ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 26/05/2012

OMELIA: SOLENNITA' DI PENTECOSTE

Post n°7172 pubblicato il 26 Maggio 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Omelia del Vangelo della Domenica. "Ricevete lo Spirito Santo!" La prima definizione dello Spirito Santo: è forza! E’ la forza che aveva investito Gesù nel battesimo al Giordano e gli aveva dato il coraggio di iniziare la sua missione di Messia pubblicamente; è la forza che aveva spinto Gesù nel deserto...

“Ricevete lo Spirito Santo!”
 
In preparazione alla festa solenne della Pentecoste (la Pasqua dello Spirito Santo) ti offro questa meditazione sul tema: lo Spirito Santo è la FORZA di Dio in noi!

Il Vangelo di Luca si chiude con una promessa e un comando da parte di Gesù: “Io manderò su di voi lo Spirito Santo che il Padre mio ha promesso. Voi però restate nella città di Gerusalemme fino a quando Dio vi riempirà con la sua forza” (Lc. 24,49).

Ed è ancora lo stesso Luca che nelle prime righe del suo secondo Vangelo, il Vangelo dello Spirito Santo, gli Atti degli Apostoli, riprende lo stesso comando e la stessa promessa: “Non allontanatevi da Gerusalemme, ma aspettate il dono che il Padre ha promesso e del quale io vi ho parlato ... Fra pochi giorni sarete battezzati con lo Spirito Santo” (Atti 1, 4-5) e poco oltre: “Riceverete su di voi la forza dello Spirito Santo che sta per scendere. Allora diventerete miei testimoni in Gerusalemme, in tutta la regione della Giudea e della Samaria e in tutto il mondo” (Atti 1,8).

Il libro degli Atti ci dà così la prima definizione dello Spirito Santo: è forza!

E’ la forza che aveva investito Gesù nel battesimo al Giordano e gli aveva dato il coraggio di iniziare la sua missione di Messia pubblicamente (Lc. 3,22);
è la forza che aveva spinto Gesù nel deserto (in un solo versetto lo Spirito Santo viene menzionato due volte: Lc. 4,1) e lo aveva sostenuto nel superare le tentazioni del Maligno; è la forza che lo aveva accompagnato nella sua missione in Galilea (Lc. 4, 14) e di cui aveva dichiarato di essere investito, nella sinagoga di Nazaret: “Il Signore ha mandato lo Spirito su di me ...” (Lc. 4, 18).

Potrei continuare: Luca nel suo Vangelo ci presenta il Maestro costantemente guidato, sorretto, rafforzato dallo Spirito Santo e negli Atti è lo stesso Spirito che guida, sorregge e rafforza i primi passi della Chiesa, operando segni e prodigi per mezzo degli Apostoli.

L’idea di forza, di potenza legata alla venuta e alla presenza dello Spirito Santo, si esprime negli Atti con le categorie tipiche della mentalità ebraica: ogni teofania, cioè manifestazione di Dio, implica la presenza di fuoco, vento gagliardo, terremoto, lampi ... elementi che ritroviamo nella descrizione della Pentecoste e nelle altre tre piccole Pentecosti.

* “Quando ebbero terminato la preghiera, il luogo in cui erano radunati tremò e tutti furono pieni di Spirito Santo e annunziavano la parola di Dio con franchezza” (Atti 4, 31)

* “Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo scese sopra tutti coloro che ascoltavano il discorso” (Atti 10, 44)

* “... e non appena Paolo ebbe imposto loro le mani, scese su di loro lo Spirito Santo e parlavano in lingue e profetavano” (Atti 19, 6).

Rileviamo alcuni elementi che caratterizzano questo irrompere dello Spirito Santo agli albori della Chiesa perché ci possono offrire indicazioni preziose per accoglierli a nostra volta.

a)   Il clima è quello della preghiera: lo Spirito Santo non scende là dove non è atteso, pregato, invocato.

- Gesù nel Giordano, prima di ricevere il Battesimo da Giovanni il Battista, prega

- gli Apostoli e i credenti uniti nel cenacolo, con Maria, si ritrovano regolarmente per la preghiera

- dopo che Pietro e Giovanni hanno terminato la preghiera, il luogo nel quale erano radunati tremò

- Paolo, dopo aver battezzato una dozzina di discepolo a Efeso, impone loro le mani e tutti ricevono lo Spirito Santo

b) Il primo effetto è la luce: gli Apostoli avevano sentito Gesù promettere lo Spirito, che avrebbe fatto ricordare loro tante cose e li avrebbe condotti alla verità tutta intera, aiutandoli a capire meglio tanti suoi insegnamenti. Ebbene la Pentecoste è l’illuminazione folgorante che chiarisce il mistero legato a Gesù: la sua predicazione, la sua passione, morte e resurrezione. Si aprono i loro occhi e comprendono chi è veramente Gesù: il Risorto, il Signore che siede alla destra di Dio. Capiscono anche più in profondità il progetto del Maestro su di loro, perché li ha scelti, chiamati, amati per tre anni con pazienza, spiegando loro tante espressioni e fatti, rimasti nonostante tutto avvolti da dubbi e oscurità; rivedono tanti loro comportamenti meschini.

