ASCOLTA TUA MADRELE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA |
VERGINE MADRE
«Vergine madre, figlia del tuo Figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore per lo cui caldo ne l'eterna pace così è germinato questo fiore. Qui se' a noi meridïana face di caritate, e giuso, intra i mortali, se' di speranza fontana vivace. Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia ed a te non ricorre, sua disïanza vuol volar sanz'ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura è di bontate».
TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000
CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
Salve Regina,
Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
Angelo di Dio,
Eterno riposo.
“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)
Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II
O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II
AREA PERSONALE
Messaggi del 26/11/2009
Post n°2695 pubblicato il 26 Novembre 2009 da diglilaverita
“Cari figli, in questo tempo di grazia vi invito tutti a rinnovare la preghiera nelle vostre famiglie. Preparatevi con gioia alla venuta di Gesù. Figlioli, siano i vostri cuori puri, accoglienti affinchè l’amore ed il calore incomincino a scorrere attraverso di voi in ogni cuore che è lontano dal Suo amore. Figlioli siate le mie mani tese, mani d’amore per tutti coloro che si sono persi e che non hanno più la fede e la speranza. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.” In questo tempo di grazia, dell’Avvento, la Madonna , per prima cosa, ci invita a rinnovare la preghiera nelle famiglie. Cioè la Madonna vuole che il nostro cammino verso l’Avvento sia un cammino di preghiera innanzitutto, e la preghiera riguarda anche i singoli, quelli che vivono da soli, ovvio; la Madonna invita, in questo tempo, a rinverdire, ripristinare, a rinfocolare la preghiera nelle famiglie. Naturalmente, la preghiera più importante sarebbe quella del Santo Rosario, però vorrei dire, cari amici, che, in questo periodo di Avvento,sarebbe molto bello che le famiglie insieme facciano il presepio, insegnino ai bambini il Vangelo di Natale attraverso la costruzione del presepio, si preghi con i propri bambini davanti al presepio, cioè è un modo per preparare il cuore a quello che è l’evento fondamentale del cristianesimo che è l’Incarnazione del Figlio di Dio, Dio che si fa uomo, che è venuto in mezzo a noi, e che si mostra a noi come un bambino; fra l’altro l’icona del Natale è la Sacra Famiglia , ossia Maria, Giuseppe e al centro c’è Gesù. Una volta la Madonna ha detto: voi dite che il Natale è la festa della famiglia, però vivetelo in famiglia, diceva. E’ la festa della famiglia perché l’icona del Natale è l’icona della Sacra Famiglia, Gesù, Giuseppe e Maria. Quindi diamo a questa preparazione al Natale, cari amici, un risvolto di preghiera familiare, preghiamo insieme davanti al presepio con i nostri bambini, ma coltiviamo anche il clima del Natale, cioè costruiamo in questo Avvento il clima del Natale, un clima di pace, di serenità,nella famiglia non alterchi, non grida, bestemmie, non turpiloqui,pratichiamo la sincerità, l’accoglienza reciproca, il perdono reciproco, il sorriso, l’aiuto, costruiamo il clima della Sacra Famiglia all’interno delle nostre famiglie. Poi la Madonna dice, preparatevi con gioia alla venuta di Gesù e, se noi leggiamo il Vangelo di Luca, cari amici, vedremo che i Vangeli dell’infanzia hanno un timbro speciale, cioè quello della gioia. Perché la gioia? Perché Gesù è la nostra gioia, è il nostro Salvatore, è la nostra salvezza, è la nostra pace, è il fine della nostra vita,è Colui che ci prende per mano, che ci perdona, che ci sana le ferite, che ci aiuta,è il nostro amore, Gesù, è la nostra speranza, è il fine della nostra vita. Allora noi dobbiamo preparaci al Natale con grande gioia; effettivamente c’è un clima di gioia nel Natale che poi molti vivono con una gioia spensierata, quella della fiera delle vanità che poi è una falsa gioia, in fondo. Pensiamo ad una gioia vera che è quella di sentire l’amore di Dio, la presenza di Dio, sentire l’amore dei fratelli, condividere con i fratelli la vita, i sentimenti, le fatiche, le speranze, le battaglie, questa è la gioia dell’amore che circola nei cuori, è questa presenza che colma il vuoto,perché senza Gesù sarebbe un grande vuoto nel mondo,un grande vuoto nella vita degli uomini. Prepariamoci con gioia alla venuta di Gesù, Gesù viene veramente anche in questo Natale, cari amici, è venuto, viene e verrà; questa