Creato da allessory il 27/10/2004

Virgo's Girl @ sea

...ma guarda intorno a te,che doni ti hanno fatto, ti hanno inventato il mare...

 

 

Non incontro mai nessuno che dice di votare destra...

Post n°243 pubblicato il 31 Marzo 2010 da allessory

...ma alla fine la destra l'ha fatta franca, rubando 4 regioni alla sinistra e stravincendo alle provinciali, almeno nella regione Lazio.

Ma che fine hanno fatto i grillini, i dipietrini e, comunque, tutte quelle allegre persone che, alcune settimane fa, erano in piazza del Popolo a cantare insieme a Cristicchi alla festa del PD?

Non metto in dubbio che, nella destra, almeno a livello regionale/provinciale, ci siano persone adeguate a governare a livello locale ma, è fuori da ogni dubbio, che, comunque sia, facciamo capo al nostro Presidente, Mr Berlusconi, che si è crogiolato nella vittoria di questi giorni.

Io sono convinta di una cosa: la maggior parte degli italiani non segue AnnoZero, Ballarò ed altri talk show simili, la maggior parte segue Amici, X Factor e l'isola dei famosi e non c'è nulla di male nel distrarsi con programmi easy dopo una lunga, frustrante, giornata di lavoro ma, alla fine, quando tocca al popolo decidere il proprio destino (E l'unico strumento che ha è quello di andare alle urne) il popolo risponde con la risposta più scontata di tutti: vota Berlusconi perchè è quasi diventato un rito, perchè lo fanno i nostri genitori che sono stati bombardati dall'inno di Forza Italia e dalle tante belle parole e tanto tanto marketing, cartelloni pubblicitari convincenti, sorriso tirato dal lifting, perchè l'apparenza vuole la sua parte.

Quando uno ci sa fare, ci sa fare...

Berlusconi è riuscito a fare molti dei nostri interessi perchè, fortunatemente, questi interessi coincidevano con i suoi e tanto di cappello se è molto più ammanicato rispetto a tanti validi personaggi della sinistra che purtroppo, essendo troppo onesti, così ammanicati non lo potranno mai essere...

Continuo a non capirci di politica, le informazioni che ricevo sono sempre fuorvianti, per avere info più convincenti devo rimboccarmi le maniche e cercare su Internet.

La sinistra però qualche risultato lo ha avuto... a me non interessa se di destra o di sinistra, a me interessa che un giorno, qualcuno, valido, competente,ammanicato e soprattutto onesto e disinteressato, venga a sollevare le sorti del nostro Paese: sto mica aspettando il Messia? 

 
 
 

Vivere per lavorare o lavorare per vivere?

Post n°242 pubblicato il 19 Marzo 2010 da allessory

Oggi è venerdì, ci sarebbero troppe troppe attività da fare ma,non ci voglio pensare :

non so se capita spesso, come a me adesso,di immergerci tanto nella vita lavorativa, di essere partecipi, fisicamente, intellettualmente ed anche emotivamente delle dinamiche esistenti tra colleghi o con le attività del progetto per il quale si lavora.

Ci si sente così partecipi che si finisce per esaurire tutte le energie a disposizione nel comunicare con i colleghi, scambiarsi opinioni, dibbattere, difendere la propria opinione, ribadire, far notare errori oppure ammettere errori, correggerli, discutere perchè si è in disaccordo, far sentire la propria voce...

Tutto ciò che ruota intorno alla propria attività lavorativa diventa fondamentale e le energie, così focalizzate, si esauriscono.

Quando si ritorna nella vita privata, non si sa più come gestire quelle rimanenti e si inizia a soffrire perchè se ne hanno poche a disposizione per le innumerevoli attività che la vita privata impone.

Anche le attività più divertenti ma, comunque, bisognose di energia, diventano fonte di disagio e frustrazione e quante volte, il venerdì pomeriggio, come oggi, si pensa "ora che torno a casa mi riposo e dirò no a tutti gli inviti ad uscire che mi si proporranno."

