Abbiamo davanti un anno molto difficle che vede il mondo occidentale alle prese con una crisi finanziaria senza precedenti, con una Europa messa peggio, stretta nella morsa di una moneta unica imposta troppo presto e senza protezione.
Una moneta unica virtuale senza una vera banca centrale.
Ma il problema vero è che la crisi è del nostro sistema di vita, del nostro mondo basato sui consumi e sulla spinta ad acquistare portata all'eccesso.
Siamo stati abituati a comprare sempre e comunque, non servono i soldi, vi sono le cambiali, le finanziarie e le carte di credito, compri oggi e paghi domani, un pò al mese e non te ne accorgi nemmeno.
E così siamo tutti pieni di oggetti inutili che sostituiamo ancora funzionanti solo per il gusto di averli di nuovi, più belli e moderni.
Abbiamo acquistato, acquistato, acquistato senza freni, le industrie hanno prodotto a ritmi forsennati e noi acquistando ci siamo garantiti gli stipendi che poi abbiamo speso tutto e sempre di più, in un vortice senza fine.
Gli Stati facevano altrettanto, per pagare un sistema politico enorme, per garantire stipendi da favola ai suoi dirigenti, per garantire la sanità a tutti e le strade sempre più grandi e faraoniche a sempre più corsie, per assicurare quei servizi essenziali che richiedevano i cittadini, per fare le feste e le olimpiadi, gli Stati facevano debiti.
Aumentavano le tasse, ma non bastava, allora emettevano sempre più bot che vendevano alle banche per avere sempre più soldi da spendere.
Alle banche garantivano il pagamento degli interessi mensili e tutto andava liscio.
Ma poi il debito cominciò ad aumentare e per pagare gli interessi sempre più alti si dovevano emettere sempre più bot che pagavano gli interessi maturati ma che poi aumentavano sempre di pù il debito e gli interessi futuri da pagare.
E questo in tutto il mondo occidentale con una nostra Italia prima in assoluto negli sprechi e nel lusso.
E poi i consumi iniziarono a scendere, era inutile consumare quando poi diventavano enormi i costi dello smaltimento di quello che si buttava.
E così eravamo pieni di spazzatura che non sapevamo dove mettere, di montagne di rifiuti che non potevamo bruciare perchè inquinavano, che non potevamo seppelire perchè inquinavano, che non potevamo spedire in Africa perchè ormai l'avevamo già riempita, di montagne di rifiuti di cui non sapevamo più cosa fare.
Avevamo già inquinato la terra e le falde acquifere.
E così i consumi iniziarono a scendere, le industrie iniziarono a produrre prodotti ecosostenibili ad impatto ambientale zero che non avevano problemi di smaltimento..
I prezzi salirono enormemente, era finito l'era del tutto subito e dei prodotti a basso costo, la gente acquistava solo quello che gli serviva e andava a sostituirli solo quando si guastavano e non si potevano riparare.
La benzina iniziava a scarseggiare, stava finendo l'era del petrolio.
Stava finendo una civiltà tutta basata su questo materiale, che è stato trasformato ed utilizzato per tutto, come fonte energetica, come base per la costruzione di tutti i manufatti che venivano utilizzati.
Il petrolio veniva utilizzato per tutto anche come base per la produzione di alimenti, tanto che era impensabile sostituirlo.
Il grande problema del petrolio era l'inquinamento ed ora era diventato il costo più alto.
Le industrie iniziarono ad utilizzare l'energia solare ed eolica, scomparve la plastica, sostituita dal legno e dai materiali ecosostenibili.
Lentamente i rifiuti iniziarono a diminuire e l'ambiente iniziava a tornare pulito come una volta.
Oggi siamo a questo punto?
Purtroppo no, ma abbiamo iniziato un percorso non più rinviabile, la trasformazione sarà molto lenta ma ormai è iniziata.
Non sarà facile, gli interessi economici sono immensi e con enormi interessi corporativi, ma l'avvio è stato dato.
Il nostro pianeta non è certo al punto di non ritorno ma se non verranno presi provveddimenti nei prossimi venti/trent'anni il rischio sarà molto reale.
Iniziamo dalle cose più piccole, molti dei nostri rifiuti finiscono in mare e sapete quanto tempo ci mette il mare a smaltire quello che ci buttiamo:
una rivista di carta patinata: 10 mesi
un mozzicone di sigarette: 1 anno
un chewing-gum: 5 anni
una lattina di alluminio: 500 anni
un fiammifero: 6 mesi
un accendino: 100 anni
un assorbente: 200 anni
una carta telefonica: 1000 anni
Le cose non vanno certamente meglio per tutto quello che gettiamo in terra.
La soluzione è iniziare a buttare meno, la spazzatura si può riciclare e molti degli oggetti che usiamo si possono tranquillamente riparare.
E' certamente un inizio e ne siamo tutti assolutamente coinvolti.
Inviato da: Dott.Ficcaglia
il 26/06/2023 alle 12:10
Inviato da: Afroditemagica
il 26/01/2022 alle 18:36
Inviato da: cassetta2
il 21/03/2021 alle 19:45
Inviato da: cassetta2
il 31/10/2020 alle 12:26
Inviato da: cassetta2
il 19/04/2019 alle 14:30