volta, in questo anno, viene nei nostri cuori,e dobbiamo preparare i nostri cuori al Natale, purificare i cuori, vedremo, perché la Vergine Maria deporrà il Bambino Gesù non in un presepio, ma nel nostro cuore, innanzitutto, il nostro cuore deve essere quella culla dove la Vergine Maria depone il Bambino Gesù. E allora la Madonna ci dice: figlioli, siano i vostri cuori puri ed accoglienti. Cosa vuol dire? Innanzitutto la Madonna , chiamando in causa i nostri cuori ci vuol dire che la venuta di Gesù avviene nei cuori e che il Natale si celebra in primo luogo nei cuori. E come devono essere questi cuori, cari amici? Devono essere puri; cosa vuol dire puri? Purificati dal peccato; non si celebra il Natale in peccato mortale e non aspettate la vigilia di Natale per confessarvi, già siamo nei pressi della vigilia dell’Immacolata, siamo già in dirittura d’arrivo alla festa dell’Immacolata,già da adesso che dobbiamo preparare una bella confessione e purificare il cuore, in modo tale da vivere già adesso l’amore, la pace, la gioia del Natale. Quindi, prima di tutto i cuori siamo puri, purificati dal male in maniera che abiti Dio, cioè se i cuori sono purificati dal peccato mortale e anche dai peccati veniali,cari amici, allora nei nostri cuori c’è Dio e se c’è Dio, cari amici, i nostri cuori sono ricolmi di amore e diventano accoglienti, accolgono Dio e il suo amore e nel medesimo tempo accolgono anche gli altri,o se vogliamo, donano l’amore di Dio che da Lui hanno ricevuto, lo donano agli altri. “Figlioli, siano i vostri cuori puri ed accoglienti..”. attenzione, adesso, che bel passaggio “..affinchè l’amore ed il calore comincino a scorrere attraverso di voi in ogni cuore che è lontano dal Suo amore”. La Madonna sa già, cari amici,che tantissime persone, anche se sono battezzate non celebreranno il Natale. Perché? Perché, cari amici, sono persone che sono lontane dal Suo amore. Gli increduli, i peccatori, gli induriti, i cattivi, gli sbandati, tutte queste persone che sono lontane dal Suo amore, cari amici, sono le persone di cui la Madonna si preoccupa, vede che esse sono una moltitudine e che celebreranno il Natale come una festa pagana,anzi sarà un occasione di ulteriori peccati. Allora la Madonna ci dice che è Madre di tutti, non soltanto dei cristiani buoni e bravi, ma di tutti i cristiani, di tutti gli uomini,e la Madonna si preoccupa della salvezza eterna di ogni essere umano, Lei prega per tutti, intercede per tutti, interviene per tutti, ma ha bisogno di noi per avvicinare i lontani a Lei. Allora ci dice, siano i vostri cuori puri ed accoglienti affinchè l’amore ed il calore comincino a scorrere attraverso di voi in ogni cuore che è lontano dal Suo amore, dall’amore di Gesù e all’amore di Maria. Quindi, noi cari amici, dobbiamo, sin da ora, far sì che i nostri cuori siano puri ed accoglienti, pieni di gioia in modo tale che questo amore, questa gioia, questa serenità la possiamo trasmettere a quelle persone che incontriamo ogni giorno. Magari sono quelle persone della nostra famiglia, il nostro sposo, la nostra sposa, i nostri figli, i nostri parenti,le persone che incontriamo sul lavoro, dobbiamo dare la pace, la gioia, il sorriso,capito? E’ un apostolato incredibile, quello dell’amore che scorre da cuore a cuore, i vostri cuori siano puri ed accoglienti affinchè l’amore ed il calore incominciano a scorrere attraverso di voi in ogni cuore che è lontano dal Suo amore cioè non soltanto le parole che aprono i cuori come non sono così efficaci come l’amore, come la comprensione, come l’amicizia, come la vicinanza, come la pietà, come la misericordia che fanno sì che anche gli altri si aprano all’amore di Gesù. Guardate, poi, come la Madonna ci chiede di essere i suoi missionari, con che parole meravigliose la Madonna ci chiede di essere i suoi missionari: siate le mie mani tese,questa espressione la Madonna l’ha usata altre volte, mai aveva detto, però, mani d’amore: Che bello! Qui c’è la bontà, l’amore ma anche la misericordia, la carità materiale; mani tese, mani d’amore, cioè la Madonna vuole che siamo cuori puri ed accoglienti, mani tese mani d’amore; cuori puri ed accoglienti perché si aprono a Dio, mani tese, mani d’amore verso il prossimo. Quale prossimo, in modo speciale, cari amici? Per tutti coloro che si sono persi. Quanti si sono persi! La maggioranza, dico la maggioranza dei battezzati si è persa, persi nelle paludi maleodoranti del male, si sono persi lungo la via della perdizione, piena di false luci, di false gioie, di false