzo fa, un mio grande amico sacerdote, è morto in un incidente stradale, nel primo giorno della novena della ‘Regina della Pace, il 16 giugno. Per tutti noi è stato uno shock e non potevamo accettare, è stata una grande perdita soprattutto perché tutti lo amavano, aveva solo 42 anni. Io stessa mi chiedevo: ‘Ma Buon Dio perché hai permesso questo? , lui era giovane e poteva fare tante altre cose per te?’. Ogni anno, almeno due o tre volte veniva a Medjugorje, e sicuramente sarebbe stato qui oggi. Ma sappiamo che così come Padre Slavko è presente qui in spirito, anche lui nello spirito è presente qui. Vi ho parlato della mia difficoltà di accettare questa morte, e ho detto: ‘Buon Dio, non puoi permettere che lui muoia?, poi ho cominciato a pregare il Rosario e quando nel ‘Padre Nostro’ preghiamo: ‘sia fatta la Tua volontà come in cielo così in terra..’, anch’io ho detto che si faccia la Tua volontà e poi ho capito si può accettare la volontà di Dio, perché Lui ha scelto quel momento di morire per il mio amico. E’ difficile accettare e capire questo, ma attraverso la preghiera possiamo comprenderlo e quando preghiamo ‘Ave Maria’ soprattutto se preghiamo con il cuore, sentiremo che riceviamo l’aiuto, soprattutto nelle difficoltà. Voglio dirvi di cominciare a pregare con il cuore e anche se all’inizio sicuramente avrete tante difficoltà, voi dovete resistere e sicuramente sentirete la pace nel vostro cuore e la gioia della preghiera. Un altro esempio: due settimane fa, c’era una signora molto malata, io e una mia consorella siamo andate in visita da lei. Era molto nervosa e parlava solo dei suoi dolori, delle sue sofferenze, le ho detto: ‘Ma lascia questi discorsi e mettiamoci a pregare’. Abbiamo cominciato a pregare il Rosario e poi abbiamo sentito che questa signora riceveva la pace e sentiva la pace nel suo cuore. Dopo la preghiera non si lamentava più e aveva una vera pace. Per questo vi invito: siate forti pregate e prendete il Rosario nella mano per pregare». - apostolo21@virgilio.it -

 http://www.medjugorjegiovani.it/

 

 
 
 

IL PONTEFICE INCORAGGIA LA FAMIGLIA DI RADIO MARIA

Post n°2495 pubblicato il 15 Ottobre 2009 da diglilaverita
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Questo mercoledì, al termine dell'Udienza generale in piazza San Pietro, Benedetto XVI ha rivolto un saluto particolare ai circa 200 tra presidenti e direttori della Famiglia di Radio Maria, provenienti dai vari continenti, incoraggiandoli "a proseguire la loro importante opera a servizio della diffusione del Vangelo". Radio Maria è presente nei cinque continenti con 58 differenti Radio, con un ascolto medio quotidiano di trenta milioni di persone. Il tema dell’incontro mondiale che si sta svolgendo nel santuario di Collevalenza è "Con Maria servitori della Chiesa". Parlando con ZENIT, padre Francisco Palacios, responsabile della attività editoriali nella famiglia mondiale, ha spiegato che Radio Maria è "una sfida ai modelli di comunicazione dominanti perchè in un mondo che sembra sempre più secolarizzato e lontano da Dio, Radio Maria pratica e porta la preghiera ovunque". "Non si tratta di una azione unilaterale – ha spiegato padre Francisco – preghiamo e invitiamo gli ascoltatori a orare e meditare insieme a noi". Fedele al magistero della Chiesa, Radio Maria pratica un'attività pastorale di formazione integrale diffondendo il messaggio cristiano in tutte le sue forme, dalla teologia alla dottrina sociale, dalla liturgia all’apologetica. Radio Maria, che in tutte le sue stazioni tramette per tutte le 24 ore, ha un palinsesto con 7 ore di preghiera, messa, adorazione eucaristica, rosario, 7 ore di formazione cristiana, 7 ore di formazione umana, e tre ore di informazione e musica. Ogni Radio nazionale ha un sacerdote come direttore editoriale ed un presidente dell’associazione laico. Il sacerdote garantisce che il palinsesto si svolga secondo il rispetto del magistero della Chiesa, mentre il Presidente dell’associazione organizza, promuove e sviluppa la comunità sociale che mantiene le attività della Radio. La comunicazione della parola di Dio e delle virtù che sono alla base dell’insegnamento cristiano, fa lievitare la qualità e il numero degli ascoltatori. Ogni Radio Maria diventa così espressione di un gruppo sempre più vasto di persone, unite fraternamente in un progetto di miglioramento della vita di ognuno. In merito alla forza della preghiera che ha operato questa espansione a livello mondiale, padre Livio Fanzaga, che di Radio Maria Italia è anima e conduttore, ha detto a ZENIT che il programma più seguito è la celebrazione eucaristica. Radio Maria Italia si collega ogni giorno con almeno due parrocchie, con la prima trasmette le lodi e le preghiere del mattino, con la seconda l’adorazione eucaristica. A questo si aggiunge il rosario serale. Padre Livio si è detto molto colpito dalla crescita di maturità e di fede dei direttori delle Radio Maria nel mondo, ed ha sottolineato che la forza e il carisma di questa opera sta tutto in Maria. "Tanto più seguiremo la Vergine, tanto più porteremo il messaggio cristiano nel mondo", ha affermato padre Livio. - Antonio Gaspari - Zenit -