Non ti è mai capitato di sostare a lungo su una pagina di Vangelo o su di un brano tratto da una lettera di Paolo e di non riuscire a penetrarne il senso, di non trovare indicazioni utili per la tua vita? Poi ad un tratto il cielo si squarcia e lascia passare una luce stupenda: quelle righe acquistano una luminosità inattesa e insperata, capace di mettere in discussione certi atteggiamenti, di smascherare certe abitudini, di dare nuovo slancio al bene, di rafforzare la volontà per decidere per il Signore ... La forza che si porta dentro la Parola di Dio, grazie alla luce dello Spirito Santo, si è sprigionata dentro di te ed è diventata principio di novità. Ecco perché, prima di leggere la Parola di Dio, è importante dedicare un po’ di tempo alla invocazione dello Spirito Santo: “Vieni Spirito Santo: apri il nostro cuore e comprenderemo le parole di Gesù Signore!”.

c)   “Cristiano diventa quello che sei: un testimone!” Nei primi capitoli (2-3-4) vengono riportati i discorsi solenni, ufficiali di Pietro alla folla stupita per quello che sta succedendo in Gerusalemme: Sarà ancora lui, il capo della Chiesa, che ricordando questi momenti scriverà ai cristiani: “Siate sempre pronti a rispondere a quello che vi chiedono spiegazioni della speranza che è in voi”. (1 Pt. 3, 15).

Lo Spirito Santo ricevuto, dona loro il coraggio della testimonianza, che si manifesta subito in forma verbale: dibattiti, annunci, discorsi. Più avanti gli Atti parleranno di Paolo: anche lui, trasformato dall’incontro con Gesù nello Spirito Santo, diventerà instancabile nel difendere quella fede che prima aveva combattuto. La sua parola sarà così ricca e appassionata che gli ebrei non sapranno più che cosa rispondergli .

Lo Spirito Santo rende il cristiano coraggioso nell’annunciare che Gesù è il Cristo, il Messia, costituito da Dio Signore dei vivi e dei morti.

Ma saper fare dei bei discorsi su Gesù risorto, avere il coraggio di annunciare in pubblico la sua divinità non è tutto e gli Apostoli e i discepoli non si limitano a questo: danno ragione della loro fede con le parole e con il loro stile di vita. Infatti gli appartenenti alla comunità primitiva pregano insieme, vanno d’accordo al punto da rinunciare ai loro beni e metterli a disposizione di chi è nel bisogno, sono lieti e ben visti dalla gente (cfr. Atti 2, 42-47). Il vivere unanimi e concordi (Atti 4, 32) è un segno dello Spirito Santo; a questo si aggiunge un terzo elemento: gli Apostoli vengono minacciati, arrestati e gettati in prigione. Segue un lungo dibattito all’interno del tribunale ebraico: alla fine prevale l’equilibrato parere di Gamaliele: “Se Dio è dalla loro parte, non sarete certo voi a mandarli in rovina. Non correte il rischio di dover combattere contro Dio!” (5, 39). Gli Apostoli tuttavia sono puniti e frustrati: “Uscirono dal tribunale e se andarono contenti perché avevano avuto l’onore di essere maltrattati a causa del nome di Gesù” (5, 41).

Parola, stile di vita, forza nella sofferenza: la triplice testimonianza cui lo Spirito Santo abilita i suoi amici.

Prova a verificare se e quanto nella tua quotidianità sei testimone di Gesù, grazie alla forza dello Spirito Santo e dove è più lacunosa tale testimonianza.

- Don Gianni - donboscoland.it -

 
 
 

ALCUNE DELLE TANTE DEVOZIONI ALLA VERGINE MARIA

Post n°7171 pubblicato il 26 Maggio 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Riportiamo alcune delle tante devozioni alla Vergine Maria: la medaglia miracolosa, i primi cinque sabati del mese, lo scapolare del Carmine, la vera devozione alla Vergine secondo San Luigi Maria Grignon da Monfort, il Santo rosario con riportate le promesse date al Beato Alano de La Roche...