attrattive, piene di inganno, pieni di trappole. Ma voi siate le mie mani tese, mani d’amore per tutti coloro che si sono persi. Una volta, non molti mesi fa, in un messaggio a Marija ha detto…vi siete persi…figli miei. Però a noi che abbiamo perseverato nel seguire la Madonna , e dobbiamo farlo con tanta umiltà, perché se non ci aiutasse Lei ci perderemo anche noi, ci dice siate mani tese, mani d’amore, per tutti quelli che si sono persi. E’ incredibile, cari amici, come la Madonna descrive chi si è perso; cioè chi si è perso: una volta la Madonna diceva che i poveri peccatori si erano persi moralmente perché avevano fatto il male morale, il peccato. Però parlo dei tempi più lontani,anche i peccatori conservavano la fede e la speranza, e di fatto erano clamorose le confessioni e le comunioni specialmente in punto di morte. Ma adesso quelli che si sono persi, cari amici, la Madonna dice che non hanno più fede e speranza, non hanno più fede, non credono più in Dio, in Gesù Cristo, nella salvezza, nella redenzione, adesso con la morte finisce tutto, pensano che l’uomo è un pugno di polvere, e perciò sono senza fede senza speranza,e in questo modo vanno verso la morte eterna. Ma voi siate le mie mani tese, mani d’amore, per tutti coloro che si sono persi, che non hanno più fede, speranza. Cari amici, allora, guardiamoci in giro, anche magari fra i nostri familiari, fra i parenti, una buona parola, preghiamo senza che loro lo sappiano, magari, un sorriso, un aiuto, quello che volete, ma che trasmetta l’amore di Dio, la pace di Dio, la gioia di Dio, la luce di Dio. Quindi, chi sono quelli che si sono persi? Quelli che sono lontani dall’amore di Gesù e che non hanno più fede e speranza, cioè sono quelli che non hanno più le tre virtù teologali. Sono quelli nei quali è morta la vita soprannaturale , la vita della grazia che si esprime in primo luogo nelle tre virtù teologali, la fede, la speranza e la carità; infatti sono cuori lontani dall’amore di Gesù, non hanno più la fede e la speranza, si sono persi. Ma finchè vivono possono salvarsi. Noi dobbiamo, cari amici, nel nostro cammino verso il Natale, rinnovare noi stessi, rinnovare la nostra preghiera, rinnovare la preghiera nelle famiglie, purificare i nostri cuori, renderli accoglienti all’amore di Dio, ed essere mani tese, mani d’amore per quelli che si sono persi, che sono lontani dall’amore di Dio, non hanno più né la fede nè la speranza. Cioè c’è un tratto di teologia in poche righe!dico io, chi li fa questi messaggi, dico, chi li fa questi messaggi secondo voi? Diamo risposte oneste a questo interrogativo, risposte oneste degne di un religioso, di un cristiano. Padre Livio. - Luisa Campione [Info da Medju]
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Post n°2694 pubblicato il 26 Novembre 2009 da diglilaverita
La Medaglia miracolosa ci invita ancor di più a riconsiderare i nostri doveri verso Maria SS., che sono essenzialmente i doveri dei figli verso la loro Madre Celeste. Da quando Gesù dalla Croce ci affidò alla Madonna nella persona di S. Giovanni Evangelista (Gv 19,26), Maria non ci ha mai abbandonato. Ha soccorso popoli e nazioni nei momenti più terribili della loro storia; si è chinata e ha pianto con ognuno di noi in tante ore difficili che solo noi e Lei conosciamo. Maria è Madre di tutti e di ognuno in particolare e il Suo amore materno non subisce divisioni essendo quasi infinito. Ma noi che cosa abbiamo fatto per Lei? Ci siamo veramente dimostrati Suoi figli affezionati? Questi interrogativi forse ci pesano sulla coscienza perché scoprono a noi stessi tanta mancanza d'amore verso una Madre così dolce e sublime. Ebbene, non perdiamo ancora tempo. Ciascuno di noi riprenda o cominci ad amare Maria. Sentiamola vicina, perché Ella stessa ha voluto sentirci vicini; sentiamola Mamma, perché Ella ha voluto sentirci figli. Ella è anche la nostra dolcissima Regina. Ebbene, dobbiamo avere il santo orgoglio di essere Suoi sudditi, di obbedirLe con gioia in ogni cosa, di combattere generosamente per Lei, per la Sua gloria, perché Ella possa regnare con Gesù in "ogni cuore che batte sulla terra", come diceva quello splendido cavaliere dell'Immacolata che fu San Massimiliano Maria Kolbe. In particolare, quando la Madonna si presenta come Immacolata, vuole da noi soprattutto l'imitazione della Sua purezza verginale. Oggi Ella vuole che noi, uomini del ventesimo secolo, luridi e sozzi in tanta vita di lussuria universale, impariamo a guardare di nuovo il cielo, a guardare Lei, la Sempre Vergine, la