Virgo's Girl @ sea

Anniversario a Praga! (1° parte)

Eravamo indecisi su cosa fare per il nostro 1° anniversario, io e Miki, tutti che ci consigliavano mete dal clima mite, come Lisbona, però ci siamo lasciati affascinare dalla bellezza romantica e dal sapore antico della città di Praga.

E così il mio amore mi ha portato (letteralmente) a Praga regalandomi, per il nostro anniversario, un WE in questa meravigliosa e freddissima città.

Così, mi sono premunita di cappottino di piume d'oca, calzamaglia, doppi calzini, sciarpa e guanti e siamo partiti alla volta di Praga, venerdì scorso, dopo i bagordi della festa Reply.

Verso l'ora di pranzo a Roma splendeva il sole e l'aria era tiepida, a Praga abbiamo trovato il cielo bianco bianco e nevicava!

Siamo arrivati alle 16:30 ed era già buio, poi siamo andati nel nostro hotel, il Merkur.
L'hotel Merkur ci ha stupito con la semplicità del suo arredamento e con vari richiami agli anni '20. C'erano quadri dell'epoca ed una vecchia macchina da scrivere, usata solo come suppellettile.

La receptioniste, dapprima un pò sulle sue, si è rivelata molto cordiale e ci ha dato delle informazioni riguardanti il come muoverci ed il dove andare a cenare ma noi, come dirò dopo, abbiamo trascorso una serata diversa.

La stanza era molto grande, il letto era l'unione di due lettini ed anche le lenzuola e la coperta era divisa in due, l'unica pecca di una stanza veramente pulita ed ordinata.

Una curiosità: la stanza dove era la tazza era divisa da quella della doccia. Cosa che si è rivelata utile quando, parallelamente, io e Michele, dovevamo prepararci.

Venerdì sera alle18 eravamo già fuori per le vie della città.

Ad ogni angolo c'era qualcosa da vedere, negozietti disseminati dappertutto, che vendevano souvenirs e cristalli di bohemia, cioccolata, oggetti vari, vin brule, matriosche di ogni misura, uova decorate, gioielli fatti anche con cristalli e pietre colorate.

Alla fine della strada abbiamo subito incontrato la piazza della repubblica (Namesti Republiky) che era una festa di bancarelle e subito abbiamo provveduto a cenare cambiando il nostro piano (che era quello di fermarci nel ristorante che ci aveva consigliato la receptioniste). E giù di pane con rosted pork, salcicce inzuppate nella salsa di senape.

Poi abbiamo scoperto il vin brulet (che lo fanno meglio di come l'ho assaggiato in Italia) ed un dolce buonissimo, il trdlo: pasta frolla fatta a filo lungo e stretto ed arrotolata su un tubo, cotta e passata su un letto di zucchero, cannella e mandorle tritate. Cioè... che dire... tutto buonissimo...

Vorrei sfatare il mito che si mangia male a Praga, non so dove le persone siano andate a mangiare, ma io mi sono trovata bene, va bene che ciò che ho mangiato era super pesante e calorico ed adatto solo ad una temperatura sotto allo zero, forse se si va in primavera non si possono trovare le stesse cose da mangiare.

Dopo la piazza della Repubblica, siamo andati avanti sempre tra le bellissime stradine della città, ad ogni angolo si scorgevano palazzi con mille ghirigori stile barocco, le finestre decorate con motivi arricciati, le mura di ogni colore in tonalità pastello, i tetti con più guglie che si stagliavano verso l'alto e, su ogni punta, qualcosa come un galletto che indica da dove soffia il vento oppure uno stemma.

Finalmente, siamo arrivati alla piazza della città vecchia, dove si trova l'orologio calendario, insomma quella più grande e bella di Praga ed io non so descriverla perchè... non ho parole, cercavo di guardarla il più possibile per catturare dentro di me quella bellezza che sembrava sfuggire ai miei occhi, tanto era immensa.

Anche lì c'era il mercatino di natale, ancora più grande della piazza di prima ed, al centro, un grandissimo albero di Natale con tutte lucine che sembravano gocciolare per terra e lasciavano scorgere la loro scia di luce scintillante.

Abbiamo completato la nostra cena con i potato pancake che erano una sorta di piccoli gateau di patate e crauti e venivano serviti con i crauti. Anche questi buonissimi!

Incamminandoci ancora per stradine, dove peraltro ci siamo imbattuti in un museo di strumenti sessuali di altri tempi (nel quale però non siamo entrati), abbiamo concluso la serata nella piazza di San Venceslao, dove rimane il museo Nazionale.
San Venceslao era a cavallo e noi lo abbiamo capito soltanto il 3° giorno, dopo un attento studio delle mappe.
La via che portava a San Venceslao era un susseguirsi di locali, night club ed hotel di lusso, perdeva l'anima da sogno della città ed acquistava quella di Las Vegas. C'erano anche negozi di alte firme, ma, all'ora del nostro arrivo, i negozi erano già chiusi e, per le strade, si trovava ogni sorta di personaggi e qualcuno voleva anche venderci della "robba". 
Nonostante ciò, anche in quella via c'erano bancarelle, ma raggruppate vicino alla fermata della metro Mustek che prendemmo per tornare all'hotel e riposarci per affrontare il giorno successivo.

Domani racconterò di Sabato....