Creato da antonioi0 il 05/02/2009
CULTURA E GIUSTIZIA
|
« RACCOGLIERE LE ONDE RADIO | RACCOGLIERE LE ONDE RADIO » |
COSA CHE VERRÀ RACCOMANDATA ANCHE NEL DOCUMENTO FINALE DELLA PRIMA PARTE DEL CONGRESSO ICOMOS, TENUTOSI AD
UDINE NEL DICEMBRE DEL 1976 (AA.VV., L’ESPERIENZA INTERNAZIONALE NELLA CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI NELLE ZONE
TERREMOTATE, PG. 37).
349 VENZONE. LA RICOSTRUZIONE DI UN CENTRO STORICO, PP. 21-25.
350 “LA RECENTE APPROVAZIONE DA PARTE DEL PARLAMENTO DELLA LEGGE DI FINANZIAMENTO PLURIENNALE PER LA RICOSTRUZIONE DELLE
ZONE DEL FRIULI DISTRUTTE DALLE SCOSSE SISMICHE DEL 1976 FA POSTO LA PREMESSA NECESSARIA PER IL SUPERAMENTO DELLA FASE DI
MERGENZA E PER IL CONCRETO AVVIO DELLA RICOSTRUZIONE. IN TALE PROSPETTIVA PERÒ, NON VOGLIAMO CHE SI RIPETA L’AMAA
ESPERIENZA DELLA VALLE DEL BELICE E NON VOGLIAMO CHE ALLA VIOLENZA DEL TEREMOTO SI AGGIUNGA QUELLA DI UNA RICOSTRUZIONE
INDISCRIMINATA CHE TENDA A NEGARE L’IDENTITÀ CULTURALE DEL POPOLO FRIULANO.VENZONE COSTITUIVA UN SIMBOLO DELLA STORIA E
DELLA CULTURA FRIULANA, TANTO DA ESSERE OGGETTO FIN DAL 1965 DI UNO SPECIFICO PROVVEDIMENTO, EMESSO DAL MINISTERO DELLA
PUBBLICA ISTRUZIONE CHE SANCIVA L’INTERESSE STORICO E ARTISTICO DI TUTTO IL COMPLESSO DELLA CITTÀ (E NON SOLO DI QUESTO O QUEL
MONUMENTO). VENZONE È PERCIÒ PATRIMONIO COMUNE E PARTE DELLA STORIA DI TUTTI NOI. ORA NOI CHIEDIAMO CHE, DOPO AVER
SOPPORTATO PER TANTI ANNI IL PESO NEGATIVO DEI VINCOLI IMPOSTI IN UN UNICO SENSO DA QUELLE LEGGI-FINANZIATE ORA IN MODO
STRAORDINARIO CON 100 MILIARDI.DIVENTINO INCENTIVO PER UNA RAPIDA E CORRETTA RICOSTRUZIONE. RESPINGIAMO ALTRESÌ CON
FERMEZZA LA TENTAZIONE DI UNA RICOSTRUZIONE STANDARDIZZATA CHE CERTAMENTE CI RENDEREBBE STRANIERI NELLA NOSTRA STESSA PATRIA, E CHE, COME DIMOSTRA APPUNTO IL BELICE, NON RIUSCIREBBE NEPPURE A GARANTIRE TEMPI DI ESECUZIONE PIÙ BREVI.
SECONDO NOI CHIEDERE DI PIÙ IN MOMENTO NON SIGNIFICA ESSERE PRIVILEGIATI, MA VUOL DIRE SEMPLICEMENTE RESTITUIRE A TUTTA
UNA COMUNITÀ UN PATRIMONIO STORICO E ARTISTICO CHE GIÀ PRIMA DEL TERREMOTO ERA GODUTO DA TUTTA LA COLLETIVITÀ. LA REGIONE,
ANCHE SE PER ORA SOLTANTO SULLA CARTA, HA DIMOSTRATO CON LE SUE LEGGI PARTICOLARE ATTENZIONE PER IL TEMA DEI CENTRI STORICI,
STABILENDO COME OBIETTIVI PRIMARI DELLA RICOSTRUZIONE “IL RECUPERO E LA RIVITALIZZAZIONE DEL PATRIMONIO STORICO E CULTURALE
E LA RICOSTRUZIONE DI UN AMBIENTE CORRISPONDENTE ALLE ESIGENZE ECONOMICHE, CULTURALI E SOCIALI DELLE POPOLAZIONI” (L.R.