Purissima. In ogni sforzo che faremo per amarLa -ricordiamolo- Ella sarà sempre accanto a noi per aiutarci incessantemente con tutte le grazie che ci occorrono e di cui Ella è Tesoriera e Dispensatrice. Quante cose, quindi, la Madonna ci insegna, ci chiede e ci offre con la piccola Medaglia miracolosa! Portandola addosso bisogna essere consapevoli che, almeno indirettamente e implicitamente, sia professione di fede in queste verità e ci si impegna a un comportamento d'amore tutto particolare verso la nostra Celeste Madre e Regina Immacolata. LA MEDAGLIA MIRACOLOSA E NOI Che cosa dice a noi la Medaglia miracolosa? Ci mostra solo i grandissimi privilegi di Maria SS.? O ci indica anche una via di comportamento? Per chi sa capire tutte le lezioni che la Medaglia miracolosa offre, è chiaro che essa non ci riguarda solo perché ci presenta i privilegi sublimi della Madonna, ma vuole anche essere un piccolo programma di vita cristiana ispirato a quelle verità mariane fecondissime di virtù. È questo un contenuto di valore della Medaglia, che ne rafforza la potenza giustamente ritenuta "Miracolosa". Infatti, la Medaglia miracolosa e stata nel corso del tempo un mezzo efficacissimo per ravvivare nel popolo la pratica della perfetta vita cristiana. E ricordiamo a questo proposito l'associazione delle Figlie di Maria Immacolata, che ha posto per suo distintivo la Medaglia miracolosa e che tante giovani ha preservato da pericoli morali e ha avviato alla santità. Basti pensare, ad esempio, che S.Teresina di Gesù Bambino apparteneva alle Figlie di Maria. E’ VENUTA IN NOSTRO AIUTO Non dimentichiamo che la Medaglia è sorta in un secolo movimentatissimo per l'Europa intera e difficilissimo per la Chiesa. La Rivoluzione francese faceva sentire ovunque le sue funeste conseguenze. Con essa ogni principio di autorità proveniente dall'alto era stato scardinato. Tante anime brancolavano di qua e di là, languendo nel dubbio della fede, causato dal razionalismo settecentesco. L'uomo si era reso schiavo, tremendamente schiavo di se stesso, proprio nel momento in cui aveva voluto liberarsi di Dio. Ma noi dobbiamo lamentare ancor più oggi le teorie aberranti dei contestatori che hanno scardinato ogni autorità, dei dissacratori che gridano dappertutto l'autonomia del creato, degli adoratori dell'uomo che proclamano fino all'ossessione il valore assoluto dell'uomo celebrato e idolatrato, come se l'uomo non fosse più un povero essere squilibrato, impasto di vergogne innominabili, di passioni animalesche e di perfido egoismo da "rinnegare" (Lc 9,2 3 ), da "odiare " (Gv 1 2,2 5 ). Quale strazio per un cuore di Madre vedere i Suoi figli andare ciecamente e follemente alla deriva, a sfasciarsi contro gli scogli, come una nave che non conosce più la sua rotta! Si mosse allora la Madonna per aiutare i suoi figli. E offrì loro un mezzo potente e prestigioso, ma apparentemente di nessun conto né pregio una piccola Medaglia. PERCHE’ LA MADONNA SCELSE PROPRIO UNA MEDAGLIA, CIOE’ UN MEZZO COSI’ UMILE? RISPONDIAMO: 1-Perché è nello stile dell'onnipotenza di Dio servirsi di cose inconsistenti per abbattere quelle che si credono imbattibili. Il piccolo e gentile Davide abbatté il possente Golia. "Dio sceglie ciò che nel mondo è debole per confondere ciò che è forte. Sceglie ciò che per il mondo non ha valore e nobiltà, ciò che non è, per ridurre a nulla ciò che è" (1 Cor 1,27-29). Così, per abbattere la tracotante superbia dell'uomo che si autoidolatra e l'insania del suo miserabile orgoglio, nulla di più salutare che un pezzetto di metallo di nessun pregio da portare indosso... questo pezzetto di metallo di nessun pregio è così simile a quella pietra che Davide mise nella fionda per abbattere il gigante Golia! 2 -Inoltre, la scelta di un mezzo così umile fa risaltare interamente la potenza di Dio e di Maria. Qualsiasi mezzo prestigioso o almeno non così insignificante avrebbe potuto far credere che i miracoli ottenuti fossero in qualche modo da attribuirsi ad esso. La piccola medaglina, invece, ha tutta l'inconsistenza delle cose da niente. Tutto il bene che opera non può che discendere dall'alto (Gc 1,17). 