La medaglia miracolosa


Il 27 Novembre del 1830 a RUE DU BAC, in Francia, la Santa Vergine appare ad una giovane novizia delle suore di S. Vincenzo Dè Paoli, suor Caterina Labourè. La Madonna le chiede di far coniare una medaglia, come la visione che le appare dinnanzi e le dice: "Fa coniare una medaglia su questo modello, le persone che la porteranno al collo con fiducia, riceveranno grandi grazie!"

La medaglia dell'Immacolata, coniata nel 1832, fu denominata dal popolo stesso Medaglia Miracolosa per eccellenza, per il gran numero delle grazie spirituali e materiali ottenute per  intercessione di Maria.

Tanti Santi ne hanno promulgato la diffusione tra cui S. Massimilano Maria Kolbe che ne ha fatto un emblema per la sua Milizia dell'Immacolata.

La devozione e' molto semplice: occorre portarla con fede, ed invocare più volte al giorno la Protezione della Vergine con la giaculatoria: "O Maria concepita senza peccato, prega per noi che ricorriamo a te". Questa apparizione è stata approvata dalla Chiesa e, Suor Caterina Labuorè dopo una vita spesa nell'aiuto ai poveri dell'ospizio di Enghien, a Parigi, è stata canonizzata da papa Pio XII nel 1947.

Il corpo incorrotto di Santa Caterina Labourè giace nell'urna della cappella a RUE DU BAC in cui le era apparsa la Madonna.

La verità di fede espressa dalle parole incise sulla Medaglia miracolosa: "O Maria concepita senza peccato.." anticipava la solenne definizione della Chiesa fatta da Pio IX° l'8 dicembre 1854, confermata poi dalla Madonna a Lourdes nel 1858 con le parole dette a Bernadette nell'apparizione del 25 marzo: "Io sono L'Immacolata Concezione".

I primi cinque sabati del mese


La Madonna apparendo a Fatima il 13 giugno 1917, tra l'altro, disse a Lucia:"Gesu' vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato". Poi, in quella apparizione, fece vedere ai tre veggenti il suo Cuore coronato di spine: il Cuore Immacolato della Mamma amareggiato per i peccati dei figli e per la loro dannazione eterna!

Lucia racconta: "Il 10 dicembre 1925 mi apparve in camera la Vergine Santissima e al suo fianco un Bambino, come sospeso su una nube.

La Madonna gli teneva la mano sulle spalle e, contemporaneamente, nell'altra mano reggeva un Cuore circondato di spine. In quel momento il Bambino disse: "Abbi compassione del Cuore della Tua Madre Santissima avvolto nelle spine che gli uomini ingrati gli configgono continuamente, mentre non v'è chi faccia atti di riparazione per strapparglieLe".

E subito la Vergine Santissima aggiunse: "Guarda, figlia mia, il mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati infliggono continuamente con bestemmie e ingratitudini. Consolami almeno tu e fa sapere questo: “A tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l'intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell'ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza".

E' questa la grande Promessa del Cuore di Maria che si affianca a quella del Cuore di Gesù.

Per ottenere la promessa del Cuore di Maria si richiedono le seguenti condizioni:

1 - Confessione, fatta entro gli otto giorni precedenti, con l'intenzione di riparare le offese fatte al Cuore Immacolato di Maria. Se uno nella confessione si dimentica di fare tale intenzione, può formularla nella confessione seguente.

2 - Comunione, fatta in grazia di Dio con la stessa intenzione della confessione.

3 - La Comunione deve essere fatta nel primo sabato del mese.

4 - La Confessione e la Comunione devono ripetersi per cinque mesi consecutivi, senza interruzione, altrimenti si deve ricominciare da capo.

5 - Recitare la corona del Rosario, almeno la terza parte, con la stessa intenzione della confessione.

6 - Meditazione, per un quarto d'ora fare compagnia alla SS.ma Vergine meditando sui misteri del Rosario.

Un confessore di Lucia le chiese il perché del numero cinque. Lei lo chiese a Gesù, il quale le rispose: "Si tratta di riparare le cinque offese dirette al Cuore Immacolato di Maria.

1 - Le bestemmie contro la sua Immacolata Concezione.

2 - Contro la sua Verginità.

3 - Contro la sua Maternità divina e il rifiuto di riconoscerla come Madre degli uomini.

4 - L'opera di coloro che pubblicamente infondono nel cuore dei piccoli l'indifferenza, il disprezzo e perfino l'odio contro questa Madre Immacolata.

5 - L'opera di coloro che la offendono direttamente nelle sue immagini sacre.

