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Messaggi del 30/10/2016

 

Diario da un Futuro Possibile

Post n°86 pubblicato il 30 Ottobre 2016 da robertocass
 
Foto di robertocass

12 - Verso la Stazione Spaziale

 

 

 

Finalmente è arrivato il momento, partiamo alle 10,00 ora terrestre.

Il calcolo del tempo è uno dei problemi che l'uomo ha dovuto afforntare iniziando i viaggi nello spazio.

Il tempo, lo spazio tempo, lo spazio temporale, temini di cui Einstein parlava nel lontano 1905 e pensare che solo nel 2016 le sue onde gravitazionali sono state confermate sperimentalmente.

Una conferma ulteriore della sua Teoria della Relatività spiegata con il paradosso dei gemelli, sul quale gli scienziati hanno studiato a lungo prima di dare la soluzione anticipata dal genio di Einstein.

Il realtà non si tratta di un vero e proprio paradosso ma di un esperimento volto ad illustrare alcuni aspetti della sua teoria: sulla terra vi sono due gemelli, uno parte per un viaggio interstellare di andata e ritorno per una stella lontana, l'altro rimane sulla Terra.

Viaggiando ad una velocità prossima a quella della luce, la teoria prevede che al ritorno sulla terra il gemello viaggiatore sia invecchiato molto meno quello rimasto sulla Terra.

E questo è il fondamento della relatività: non esiste un tempo assoluto, ma lo scorrere del tempo dipende dal sistema di riferimento con il quale si rapporta.

Un qualcosa che nello spazio, con le distanze misurate in anni luce, lascia sconvolti ma che può dare parecchie risposte ai quesiti che da sempre l'uomo si pone sui viaggi interstellari e sulla possibilità non certo remote di altri mondi abitati.

Non siamo certo soli nell'universo, vi sono milioni di pianeti simili alla nostra Terra ed è impossibile che non si sia sviluppata un'altra specie intelligente.

E forse su qualche pianeta di qualche stella c'è un altro uomo come me pronto a partire per un viaggio senza ritorno.

Sì senza ritorno, non sarà possibile un ritorno, sia per i costi sia per l'età che non mi permetterà più di affrontare il viaggio.

I volontari marziani sono pregati di avvivicinarsi al pontile d'imbarco.

La partenza è prevista fra 60 minuti tempo terrestre.

Penso spesso al tempo e mi affascinano i misteri dello spazio e quanto ancora deve essere scoperto.

Ora andremo sulla Luna che gira in modo sincrono con la Terra quindi il calcolo del tempo è lo stesso, con la sola differenza però che avendo uguali il periodo di rivoluzione e di rotazione, circa 28 giorni, il giorno lunare ha la durata di circa un mese terrestre.

Su Marte il giorno ha una durata di poco differente, circa 40 minuti di più, ma la sua rivoluzione attorno al sole dura 687 giorni, quasi il doppio di quello terrestre e con un orbita fortemente ellittica la distanza con la Terra passa da un minimo di 55 milioni ad un massimo di 400 milioni di km.

Solo ogni due anni e due mesi Marte si trova in opposizione, allineato con il Sole e la Terra, che lo oltrepassa nella sua orbita, come un corridore nell'anello più interno di una pista di atletica.

E questo il momento giusto per i viaggi, Marte è alla distanza minima.

Le partenze sono ovviamente calcolate al millesimo per ridurre al minino le distanze e soprattuto per risparmiare energia.

Prego accomodarsi, si parte fra 20 minuti.

L'astronave è enorme, un siluro con due piccole ali, ci accomodiamo, dovunque sedili abbastanza stretti per permettere di sfruttare al massimo lo spazio disponibile.

Saremo 500 volontari, tutti con la tuta di colore rosso marte, non abbiamo scafandri o altro e siamo pronti per questo primo viaggio dalla Terra alla Stazione Orbitante.