3 -Infine, una medaglina possiamo tutti procurarcela, anche se molto poveri. Non così qualcosa di più prezioso. Ed era necessario che si trattasse di un mezzo di grazia che tutti potessero facilmente avere, perché i bisogni, allora come oggi, riguardavano l'umanità intera. La medaglina ha realizzato tutti questi vantaggi insieme costa pressoché nulla, si fa accettare facilmente, insegna verità fondamentali, richiama alle virtù più vitali e preziose. UMILTA’, GRATITUDINE, PENITENZA La Medaglia miracolosa, presentandoci la Madonna come Immacolata, ci ricorda la verità fondamentale del peccato originale, verità cui purtroppo, oggi più che ieri, molti insensati non vogliono credere, pur sperimentandone nelle loro carni le tremende conseguenze. Altro che "nativa bontà dell'uomo" teorizzata nel '700 da Gian Giacomo Rousseau! Per riparare quel primo peccato e tutti i peccati conseguenti, fu necessaria la morte di Gesù, il Verbo Incarnato; fu necessario il sacrificio di Maria, la Madre di Dio. Povera Madre che dovette dare la morte a Suo Figlio dopo averGli donato la vita! Questo dobbiamo saper leggere nella Medaglia miracolosa, in quella Croce, in quei due Cuori sacratissimi, l'uno circondato di spine, l'altro trafitto da una spada. Da parte nostra, quindi, ci vogliono umiltà e gratitudine. Umiltà per la nostra cattiveria, per i nostri peccati che sono la causa di tanto dolore in Gesù e Maria. Gratitudine per la carità sconfinata che Gesù e la Madonna hanno esercitato verso di noi, pagando tutto di persona nel tremendo sacrificio del Golgota. Inoltre, dobbiamo sentirci anche spronati al sacrificio e alla penitenza, per ricambiare, sia pure in piccola misura, tanta generosità di Gesù e di Maria. La penitenza è essenziale alla vita cristiana. "Se non fate penitenza -disse Gesù- perirete tutti" (Lc 13,5); e ancora "Se qualcuno vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua " (Mc 8,34). E quale virtù più necessaria della penitenza potrebbe raccomandarci la Medaglia miracolosa oggi, in questa società edonista, materialista e carnalista, tutta protesa solo al benessere e ai piaceri senza limiti? AMARE ED IMITARE MARIA La Medaglia miracolosa ci invita ancor di più a riconsiderare i nostri doveri verso Maria SS., che sono essenzialmente i doveri dei figli verso la loro Madre Celeste. Da quando Gesù dalla Croce ci affidò alla Madonna nella persona di S. Giovanni Evangelista (Gv 19,26), Maria non ci ha mai abbandonato. Ha soccorso popoli e nazioni nei momenti più terribili della loro storia; si è chinata e ha pianto con ognuno di noi in tante ore difficili che solo noi e Lei conosciamo. Maria è Madre di tutti e di ognuno in particolare e il Suo amore materno non subisce divisioni essendo quasi infinito. Ma noi che cosa abbiamo fatto per Lei? Ci siamo veramente dimostrati Suoi figli affezionati? Questi interrogativi forse ci pesano sulla coscienza perché scoprono a noi stessi tanta mancanza d'amore verso una Madre così dolce e sublime. Ebbene, non perdiamo ancora tempo. Ciascuno di noi riprenda o cominci ad amare Maria. Sentiamola vicina, perché Ella stessa ha voluto sentirci vicini; sentiamola Mamma, perché Ella ha voluto sentirci figli. Ella è anche la nostra dolcissima Regina. Ebbene, dobbiamo avere il santo orgoglio di essere Suoi sudditi, di obbedirLe con gioia in ogni cosa, di combattere generosamente per Lei, per la Sua gloria, perché Ella possa regnare con Gesù in "ogni cuore che batte sulla terra", come diceva quello splendido cavaliere dell'Immacolata che fu San Massimiliano Maria Kolbe . In particolare, quando la Madonna si presenta come Immacolata, vuole da noi soprattutto l'imitazione della Sua purezza verginale. Oggi Ella vuole che noi, uomini del ventesimo secolo, luridi e sozzi in tanta vita di lussuria universale, impariamo a guardare di nuovo il cielo, a guardare Lei, la Sempre Vergine, la Purissima. In ogni sforzo che faremo per amarLa -ricordiamolo- Ella sarà sempre accanto a noi per aiutarci incessantemente con tutte le grazie che ci occorrono e di cui Ella è Tesoriera e Dispensatrice. Quante cose, quindi, la Madonna ci insegna, ci chiede e ci offre con la piccola Medaglia miracolosa! Portandola addosso bisogna essere consapevoli che, almeno indirettamente e implicitamente, sia professione di fede in queste verità e ci si impegna a un comportamento d'amore tutto particolare verso la nostra Celeste Madre e Regina Immacolata.[Innamorati di Maria] |
Post n°2693 pubblicato il 26 Novembre 2009 da diglilaverita
L'Ile Bouchard è una piccola città della Francia nord-occidentale. Qui, nella chiesa di San Gilles, dall'8 al 14 dicembre 1947 apparve la Madre di Dio. La prima apparizione ebbe luogo nel pomeriggio della festa dell'Immacolata Concezione, a 4 bambine. Le ragazzine descrissero una bellissima Signora, circondata da una luce dorata, vestita di una veste bianca e brillante, con un rosario bianco tra le mani.Ai suoi piedi l' arcangelo Gabriele, circondato da una luce bianca ed intensa, inginocchiato in contemplazione profonda della Vergine, nella sua mano sinistra teneva un giglio, e la mano destra era posata cuore. Queste le parole principali della Vergine: <> « Sì, sono la vostra Mamma Celeste. » |
