LA SOGLIA DEL SONNO - fiori per sbaglio in un campo di grano
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Post N° 273

Ho appuntato sul petto i sogni che dimentico, quando ritorna sul fondo l'incubo di smarrimento il solito bagliore muto dell'uomo venturo, che si vede trasformato robot d'umore e raziocinio lucido nel principio attivo del domani senza scadenza, come limite di stravaganza la fantasia dentro il bicchiere sul finire d'un giorno balordo sorrido nella foto di…
 

Nei solchi del visogli anni d'asfalto,di stesse domandepassate in sottofondo,quella scialba divisaalterna stagioni,dentro una gabbiatrasporta pensieri,di notte la stradaallunga le ore,che nel solito giornoil traffico dimentica,quell'occhio stancoscruta dallo specchietto,gli umori della genteintrecciarsi e sparire,una città che invecchiacambiando la pelle,tra nuovi alvearie semafori a cerchio,un dolore perversoad ogni fermata,nei limiti d'etàl'ultimo capolinea
 

Sguardo ferito di pioggiasui tetti rimasti,dai vetri, rimorsi confusisento il dubbio sorrisonei vicoli giorni,un vociare di sassimigro oltre la lineadei bianchi discorsi,gli orizzonti perplessifreno l'abisso di collerasu quel punto lontano,a sud del mio naso
 

I pendolari delle ore mutevibrano incantevoli notead ogni emozione che seducecon incuranza sopraffinadettano il gergo segretoche nasce in fondo alle venemostrando al fratello nessunonel tango con l'alter egola maschera dietro il pagliacciocoscienti che brilla la pecequando geme l'indole assortaquel sorriso sarà per piangere
 

MarienneCola di nero l'infanziafissando  lo scatto preziosoun breve eterno ricordoappeso a quella gonna.Vivo è l'odore di leinei frangenti importantila bussola nel buioluce dei miei porti.Con lo sguardo a gattoniuna donna è sbocciatasenza confidare sui dubbiche il suo sangue nutriva.Sento l'assenza più fortenei traguardi raggiuntiperchè urla in quei momentiil bisogno di toccarti.Vorrei tanto farti arrivarequeste parole…
 

Stridono le ossa dei muridentro istanti spavaldimirati a soccomberenella logica degli eventiDalla parete cadono i giornispogliati dai brividinel volteggio inquietantesulla macchina da scrivereParole drogate d'emozionenel tetro notturnoper illudere un ascoltatoreautore delle proprie sventureRacconti alla luna ad asciugarepieni d'ignote smagliatureche l'ideale quotidianosoffoca al primo respiroPassivo seguitando il sentieroche dolo porta a dolorenella scala di pianofortevivo in…
 

Tutto passaanche una fiamma che torna,e brucia un poco,una fiamma accesada un fiore di prugno,freddo,come un sogno bellissimo,il silenzio cullerrà i passiperduti su diversi cammini,verranno altre estatiad aprire gli inverni,ed io vivrò i miei ricordinei tuoi occhi celesti
 

Cerco il motivoper ricordareil cielo vestitod'arancione,chiazze sfumatetra le pieghestropicciateovunque sul mare,occhi che ascoltanoil lento morirenel cupo mantelloal rallentatore,un quadro perfettoper imprigionareogni malinconiache sfama l'estate
 

L'odore è rancidotre pasti un lusso,compagni di attesenel cupo salone,dove unisce il terroredi non disturbareIl dolore è scordarei pensieri migliori,quegli stessi carid'un futuro cortese,nel dorato soggiornoe un saluto saltuarioUn calore immaginatotra gli oggetti sbiaditiin un tesoro d'armadio,dove la sera pregoun bene incondizionatodall'anticamera del cimitero
 

Fantasmi con le labbra sporchedormono sui pavimenti incoltidelle nostre bianche stagioniDisegnano sul vetro i sorrisiche scivolano piano con la pioggialungo la pendenza dell'umoreUn gesto debole nell'intenzionetroppo semplice da dimenticareritorna come l'eco d'un campanileScrive d'angoscie senza vederleversando lacrime già sommersenel pozzo che ci appartieneResteranno i panni a giudicarequando salirà la nevequel che ha ucciso il tradito
 

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