Lo scapolare del Carmine

La devozione alla Madonna del Carmelo è una forma di pietà mariana vissuta e promossa dalla Famiglia del Carmelo; una devozione che per la semplicità e consonanza con qualsiasi mentalità ha avuto ampia diffusione tra i fedeli e continua a portare grandi frutti spirituali.

Essa pone al primo posto l'atteggiamento Interiore, l'amore semplice, spontaneo e filiale che nasce da una libera e totale consacrazione alla Beata Vergine Maria del Monte Carmelo.

Come ogni vera devozione, procede dalla fede autentica che porta a riconoscere la grandezza della Madre di Dio e spinge all'amore filiale verso la Madonna e alla imitazione delle sue virtù. Ad esprimere e manifestare l'iniziativa dell'amore materno di Maria e la nostra volontà di essere "proprietà" di Maria, c'è lo scapolare (o Abitino) del Carmine. Pio XII lo definì "veste mariana" per antonomasia e lo indicò come "segno e garanzia della protezione della Madre di Dio".

Lo Scapolare è segno della protezione della Madre di Dio verso coloro che la amano: è simbolo di appartenenza e consacrazione a Maria che soccorre i suoi figli in vita. In punto di morte e dopo morte.

Oltre che segno della protezione di Maria Santissima nei pericoli dell'anima e in quelli del corpo, lo Scapolare è soprattutto un mezzo per stimolarci a vivere nell'ossequio di Gesù Cristo e nella imitazione di Maria, sua Madre Chi porta lo Scapolare fa professione di "appartenere a Nostra Signora", come si esprimeva Pio XII, e di comportarsi sempre e dovunque da suo vero figlio.

La Festa della Madonna del Carmine si celebra il 16 luglio. Chi riceve lo Scapolare è ammesso nella Famiglia del Carmelo, partecipa ai meriti, alle grazie e alle Indulgenze dell'Ordine e si avvantaggia del bene e delle preghiere che vengono fatte in seno all'Ordine.

La Consegna dello Scapolare, detta anche vestizione, può essere effettuata da qualsiasi sacerdote. Il primo abitino deve essere di stoffa, benedetto e imposto da un sacerdote. Quando lo si deve sostituire, non è più necessaria un'altra benedizione. La formula da usare è quella del Rituale o il semplice segno di croce. Lo Scapolare può essere sostituito da una medaglia benedetta che da un lato abbia l'immagine della Madonna sotto qualsiasi titolo - preferibilmente del Carmine - e dall'altro il Sacro Cuore di Gesù.

Il fedele si impegna a indossare giorno e notte lo Scapolare di stoffa o la Medaglia-Scapolare: a compiere ogni giorno una pratica di pietà mariana (per esempio: il Rosario, o 7 Ave Maria, o almeno una Salve Regina): a pregare per Lo Scapolare del Carmine e di perseverare nell'amore a Maria con una valida testimonianza di vita cristiana.

Lo Scapolare non è un amuleto per incoraggiare la superstizione, ma un pegno della  predilezione della Madonna: un richiamo all'esercizio della carità e una professione di appartenenza e di consacrazione alla Madre e Regina del Carmelo.

I Privilegi

I " Privilegi dello Scapolare sono grazie e favori che la Madonna ottiene da Cristo per i suoi figli devoti, come premio della loro dedizione, e questa promessa sarebbe stata fatta dalla Madonna a S. Simone Stock e al Papa Giovanni XXII.

La Salvezza Eterna

          La beata Vergine disse " Questo è il privilegio che io concedo a te e a tutti i carmelitani: chiunque morirà con questo scapolare non patirà il fuoco eterno" Pio XII nel suo discorso celebrativo affermò: " Quante anime buone hanno dovuto, anche in circostanze umanamente disperate, la loro suprema conversione e la loro salvezza eterna allo Scapolare che indossavano! Quanti inoltre, nei pericoli del corpo e dell'anima, hanno sentito, grazie ad esso, la protezione materna di Maria! La devozione allo Scapolare ha fatto riversare su tutto il mondo fiumi di grazie spirituali e temporali ".

Il Privilegio sabatino

La Madonna ha promesso di preservare i suoi devoti, vestiti dello scapolare, di liberarle dal purgatorio, il primo sabato dopo la morte.

Pio XII assicura i devoti dello Scapolare che la piissima Madre non tralascerà di intervenire con la preghiera a Dio perché i suoi figli, che espiano nel Purgatorio i loro peccati, raggiungano al più presto la patria celeste, secondo il cosi detto " privilegio sabatino" tramandato dalla tradizione".