Si pensa al WE come ad un momento durante il quale poter attingere a nuove energie e si cerca di fare le attività che apportino più benessere possibile, ma, quante volte, nonostante essere andati in giro con un bel sole, a mangiare, a sciare, in giro al centro o essere rimasti a casa ad oziare davanti alla TV, si arriva alla fine della domenica con il magone che tutto ciò che si è fatto durante il finesettimana è stato troppo poco per soddisfare la propria psiche a tal punto da poterla aiutare ad affrontare un'altra settimana di lavoro.

Forse questa non è la ricetta giusta per vivere davvero bene la vita: che ricordo si avrà, poi, della giovinezza? Perchè ripensare alle domeniche sulle piste da sci come domeniche troppo corte perchè terminavano alle 16:30? Perchè non resta sottopelle la percezione che un momento così sia per sempre, a prescindere dal tempo che scorre? Si rischia di  ricordare più vividamente, la lunga ed interminabile seduta davanti al PC in un open space grigio al pian terreno.

Il venerdì pomeriggio bisognerebbe uscire presto(non più tardi delle 18) ed il lunedì mattina bisognerebbe prendersela con calma, svegliarsi più tardi, fare una bella colazione ed, appena in ufficio, con calma iniziare la giornata.
Durante il WE bisognerebbe staccare completamente la mente dai pensieri del lavoro e godersi i momenti senza pensare a quanto siano brevi rispetto alle lunghe, interminabili, giornate lavorative.

A lavoro, non bisognerebbe prendersela a cuore, bisognerebbe vivere tutto con maggior distacco, le attività, i battibecchi con le controparti, con i colleghi del tuo stesso gruppo, gli umori degli altri colleghi, i pareri discordanti ed i caratteri non compatibili, tutto dovrebbe essere vissuto con un freddo e lucido distacco. Prendere con il sorriso le mail più velenose e rispondere garbatamente a tono, e così pure prendere alla leggera gli atteggiamenti acidi di chi ti sta intorno.

Le giornate lavorative dovrebbero scorrere in armonia per quanto è possibile, a volte non lo è per nulla perchè sorgono dei problemi che ti coinvolgono personalmente, che toccano proprio lo status sociale. La crisi sta colpendo un pò tutti e, nell'aria si sente l'eco del "si salvi chi può". Non è bello, ma è la triste realtà.

Forse ti aggrappi con tutte le tue forze a questo lavoro perchè hai paura di perderlo, perchè stai subdorando la possibilità di perderlo... Il rischio, per ora, si dice non ci sia, anche se gli scioperi imperversano.

Oggi è venerdì, non ci voglio pensare, ci sarebbero troppe troppe attività da fare, ci sarebbe da studiare per l'esame di inglese di stasera, ci sarebbe da mettere ordine riguardo l'attività assegnatami per Luglio, ci sarebbe da documentarmi per il gruppo Saas, ci sarebbe da sistemare casa stasera, ma non c'ho proprio voglia, non credo di dovermi sobbarcare tutto sulle mie spalle, sento la stanchezza che imperversa, forse è il caso di iniziare a riprendere le vitamine.

Stasera dopo l'esame, vado a fare un bel giro all'Euroma2 e, dopo, non ho voglia di cucinare, vediamo un pò come la serata possa essere più leggera!

 

 
 
 

Allucinazioni e condizionamenti sociali - 2 -

Post n°241 pubblicato il 26 Febbraio 2010 da allessory

"La storia della piccola ranocchia"