Post n°2692 pubblicato il 26 Novembre 2009 da diglilaverita
Dal 30 agosto al 5 settembre sono stato a Medjugorje per un invito, sono andato a vivere un’esperienza di preghiera. Non ero mai stato a Medjugorje, mai mi aveva incuriosito o interessato questo grande avvenimento, ma ho accettato l’invito pressante di Lilli ad andare ("Devi venire!"), come semplice pellegrino, insieme a quei più di 60 pellegrini. Conosco bene il Santuario di Fatima, perché ho avuto la grazia di viverci per tre anni. Anche a Lourdes sono stato più volte. A Medjugorje sono andato con molti punti di domanda, non dimentichiamo che lì le apparizioni sono tuttora in corso e quindi non vi è stato ancora un pronunciamento da parte della Chiesa. A Fatima le apparizioni sono avvenute dal 13 maggio 1917 al 13 ottobre dello stesso anno per sei volte ogni 13 del mese; nel mese di agosto la Madonna è apparsa il 19, perché il 13 di quel mese il sindaco aveva sequestrato i bambini. Sono andato a Medjugorje a titolo personale per vedere e per vivere quella che poi si è rivelata un’esperienza di fede. Un’esperienza di fede che può essere compresa e vissuta solo nell’ottica di un cuore docile, disponibile e attento. Anche se, bisogna riconoscerlo, chi va a Medjugorje deve mettere in conto non solo un esercizio spirituale, ma anche un esercizio fisico perché a Medjugorje c’è da camminare, ma nulla avviene per caso. Mi chiamo don Claudio, da due anni dopo l’esperienza di Fatima vivo a Roma e sono responsabile dell’emittente cattolica "Telepace". Credo sia bello il poter condividere insieme un’esperienza di fede. A Medjugorje si scopre un bisogno infinito di toccare il cielo con un dito, immergersi nel silenzio, nella preghiera, nell’abbandonarsi a Dio, portati a Lui attraverso Maria. Si approfitta per riconciliarsi e soprattutto si prega, ci si ferma, non si guarda l’orologio con la preoccupazione e la speranza che il prete la finisca in fretta. Si è lì e lì si vive un’esperienza formidabile. Non si ha paura di inginocchiarsi davanti al Santissimo, si uniscono le mani, si canta. Si ha quasi la sensazione di trovarsi buttati dentro qualcosa, un’esperienza, che nel nostro quotidiano non respiriamo più, non ci appartiene più e, se capita, succede raramente. Avvertiamo una comunità cristiana che prega insieme e che se dice "amen" , "credo", si sente che lo dice con il cuore più che con le labbra. Oggi mi trovo catapultato qui, in maniera un po’ improvvisata, a condividere con voi questo incontro di preghiera. A Medjugorje sono veramente rinato per quel contatto con una comunità che prega. Forse sono il meno indicato per commentare quello che Maria dice, ma per quanto mi suggerisce il mio essere prete, ci provo. Sia il 25 che il 2 ottobre, Maria mette al centro della sua parola la fede. "…testimoniate con gioia la vostra fede…" dice il 25 ottobre e il 2 ottobre "…nelle prove della vita la fede è l’unica a darvi la forza…" La fede: "Se aveste fede quanto un granellino di senapa…, Signore aumenta la nostra fede…, La tua fede ti ha salvato…". Continuamente Gesù nel Vangelo esorta ad avere fede. A Marta, di fronte al fratello morto, chiede: "Hai fede tu nel Figlio dell’uomo?" Fratelli e sorelle, che cos’è la fede? Possiamo dare definizioni dogmatiche, possiamo raccontare la fede dei santi o pensare a quelle persone che hanno fatto della loro fede un campo di lavoro, di impegno, di battaglia, ma proviamo a chiedere ad ognuno di noi: per me prete, per me papà, per me mamma, per me giovane che cos’è la fede? Un dono? Una scoperta? Un peso? Un intralcio? Una gioia? Una marcia in più? Se oggi siamo qui, se viviamo questa vita nessuno di noi lo ha chiesto, nessuno ha deciso un giorno di nascere, ma tutti noi siamo il frutto di un atto di amore. Se giorno dopo giorno abbiamo cercato di percorrere un cammino di fede è perché Qualcuno ha voluto che potessimo ricevere il battesimo e quindi iniziare un cammino di fede. A una mamma e a un papà che portano il loro bambino al fonte battesimale il sacerdote chiede: "Siete disposti ad educare nella fede questo bambino?" Non chiede: "Siete disposti a portarlo al catechismo, a mandarlo a messa ogni tanto, a fargli fare la prima comunione?" No, ma chiede: "Siete disposti ad educarlo nella fede?" La fede