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Creato da giadaberna82 il 18/05/2014

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« il mio piu grande sognoil silenzio »

Lettera ad un uomo speciale che o deluso con la mia insicirezza

Post n°9 pubblicato il 19 Giugno 2014 da giadaberna82

Ci sono cose che a voce non si riescono a dire, allora ho pensato che il modo migliore per raccontarti tutto era scriverlo nero su bianco perché tutti lo dicono sempre “Le parole volano gli scritti rimangono”. Credevo oramai di non poter più contare sul fatto che per un giorno almeno mi sarei sentita fiera di me, delle mie capacità, della mia persona! E invece le cose cambiano e lo fanno con tutta la forza di questo mando. Un giorno ti alzi succede qualcosa e sei diversa, era il 7 dicembre e ti ho incontrato. Ancora mi chiedevo che cosa IO ero per TE, mentre sapevo perfettamente che cosa ero, ed era lo stesso per me; TU eri la gioia, l’incoscienza, la volontà, il desiderio, la passione. Adesso mi ritrovo confusa perché credevo in questa storia e continuo a crederci, tu mi hai fatto scoprire un mondo a cui non voglio rinunciare… e l’ho capito tardi. Non mi è mai capitato, in 32 anni, di avere accanto un uomo come te, non ci potevo credere, non potevo credere che qualcuno tenesse così tanto a me. Qualcuno mi racconta che a volte sono strana, illogica, pazza… si, anche questo hanno detto di me e sicuramente anche te l’hai pensato e forse è vero; ma quando riemergo da questo universo anche te hai potuto davvero capire chi sono; dolce, coraggiosa, divertente, semplice ed estremamente fragile… Piango per quell’attimo di disperazione che mi coglie impreparata quando atterro sconfitta e mi guardo intorno senza sapere dove sono, piango sull’indifferenza della gente, quella gente a cui non ho mai chiesto nulla, piango perché ho paura di perderti per sempre, perché ti ho raccontato tutto… o quasi, o non quel tutto che spesso mi turbava, volevo tenerti “fuori” da certe situazioni per proteggerti. Ma non è questo che ho fatto, anzi ti ho allontanato, e giustamente te mi hai detto che eri stanco di stare con una persona che non credeva in te, che ti metteva sempre in discussione… e ti ho fatto scappare. Te mi hai vista piangere, anche quel lunedì, era per uno sfogo da una situazione che mi ha avvolta pian piano. Te spesso dicevi che avevo il muso, ma il muso non era dato da te, ma ero io che pensavo a certe cose e in un attimo mi allontanavo da tutti, perché non riuscivo a dirti cosa mi turbava, mi vergognavo. Avevo paura di parlartene… mentre te spesso ti sfogavi, giustamente con me, su argomenti inerenti alla famiglia, al lavoro, io non ce la facevo al 100%, se l’ho fatto, l’avrò fatto un paio di volte. Avevo paura di cosa avresti pensato. E la rabbia, la mia insicurezza, la sfogavo su di te, inconsciamente, perché non ti avrei mai fatto del male, perché non riuscivo a dirti cosa mi faceva stare male, cosa mi toglieva il sorriso. Sono arrivata a pensare che avevo bisogno della psicologa… Mi vien da ridere… mi ci voleva la mia cara amica, che un bel rimprovero mi ha dato dei buoni consigli… come sempre ha fatto. Come diceva Aristotele senza amici nessuno sceglierebbe di vivere anche se avesse tutti gli altri beni. Devo tirare fuori la forza, la volontà di crederci, la sicurezza in me che ho nel lavoro la devo usare anche nella vita, anche nell’amore. Mi sono sempre rialzata e lo farò anche adesso. Ho fatto io il primo passo con te, ma questa volta è diverso, non riesco a farlo perché ti amo e so di averti deluso ed allontanato. Spero che prima o poi mi riparlerai… che torneremo a parlare per ore e ore… perché il silenzio fa più male di mille brutte parole. Mi è caduto in mondo addosso… è proprio vero, ti accorgi di quanto sono importanti le persone quando le hai perse.. e ora non so proprio cosa fare!

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