33/1976, ART. 1); LA RECENTE L.R. 30/1977 CONFERMA QUESTI ORIENTAMENTI, RIBADENDO L’OBIETTIVO DI GARANTIRE “NELLA
MAGGIORE MISURA POSSIBILE IL RECUPERO E LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO EDILIZIO STORICO, ARTISTICO E AMBIENTALE
SUPERSTITE” E PREVEDENDO DISPOSIZIONI SPECIALI “AL FINE DI RECUPERARE E VALORIZZARE, ATTRAVERSO LA CORRETTA ESECUZIONE DELLE
OPERAZIONI DI RIPARAZIONE E DI RESTAURO, I PRINCIPALI VALORI AMBIENTALI, STORICI, CULTURALI ED ETNICI CONNESSI CON
L’ARCHITETTURA SPONTANEA LOCALE”. QUESTO ORIENTAMENTO LEGISLATIVO È STATO ISPIRATO E SANZIONATO DAL DOCUMENTO SULLA
RICOSTRUZIONE DEL FRIULI, APPROVATO ALL’UNANIMITÀ DAL CONSIGLIO REGIONALE NELLA SEDUTA DEL 1° FEBBRAIO 1977, CHE DICHIARA
IL TEMA DEI CENTRI STORICI DEGNO DI “PARTICOLARE TRATTAZIONE, NEL QUADRO DI UN IMPEGNO GENERALE DELLE REGIONE PER IL
RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE, PER LE IMPLICANZE CHE ESSO HA CON LA RICOSTRUZIONE E LO SVILUPPO DEI PAESI E
DELLE CITTÀ DISTRUTTI O GRAVEMENTE DANNEGGIATI”. IL CONSIGLIO REGIONALE PRESCRIVE CHE IN TALI CENTRI “I CRITERI PER LA
RICOSTRUZIONE DEGLI EDIFICI DISTRUTTI DOVRANNO RISPETTARE E VALORIZZARE GLI ELEMENTI STORICI E TRADIZIONALI PER SOTTOLINEARNE IL
SIGNIFICATO DI TESTIMONIANZA DEL PASSATO E DELLE CARATTERISTICHE ETNICHE”. A QUESTE INDICAZIONI GENERALI DI ERA GIÀ
PRECEDENTEMENTE ISPIRATA LA L.R. 60/1976, NEL TITOLO DEDICATO AL RECUPERO DEGLI EDIFICI DI VALORE AMBIENTALE. OBIETTIVO
DELLA NOSTRA PETIZIONE È ADESSO QUELLO DI FAR DIVENTARE FATTI CONCRETI QUESTE PAROLE: DA QUI RICAVIAMO IL DIRITTO E LA FORZA
PER RICHIEDERE TUTTO QUEL CONTRIBUTO CHE LA LEGGE PREVEDE PER LA NOSTRA CITTADELLA. QUESTO È CONCRETAMENTE REALIZZABILE:
L’APPASSIONATO LAVORO DI ALCUNI VENZONESI CONSENTE INFATTI ALL’AMMINISTRAZIONE DI DISPORRE DI UNA DOCUMENTAZIONE
ANALITICA DELLA SITUAZIONE PREESISTENTE AL TERREMOTO E DI VESTIGIA CONSISTENTI E ORDINATE DEGLI EDIFICI CROLLATI O ASPORTATI;
ESPRIMIAMO LA SICURA CONVINZIONE CHE IL RIPRISTINO DEL CENTRO STORICO SIA TECNICAMENTE E CONCRETAMENTE POSSIBILE, NEL
RISPETTO DELLE DOVEROSE GARANZIE DI SICUREZZA IDROGEOLOGICA E SISMICA IMPOSTE DALLA LEGGE. CI RENDIAMO CONTO CHE SOLO
ATTRAVERSO UNA PRECISA VOLONTÀ POLITICA DELLO STATO E SOPRATTUTTO DELLA REGIONE QUESTI OBBIETTIVI POSSONO ESSERE RAGGIUNTI:
NESSUN ALIBI DEVE ESSERE INVOCATO, NESSUN PALLEGGIAMENTO DI COMPETENZE O RESPONSABILITÀ DEVE VENIRE INSTAURATO. SE NON
DI RITIENE CHE SUSSISTANO ANCORA GLI STRUMENTI, SIA LEGISLATIVI CHE FINANZIARI CHE DI PERSONALE PER IL CONSEGUIMENTO DI
QUELL’OBIETTIVO, EBBENE NECESSITA CHE LA REGIONE ADOTTI CON URGENZA LE MISURE NECESSARIE, NELL’APPLICAZIONE DELLA LEGGE
NAZIONALE DI RICOSTRUZIZONE. ALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE NON MANCHERÀ IL NOSTRO CONTINUO SOSTEGNO POLITICO COSÌ
COME IL NOSTRO QUOTIDIANO CONTROLLO, AFFINCHÈ LA RICOSTRUZIONE DI VENZONE SIA REALMENTE UN FATTO COMUNITARIO, DI
PARTECIPAZIONE POPOLARE E DI MASSA A UN PROGETTO CHE CI VEDE PROFONDAMENTE UNITI. VENZONE, 20 AGOSTO 1977.” (I
FIRMATARI FURONO 645, SU UNA POPOLAZIONE DI CIRCA 1000 ABITANTI, COMUNQUE LA QUASI TOTALITÀ DEI RESIDENTI NEL CENTRO
STORICO)
351 “IL CONSIGLIO NAZIONALE (…) RITIENE DI DOVER ESPRIMERE L’ESIGENZA PRIORITARIA DI INVITARE LA REGIONE FRIULI-VENEZIA
GIULIA A RIPRECISARE LE DIRETTIVE NEI CENTRI STORICI IN MODO CHE SIANO TESE AL MASSIMO RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO
STORICO; RITIENE OPPORTUNO, NELLO SPECIFICO, PER QUANTO RIGUARDA IL CENTRO STORICO DI VENZONE DI IMPEGNARE I COMITATI DI
SETTORE COMPETENTI A COORDINARE LE METODOLOGIA E I CRITERI DI INTERVENTO CO SPECIFICI APPROFONDIMENTI E AD ELABORARE UN
PROGRAMMA POLIENNALE DEGLI INVESTIMENTI SULLA BASE DEL FINANZIAMENTO DELLE LEGGE N.546 PER QUANTO COMPETE AL
MINISTERO DEI BENI CULTURALI; (…)”, ORDINE DEL GIORNO DELLA SEDUTA DEL 5 DICEMBRE 1977 DEL CONSIGLIO NAZIONALE DEI BENI
CULTURALI E AMBIENTALI.
352 R.BALLARDINI, M.R. CAPPELLARO, D. MATTIUSSI, OP.CIT., PG.15.
NEL FRATTEMPO IL COMITATO DI
SETTORE DEL CONSIGLIO NAZIONALE PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI POSE I PRINCIPI A BASE DEL PIANO DI
RICOSTRUZIONE: LA NECESSITÀ DI RICOSTRUIRE IL CENTRO CON «ARTICOLATE MODALITÀ TECNICHE CHE RECUPERINO
QUANTO PIÙ POSSIBILE E SENZA FORZATURE E ALTERAZIONI (…) L’IMMAGINE STORICAMENTE CONFIGURATA DEL
PAESE, CON LE PARTI SUPERSTITI»352, PROPONENDO PRECISE METODOLOGIE DI INTERVENTO CHE TENESSERO CONTO
DI DUE ELEMENTI: IL PATRIMONIO ESISTENTE PRIMA DEL 6 MAGGIO 1976 E NOTO ATTRAVERSO LA
DOCUMENTAZIONE RACCOLTA E LO STATO ATTUALE NOTO ATTRAVERSO LA REALIZZAZIONE DEI PROGETTI DI SGOMBERO DELLE MACERIE. I TIPI DI INTERVENTO PREVISTI SAREBBERO STATI IL RESTAURO, IL RIPRISTINO E LA RICOSTRUZIONE.