La vera devozione alla Vergine secondo San Luigi Maria Grignon da Monfort (Dal trattato della vera devozione)

La vera devozione è: interiore, tenera, santa, costante, intensa. Interiore: dalla mente e dal cuore per la stima in Maria Tenera: confidare come un fanciullo nella Mamma Santa: porta l'anima a evitare il peccato e imitarne le virtù.

Devozione costante: La rende coraggiosa al mondo. Non sarai: ne incostante, ne afflitto, ne scrupoloso, ne timoroso.

Devozione disinteressata: porta l'anima alla ricerca non di se stessa ma di Dio solo nella Sua Santa Madre.

Le Pratiche Interiori:

1 - OnorarLa come degna Madre di Dio

2 - Meditare le Sue virtù, i suoi privilegi e le sue azioni

3 - Ammirare le Sue grandezze

4 - FarLe atti di Amore, di lode e di riconoscenza

5 - Invocarla cordialmente

6 - Offrirsi e unirsi a Lei

7 - Fare le proprie azioni per piacerLe

8 - Cominciare, continuare e finire tutte le azioni per mezzo di Lei, in Lei, con Lei, per Lei.

Convinciti dunque che più guarderai a Maria nelle tue orazioni, contemplazioni, azioni e sofferenze, se non con uno sguardo distinto e cosciente, almeno con uno generale e  impercettibile, più perfettamente troverai Gesù Cristo, il quale è sempre, con Maria, grande, potente, operante e incomprensibile, e ciò più ancora che nel cielo e in qualsiasi altra creatura dell'universo. Cosi Maria, tutta perduta in Dio, non diventa affatto un ostacolo ai perfetti per giungere all'unione con Dio.

Quando Maria ti sostiene non cadi, quando ti protegge non temi, quando ti conduce non ti affatichi: quando ti è favorevole arrivi al porto della salvezza.

Anche se mi si tracciasse una via nuova per andare a Gesù Cristo e questa via fosse lastricata di tutti i meriti dei beati, ornata di tutte le loro eroiche virtù, rischiarata ed abbellita di tutta la luce e la bellezza degli Angeli, e vi fossero tutti gli Angeli e i Santi per condurre, difendere e sostenere quelli che per essa vogliono camminare: in verità, io dico arditamente che preferirei a questa via, pur cosi perfetta, la via immacolata di Maria: " Ha reso integro il mio cammino" (Sal 18,33). È un cammino a strada senza alcuna macchia ne sozzura, senza peccato originale ne attuale, senza ombre ne tenebra…

Il Santo rosario - Promesse date al Beato Alano de La Roche

1. A tutti quelli che devotamente reciteranno il mio Rosario, io prometto la mia protezione speciale e grandissime grazie.

2. Chi persevererà nella recitazione del mio Rosario riceverà grazie preziosissime.

3. Il Rosario è un'arma potente sarà contro l'inferno; esso distruggerà i vizi, libererà dal peccato, dissiperà le eresie.

4. Il Rosario farà fiorire le virtù e le buone opere e otterrà alle anime le più abbondanti misericordie di Dio; Esso sostituirà nei cuori degli uomini l'amor vano del mondo con l'amore di Dio, elevandoli al desiderio dei beni celesti ed eterni.

5. Chi confiderà in me recitando il Rosario, non sarà soverchiato dalle avversità.

6. Chi reciterà devotamente il Rosario, meditando i misteri, non sarà punito dalla giustizia di Dio, se . peccatore, si convertirà; il giusto crescerà nella grazia e diverrà degno della vita eterna.

7. I veri devoti del mio Rosario, nell'ora della morte, non moriranno senza i Sacramenti.

8. Coloro che recitano il mio Rosario troveranno durante la loro vita e nell'ora della loro morte, la luce di Dio e la pienezza delle sue grazie e parteciperanno dei meriti dei Beati in Paradiso.

9. Ogni giorno Libererò dal Purgatorio le anime devote del mio Rosario.

10. I veri figli del mio Rosario gioiranno di una grande gloria in cielo.

11. Tutto quello che chiederete con il mio Rosario, lo otterrete.

12. Coloro che diffonderanno il mio Rosario saranno soccorsi da me in tutte le loro necessità.

13. Io ho ottenuto da mio Figlio che tutti i devoti del Rosario abbiano per fratelli durante la vita e nell'ora della morte i santi del cielo.

14. Coloro che recitano fedelmente il mio Rosario sono tutti miei figli amatissimi, fratelli e sorelle di Gesù Cristo.

15. La devozione al mio Rosario è un grande segno di predestinazione.

PREGHIAMO CON IL SANTO ROSARIO

Offriamo ogni giorno il nostro tributo d'amore e di lode alla Regina del Cielo e della terra donandole, come mazzo di rose profumate, tre corone della sua preghiera preferita: il santo Rosario recitato con il cuore.

