Da piccola ho sempre immaginato, come è giusto che sia, di immedesimarmi nel ruolo della mamma o anche del papà, come se questo comportamento potesse in un certo modo essere il mio ideale di genitore, una specie di invettiva contro la loro eccessiva severità, infatti, quando mi sgridavano e non capivo l’importanza del loro essere così protettivi o così “severi”, mi veniva in mente di dire: “Caspita, ma per quale motivo non posso fare questo?” oppure : “Io se fossi al loro posto non avrei reagito così!”. Ora invece è diverso perché tutto quello che non era chiaro una volta, ora l’ho capito: capisco quando sbaglio, capisco il rimorso di dire loro una bugia, capisco anche le mancate soddisfazioni che potevano rendere più felici loro e più felice me, non che queste non ci siano mai state, ma lo so che non erano abbastanza, la scuola per esempio non basta a rendermi felice, ci sono altre attività in cui so di non aver dato il massimo, perché non l’ho cercato; ma adesso, adesso che sono più grande, matura e con quel minimo di responsabilità in più, voglio rimediare. Ora ovviamente sono uscita dal periodo dell’infanzia, per entrarne in un altro molto particolare della mia vita nella quale c’è “smarrimento”, c’è bisogno di avere qualcuno al mio fianco che mi sostenga nelle scelte più importanti e una persona con la quale sfogarsi e confidarsi, possibilmente più grande, una persona che abbia più esperienza e che sia consapevole. È vero che ho bisogno di tutto ciò, ma se vi devo dire una cosa io non ho paura di questo periodo della mia vita, anche perché come ci sono passati tutti, ce la posso fare anch’io e per seguire una strada corretta, devo sicuramente seguire gli insegnamenti che i miei genitori mi hanno dato. Tutti parlano dell’adolescenza come una specie di “nuovo Medioevo”, ma io non credo sia così. Secondo me questo periodo è uno dei più belli perché è l’inizio della conoscenza, l’inizio di una nuova vita, di qualcosa di molto speciale, dove si abbatte la figura del bambino per trovarne una completamente nuova, quella di un ragazzo e in futuro di un adulto maturo e responsabile, capace di fare scelte ragionevoli durante la propria vita. Per quanto riguarda me, io noto la giusta libertà, la giusta protezione e la giusta alterazione da parte dei miei genitori, perché come tutti i ragazzi, naturalmente non sono il tipo di persona buona e obbediente che tutti i genitori si aspettano, anche perché se fosse così, da un lato si annullerebbe il loro ruolo e ognuno andrebbe per la sua strada. Perciò sono contenta di essere così, di essere semplicemente me stessa, sempre e comunque!
Indagine della Società italiana di pediatria sui ragazzi 12-14 anni, che si lamentano: "Famiglie assenti" Internet batte la tv, diminuisce il consumo di alcol e sigarette, ma non quello degli spinelli.
E, a sorpresa, i ragazzi lamentano le "troppe poche regole" imposte dalle famiglie. In poche parole: i genitori sono assenti. Da una indagine della Società italiana di pediatria (Sip) viene fuori il ritratto degli adolescenti italiani. A dominare, ovviamente, il web. È "inarrestabile l’ascesa di facebook: il 67% ha un profilo sul social network più famoso al mondo, contro il 50% dello scorso anno". Aumentano i comportamenti a rischio nella rete, come dare il numero di cellulare a uno sconosciuto.
Più in generale, si riduce il consumo di alcol e sigarette, ma non quello di droghe leggere. Dilagano le 'diete fai da te'. I genitori influiscono sulle scelte dei figli meno di quanto gli stessi figli ritengono giusto e aumenta il numero di adolescenti che reputa "troppo poche" le regole date dalla famiglia. Si riduce la fiducia verso tutte le figure istituzionali (insegnanti, forze dell’ordine, medici, magistrati, preti, politici). L’unica in controtendenza? I giornalisti.
L’indagine -“Abitudini e stili di vita degli adolescenti”- viene effettuata dalla Sip da quattordici anni su un campione nazionale di 1.300 studenti delle scuole medie inferiori, ragazzi di età compresa tra i 12 e i 14 anni. Patrocinata dal ministero della Gioventù, sarà presentata al convegno “la società degli adolescenti”, il 2 dicembre a Salsomaggiore.