 
 
 

MONS. MIGLIORE: MAI PIU' POVERTA' E MORTALITA' INFANTILE

Post n°2494 pubblicato il 15 Ottobre 2009 da diglilaverita
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L'appello del rappresentante vaticano all'ONU

Garantire il benessere dei bambini è "fondamentale per assicurare che le generazioni future possano saper respingere la povertà e la mortalità infantile come vestigia storiche più che come una realtà quotidiana". L'Arcivescovo Celestino Migliore, Nunzio Apostolico e Osservatore Permanente della Santa Sede, lo ha affermato questo lunedì intervenendo alla 64ma sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nella commemorazione del 15° anniversario della Conferenza Internazionale su Popolazione e Sviluppo (ICPD), svoltasi al Cairo nel 1994. Il rinnovamento degli sforzi per rispondere alla salute integrale e alle necessità sociali della comunità, ha infatti osservato, implica il fatto di "tener conto delle necessità sociali, culturali e spirituali di tutti", soprattutto dei più vulnerabili.

Paura "infondata" della sovrappopolazione

Quando gli Stati si sono riuniti al Cairo nel 1994, ha riconosciuto monsignor Migliore, molti di loro "avevano l'impressione che si sarebbe verificata un'esplosione di popolazione che avrebbe ostacolato la possibilità di raggiungere un adeguato sviluppo economico globale". Quindici anni dopo, si è constatato che questa percezione era "infondata". In molti Paesi sviluppati, infatti, la crescita della popolazione "è diminuita al punto che alcuni legislatori nazionali stanno ora incoraggiando un aumento dei tassi di natalità per assicurare una crescita economica continuata". Numerosi Paesi poveri, dal canto loro, hanno sperimentato una crescita "a tassi precedentemente non raggiunti", e la più grande sfida allo sviluppo "non è l'esplosione della popolazione, ma l'irresponsabile gestione economica a livello mondiale e locale". L'ingegnosità umana e la capacità delle persone di collaborare", ha aggiunto il presule, hanno inoltre dimostrato che gli uomini sono "la più grande risorsa mondiale".

L'importanza della famiglia

La Conferenza Internazionale su Popolazione e Sviluppo, ha constatato l'Osservatore Permanente, "ha ribadito il bisogno da parte degli Stati di promuovere e rafforzare la famiglia come elemento fondamentale per produrre un maggiore sviluppo sociale ed economico". "La presenza sempre maggiore delle donne sul mercato del lavoro ha causato nuove sfide per la famiglia e le donne, sia nel settore lavorativo che a casa", ha aggiunto. "Lo sfruttamento sessuale ed economico, il traffico di donne e ragazze e le pratiche discriminatorie nel mercato lavorativo hanno sfidato i Governi a promuovere ed applicare politiche per porre fine a queste ingiustizie e a sostenere la famiglia nelle sue responsabilità".