INFINE IL COMITATO RACCOMANDAVA CHE TALE IMPOSTAZIONE TEORICA COSTITUISSE BASE PER LA REDAZIONE
DEGLI STRUMENTI URBANISTICI.
SICURAMENTE, IL VINCOLO SU VENZONE SUPPONEVA L’ESISTENZA DI MOLTO MATERIALE A DISPOSIZIONE, COME
LE SCHEDATURE ELABORATE DALLA SOPRINTENDENZA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA ACCOMPAGNATE DA RILIEVI
FOTOGRAFICI, RILIEVI ARCHITETTONICI DI QUASI TUTTI I FRONTI EDILIZI, EFFETTUATI DALL’ARCH. D’ARONCO, NONCHÉ
UNA VASTA DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA SVOLTA DA ARCHITETTI, RESTAURATORI, FOTOGRAFI PRIMA E DOPO IL
TERREMOTO. TUTTO QUESTO MATERIALE, UNITO AL RILIEVO FOTOGRAMMETRICO EFFETTUATO DA HANS FORAMITTI CON
IL BUNDERSDENKMALAMPT DI VIENNA E L’ICROM DI ROMA, NELL’ESTATE DEL 1976, PRIMA DELLE SCOSSE DI
SETTEMBRE, COSTITUÌ LA BASE DEL PIANO PARTICOLAREGGIATO E DI TUTTI I PROGETTI SUCCESSIVI. IL PIANO
PARTICOLAREGGIATO VENNE, QUINDI, APPROVATO NELLA PRIMAVERA DEL 1980, CON UN CONSIGLIO COMUNALE CHE
VOTÒ ALL’UNANIMITÀ CON L’OBIETTIVO DI «CONSERVARE QUANTO PIÙ POSSIBILE LA MATERIA ORIGINALE,
AFFIDANDO AD ESSA IL RUOLO DI TESTIMONIANZA DELLA CONTINUITÀ STORICA, LASCIANDO LEGGIBILI ANCHE LE
TRACCE DEL SISMA E RIPRISTINANDO L’IMMAGINE COMPLESSIVA DI VENZONE ATTRAVERSO UNA FEDELE
RICOSTRUZIONE DELLE PARTI CROLLATE»353.
IL 10 DICEMBRE 1979 ERA STATO ISTITUITO L’UFFICIO DEL CENTRO STORICO CON LA FUNZIONE DI COORDINARE I
SINGOLI PROGETTI DI RICOSTRUZIONE. LA DIREZIONE FU AFFIDATA ALL’ARCHITETTO ROMEO BALLARDINI, ANCHE
PROGETTISTA DEL PIANO. PRECEDETTE LA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI, UN ATTENTO STUDIO ED UN RILIEVO DI
TUTTI I RESTI MURARI, INDIVIDUANDO LE FONDAZIONI DEGLI EDIFICI, LE PROPRIETÀ, LA SITUAZIONE EDILIZIA
PRECEDENTE IL SISMA. L’INTENTO ERA QUELLO DI CONSERVARE IL TRACCIATO VIARIO, RECUPERARE E REINGLOBARE I
RESTI LAPIDEI, RICOSTRUIRE, LÌ DOVE POSSIBILE PERCHÉ DOCUMENTATO, GLI EDIFICI CON MATERIALI ANALOGHI, MA
DISTINGUIBILI, SECONDO IL DISEGNO D’INSIEME PRE-SISMA, ESCLUSI I CASI IN CUI RISCONTRANDO SITUAZIONI GIÀ
ALTERATE SI PROCEDESSE AD UN PROGETTO DI INSERIMENTO DEL NUOVO. COME SPIEGA LO STESSO BALLARDINI,