IL WEB BATTE IL PICCOLO SCHERMO - E’ la prima volta. La prima volta che tra gli adolescenti si assiste al “sorpasso”, quello di internet sulla televisione. Gli intervistati che passano sul web più di 3 ore al giorno (17,2%) superano quelli che passano più di 3 ore al giorno davanti al piccolo schermo (15,3%), dato in calo rispetto allo scorso anno quando la percentuale dei ragazzi che guardava la tv più di tre ore al giorno era pari al 22%. E’ Facebook il protagonista indiscusso del web. Oltre il 67% degli adolescenti ha un profilo sul social network, con un incremento di circa il 35% rispetto allo scorso anno. Ancora una volta le donne cybernaute superano i loro coetanei maschi (68,7 contro 65,8%). Frequentare You Tube e chattare sono di gran lunga le attività principali per le quali gli adolescenti si collegano in Internet e perde sempre più terreno la “ricerca di informazioni” per studio. Si conferma la tendenza, da parte degli adolescenti, ad un uso sempre più “privato” di TV e Internet. Più della metà ha tv e computer nella propria camera da letto, circa uno su due guarda la tv e oltre il 20% naviga in Internet. Sempre elevatissima (86%) la cattiva abitudine di guardare la tv durante i pasti.
AUMENTANO COMPORTAMENTI A RISCHIO SUL WEB - Inviare foto, dare informazioni personali, farsi vedere in webcam, accettare incontri con sconosciuti: crescono rispetto allo scorso anno i comportamenti potenzialmente a rischio. Oltre il 16% (contro il 12,8% del 2009) dichiara di aver dato il proprio numero di telefono a uno sconosciuto, ed il 24,6% (contro il 20,7% del 2009) non ha esitato a inviare una sua foto. Ma è nel sud che il fenomeno assume proporzioni maggiori, dove quasi un adolescente su tre dichiara di aver dato informazioni personali, come il proprio numero e di telefono e l’indirizzo della scuola, a sconosciuti.
L'ECSTASY APPARE SEMPRE MENO COME PERICOLOSA - Meno di uno su tre dichiara di fumare sigarette, dato in lieve calo rispetto allo scorso anno (27,7 contro 29,5). In leggera diminuzione anche il consumo di alcolici, che comunque rimane alto (beve birra il 47%, vino il 40%, liquori il 18%). Cresce (dato molto probabilmente anche sottostimato) il consumo di “canne”: il 9% del campione dice di aver provato almeno una volta uno “spinello” contro l’8% dello scorso anno. L’1,5% del campione (contro lo 0,3% di un anno fa) ammette di aver provato l’ecstasy che viene percepita sempre di meno come una droga pericolosa. Si riduce, infatti, di 9 punti percentuali, passando dal 77,5% al 66,3%, il numero di coloro che ritengono l’ecstasy “una droga pericolosa”, mentre passa dal 5,2 al 9,3% il numero di coloro che la ritengono poco pericolosa.
BULLISMO IN CALO, MA GUAI A FARE LA SPIA - Si conferma l’attenuazione (in termini di frequenza) del fenomeno (in calo dal 2008), ma cresce - seppure relativo ad una minoranza - la percentuale di chi considera “fifone o spia” chi denuncia di essere vittima di atti di bullismo o,peggio, di chi considera il bullo “un tipo in gamba”. Se nel 2009 chi va a "raccontare ai genitori o agli insegnanti di subire prepotenze da parte di altri ragazzi" viene considerato una spia secondo il 9%, nel 2010 lo è per il 10,5%. In calo chi è convinto che faccia "la cosa giusta": 81,3% nel 2009, 78,4% nel 2010.
DILAGA LA “DIETA FAI DA TE” - Essere più belli, più alti ma, soprattutto, non avere brufoli, sono i maggiori “desiderata” degli adolescenti rispetto al proprio aspetto fisico. Ma per le femmine anche avere gambe più belle (59,1%) e domina il modello “maggiorate”: il 45,4% delle ragazze infatti vorrebbe avere più seno. Circa un adolescente su due vorrebbe essere più magro, percentuale che tra le ragazze arriva al 59,3%. E nel tentativo di perdere peso il 22% del campione ha già fatto una dieta dimagrante, ma solo il 32% (era il 36% nel 2009) si è rivolto ad un medico (26% delle femmine). Dilaga dunque la dieta fai da te: l’ha sperimentata il 35%, degli adolescenti, percentuale che arriva al 43% tra le ragazze. Oltre il 60% ha dovuto ricorrere, almeno una volta, alle cure di un pronto soccorso e raddoppia (passando dal 4,6 al 9) la percentuale di coloro ai quali è capitato di prendere farmaci per dormire.
Inviato da: cassetta2
il 01/09/2022 alle 18:29
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il 06/04/2022 alle 14:56
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il 19/07/2021 alle 15:10
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il 20/01/2021 alle 09:56
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il 01/07/2020 alle 23:44