Riconoscere i benefici delle migrazioni

Nel suo intervento, il presule ha parlato anche delle politiche demografiche, ricordando che devono tener conto delle necessità dei migranti come parte della "responsabilità globale di porre la persona umana al centro di tutte le politiche dello sviluppo". Troppo spesso, ha sottolineato, le migrazioni sono considerate "una conseguenza involontaria della globalizzazione" e gli stereotipi negativi sui migranti vengono usati per "promuovere politiche che hanno un effetto disumanizzante". Per questo, l'Arcivescovo esorta a riconoscere "i benefici condivisi delle migrazioni", sottolineando il fatto che i migranti "spesso forniscono competenze necessarie ai Paesi di destinazione, assicurando allo stesso tempo un prezioso sostegno ai loro Paesi d'origine". Allo stesso modo, chiede di "affrontare le ragioni alla base delle migrazioni e di approvare politiche che difendano i migranti dal traffico".

Le donne: istruzione e salute

Secondo l'Arcivescovo Migliore, l'appello dell'ICPD a un'istruzione di qualità "continua ad essere il mezzo più efficace per promuovere uno sviluppo economico, sociale e politico sostenibile". "E' superfluo dire che l'accesso all'istruzione per le donne e le bambine a tutti i livelli è al cuore del rafforzamento delle donne nella società e della promozione dell'uguaglianza tra i sessi", ha aggiunto. Per il presule, affrontando il ruolo dell'ICPD sulla salute materna sono stati compiuti "troppo spesso" tentativi di "promuovere una nozione di salute sessuale e riproduttiva che va a detrimento della vita umana non ancora nata e della necessità delle donne e degli uomini nella società". "Suggerire che la salute riproduttiva include un diritto all'aborto viola esplicitamente il linguaggio dell'ICPD, sfida gli standard legali e morali nelle comunità locali e divide gli sforzi per affrontare le reali necessità di madri e bambini", ha concluso. -

Roberta Sciamplicotti - Zenit -

 
 
 

ABORTO: BOOM FRA LE ADOLESCENTI

Post n°2493 pubblicato il 15 Ottobre 2009 da diglilaverita
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Le minorenni che lo scorso anno si sono rivolte al giudice tutelare di Milano per ottenere il permesso di abortire sono state 186, una ogni due giorni. È quanto emerge dai dati forniti dal Tribunale di Milano riportati da un articolo de "Il Giornale" di venerdì 2 ottobre. Secondo i dati forniti dal Ministero di Grazia e Giustizia dieci anni fa richieste di questo tipo sono state quattro volte inferiori a quelle dello scorso anno. Gli adolescenti praticano il sesso sempre prima (anche a 13 anni) e ciò li espone alle malattie a trasmissione sessuale ed alle gravidanze indesiderate. Da notare è l’ulteriore dato secondo cui la quasi totalità delle richieste di aborto delle adolescenti ottengono il benestare dal giudice tutelare secondo una logica abortista e antivita che ha ormai largamente permeato l’intera società; d’altra parte, la legittimazione dell’aborto come diritto tutelato e garantito dalla legge non ammette motivazioni da addurre ma solo la volontà insindacabile dell’individuo. Questo è il quadro drammatico che esce fuori dalle statistiche ufficiali e che sconfessa i sostenitori (cattolici e non) della presunta bontà della legge 194 che avrebbe comportato la drastica riduzione degli aborti. Il richiamo alla integrale applicazione delle cosiddette "parti buone" della legge 194, tanto care ai "pro life" nostrani, non può e non potrà mai costituire un argine al dilagare della cultura di morte dominante. La libertà di scelta, seppur "consapevole", non è in grado di trasformare il diritto all’aborto legale e gratuito in un delitto contro l’umanità che, in un Paese autenticamente civile, dovrebbe essere duramente perseguito. L’introduzione in Italia della pillola abortiva Ru486 (che moltiplicherà esponenzialmente i dati già sconvolgenti del ricorso all’aborto fra le adolescenti) rappresenta forse il definitivo compimento di un piano diabolico che ha avuto inizio più di trent’anni fa - corrispondenzaromana

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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