Angelo Ribelle

La Bella Addormentata


Invocare le stelle, cercare Qualcuno lassù, accontentarsi addirittura di un sms della persona sbagliata, per lo stesso folle principio che ci fa stare meglio assumendo un farmaco errato, purchè ci sia un qualche molecola da far penetrare nelle viscere: nel momento in cui non si riesce a suscitare alcuna reazione nel prossimo, tanto vale indurla chimicamente in sè stessi.Basta che il pelo dell'acqua si muova, anche di poco. L'immobilismo è troppo simile alla morte in certe sere piovose di ottobre.Fare centinaia di chilometri immersi nel liquido amniotico della notte pur di trovare un sassolino da gettare nello stagno, perchè a tutto si resiste, fuorchè al silenzio. Non spaventano gli Appennini, nulla può la Grande Pianura con la sua capacità di ingoiare tutto come una supernova.Una macchina che non si ferma neppure per pisciare e che corre oltre tutto e tutti, sempre più avanti, senza navigatore satellitare nè santi e vegliare sulla rotta. Nessuna paura ormai, la falla sul fianco della nave è ormai di dominio pubblico, non c'è nulla da nascondere.E' sin troppo nota quella strada.Essere convinto di aver incrociato quegli occhi dappertutto: nell'atmosfera ovattata di un sogno, lungo la riva profumata di mosto di un lago che sembra mare, nella luce stropicciata di un'alba che succede ad una notte insonne, nella zona commerciale di una operosa, diligente ed inutile città, nel viale di cipressi che taglia in due la cresta della collina.Vederti senza essere visto.Scattare foto a quanto di bello Iddio ha donato a questa terra rossa e fertile, sognando ancora una volta di potertele mostrare dicendoti soddisfatto - vedi, eri comunque con me-.Collezionare prove che dimostrano che non sei mai stata fuori da questa vita, che non c'è sera in cui non ci addormentiamo assieme, che le tue date importanti le ricordo ancora, oggi più che mai. Il giudice dovrà decretare assoluzione con formula piena e reintegro dei meravigliosi attimi lasciati appesi come panni ad un filo improvvisato teso sulla vita, ecco. Sapere di non essere l'unico a volerlo necessario come morfina ad un fuggiasco con una caviglia spappolata dentro allo stivale, mentre corre con la testa annebbiata ed incapace di distinguere chi sia il più alto in grado tra Dio ed un neurochirurgo.Dovrebbero scriverlo sul bugiardino dell'amore che  gli effetti collaterali non si attenuano col passare del tempo.Alcuni sono irreversibili, si attaccano all'anima e ne diventano parte inscindibile. La vita non ricomincia, ma si modifica, entra in uno stato di letargìa come soltanto la Bella Addormentata saprebbe.E attende che il suo principe un giorno torni a destarla.Buona fortuna.