non è un optional, non è qualcosa di appiccicaticcio che ci ritroviamo appresso. La fede è un dono grande che mamma e papà un giorno ci hanno fatto. Maria dice "…Testimoniate con gioia la vostra fede…". Come cristiani nell’oggi della storia che siamo chiamati a vivere, siamo testimoni credibili? E siamo testimoni che lasciano trasparire la gioia? Oh, è una grande responsabilità questa! Il cristiano è l’uomo della gioia. Io, cristiano, che vivo oggi nel 2009 sono chiamato ad essere testimone della gioia. Devo testimoniare che la fede è gioia. Gioia vera che non si compra a peso al supermercato e non si baratta con quel luccichio che spesso ci viene venduto come gioia, felicità, realizzazione….. Quando fanno la pubblicità, guarda caso, ci sono sempre famiglie con un sorriso che va da un orecchio a un altro, quasi che la gioia fosse acquistabile con un certo prodotto. La gioia non è la festa pagana di Halloween che ci porta il cuore lontano dalle nostre radici cristiane. Sotto queste proposte c’è il dio quattrino, gli interessi. Questo è quello che conta oggi. Allora è importante che ci chiediamo: "Come sta la nostra fede? Gode di buona salute o è moribonda?" Se ne vado fiero, di tanto in tanto la tolgo dalla naftalina, perché prenda un po’ di aria. Come ci misuriamo la temperatura corporea, ogni tanto dovremmo misurare il livello della nostra fede. Spesso si incontra gente che crede di credere, ma ahimè, al primo cambiamento di vento cambia la bandiera del proprio credo. Sempre la Vergine nel messaggio del 2 ottobre ci ricorda che dobbiamo "…aiutare il prossimo nella scoperta della fede…". Noi dobbiamo aiutare il nostro prossimo. Attenzione, il prossimo non è quello che abita a 100 km da noi o che abita nel continente africano. Il nostro prossimo abita sul nostro stesso pianerottolo, nello stesso ambiente di lavoro, dove vado a fare sport, dove mi incontro con altri genitori che portano i loro bambini a scuola. Quello è il mio prossimo e nel fare questo Maria ci assicura che Lei ci aiuta. Certo che se vogliamo aiutare il prossimo a scoprire la fede, prima dobbiamo riscoprire la nostra, la fede che abita nella nostra vita. Prima vi ho chiesto: "Che cos’è la fede?" Ora vi chiedo: "Come io vivo la mia fede?" Ho detto che noi siamo il frutto di un gesto d’amore e quando il papà e la mamma ci hanno accolto, dando vita a una famiglia, si sono preoccupati di noi, del nostro essere sani, sempre pronti fare qualsiasi sacrificio per noi. Vi faccio una domanda: "C’è stata la stessa preoccupazione per far crescere la vita di fede?" Oggi sembra che i genitori siano preoccupati di tutto e di più, ma ben poco della fede. Quello che importa è che il figlio cresca bello, robusto, sano, forte, un bell’armadio, ma se poi dentro è vuoto o se gli altri lo educano al posto mio, non è che mi preoccupi più di tanto, anche se poi nei confessionali si incontrano dei genitori che dicono: "Padre non conosco più mio figlio." "E’ chiaro, se te l’hanno educato gli altri!" C’è in noi la preoccupazione che la fede possa crescere e possa essere alimentata? Maria dice "…preghiera e digiuno…". Dobbiamo irrobustirci nella fede con i Sacramenti, con il riflettere, col dedicare tempo ai ritiri, con gli esercizi spirituali, con i pellegrinaggi. Vi chiedo ancora: "Esiste la preoccupazione per tutto questo?" Ancorati come siamo su questa terra quasi fossimo eterni, difficilmente ci si preoccupa con la stessa passione, anche nei confronti delle giovani generazioni, della vita che verrà, quella che conta veramente. Noi possiamo dedicarci per tutta la vita ad accumulare cose materiali; ma quando Dio ci chiama nessuno di noi porterà con sé quello che ha messo da parte in questa vita, Dio ci chiederà conto della carità che abbiamo vissuto. La Vergine Maria ci vuole richiamare a questo. Avere fede, vivere la fede vuol dire anzitutto aver scoperto una Persona, vuol dire costruire un rapporto d’amore con questa Persona. Quando si è innamorati, all’amato o all’amata non si danno i ritagli di tempo, gli scarti, quando si è innamorati il cuore si surriscalda e la mente si incolla su ciò che abbiamo scoperto essere importante per noi. Vivere la fede significa aver scoperto una Persona che si chiama Gesù di Nazareth, vuol dire farLo entrare nel nostro cuore, nei nostri pensieri, nella nostra vita e nelle nostre scelte. Vuol dire che non dobbiamo dimenticare che noi Gli apparteniamo, noi siamo Suoi e Lui, Lui solo deve essere il centro della nostra vita. Certo per amare occorre conoscerLo, occorre darGli