Benefici del Rosario

Ci eleva gradualmente alla perfetta conoscenza di Gesù Cristo. Purifica le nostre anime dal peccato. Ci rende vittoriosi su tutti i nostri nemici. Ci facilita la pratica delle virtù. Ci infiamma d'amore per Gesù Cristo. Ci arricchisce di grazie e di meriti. Ci fornisce di che pagare tutti i nostri debiti con Dio e con gli uomini, e infine, ci ottiene da Dio ogni sorta di grazie.

Il Santo Rosario

Il Rosario completo è composto di venti decine. È diviso in quattro parti distinte, che si possono pregare separatamente in diversi momenti della giornata, i cinque Misteri Gaudiosi, i cinque Misteri Luminosi, i cinque Misteri Dolorosi, i cinque Misteri Gloriosi. Se si pregano solo cinque decine al giorno, si usa pregare i Misteri Gaudiosi il lunedì e il sabato, i Misteri Luminosi il giovedì, i Misteri Dolorosi il martedì e il venerdì, i Misteri Gloriosi il mercoledì e la domenica.

PREGHIAMO:

O Vergine Maria, Madre e Regina del Carmelo,
Ti benedico e TI ringrazio,
perché mi hai manifestato il tuo amore e
mi hai rivestito del tuo santo abito in segno della tua protezione.
Assisti mi nel cammino della vita,
conservami fedele nel tuo servizio,
donami ogni grazia che mi aiuti a vivere la mia vocazione cristiana
secondo il mio particolare stato di vita.
Soprattutto, Vergine Maria, ottienimi dal Padre celeste
al crescere nella carità divina
per raggiungere un giorno la vita eterna. Amen.

Madre e Regina del Carmelo, prega per noi.


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BENEDETTO XVI: "LA CHIESA E' FONDATA SULLA ROCCIA", IL SIGNORE AGISCE CON LA FORZA DELLO SPIRITO

Post n°7170 pubblicato il 26 Maggio 2012 da diglilaverita
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Si affida al vangelo di Matteo Benedetto XVI e parla della Chiesa come di una realtà “fondata sulla roccia”. “Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde”, spiega il papa. L’occasione è l’incontro con i rappresentanti del Rinnovamento nello Spirito Santo, riuniti questa mattina in Piazza San Pietro per il Quarantennale dalla fondazione del Movimento, cui il papa ha dimostrato gratitudine per l’impegno negli “impegnativi compiti per la nuova evangelizzazione”. “Nella società attuale viviamo una situazione per certi versi precaria – ha spiegato il papa -, caratterizzata dalla insicurezza e dalla frammentarietà delle scelte. Mancano spesso validi punti di riferimento a cui ispirare la propria esistenza. Diventa, pertanto, sempre più importante costruire l’edificio della vita e il complesso delle relazioni sociali sulla roccia stabile della Parola di Dio, lasciandosi guidare dal Magistero della Chiesa”.

Perché, nonostante tutto, “il Signore è con noi” e “agisce con la forza del suo Spirito”, spiega il papa alla vigilia della Pentecoste, “festa fondamentale per la Chiesa”. E ribadisce come il dono dello Spirito Santo, “principio unificatore della Chiesa”, “ci invita a crescere nella fiducia e nell’abbandono alla sua volontà, nella fedeltà alla nostra vocazione e nell’impegno a diventare adulti nella fede, nella speranza e nella carità”.

Ma c’è bisogno di impegnarsi: “Oggi i credenti sono chiamati ad una convinta, sincera e credibile testimonianza di fede, strettamente unita all’impegno della carità – aggiunge Benedetto XVI -. Per mezzo della carità, infatti, anche persone lontane o indifferenti al Messaggio del Vangelo riescono ad avvicinarsi alla verità e convertirsi all’amore misericordioso del Padre celeste”.

Il papa dimostra di apprezzare “l’opera apostolica” del Rinnovamento nello Spirito santo, che “ha contribuito alla crescita della vita spirituale nel tessuto ecclesiale e sociale italiano, mediante cammini di conversione che hanno condotto molte persone ad essere risanate in profondità dall’amore di Dio, e molte famiglie a superare momenti di crisi”. “Cari amici – esorta -, continuate a testimoniare la gioia della fede in Cristo, la bellezza di essere discepoli di Gesù, la potenza d’amore che il suo Vangelo sprigiona nella storia, come pure l’incomparabile grazia che ogni credente può sperimentare nella Chiesa con la pratica santificante dei Sacramenti e l’esercizio umile e disinteressato dei carismi, che, come dice san Paolo, vanno sempre utilizzati per il bene comune”.