Un viaggio molto breve in soli 9 minuti saremo in orbita.

La Stazione è a circa 400 km di altezza e gira ad una velocità di 27.600 km orari, ci vorrano poi, raggiunta l'orbita, altre due ore per permettere l'attracco.

Lo shuttle ha il personale ridotto al minimo e tutto viene guidato da complicatissimi sistemi computerizzati.

Ecco, partiamo.

Sento una forte accellarazione e in pochi minuti ci troviamo già alti, dai finestrini vedo Omsk con i suoi capannoni, peccato stiamo salendo sulle nubi, ma già vedo la Stazione che si avvivicina velocemente.

E' molto grande, sarà lunga poco meno di 900 metri ed ha una forma non molto simmetrica dovuta ai continui ampliamenti a cui è stata sottoposta.

La Stazione nasce già nel 2000 e venne subito posta nell'orbita in cui è attualmente, solo che in quegli anni lo spazio era molto affollato si lanciavano satelliti artificiali per qualsiasi motivo, per le comunicazioni e il meteo ma molto spesso per fini di spionaggio, le grandi potenze dell'epoca si spiavano continuamente

Pensate che nel 2016, anno in cui nasce mio padre, i satelliti in orbita erano il numero assurdo di 14.022 di cui quasi l'80% non funzionante, divisi fra quelli che avevano un orbita polare, posti fra i 500 e i 1000 km di altezza e quelli invece geostazionari, fermi rispetto alla Terra perchè con lo stesso moto rotatorio, che invece orbitavano a 36.000 km di altitudine.

Insomma c'era un certo affollamento, ovviamente poi aumentato fino all'inverosimile per sostituire quelli non funzionanti, tanto che alla fine venne posto un veto, anche legato ai problemi energetici.

Tutti i satelliti vennero disattivati ed utilizzati per ampliare la Stazione Spaziale che diventò quello è oggi, un enorme laboratorio con magazzini e pontili di attracco, oggi essenziale per lo sviluppo del Progetto.

Attenzione stiamo per attraccare, si prega di restare seduti fino allo spegnimento della luce rossa posta sul sedile di fronte a voi.

Se guardate a sinistra potete vedere la Luna verso la quale dirigerete fra 1 ora tempo terrestre.

L'imbarco per l'aggancio con il Traghetto è dal pontile n.4.

Buona Fortuna

Sì ora vedo la Luna, stiamo più vicini e non abbiamo l'atmosfera terrestre, vedo chiaramente il suolo lunare pieno di cupole ed ora ecco si vede chiaramente il grande Traghetto che ci orbita attorno.

E' talmente grande che ora la copre completamente.

Il Traghetto è in orbita a circa 100 km di altezza dal suolo lunare e dopo l'aggancio aspetteremo gli altri volontari che stanno arrivando, partirà con 5.000 persone, fra donne e uomini, più tutta l'attrezzatura che dovremo utilizzare.

Il tragitto dalla Stazione al Traghetto verrà effettuato con un'altra nave, sarebbe uno spreco utilizzare il grande Shuttle che con i suoi potenti motori a idrogeno deve vincere la gravità terrestre.

Useremo un'altro Traghetto molto simile ma più piccolo che viaggerà, come il suo fratello maggiore, utilizzando esclusivamente l'energia solare.

Scendiamo per un piccolo pranzo ma solo per berlo, useremo da adesso solo queste bevande energetiche, che saranno il nostro unico alimento per i prossimi mesi.

Un ultimo sguardo alla Terra, è coperta da nuvole ma s'intravedono bene i colori splendidi del nostro pianeta.

Sarà un'immagine che terrò cara nei miei ricordi, ma senza nostalgia, solo con la consapevolezza che questo è l'ultimo sguardo che gli posso dare.

Senza nostalgia, sono abituato a girare pagina senza pensarci troppo e quando decido di farlo non ho rimpianti o almeno cerco di non averli.

 
 
 
 
 

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