PROPRIO TROVANDOSI IN UNA CONDIZIONE DI ECCEZIONALITÀ E DOVENDO PER QUESTO METTERE IN DISCUSSIONE IL
RIGORE METODOLOGICO DELLE ULTIME CARTE DEL RESTAURO, L’UNITÀ POTENZIALE BRANDIANA, QUINDI IL RISPETTO
DELL’ISTANZA ESTETICA, IL CUI RAGGIUNGIMENTO ATTRAVERSO L’ATTO RESTAURATIVO È POSSIBILE SOLO NEL TERZO
TEMPO DELL’OPERA D’ARTE, COME NEL RISPETTO DELL’ISTANZA STORICA, POTREBBE ESSERE RIVISTA CONSIDERANDO
CHE A COMPORRE L’UNITÀ NON SIANO SOLO I RESTI MATERIALI DELL’OPERA NEL LUOGO IN CUI L’OPERA INSISTE MA
ANCHE TUTTO IL MATERIALE VIRTUALE, L’ESATTA DOCUMENTAZIONE CHE DELL’OPERA SI AVEVA UN ATTIMO PRIMA
DEL TERREMOTO, COME FOSSE QUELLO UN TEMPO “TERZO” AL QUALE RIFERIRSI. CHIARENDO MEGLIO, SE CIÒ CHE SI
RESTAURA È CIÒ CHE “PERMANE”, BALLARDINI CONSIDERA GRADI DI PERMANENZA ANCHE I DOCUMENTI RELATIVI
AL MONUMENTO, ALL’OPERA D’ARTE SEMIDISTRUTTA, O ANCHE IL SIGNIFICATO DEL MONUMENTO NELLA STORIA DELLA
CULTURA PRIMA CHE VENISSE DANNEGGIATO, QUINDI LA “PERMANENZA” NEL PENSIERO COLLETTIVO, NELLA TRADIZIONE. INFINE, UN GRADO DI PERMANENZA LO RITROVA ANCHE NEL RAPPORTO TRA MONUMENTO E AMBIENTE
CIRCOSTANTE. DA CIÒ FA DISCENDERE UNA CONSIDERAZIONE SULL’AUTENTICITÀ, IL CUI SIGNIFICATO LUI NON RELEGA
O AFFIDA SOLO ALL’ELEMENTO RESIDUO. LOGICA DEDUZIONE E CONSEGUENZA DI QUESTA INTERPRETAZIONE È UNA
PIÙ FACILE LEGITTIMAZIONE DEL RIPRISTINO. SENZA VOLER CERCARE ALTRI TERMINI CHE IPOCRITAMENTE
MASCHEREREBBERO LO STESSO RISULTATO, BALLARDINI PROVA A CHIEDERSI SE, NEL TEMPO, SI POSSA CONSIDERARE
CAMBIATO IL SUO SIGNIFICATO, E SULL’AUTENTICITÀ AFFERMA CHE «L’INAUTENTICO PUÒ NON COINCIDERE CON IL
FALSO»354. D’ALTRA PARTE, LA COMUNITÀ CHIEDEVA NON SOLO DI TORNARE NELLA PROPRIA ABITAZIONE MA DI
TORNARE IN UNA ABITAZIONE PIÙ CONFORTEVOLE, RISPONDENTE ALLE ESIGENZE DELL’EPOCA MA SENZA
STRAVOLGERE L’ASSETTO ORIGINALE.
Inviato da: cassetta2
il 01/09/2022 alle 18:29
Inviato da: What weather today
il 06/04/2022 alle 14:56
Inviato da: cp2471967
il 19/07/2021 alle 15:10
Inviato da: tempestadamore_1967
il 20/01/2021 alle 09:56
Inviato da: saltur
il 01/07/2020 alle 23:44