(Korazym.org)

 
 
 

MESSORI: LA CURIA VATICANA E' IL SOLITO NIDO DI VIPERE MA OGGI IL VERO PROBLEMA E' LA MEDIOCRITA' DILAGANTE

Post n°7169 pubblicato il 26 Maggio 2012 da diglilaverita
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«È da una vita che frequento la storia della Chiesa e, sia pure con parsimonia, anche la Chiesa. Figuriamoci se mi scandalizzo». Vittorio Messori è nell’abbazia di Maguzzano, una meraviglia che sta fra le colline moreniche e il lago di Garda, e che la storia della Chiesa l’ha attraversata per quindici secoli, da san Benedetto a don Calabria. Qui Messori ha ricavato uno studio in cui si rinchiude quando è sotto pressione: come adesso, visto che gli restano poche settimane per consegnare a Mondadori un libro su Lourdes cui tiene moltissimo. Si intitola «Bernadette non ci ha ingannati».

Ci sta invece ingannando qualcuno in Vaticano? Chiedo a Messori che cosa può provare un cattolico praticante nell’apprendere di cardinali che si scannano fra loro, di dossier consegnati sottobanco ai giornalisti, di lettere sottratte al Papa, di intrighi bancari, di assassini tumulati con tutti gli onori. «La Curia romana», risponde, «è sempre stata un nido di vipere. Ma una volta, almeno, era la più efficiente organizzazione statale del mondo. Amministrava un impero sul quale non tramonta mai il sole, e aveva una diplomaziasenza eguali. Oggi cos’è rimasto?».

Passeggiando nel chiostro, e poi tra gli ulivi, Messori spiega così la decadenza: «Gli ecclesiastici della Curia romana arruolavano i migliori elementi da tutte le diocesi del mondo. I vescovi avevano abbondanza di clero, e non avevano difficoltà a concederglieli. Oggi i seminari o sono chiusi, o sono semivuoti. Così, se un vescovo ha qualche prete valido, se lo tiene stretto. E il Papa è come Carlo V, il quale doveva amministrare un impero sconfinato e nella Spagna spopolata gridava: “Datemi uomini”». Ma in Africa, provo a obiettare... «Il boom delle vocazioni? Non mi faccio illusioni. In Africa si va in seminario per le stesse ragioni per cui si entrava qui quando si moriva di fame. Un modo per avere di che vivere. E poi nella cultura africana il celibato è incomprensibile, per cui la Chiesa, diciamo così, chiude un occhio. Ci sono molti preti con mogli e figli. Cosa fai, li mandi a Roma? A fare i vescovi?».

Continua: «Lo scadimento qualitativo è evidente. Non ci sono più nemmeno latinisti all’altezza. Quando fu eletto papa Luciani, si arrivò perfino a bloccare le rotative dell’Osservatore Romano perché c’era un errore di latino nel titolo di prima pagina. Anche nelle ultime encicliche di Giovanni Paolo II ci sono errori di latino, pensa un po’».

Insomma per l’uomo che ha scritto due libri con gli ultimi due Papi «questo zoppicare della Chiesa dipende dalla mediocrità del suo personale». Ma è solo questione di incapacità? Qua sembra di essere di fronte a rancori, rivalità, avidità, cattiverie, infedeltà. «La meschinità cattiva spesso contrassegna le personalità mediocri. Chi è bravo, per emergere non ha bisogno di fare le scarpe agli altri».

Resta lo scandalo, e Gesù ha detto «guai a chi dà scandalo». C’è da perdere la fede? «No, il cristiano conosce bene la distinzione che faceva Maritain fra la Persona della Chiesa, che è santa, e il personale della Chiesa, che come ogni istituzione umana è segnata dal limite, dal peccato di ciascuno di noi. L’importante è che la Chiesa annunci il Vangelo. Se poi chi lo annuncia è santo, ringraziamo il Padreterno. Se è un mascalzone, pazienza: è comunque custode della Grazia». Ma oggi i mascalzoni non sono un po’ troppi e altolocati? «Il clero del Basso Medioevo, del Rinascimento o quello dei vescovi incipriati del Settecento era molto peggio. E poi non dimentichiamo una cosa: oggi il personale è scadente, ma la qualità del vertice non è mai stata così elevata. Dall’epoca napoleonica in poi, tutti i pontefici o sono stati canonizzati, o meriterebbero di esserlo. Non è sempre stato così».