C'era una volta un gruppo di piccole ranocchie che organizzarono una competizione, l'obbiettivo era di raggiungere la cima di una torre altissima.
Una folla di altre rane si radunò intorno alla torre per spronare le ranocchie in competizione ed applaudirle.
La gara iniziò ed, onestamente, nessuno della folla credeva davvero che qualcuna delle ranocchie potesse raggiungere la cima.
Si potevano udire frasi del genere tra la folla: " E' troppo difficile" "Non ci riusciranno mai a raggiungere la cima".
Le ranocchiette cominciarono a scalare la cima, ma piano piano, ad una ad una, caddero.
La folla continuava a gridare:"Nessuno potrà farcela a raggiungere la cima!".
Alcune ranocchiette riuscirono ad arrivare quasi alla fine ma purtroppo, tutte, eccetto una, non arrivarono alla cima e lasciarono perdere prima.
Solo una, con grande sforzo, riuscì ad arrivare alla cima della torre e tutti quanti le chiesero quale fosse il suo segreto.
La piccola ranocchietta era sorda e non ascoltò le parole di chi scoraggiava i partecipanti della competizione e riteneva impossibile perseguire quell'obbiettivo.

 
 
 

Allucinazioni e condizionamenti sociali

Post n°240 pubblicato il 26 Febbraio 2010 da allessory

"I vestiti nuovi dell'Imperatore"

 C'era una volta (e solo una) molti molti anni fa, così tanti che il passaggio del tempo non era neppure iniziato, un Re che amava così tanto i vestiti nuovi che spendeva in essi tutto quello che aveva.

Possedeva un abito diverso per ogni ora della giornata, per ogni giorno della settimana, e per ogni settimana dell’anno….

Niente importava per Lui, eccetto i Suoi vestiti; eppure non trovava soddisfazione neppure nello splendore di tutto quel guardaroba. Tutte le volte che il Suo sarto veniva al Palazzo, Egli gli chiedeva continuamente qualcosa di nuovo.

Alla fine il sarto era sull’orlo della disperazione; non riusciva a trovare più nulla di nuovo, ed il brutto è che era l’unico sarto in tutto il Regno.

Così pensò e pensò, e riuscì finalmente a ordire un piano. Disse al Re di aver inventato un nuovo tessuto che non solo cambiava colore e forma ogni momento, trasformandosi sempre in un nuovo abito, ma rivelava anche coloro che erano stolti, ignoranti, stupidi, o tutti e tre, in virtù di una sua magnifica proprietà… ad uno stupido, il tessuto sarebbe stato invisibile, mentre ad un saggio sarebbe apparso in continuo cambiamento e splendidamente bello.

“Che formidabili abiti!” pensò il Re tra Sé… naturalmente tra Sé… sempre tra Sé… “Solo indossandoli riuscirò a distinguere i saggi dai pazzi”.

Subito commissionò al sarto i nuovi vestiti. Le settimane passarono, e questi abiti non arrivavano; e non c’è da meravigliarsi, poiché non c’era niente da spedire. Il sarto non aveva intenzione di cucire nulla; intendeva far recapitare al Re “un bel nulla”, dopo aver lasciato passare un adeguato periodo di tempo per convincere il Re che i vestiti, come Gli aveva spiegato a lungo e con un linguaggio eccessivamente tecnico, avrebbero previsto ogni possibile circostanza con raffinato dettaglio e che erano molto difficili da produrre.

Finalmente il pacco con l’abbigliamento invisibile arrivò ed il Re lo aprì eccitato, solo per scoprire che Egli non riusciva a vedere proprio nulla….

Ma non desiderando apparire stolto, ignorante o stupido, o tutti e tre, fece finta d’indossare i nuovi vestiti ed uscì tra la gente del Suo Regno.

E pensate anche solo per un momento che i suoi sudditi volesse rischiare la testa accennando alla Sua nudità? Neppure per sogno! Nessuno lo fece! …Fin quando un bambino disse, un po’ troppo forte, mentre il Re stava passando in processione:

“Ehi, guardate! Il Re è nudo!”

Un frastornante silenzio si sparse tra la folla assemblata per assistere alla processione del Re e dei Sui Ministri mentre il riverbero delle parole del bambino si spandeva per la piazza.

“Guarda cos’hai fatto!” gemette il Re al sarto, “Tutti pensano che Io sia uno stupido che se ne va in giro nudo!”