tempo, occorre reclinare il nostro capo sul petto di Gesù come fece il discepolo che Gesù amava, Giovanni. Vivere la fede con gioia vuol dire aver fatto una scoperta formidabile che risulta pressoché impossibile tenerla per sé. Dobbiamo testimoniare nella vita quotidiana la nostra appartenenza a Gesù. Se abbiamo incontrato Gesù vivo, la nostra vita cambia, non faremo più le cose meccanicamente, abbiamo incontrato la perla preziosa e non possiamo fare a meno di vendere tutto perchè quella perla ci appartenga. Se noi siamo cristiani, se noi abbiamo messo Gesù Cristo al centro della nostra vita, dovremmo infiammare il mondo, dovremmo cambiare il mondo. Perché questo non avviene? Il problema è che i cristiani non vivono il Vangelo, forse lo conoscono, forse lo ascoltano, ma purtroppo non scende nel profondo del cuore. Maria ci dice: "…dovete testimoniare con gioia la vostra fede…". Perché la nostra fede sia operante c’è bisogno di pregare, c’è bisogno di riscoprire il valore del digiuno che ci aiuti a tralasciare quanto ci può essere di ostacolo per riscoprire la priorità di seguire il Maestro. Non è detto che bisogna digiunare solo dal cibo, possiamo digiunare dalle parole, dagli sguardi, dai pensieri, dal computer, dalla televisione, dai giornali. C’è bisogno di testimoni che con la vita raccontino la bellezza di vivere la fede a 360 gradi. Quella fede che apre la via della speranza, speranza che pure siamo chiamati a donare a piene mani e lo faremo nella misura in cui ci aggrappiamo ai sacramenti, alla preghiera, alle opere di carità, al digiuno. - Don Claudio Savio -centroreginadellapace -
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Post n°2691 pubblicato il 26 Novembre 2009 da diglilaverita
Sul sito www.chiesa di Sandro Magister è pubblicata la "Dichiarazione di Manhattan", sottoscritta da 152 leader cattolici, protestanti, ortodossi, uniti con un forte appello pubblico a difesa della vita, del matrimonio, della libertà religiosa e dell’obiezione di coscienza. L’appello è lanciato da esponenti di primissimo piano della Chiesa cattolica, delle Chiese ortodosse, della Comunione anglicana e delle comunità evangeliche degli Stati Uniti. Si tratta di un modo che corrisponde sia alla "laicità positiva" e sia a quel tipo di ecumenismo proposti da Benedetto XVI. "Noi daremo a Cesare ciò che è di Cesare, in tutto e con generosità. Ma in nessuna circostanza noi daremo a Cesare ciò che è di Dio" "I cristiani, quando hanno dato vita ai più alti ideali della loro fede, hanno difeso il debole e il vulnerabile e hanno lavorato instancabilmente per proteggere e rafforzare le istituzioni vitali della società civile, a cominciare dalla famiglia.
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Post n°2690 pubblicato il 26 Novembre 2009 da diglilaverita
"Cari figli, in questo tempo di grazia vi invito tutti a rinnovare la preghiera nelle vostre famiglie. Preparatevi con gioia alla venuta di Gesù. Figlioli, siano i vostri cuori puri e accoglienti affinché l’amore e il calore comincino a scorrere attraverso di voi in ogni cuore che è lontano dal Suo amore. Figlioli, siate le mie mani tese, mani d’amore per tutti coloro che si sono persi, che non hanno più fede e speranza. Grazie per aver risposto alla mia chiamata". |
INFO
LE LACRIME DI MARIA
MESSAGGIO PER L’ITALIA
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi
SAN GIUSEPPE PROTETTORE
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione
ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua
santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre
di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne
preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo
sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù
Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che
ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere
delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla
morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa
di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di
noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso,
possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna
beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.
Inviato da: diglilaverita
il 30/12/2016 alle 23:44
Inviato da: PAOLA11O
il 30/12/2016 alle 11:57
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il 27/12/2016 alle 13:29
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il 22/12/2016 alle 18:10
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il 17/10/2016 alle 21:36