Mi saluta con queste parole che spiegano la sua serenità: «Gesù l’aveva annunciato: “Il Figlio dell’Uomo sarà posto nelle mani degli uomini ed essi ne faranno quello che vorranno”. Lo disse all’ultima cena, ma molti esegeti e molti mistici vedono in queste parole la profezia non solo della Passione, ma anche di quello che sarebbe successo dopo. Ecco perché non mi stupisco degli scandali. Il Dio cristiano ha voluto aver bisogno degli uomini. Con tutte le conseguenze che ne derivano».

- Michele Brambilla - vaticaninsider.lastampa.it -

 
 
 

COMMENTO DI PADRE ARMANDO AL MESSAGGIO DEL 25 MAGGIO 2012

Post n°7168 pubblicato il 26 Maggio 2012 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

“Cari figli! Anche oggi vi invito alla conversione e alla santità. Dio desidera darvi la gioia e la pace attraverso la preghiera ma voi, figlioli, siete ancora lontano, attaccati alla terra e alle cose della terra. Perciò vi invito di nuovo: aprite il vostro cuore e il vostro sguardo verso Dio e le cose di Dio e la gioia e la pace regneranno nel vostro cuore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

Commento: 

Mi domando perché la Regina della Pace continui ad invitarci alla Conversione e alla Santità. La risposta è detta tra le righe nella frase seguente, là dove dice: “Dio desidera darvi la gioia e la pace attraverso la preghiera, ma voi siete ancora lontano…” Nel Messaggio del 25 Aprile ci diceva che Dio ci dà se stesso, se come fiori ci apriamo a Lui, al suo calore: Lui è il Sole della nostra vita…

Le parole del Messaggio di questa sera riecheggiano molto il Salmo 80 (81). Riporto qui qualche espressione.

“Sono io il Signore tuo Dio… apri la bocca la voglio riempire.” Si sente la voce di un papà, di una mamma, arrivati ormai ai limiti dello sconforto.

“Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce.” Una constatazione amara, demotivante. Dio stesso si sente impotente di fronte al rifiuto dell’uomo. Non gli resta, con l’amarezza, che un ultimo gesto di benevolenza, solo apparentemente una sentenza di vendetta: “L’ho abbandonato alla durezza del suo cuore. Seguano pure i loro progetti!”. Dio, con il cuore sanguinante di Padre, non impedisce all’uomo l’esercizio della sua libertà, nemmeno se questa lo conduce nel baratro. Non c’è dubbio che in filigrana c’è tutta la parabola del Figliol prodigo: l’umanità di oggi vi si rispecchia tutta…

Il Salmo continua a presentare la passione di Dio per il suo popolo: “Se il mio popolo mi ascoltasse! Se Israele camminasse per le mie vie!…”; “Lo nutrirei con fiore di frumento, lo sazierei con miele dalla roccia”.  Il fiore di frumento dà il miglior pane. Il miele di roccia è il miglior miele. Coloro che accolgono la Parola avranno il miglior pane, che è Cristo, presente realmente sull’altare, e avranno il miglior miele, che è l’azione dolce e fortificante dello Spirito Santo. Dio non è Colui che toglie, ma Colui che dà!... Purché noi apriamo le mani e il cuore a Lui!

Oggi la Regina della Pace ci rinnova l’invito ad aprirci verso Dio Padre, che si dona a noi nella preghiera: Lei ci promette che ci verrà donato tutto in quel “Gioia e Pace”!

In questo tempo di difficoltà e di crisi, dovremmo sentire che solo Dio puó darci quello che nessun governante puó darci. I governanti oggi fanno leggi, che ci sorprendono, che ci preoccupano e che ci rattristano, ma non danno i frutti sperati della Gioia e della Pace:  questi sono frutti che  solo Dio puó dare!

Ricordiamo per questo la conclusione di Gesú al suo discorso sulla Provvidenza, che ogni Giovedí siamo invitati a rileggere, con le note parole: “Cercate anzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia e tutto il resto vi sarà dato in sovrappiù.” (Matteo 6,33).

Le domande di fondo che le parole della Regina della Pace mi pongono sono queste: che cosa cerco realmente? E per quale via?  

Il Signore ci  liberi dall'affanno che ci paralizza negli impegni delle nostre giornate. Ci aiuti a valorizzare ogni momento come un Suo regalo verso il Regno, perché questo si realizzi sempre più in noi e attorno a noi.

Vi benedico. P. Armando

 [Info da Medju] - Favero.Armando@returns.groups.yahoo.com - informazioni_da_medjugorje-owner@yahoogroups.com

 
 
 
 
 

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Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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