“Sciocchezze, Vostra Maestà,” temporeggiava i sarto, “l’abito fa l’uomo, ma il Re fa lo stile. Non videro tutti il vostro vestito arcobaleno cangiante, non appena usciste dal Palazzo? Solo i bambini sono incapaci di vederlo. È naturale, sono ignoranti. Come potrebbero sapere? Non hanno la capacità sociale di nascondere la loro stoltezza”.

“Sentite cosa dobbiamo fare,” propose il sarto, “insegnerò a tutti i bambini a vedere i Vostri vestiti nuovi; fin quando non imparano, semplicemente ignorate cos’hanno da dire su di Voi”.

Il Re pensò che si trattava di un ottimo piano e dette al sarto il nuovo compito di insegnare a tutti i bambini a vedere i Suoi vestiti nuovi.

Passò un po’ di tempo, ma per insegnar loro a vedere dei vestiti invisibili, anzi di fatto inestistenti, ed anche a crederci nonostante i loro stessi sensi e la loro intuizione, il sarto dovette ricorrere, con i bambini, a metodi molto forti di magnetismo animale, detti “ipnosi”.

Questi metodi erano così potenti che, mentre i bambini si immergevano nell’allucinazione dei vestiti del Re, la loro visione del mondo realè si affievoliva e quando raggiungevano l’età adulta, sebbene potessero adesso vedere gli abiti nuovi del Re, erano però incapaci di vedere lo stesso Re, eccetto che in qualcuno dei più stravaganti spot commerciali di bibite gassate su una tv via cavo.

Quando il Re si lamentò con il sarto riguardo a questo inconveniente, quest’ultimo rispose: “Beh, cosa volete di più? Di cosa avete più piacere? Volete che essi siano capaci di vedere i Vostri vestiti, o Voi? Non potete avere entrambe le cose, lo sapete”.

Il Re non lo sapeva, ma s’immaginò che il sarto ne sapesse di più di Lui. Poteva sempre tornare ad indossare i vecchi abiti ma essi, a confronto con questo infinitamente mutevole abito arcobaleno cangiante, non parevano più adeguati.

“Che ne pensate di questo?” chiese il sarto, “Insegnerò a tutti i bambini a vedere il vestito, ma insegnerò anche a pochi di essi (non alla maggioranza della popolazione, poiché c’è bisogno di loro per sostenere il Regno, ma agli stupidi, a coloro che sono in ogni caso inutili agli scopi generali della vita, come gli sciamani, i mistici ed altri “procaccia-guai”) a vedervi. Naturalmente, dovete capire che quando imparano a vedere Voi e non i Vostri vestiti, Voi apparirete loro nudo…..” aggiunse in un tono leggermente di scusa.

“Ne vale la pena” acconsentì il Re. E così, ad alcuni stupidi del Regno (diversi, disadattati, e quelli che, per qualche scherzo della sfortuna, non si accontentavano delle allucinazioni) fu insegnato a vedere il Re e a dimenticarsi dei vestiti.

E da quel giorno fino ad oggi, il sarto non è stato più così indaffarato.

E le nuove idee per i nuovi abiti del Re?

Ormai, chi se ne frega più?

 
 
 

La bella addormentata esiste davvero!!!

Post n°239 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da allessory
 

Londra, 1 feb. (Ign) - Tutti la chiamano la 'bella addormentata' ma la sua storia non è una favola, al contrario è un vero e proprio inferno. A causa di un raro disturbo del sonno, la 15enne Louisa B. arriva a dormire anche due settimane di seguito.

Così salta gli esami di scuola, le lezioni di danza e una volta ha addirittura perso un'intera vacanza di una settimana con la sua famiglia essendosi addormentata all'inizio del viaggio e risvegliata solo al ritorno.

A Louisa che vive a Worthing, in Inghilterra, è stata diagnosticata la sindrome di Kleine-Levin, meglio conosciuta come la malattia della 'bella addormentata'. Chi è affetto da questo raro disturbo del sonno può arrivare a dormire anche per più settimane di seguito.

Fonte : Yahoo.it

 
 
 

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