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Re-inventare la banalità

Post n°229 pubblicato il 21 Luglio 2015 da franzkline

Ieri era l'anniversario della nascita di Giorgio Morandi, esattamente il 125°, celebrato da un un doodle in cui veniva rappresentata una delle opere che l'hanno reso famoso in tutto il mondo; una delle sue nature morte. Non una solita e banale natura morta qualsiasi, ma bensì una natura morta re-inventata dal grande pittore bolognese che grazie a pennellate con pochi colori tenui ha saputo far rivivere un soggetto abbastanza "noioso." Mia personale opinione ovviamente. La natura morta è un soggetto banale, serve come allenamento per migliorarsi, per imparare la mescola dei colori e sopratutto per rappresentare, correttamente, luci ed ombre. Tralasciando le nature morte dipinte dai pittori fiamminghi in cui erano rappresentate molti oggetti, inmmersi talvolta con scene di paesaggi esterni ed interni, opere sontuose e molto spettacolari sotto molti punti di vista. Tutto il resto che riguarda questo soggetto si può definire assai accademico. Poi arriva nei primi decenni del '900 Morandi che furbescamente ridefinisce il concetto di natura morta, che grazie alle sue bottiglie dipinte con tinte neutre e poco irrilevanti sotto il profilo cromatico, fa conoscere all'arte un modo nuovo di vedere le cose. I critici d'arte hanno definito i modelli di Morandi "plastici" mentre io li battezzo banalmente innovativi, infatti esso ha re-inventato un modo diverso di dipingere la banalità delle nature morte...

 

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Commenti al Post:
dinobarili
dinobarili il 22/07/15 alle 15:42 via WEB
Ciao Stefano. Bel post. Buon pomeriggio. Dino
 
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